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PFAS nell’acqua potabile del Piemonte: Torino e altri 70 comuni coinvolti


dana74
Illustrious Member
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eh ma ci impongono limiti a 30 kms per salvarci la vita, che saranno ai i Pfas nell'acqua, MICA E' LA "dannosa" Co2


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La contaminazione da PFAS non riguarda più solo la provincia di Alessandria ma anche altre zone della città metropolitana di Torino, con oltre 70 comuni coinvolti, incluso il capoluogo (consulta la mappa dei luoghi contaminati da PFAS in Piemonte).
 
A rivelarlo è il rapporto basato sui dati ufficiali degli enti pubblici piemontesi, che abbiamo ottenuto tramite richiesta di accesso agli atti. Ben 125mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da PFOA, una molecola appartenente al gruppo dei PFAS che di recente l’OMS ha classificato come cancerogena per l’uomo.
 
Ma c’è di più. Oltre ai dati ottenuti dagli enti pubblici, abbiamo svolto dei campionamenti indipendenti che hanno evidenziato la presenza di PFAS anche in aree non ancora monitorate.
 
 

La Solvay Specialty Polymers è uno dei principali produttori di PFAS in UE e l’unico in Italia

Si trova a Spinetta Merengo, nel comune di Alessandria, lo stabilimento che oggi  rappresenta l’unica sede in Piemonte (e in Italia) dove ha luogo una produzione attiva di PFAS, sostanze chimiche di sintesi usate in numerosi processi industriali e per la realizzazione di diversi prodotti di uso comune, dalle padelle antiaderenti ad alcuni imballaggi alimentari. La loro stabilità chimica le rende impossibili da degradare nell’ambiente, per questo motivi sono definiti “inquinanti eterni”.
 
Secondo uno studio del 2007 coordinato dall’Università di Stoccolma, già allora il polo chimico della Solvay Specialty Polymers era ritenuto la principale fonte di PFOA nel bacino del Po. Da decenni ormai l’azienda rilascia sostanze pericolose tramite le acque reflue e, come rivelano i dati di ARPA Piemonte (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente), la contaminazione riguarderebbe anche l’atmosfera.
 
 

I risultati dei nostri campionamenti dell’acqua potabile in Piemonte

Per anni si è pensato che la contaminazione da PFAS in Italia interessasse solo il Veneto o la zona dell’alessandrino in Piemonte, ma in base al nostro studio l’inquinamento da PFAS è risultato molto più esteso: in Piemonte ci sono altre zone in cui il problema è rilevante e interessa decine di migliaia di persone
 
In particolare, abbiamo trovato concentrazioni di PFOS nel comune di Galliate, nel novarese; a ciò si aggiunge l’inquinamento diffuso non solo nell’alessandrino ma anche nell’acqua potabile di decine di comuni della città metropolitana di Torino.
 
Leggi i dati completi nel nostro report su PFAS e acque potabili in Piemonte.
 

Le istituzioni devono intervenire con urgenza per mettere al bando i PFAS 

È più che mai necessario che le istituzioni locali siano trasparenti e mettano cittadini e cittadine al corrente dei loro dati sulla contaminazione da PFAS, ma non solo. C’è bisogno di un intervento deciso per eliminare del tutto queste fonti inquinanti pericolose per la salute anche in basse concentrazioni, viste le chiare evidenze scientifiche. Cittadini e cittadine hanno il diritto di bere acqua pulita ed è compito delle istituzioni fare in modo che ciò accada.
 
Chiediamo al governo, ai ministeri e al parlamento
di mettere al bando una volta per tutte i PFAS.
Unisci la tua voce alla nostra!
 
 

 


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dana74
Illustrious Member
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in un altro articolo, di cui ho la scansione ma si legge, si mette in relazione la presenza di Pfas con il cantiere TAV in Val Susa, ovviamente da un giornale locale, sia mai qualcuno indaghi


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Cachafaz
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ARPA piemonte, stiamo a scherzare? Il cielo pieno di nubi artificiali da scia chimica e loro non vedono mai nulla. Altro che fiume,  che poi arriva dappertutto questo po' po' di fiume? Mi ci gioco la camicia che quelle sostanze le buttano dal cielo insieme al grafene, ossido di alluminio, piombo di zolfo e decine di altri particolati tossici irritanti cancerogeni!


sarah hanno apprezzato
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sarah
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@Cachafaz. Le ha notate anche lei? Sono sempre stata scettica sull'argomento ma in questi ultimi mesi l'aspetto del cielo è stato sorprendente in più occasioni. Mai visto, in tanti anni, tutti questi colori e con questa frequenza. 


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Cachafaz
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Be', per essere onesti Sarah, mentre riguardo  la fantapandemia avevo mangiato al foglia subito, anzi il mese prima, a gennaio, visto l'insistente tambureggiamento dei media, la geoingegneria, che io rimasto a vecchio continuo a preferirgli il nome scie chimiche, le ho capite a settembre di 2 anni fa;  e perche' me le hanno fatte notare. Da tanti anni se ne parlava, ma io pensavo che riguardavano altri paesi, forse gli Usa;  quando invece sarebbe bastato alzare la testa. Tanti ancora non l'hanno fatto. Ci sono canali dedeicati. I guardiani del cielo, Roberto Nuzzo, geoingegneria.


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sarah
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@Cachafaz. Ieri riguardavo le fotografie che ho fatto alle cosiddette "nubi iridescenti" che si sono viste il 22 dicembre in tutto il Piemonte, il nord della Lombardia, il Ticino e credo anche in altre zone ( si parla di Austria e Tirolo ). Quelle del 22 dicembre erano particolarmente evidenti e sono state notate da tutti, tant'è che sul web sono state pubblicate diverse raccolte di immagini amatoriali. Di solito si tratta di fenomeni fugaci, che durano pochi minuti e non danno la possibilità a tutti di avvistarle. Invece in quel giorno sono durate diverse ore e con un'estensione impressionante. Il fatto è che la cosa non si è limitata al 22 dicembre ma ricompare spesso, finora con una certa regolarità: ne ho viste a novembre ( nell'ovest della Lombardia ), nuovamente a dicembre e ancora più volte a gennaio. Alcune immagini scattate da un amico nella città di Vercelli il 2 febbraio lasciano abbastanza sorpresi. In tanti anni, come ho detto, mi sarà capitato di vederle una o due volte rapidamente per poi subito dissolversi mentre quest'anno sembrano qualcosa di eccezionale. Non so cosa dire e non ho certezze, al momento la cosa mi lascia molto incuriosita.


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