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Problemi Pd:a Livorno uova operaie a Confindustria e Cisl


marcopa
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Livorno: gli operai alzano la testa: fumogeni e uova contro Confindustria e Cisl. Pd e Cgil solidarizzano coi padroni

Livorno Venerdì 01 Ottobre 2010 15:04
Si è svolta questa mattina la manifestazione organizzata dalla Fiom livornese per protestare contro la recente gravissima disdetta del contratto nazionale da parte di Federmeccanica.

La manifestazione era affiancata da uno sciopero di 3 ore con presidio presso la Confindustria di Livorno, e ha visto una bella partecipazione di circa 400 lavoratori. Presenti fra gli altri operai della Inalfa (la multinazionale che ha recentemente deciso di chiudere la sede di Livorno per andare a produrre in Slovacchia), della Trw, della Intier, del Coordinamento ditte Eni e del Cantiere navale.

Sotto Confindustria sono partiti cori e lanci di uova come contestazione alle posizioni di chi pensa di poter esportare ovunque il "Marchionne style" e di poter firmare accordi a perdere con i sindacati gialli facendoli poi valere per tutti i lavoratori.

E a proposito di sindacati gialli, un gruppo consistente di operai si è a un certo punto diretto spontaneamente verso la sede Cisl di via Goldoni per contestare anche lì con cori e lanci di uova le scelte di questa sigla complice di firmare tutte le vergogne possibili ed immaginabili a danno dei lavoratori.

Due dirigenti di questa organizzazione hanno provocatoriamente urlato "vergogna" agli operai, scaldando gli animi e causando un po' di tensione. In maniera intelligente i lavoratori non hanno reagito alla provocazione limitandosi a rispondere che gli unici che si dovrebbero vergognare sono loro che mettono la firma su accordi a perdere per gli operai col solo fine di mantenere i propri apparati e i propri introiti economici sulla pelle di chi lavora.

Una contestazione legittima e sacrosanta che riprende quanto già avvenuto in altre città italiane ai danni del sindacato di Bonanni, trovando purtroppo sempre come riscontro la solita squallida condanna bipartisan della destra e del Pd e tentativi di sciacallaggio politico e sindacale di chi ha il coraggio di presentarsi addirittura come vittima in una situazione in cui dovrebbe solo chiedere scusa a tutti i lavoratori italiani.

E puntuali sono infatti arrivate anche a Livorno i comunicati di solidarietà a Confindustria e alla Cisl e di condanna degli operai da parte di tutto il Pd livornese e regionale al gran completo (Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della Regione), nonché incredibilmente anche dei segretari livornesi Fiom Pedini e Cgil Strazzullo.

La domanda sorge spontanea: ma da che parte sta questa gente?

Sappiamo già quale sarà il tenore degli attacchi che i lavoratori dovranno subire: frasi retoriche che condannano la violenza (quale?) oppure che accusano di dividere il fronte dei lavoratori. Persone che mentono sapendo di mentire perchè sanno benissimo che l'unico atto di violenza è la disdetta del contratto da parte di Federmeccanica e che l'unica divisione dei lavoratori le portano avanti minoranze sindacali all'interno dei metalmeccanici come Uilm e Fim-Cisl che firmano contratti e poi si rifiutano di fare referendum fra gli operai.

Quindi risparmiateci la vostra vuota retorica. La vostra nullità ormai è limitata a prendere posizione su un uovo rotto su un muro per poi rimanere in silenzio mentre gli industriali fuggono col malloppo dove la manodopera schiavizzata costa 1/10 di quella italiana.

Fonte www.senzasoste.it
sito di controinformazione di Livorno


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marcopa
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Protesta operai contro la Cisl: i comunicati .

Leggiamo con stupore le prese di posizione irresponsabili di rappresentanti istituzionali e sindacali, in merito a quanto accaduto stamani davanti alla sede di Confindustria e della Cisl.
Irresponsabili perché confondono la causa con l’effetto: si guarda il dito invece della Luna.
Livorno vive una drammatica crisi sociale, con aziende che chiudono e tantissimi lavoratori che sono in cassaintegrazione, quando addirittura ad un passo dal licenziamento, di questo ci si dimentica con troppa facilità e superficialità: l’esasperazione e la rabbia è – tra i lavoratori – veramente tanta.
Sia contro Confindustria che tenta di demolire diritti, di cancellare il Contratto Nazionale di Lavoro e di ridurre ulteriormente salari già oggi da fame.
Sia contro alcuni sindacati. Ci si dimentica, infatti, che le divisioni che sono presenti nel mondo del lavoro, nascono proprio dall’azione unilaterale di sindacati minoritari – tra cui la Cisl – che da tempo firmano accordi e decidono a prescindere dalla volontà dei lavoratori.
E quando dei lavoratori arrivano addirittura a contestare l’organizzazione che dovrebbe difenderli, la cosa dovrebbe interrogare chi ha la responsabilità di dirigere quel sindacato, invece di lasciarsi andare a dichiarazioni inaccettabili come quelle del Segretario Regionale Cerza.
Caro Cerza, lo squadrismo non c’entra niente con quello che è accaduto: queste dichiarazioni manifestano o ignoranza o grave strumentalità!
La cosa che deve augurarsi la città e sui tutti dobbiamo essere impegnati, è quella di superare le polemiche inutili e di far crescere la risposta dei lavoratori all’aggressione sistematica a cui quotidianamente sono sottoposti, per costruire nella lotta una via d’uscita ad una crisi che rischia di travolgere l’intera economia del territorio.

