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Restituire l'Imu? Ecco perché è impossibile

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Tutto a tutti con qualche limite, con qualche limite, c'è anche chi con le sue fatiche e col suo impegno si è guadagnato il suo, ciò che ha, e chi invece non ha voluto impegnarsi, non ha voluto rischiare, non ci ha impiegato alcun sacrificio e alcuna volontà, e c'è chi vive di parassitismi e vampirismi, per così dire. L'indispensabile per poter godere di una vita davvero dignitosa, il resto l'essere umano deve, e dico deve, imparare a guadagnarselo. Il tutto di tutti può divenire pericoloso quanto il tutto a pochi, si genera e si crea parassitismo.
Il tutto di tutti, che può anche essere la cosa ideale, ha necessità di una coscienza e di una consapevolezza che ritengo difficile poter raggiungere in Terra.

E anche la sua retribuzione, giusta, equa, sufficiente per una vita dignitosa, l'essere umano deve comunque guadagnarsela, deve comunque prestare un servizio, un lavoro, una professione e svolgere tale ruolo e funzione come si deve, con senso del dovere, della onestà, con dignità.
L'essere umano ha le forze e le capacità per fare questo, non il parassita, non il qualunquista, non l'egoista ma l'individuo che svolge compiti, ruoli e funzioni con senso del dovere e con onore, con piacere, così deve vivere un uomo.

Il tutto di tutti, se non vi è una elevata consapevolezza della giustizia, della giusta misura, del rispetto, diviene molto fraintendibile e può tornare sempre a scusante di atti non proprio da definirsi leciti.

"Certo anch'io condanno il fatto che un uomo s'impadronisca violentemente e con l'astuzia del frutto dell'altrui lavoro".

Non è con il tutto di tutti che si evita l'appropriazione indebita, il furto, essa appropriazione indebita ha sede nel cuore degli uomini, nella loro anima, ancor prima e più che nei loro atti materiali di appropriazione indebita o di furto.

E' il cuore degli uomini che và educato e formato in nuove direzioni.


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Già, fuori tema. Mi scuso con l'utente ery86ita.


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helios
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Si è sfiorato l'argomento in altra discussione... si parlava di lettura e di tempo e Mincuo ha tirato fuori la televisione.
Sai che è helios? Siamo dei professionisti quando si tratta di stringerci da soli i ceppi alle caviglie, lo facciamo senza rendercene conto... per esempio quando andiamo a comprare la scatola parlante da 30/40" per sottrarci quel poco tempo per vivere, quel poco che rimane tra un turno al remo e l'altro.
http://www.youtube.com/watch?v=ASrnmvozU0A

mah... non so e facciamo le cose senza rendercene conto, per il resto ti quoto.
Forse anche questo è un alibi collettivo tanto per giustificare che non sappiamo bene che cosa significa vivere e sopravviere.
Quando si sa cosa vuol dire vivere allora si sa che non sono i soldi che contano. Nel vedere come la gente si agita tutto il giorno per i soldi da l'impressione che qualcosa di diabolico abbia contagiato tutti o che tutti siano caduti in un incantesimo di qualche maga circe per la sua porcilaia.

PS-con questo termino l'OT


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Matt-e-Tatty
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Tutto a tutti con qualche limite, con qualche limite, c'è anche chi con le sue fatiche e col suo impegno si è guadagnato il suo, ciò che ha, e chi invece non ha voluto impegnarsi, non ha voluto rischiare, non ci ha impiegato alcun sacrificio e alcuna volontà, e c'è chi vive di parassitismi e vampirismi, per così dire. L'indispensabile per poter godere di una vita davvero dignitosa, il resto l'essere umano deve, e dico deve, imparare a guadagnarselo. Il tutto di tutti può divenire pericoloso quanto il tutto a pochi, si genera e si crea parassitismo.
Il tutto di tutti, che può anche essere la cosa ideale, ha necessità di una coscienza e di una consapevolezza che ritengo difficile poter raggiungere in Terra.

