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Pronto soccorso privati, ok dalla Regione Piemonte


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https://www.lastampa.it/alessandria/2020/01/11/news/pronto-soccorso-privati-ok-dalla-regione-piemonte-1.38315705

Pronto soccorso privati, ok dalla Regione Piemonte

L’assessore: possono ridurre il sovraffollamento. Alessandria tra le città in cui potranno aprire le nuove strutture

«Perchè no?». Uno degli ultimi dogmi della Sanità piemontese, la concezione dei pronto soccorso come strutture pubbliche (con l’eccezione del Gradenigo a Torino) - svapora nel commento dell’assessore regionale: che accende un semaforo verde al rilancio dei privati convenzionati, disposti ad aprire i loro «pronto» nelle strutture di maggiori dimensioni. Tra cui anche Alessandria. «Perchè no?», spiega Luigi Icardi: una svolta nel rapporto con il privato che rimette in discussione vecchie certezze. Tra queste anche le performance dei direttori generali delle Asl, sotto sfratto se non garantiranno il pareggio dei conti.

«Abbiamo aperto un tavolo con i privati - dice Icardi - sulla base di un nuovo rapporto basato innanzitutto sulla fine di un’ipocrisia: quella che in tutti questi anni ci ha portato a ricorrere a loro solo in occasione delle emergenze. Mentre bisogna avere l’onestà di ammettere che il pubblico, da solo, non può più farcela». Cita il caso dell’ospedale di Novi Ligure con riferimento all’affidamento del reparto di Ortopedia ai privati: «Mantenendo la gestione sotto il controllo pubblico, naturalmente. Nel senso che continuerà a governare e a decidere il primario - precisa . È l’unico modo per salvare la situazione». Ecco perchè, nell’ottica di un servizio pubblico «che non ce la fa più», non si scandalizza di fronte a uno scenario dove i pronto soccorso tradizionali, pubblici e «generalisti», convivranno con altri: attivati da gruppi privati convenzionati e specialistici, cioè limitati alla trattazione delle specialità seguite nelle cliniche (Cardiologia, Ortopedia, Traumatologia).

«L’apertura di altre strutture potrebbe essere un aiuto - aggiunge -. Si tratta di cambiare l’approccio: valutando senza pregiudizi, e fatti salvi i parametri di legge in termini di accessi, personale, offerta. Se l’apertura di pronto soccorso da parte dei privati può ridurre i tempi ed evitare il sovraffollamento non vedo perché non si debba ragionarne insieme. Pubblico e privato non sono in competizione ma devono collaborare».

L’ assessore è preoccupato per il crescente disavanzo nei conti delle Asl: dai 161 milioni del 2018 il rosso è arrivato a sfiorare i 200 milioni nel 2019. Un quadro temuto e per certi previsto dalla Regione, tale da giustificare un monitoraggio sempre più severo. E provvedimenti draconiani. «La situazione è inaccettabile -rimarca Icardi -. Nel 2019, per dire, la Sanità siciliana ha chiuso con un utile di 90 milioni. Quando avremo i dati definitivi, a marzo o forse febbraio, faremo il punto - avverte -: i direttori generali che non avranno centrato il pareggio di bilancio andranno a casa». Assai prima della naturale scadenza del mandato, nel 2021.

La situazione è eterogenea. Ci sono Asl, come quella di Torino, che essendo appena state affidate ad un nuovo responsabile, godranno di un supplemento di tempo: in questo caso si tratterà di rimediare a costi che nel 2019 sono aumentati di 12 milioni rispetto al 2018. Una valutazione ad hoc sarà fatta sulla Città della Salute, gravata da un disavanzo che affonda le radici nei decenni. Ma la linea dell’assessorato è chiara: «Adesso basta. Per i direttori in carica è l’ultima occasione per dare una sterzata».


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