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ECONOMIA
Il sindacato dei metalmeccanici ha approvato con il 75,5% dei voti
il documento Rinaldini: clamorosa bocciatura della bozza di accordo
Contratti, la Fiom respinge
la riforma di Cgil-Cisl-Uil

Il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini

CERVIA - La Fiom apre di nuovo lo scontro all'interno del mondo sindacale, e questa volta non solo nella casa madre della Cgil. I delegati dei metalmeccanici hanno infatti approvato con il 75,5% dei voti il documento del loro segretario generale Rinaldini bocciando la bozza di accordo sulla riforma dei contratti delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil.

Il testo critico verso il documento unitario - appoggiato da Cremaschi e da Lavoro e Società - ha raccolto 312 voti su 413 delegati, 70 hanno votato il documento di Fausto Durante (vicino alle linee di Epifani e favorevole all'accordo annunciato dai sindacati confederali lo scorso Primo maggio) pari al 17%, e 31 si sono astenuti (7,5%).

Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, aveva messo in guardia la Fiom sostenendo che questo non è il momento delle divisioni. Bocciando la bozza di riforma il sindacato dei metalmeccanici gli ha invece sbattuto la porta in faccia. Una bocciatura che segna un ulteriore allontanamento, dopo la spaccatura sul protocollo sul welfare, fra la Fiom e la Cgil.

In realtà la bocciatura della bozza è la foglia di fico che nasconde un rapporto molto più logorato. Per la Fiom, in estrema sintesi, è indispensabile che la contrattazione nazionale abbia maggior peso su quella di secondo livello. Nel suo intervento conclusivo Rinaldini ha lasciato poco spazio ai malintesi, rispondendo in maniera precisa all'appello all'unità lanciato ieri alla platea dei delegati da Epifani, spostando i riflettori dal merito della questione al metodo con cui si è arrivati alla decisione. E che dovrà essere preso come paradigma dei rapporti fra la Cgil e la Fiom.

"E' inaccettabile - ha detto Rinaldini - che una partita così rilevante possa aprirsi e chiudersi in un comitato direttivo della Cgil. Non deve essere ogni volta un dramma se ci sono posizioni differenti. Io rivendico il diritto al dissenso, perché la democrazia è il bene più prezioso per la Cgil". Detto questo, il segretario ha assicurato che quando ci sarà da lottare contro Confindustria e governo, la Fiom, come sempre, ci sarà. Ma non rinuncerà a dire la propria quando emergeranno punti di disaccordo.

Che il problema principale, più che la riforma dei contratti, siano i rapporti con la Cgil ha cercato di evidenziarlo anche Fausto Durante, leader della minoranza filo-Epifani (che ha raccolto il 17% dei consensi) e che ha scritto nelle prime tre righe del suo documento la sottoscrizione del testo preparatorio della Cgil e la condivisione dell'intervento di Epifani alla conferenza organizzativa della Fiom.

"Prendo atto dell'esito del voto" ha detto Durante, "facendo presente che tra i voti andati al mio documento e le astensioni, più numerose del solito, un quarto della Fiom non condivide le posizioni di Rinaldini. E' una percentuale di cui bisognerà tenere conto".

Lunedì è in programma un incontro fra le segreterie della Fiom e della Cgil, per formalizzare i risultati della conferenza di Cervia. Dalla quale il principale sindacato delle tute blu esce con un messaggio preciso: nessuna esitazione nella lotta comune per la difesa dei salari, ma ognuno per la sua strada nelle scelte politiche e nella definizione delle linee strategiche.

Ecco i passaggi più importanti dei due documenti su cui si è votato, quello presentato da Rinaldini e quello presentato da Fausto Durante a nome degli "epifaniani".

Documento Rinaldini. "La conferenza di organizzazione della Fiom - scrive Rinaldini - sulla materia di contrattazione, a differenza di quanto indicato nel documento piattaforma unitaria, considera che: il contratto nazionale deve rafforzare il suo carattere solidale, la sua funzione normativa e salariale a partire dall'obiettivo di incrementare il valore reale delle retribuzioni. Il passaggio alla durata triennale dei contratti deve prevedere un meccanismo automatico di tutela del salario dall'inflazione. La contrattazione aziendale deve mantenere un carattere acquisitivo senza introduzione di vincoli che ne impediscono la concreta possibilità di intervento su tutto ciò che compone la prestazione lavorativa e il salario non può avere carattere totalmente variabile".

Documento Durante. "La conferenza di organizzazione della Fiom - spiega il documento che ha per primo firmatario Fausto Durante, segretario nazionale Fiom-Cgil - fa proprio il documento preparatorio della conferenza di organizzazione Cgil, condivide l'intervento svolto da Epifani". La Fiom, continua il documento Durante, "propone alla Cgil, in vista della prossima naturale scadenza congressuale, l'avvio di una discussione volta a costruire il sindacato dell'industria, sia per rispondere al bisogno di un forte soggetto sindacale in grado di unificare nelle strategie e nelle rivendicazioni il lavoro industriale, sia per corrispondere al progetto di semplificazione e riduzione del numero dei contratti".
(16 maggio 2008)

Particolarmente interessante questo passo: Il passaggio alla durata triennale dei contratti deve prevedere un meccanismo automatico di tutela del salario dall'inflazione.
Questo potrebbe significare l'introduzione di un aumento contrattuale variabile in rapporto al tasso di inflazione. Si parte da un aumento X per vederlo rivalutato nel corso dei tre anni a Y. Potrebbe essere una reinterpretazione della scala mobile, adeguata ai tempi. La Fiom sta affilando le armi... 🙂


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