E anche la sua retribuzione, giusta, equa, sufficiente per una vita dignitosa, l'essere umano deve comunque guadagnarsela, deve comunque prestare un servizio, un lavoro, una professione e svolgere tale ruolo e funzione come si deve, con senso del dovere, della onestà, con dignità.
L'essere umano ha le forze e le capacità per fare questo, non il parassita, non il qualunquista, non l'egoista ma l'individuo che svolge compiti, ruoli e funzioni con senso del dovere e con onore, con piacere, così deve vivere un uomo.

Il tutto di tutti, se non vi è una elevata consapevolezza della giustizia, della giusta misura, del rispetto, diviene molto fraintendibile e può tornare sempre a scusante di atti non proprio da definirsi leciti.

"Certo anch'io condanno il fatto che un uomo s'impadronisca violentemente e con l'astuzia del frutto dell'altrui lavoro".

Non è con il tutto di tutti che si evita l'appropriazione indebita, il furto, essa appropriazione indebita ha sede nel cuore degli uomini, nella loro anima, ancor prima e più che nei loro atti materiali di appropriazione indebita o di furto.

E' il cuore degli uomini che và educato e formato in nuove direzioni.

Le azioni dell'uomo e le istanze vanno collocate in un contesto sociale, in un tempo e un luogo.
Il celebre ladro in realtà non era un ladro, era un eroe rivoluzionario alla pari di un Guevara o un Secondari, le gesta di questi grandi uomini sono figlie del tempo e della realtà sociale in cui hanno vissuto.
Quando il giudice gli chiese che ne avesse fatto dell'immanso patrimonio che aveva rubato (l'istruttoria aveva accertato che viveva poveramente), lui rispose:
"Glielo spiego subito, ma temo non sia in grado di capire.Ogni giorno tanti operai muoiono in miseria. Innumerevoli poveracci vegetano e crepano senza che nessuno se ne occupi. Gran parte della popolazione vive senza un tetto per ripararsi dal freddo, patendo la fame, le malattie, la disperazione... Io ho tentato di aiutarli e di vendicarli, per quel poco che ho potuto. Ho solo fatto il mio dovere. Ovunque abbia visto ville e castelli sono entrato a riprendere una parte del maltolto. Ho derubato i veri ladri.
Questa società è marcia e anche voi ne siete la prova."

In effetti era solito introdursi in ville e castelli, derubava arristocratici, industriali, ricchi prelati, usurai... persino il Casinò di Montecarlo. Divenne una leggenda non solo per i bizzarri metodi che utilizzava (si travestiva da prete, da polizziotto, da ufficiale, ordiva raggiri senza l'uso delle armi, elevando il furto ad opera d'arte), ma per l'utizzo di quei beni che andavano a welfare per le famiglie degli operai in sciopero, per dare da mangiare ai sindacalisti che venivano schedati e licenziati per la loro attività, per garantire le cure degli infortunati sul lavoro e il pane alle loro famiglie.
All'epoca i turni di lavoro erano di 12 ore, le paghe ridicole, la sanità a pagamento e il welfare privato... garantito dalle donazioni spontanee ed erogato dalle associazioni sindacali.
Anche la "proprietà privata" che attaccava non era la proprietà privata che intendi tu, non è la prorietà privata a cui faceva riferimento... ti potrei citare un episodio in cui si introdusse in una villa e scoprendo che era l'abitazione di uno scrittore di successo se ne andò senza portar via nulla... lasciò sullo scrittoio una lettera di scuse e ammirazione per le opere e la cariera.
Oggi le vittime dei furti di Jacob sarebbero banchieri, sarebbero Agnelli, Beneton, Tronchetti Provera e compagnia cantante.
Ma non era la celebrazione di un uomo tanto strordinario e tanto da me stimato a cui miravo.