Livorno, 01 ottobre 2010

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DI LIVORNO

Ieri a Treviglio oggi a Livorno

I lavoratori metalmeccanici del nostro paese sono vittime della feroce aggressione padronale contro i diritti e le tutele della contrattazione collettiva, aggressione avallata e coperta dalla complicità della Fim Cisl e della Uilm. Questi due ex sindacati hanno deciso ormai d tempo di dedicarsi ad un altro mestiere, tra i più antichi del mondo, quello del servilismo verso i potenti.
Non ci si può meravigliare perciò se qualcuno li contesta. Ci preoccupa invece se la Cgil, costringendo purtroppo anche la Fiom, scambia le vittime con i colpevoli, isolando gli operai e chiunque faccia sentire la sua voce contro quelli che ogni giorno la cancellano (rifiutando loro, per esempio, il diritto a decidere sugli accordi sindacali),
La scelta della Fim e della Uilm di sottoscrivere con Federmeccanica la distruzione del contratto nazionale è solo l’ultimo atto di questo servilismo, dopo l’assenso alla politica di Marchionne.
La ribellione degli operai della Same e di Livorno non deve essere criminalizzata – mentre l’attacco da più fronti (governo, padroni e sindacati complici) deve spingere tutte/i ad una massiccia partecipazione alla manifestazione nazionale del 16 ottobre, per rilanciare l’opposizione sociale e preparare un vero sciopero generale.

Sinistra critica Livorno

Oggi a Livorno come ieri alla Same di Treviglio i lavoratori hanno espresso la lora rabbia contro chi invece di difenderli contro gli attacchi del governo e del padronato svende i loro diritti.
In questi anni l’attacco sempre più forte portato ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ha peggiorato le condizioni di vita e di lavoro.
La rabbia si è espressa con il lancio di uova segno del disprezzo verso chi ha svenduto il contratto nazionale di lavoro, verso chi invece di fare gli interessi dei lavoratori fa quelli dei padroni.
La rabbia dei lavoratori e delle lavoratrici deve essere anche il motore di una grande mobilitazione che partendo dal 16 ottobre arrivi ad uno sciopero generale autoorganizzato capace di fermare il governo e il padronato.

Comitato di lotta per il lavoro di Livorno


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marcopa
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Nonviolenza e conflitto sociale

L' Onu ha dichiarato il 2 ottobre Giornata internazionale della nonviolenza. Nel Forum Segnalazioni ho riportato un articolo di Mao Valpiana del Movimento Nonviolento al quale e' seguito una piccola discussione sulla nonviolenza.
Aggiungo a questa un' altra piccola considerazione collegata alla contestazione degli operai livornesi a Confindustria e Cisl.
Studiare la nonviolenza aiuta a contestare politiche ingiuste in maniera piu' efficace. Un lancio di uova secondo me non e' violenza diretta ma e' comunque una violenza simbolica, controproducente, che offre a chi e' contestato l' occasione di parlare d' altro, di sviare l' attenzione dal motivo della contestazione.
In realta' la nonviolenza si e' occupata molto poco dei conflitti sociali,anche se il principale strumento di difesa dei lavoratori, lo sciopero, e' uno strumento nonviolento. Nei conflitti sociali prossimo venturi che arriveranno ineluttabilmente perche' non c'e' una crisi passeggera ma stiamo vivendo un passaggio epocale che vede la fine dell' illusione della crescita illimitata e quindi nuove lotte per ridistribuire la ricchezza esistente, ci sara' molto bisogno di nonviolenza.
La nonviolenza e' uno strumento per gestire i conflitti, spesso inevitabili, in maniera non distruttiva, non e' l' accettazione dello status quo. ma non e' semplice, non e' immediata, va studiata e preparata.

NB: Livorno e' la citta' dove e' nato il PCI, e' una citta' simbolo, una rottura livornese tra operai e PD avrebbe una valenza simbolica nazionale.


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dana74
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ma quanti tesserati hanno ancora sti sindacati?


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