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Protezione e Corruzione cosi la Cricca “Riciclava”


Mari
 Mari
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PROTEZIONE E CORRUZIONE COSÌ LA CRICCA “RICICLAVA”

Milioni di euro destinati alle mazzette Le carte sull’assegno per la casa
di Scajola

Dall’inchiesta di Perugia emergono strani percorsi di denaro in modo che
se ne perdessero le tracce. Il “finanziamento” di un un film,
“Uccidimi”, mai realizzato - di Marco Lillo e Antonio Massari

Corruzione, abuso d’ufficio e soprattutto: riciclaggio. Ed è proprio da
quest’ultima ipotesi di reato, il riciclaggio, che emergono le maggiori
novità dell’inchiesta di Perugia sulla “cricca” che gestiva i
“Grandi eventi”. Eoracisonolecarte:lacasadiClaudio Scajola è stata
pagata con assegni circolari per 900 mila euro provenienti dai conti di un
architetto che la Procura vuole arrestare.

RICICLAGGIO DI DENARO TRA FALSE FATTURE E UN FILM MAI REALIZZATO

Corruzione, abuso d'ufficio e soprattutto: riciclaggio. Ed è proprio da
quest'ultima ipotesi di reato, il riciclaggio, che emergono le maggiori
novità dell'inchiesta di Perugia sulla “cricca” che gestiva i “Grandi
eventi” della Protezione Civile. Milioni di euro che prendevano strani
percorsi e spesso giravano, secondo l'accusa, in modo che se ne perdessero
le tracce. Ai metodi classici se ne affiancavano altri più originali. Si va
dalle fatture taroccate per il G8, ai “risparmi indebiti” - nove milioni
di euro - nell'affare “Mondiali di nuoto”. Il colpo di genio sarebbe
concentrato in un assegno milionario: era destinato alla produzione di un
film. Mai realizzato. Nell'attesa che si chiarisca chi debba indagare – il
gip ritiene che per questi reati sia competente la Procura di Roma - resta
un fatto: dagli atti emergono nuovi episodi di corruzione. E ruotano -
ancora una volta - intorno alla Protezione civile e ai “Grandi Eventi”.
Vediamo quali e, innanzitutto, riepiloghiamo fatti e personaggi. Angelo
Balducci, Fabio De Santis e Claudio Rinaldi gestivano, da pubblici ufficiali
incaricati dal governo, i “Mondiali di nuoto di Roma 2009”, il “G8”
che si sarebbe dovuto tenere alla Maddalena e il “150esimo anniversario
dell'Unità d'Italia”. Parliamo di budget da centinaia di milioni di euro.
Del “G8” si occupò anche Mauro Della Giovampaola, oggi agli arresti,
mentre una serie d'imprenditori - Diego, Daniele, Dino e Luciano Anemone,
con Vanessa Pascucci – tra società e consorzi beneficiarono di una serie
d'appalti. Ma gli inquirenti scoprono altri due personaggi : il
commercialista Stefano Gazzani e l'architetto Angelo Zampolini sarebbero i
“riciclatori del denaro provento dai delitti contro la pubblica
amminstrazione”. Avrebbero agito, secondo la Procura, come “soggetti
intermediari per la dazio-ne delle somme oggetto della corruzione”. Per
esempio.

Dalle piscine a San Marino. Angelo Balducci, Claudio Rinaldi si occupano dei
mondiali di nuoto. Si autorizzano una serie di interventi edilizi, tra i
quali, “l'ampliamento del Salaria Sport Village”, che appartiene alla
Società Sportiva Romana, “riconducibile – scrive l'accusa -
all'imprenditore Diego Anemone”. Il punto è che, da un lato, Balducci e
Rinaldi abusano del loro potere e, dall'altro, Anemone, risparmia nove
milioni di euro. Soldi che avrebbe speso se l'ampliamento fosse avvenuto in
“regime ordinario”. In “relazione” a questo atto avveniva una
“corresponsione di denaro, per una somma al momento non determinata, che
veniva girata in conti esteri intestati ai pubblici ufficiali”. Tra i
conti, nel caso di Rinaldi, ve ne sarebbe uno a San Marino, intestato alla
madre come prestanome. Se non bastasse, intorno al circolo sportivo, ruotano
altri affari. Gli inquirenti scoprono che viene portata a “compimento
l'operazione immobiliare iniziata da Filippo Balducci e Diego Anemone con
l'acquisto dell'area immobiliare di agro romano limitrofa al circolo che, a
tal fine, avevano acquistato, procurandosi così l'ingiusto profitto
dell'incremento del valore immobiliare”. Infine, il danno “arrecato”
al Comune di Roma: “che non incassava contributi, per la costruzione, per
circa 9,6 milioni di euro”.

Dieci milioni di fatture. La Procura scopre anche una decina di fatture
“per operazioni inesistenti” emesse a favore di Mauro Della Giovampaola
e altre due persone, per un importo di 1,1 milioni di euro, “aventi a
oggetto collaborazione professionale prestata con riferimento ai lavori
realizzati nell'ambito delle opere realizzate per il G8 della Maddalena,
emesse al solo fine di documentare costi inesistenti e abbattere il reddito
imponibile degli utilizzatori”. Ma c'è di più.

“Uccidimi” era il titolo di un film che non è mai andato in sala. Ma
qualcosa avrebbe girato lo stesso: assegni. E parecchi. Infatti: anche in
questo caso s'ipotizza il riciclaggio. Ecco come: secondo l'accusa sarebbe
stato verso 1,2 milioni di euro “sul conto della Stefano Gazzani
Communications”. Poi sarebbero stati emessi “assegni per 1,1 milioni di
euro intestati Blu International G.F. Srl”. E il destinatario finale della
somma? Secondo l'accusa sarebbe Lorenzo Balducci, figlio di Balducci, che la
Blu International G.F. “aveva contrattualizzato per il film
‘Uccidimi’, opera mai realizzata”.

Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

http://groups.google.com/group/it.politica/browse_thread/thread/4956270a8506dd66


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