La robotica, l'automazione ed il progresso scientifico assieme alla concentrazione del potere economico in poche mani porteranno a periodi ben più bui dell'inizio del secolo scorso, il mio è un invito alla riflessione su di un aspetto che pare nessuna forza politica consideri, fatta eccezione di quelle due listarelle succitate.
Non si tratta di creare un'equità squallida priva di stimoli e obbiettivi, si tratta di creare un sistema sociale in cui la garanzia del diritto ad una vita dignitosa sia coniugata con una possibilità di crescita individuale.
Se ad un uomo che ha un'abilità particolare, una dedizione o uno spirito di sacrificio non offri gratifiche adeguate, elimini ogni stimolo. Ad un uomo puoi togliere i beni, puoi togliere la libertà, puoi togliere la vita, ma non potrai mai stimolare un uomo a creare o a ricercare se non gli offri un motivo o una ragione per farlo.
Che me ne importa se un uomo con una marcia in più che crea cose che io non sò creare, che dedica la sua vita allo studio e che trapianta cuori in una sala operatoria sborona con un suv o si diverte con una barca a vela o lima saponette con una moto in pista, mica è un nemico anzi...


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MM
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Noble Member
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E dunque non ha detto nulla di diverso da ciò che detto io.

A te non importa, a me non importa , se chi ha doti e talenti superiori e volontà e intelligenza superiori riceve maggiori compensi, anzi lo reputo giusto, ma se non si stabilisce contemporaneamente al diritto anche il dovere e se non si realizza una cultura diversa, più umana, più ricca e più vera e meno egoica, non pochi riterranno ingiusto ciò che invece è giusto e non pochi cercheranno, sempre e comunque, di accampare gli stessi diritti pur non avendone diritto.
Nelle misere condizioni mentali, interiori, di consapevolezza, di coscienza e di senso della responsabilità in cui versa ora l'essere umano medio poco durerebbe la bella favola del tutto di tutti, molto poco, infatti mai ha avuto a realizzarsi.

Dunque la vita dignitosa per tutti è un diritto sacrosanto ma tutto ciò che è al di fuori di questo e al di sopra di questo non può e non deve essere regalato, deve divenire conquista e acquisizione ottenuta mediante l'applicazione delle proprie risorse di volontà, di intelligenza e di capacità, in un quadro complessivo di onestà e di dignità dove l'antagonismo mondano e l'invidia siano possibilmente prossimi allo zero.

La vita e la sua esperienza devono essere il valore portante, non il denaro e il potere.

Dunque il ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri, per carità, è una immagine bella, stoica, suggestiva, ammirabile, ma non è questo il messaggio nè l'esempio che posso invitare a seguire.

Se invece intendiamo, come credo, che si debba far in modo che non esistano disuguaglianze tali da far si che interi popoli soffrano povertà mentre pochi siano ricchi fino all'inverosimile, siamo ben d'accordo, e quel che hanno andrebbe certamente loro tolto e distribuito e mai più concesso che possano arricchirsi in tal modo.
Questo non è furto, è giustizia.

Ma questi diritti e queste condizioni di vita vanno guadagnati, vanno anche meritati, per così dire, se invece li si vuole e basta, se resta una ambizione priva della giusta azione, senza voler affrontare sacrifici, senza voler affrontare qualche rischio, sarà dura.
Se poi si continua a votare gli stessi che hanno condotto al macello allora non c'è proprio strada e, mi par di capire, al minimo un 60-70% dei voti complessivi andranno a finire proprio lì, agli stessi, come sempre.


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Matt-e-Tatty
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MM: se dovessi immaginare io la giustizia, sarebbe un paese in cui vi sono dei diritti, dei beni e dei servizi garantiti a tutti, quelli fondamentali come un alloggio, il lavoro, l'istruzione, la sanità, alcuni tipi di strutture sportive, alcuni tipi di trasporto, energia.
Una volta stabilito quel minimo disponibile per tutti andrebbe stabilito quel minimo che devono fare tutti, in ore di lavoro, diverso a seconda del lavoro e dell'abilità/impegno/dedizione.
Starebbe quindi all'individuo la scelta se fare solo quel minimo, studiare quel minimo, impegnarsi quel minimo o fare di più per avere di più.
L'importante sarebbe l'accesso a chiunque e quindi la possibilità per chiunque di scegliere la propria vita, il proprio status sociale con l'impegno, per proprie abilità individuali o per un maggiore contributo in termine di tempo al lavoro, andrebbero a sparire condizioni di favore e sfavore date dalla ricchezza della famiglia di provienenza oltre che sparirebbero quelle situazioni lavorative in cui con frode o senza dare nulla in cambio certi individui vivono alle spalle di altri (sfruttamento).
Anche giustizia e carcere lo imposterei con paletti simili, sei un delinquente e crei un danno? Lo risarcisci lavorando quel minimo dovuto per tutti + il costo della tua custodia + il risarcimento del danno stesso.
Vuoi di più oltre che cibo, casa, ospedale, istruzione riscaldamento e autobus per spostarti? Al posto di fare quel minimo (ipotizzo... 4 ore l'operaio al tornio, 4,30 il netturbino 2 ore il cardiologo che ha stuciato come un cane fino a 30 anni, etc.), puoi scegliere di studiare e darti da fare per avere più tempo, puoi fare più ore qualunque sia il tuo lavoro per avere quel dirtitto/bene in più... tutto commisurato al reale apporto dell'inviduo e studiato anche per garantire quel minimo all'anziano che non può più lavorare o all'invalido che per disgrazia non è più in grado di produrre la sua parte.
Chi non è daccordo a fare quel minimo pur potendolo fare lo obblighi... non puoi obbligare ad eccellere se non dai un motivo per farlo, ma puoi obbligare il paarassita a fare quel minimo per se stesso.
Si fa per parlare... tu forse hai visione diversa e un altro in altrio modo ancora... resta il fatto che devo votare qualcuno, un'idea o un programma, è un qualcuno, un'idea o un programma che va almeno in parte verso quella direzione e ci si dorvrà pensare perchè la robotica e l'automanzione porteranno ad una riduzione delle ore e per come è strutturato il nostro sistema ecomico e sociale significherà masse di disoccupati che prima o poi ti punteranno un coltello alla gola pur di mangiare.
Tra l'altro, non credo servano tante ore di lavoro per garantir quel minimo... considera che quasi tutto è creato per essere inutilizzabile in breve (obsolescenza programmata) e questa pratica porta a sfruttamento del lavoro, sfruttamento delle risorse, inquinamento, iniquità, ingiustizia.
Per questo ho postato quei filmati e le dichiarazioni di Jacob, girala come vuoi ma il punto non è se è lecito o non è lecito il furto, il punto è che di vite ne abbiamo una ed è l'unica cosa veramente importante che abbiamo, Jacob lo aveva capito... poteva scegliere di derubare i veri ladri per se stesso, non lo avrebbero preso e non avrebbe fatto lo sfruttato... invece ha scelto di restire il maltolto a quelle persone a cui avevano rubato la vita, assumendosene tutti i rischi come quello dei lavori forzati a cui è stato condannato.
Guevara lo aveva capito... poteva fare il medico e godere di uno status ben diverso da quello del bracciante sfruttato dalla moltinazionale o dal latifondista... ha scelto e a rischio della propria vita si è battuto.
Secondari poteva vivere da borghesotto e senza rischiare nulla, quando andò in guerra non fù costretto da nessuno, quando decise di mettere la sua forza a disposizione dei più sfruttati non fu costretto da nessuno.
Questo è sacrificio, goustizia...poi, tu leggila come vuoi.


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MM
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Direi che sono d'accordo, anche per questo voto (sono uno dei pochi purtroppo) PCdL.

E dunque ribadiamo: 30 ore di lavoro, definiamole obbligatorie, e non più di 30, remunerazione corrispondente a non meno di quanto garantisce una vita davvero dignitosa, il che può rendere sufficiente lavorare 30 ore e il resto godersele come un individuo meglio crede, senza obblighi, senza imposizioni ma solo possibilità che ognuno in base ai suoi interessi, volontà, desideri, capacità, doti, talenti e qualità può sfruttare o utilizzare.

Per quanto riguarda il carcere, tranne qualche caso particolare sono poco d'accordo sulla carcerazione, la ritengo priva di una utilità effettiva. Serve un sistema di rieducazione, di reinserimento, di responsabilizzazione della persona.

Ma, ai nostri politici e tecnici in generale, a queste nostre "guide", un 13 anni di prigione a pane e acqua, con lavori forzati a spaccare pietroni, senza sconti, senza attenuanti, senza buone condotte, la vedrei come una esperienza molto istruttiva, molto.


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