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Rispettare Gheddafi


pietroancona
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Rispettare Gheddafi

L'Italietta con forti pulsioni razziste si è lasciata andare a sfottò, frizzi e lazzi, commenti volgari ed offensivi verso Gheddafi. Le divise sfoggiate dal Colonnello non gli sono piaciute, sono state oggetto di scherno e tantissimi si sono sentiti disturbati dalla sua presenza in Italia e dal risalto che il Governo ha dato a questo evento. Hanno avuto da ridire sui trecento cavalli berberi che si sono esibiti assieme ai carabinieri a cavallo in una caserma di Roma ed hanno naturalmente criticato tutto quello che Gheddafi ha detto e fatto.Questa campagna di respingimento e di denigrazione è stata orchestrata dai maggiori giornali italiani che obbediscono ad un forte riflesso condizionato dell'Occidente, in primo luogo degli americani, contro la Libia ed il suo Presidente. Non dimentichiamo che Reagan fece bombardare la tenda di Gheddafi riuscendo quasi ad ucciderlo assieme ai suoi familiari e massacrando una delle sue nipote. Motivo di tanto livore è probabilmente il fatto che il Colonnello, nonostante sia ritenuto una specie di buffone da circo, per quaranta anni ha preservato la libertà della Libia riuscendo a mantenere il controllo sulle sue immense ricchezze di petrolio. Quando parliamo della Libia teniamo presente le disgrazie che incombono sull'Irak e sull'Afghanistan e l'artiglio occidentale che si minaccia di ghermire l'Iran .
Repubblica fa da capofila a questa batteria massmediatica. L'opposizione parlamentare si sta comportando in modo irresponsabile e grottesco. Bersani ha mostrato di essere un politicante di poco spessore e Fini, Presidente della Camera, che si è recato qualche tempo fa in Israele per farsi sdoganare e che non dice una sola parola sul martirio del popolo palestinese storce il naso e disapprova gli onori che il governo Berlusconi sta rendendo al suo ospite.
Ma come ha ricordato Berlusconi la visita ed i festeggiamenti dell'anniversario del patto con l'Italia chiudono una ferita che risale al 1911. L'Italia ha occupato per moltissimi anni la Libia. Il suo dominio è stato di una ferocia apocalittica. Il generale Magliocco si divertiva a gasare la popolazione civile irrorandola di iprite dai suoi aerei appositamente adattati. Migliaia e migliaia di libici finirono impiccati, impalati o mitragliati. Le migliore terre furono assegnate dal fascismo a coloni italiani strappandole ai
loro legittimi proprietari. Bisogna rileggere Del Boca per avere una idea della crudeltà insensata e della violenza senza fine che hanno fatto degli italiani un incubo terribile per le popolazioni libiche.
L'Italia ha imparato dagli USA a chiedere diritti umani senza rispettarli. L'Italia delle pulizie etniche che distrugge le povere abitazioni dei rom, l'Italia dei respingimenti che hanno causato migliaia di morti nel Mediterraneo, delle carceri stracolme di essere umani allucinati, delle caserme in cui non sono rari le uccisioni di persone arrestate, indica in Gheddafi un tiranno torturatore dopo avere stipulato con lui accordi per la repressione.
La pulsione razzista e colonialista ha il sopravvento anche sugli interessi economici e sulle urgenze dell'Italia che sono ben più gravi di quelle della Libia. Come nota oggi il Professore Gallino l'Italia ha perso quasi tutto il suo patrimonio industriale. La stessa Fiat, ridimensionata e costretta a cercare luoghi di produzione a costo bassissimo all'estero, non sembra avere un grande futuro. La terziarizzazione dell'economia italiana è diventata quasi patologica e dipendiamo sempre di più dai paesi industrializzati.
Ebbene gli accordi con la Libia danno una grande boccata d'ossigeno. Basterebbe questo a indurre
alla prudenza gli isterici ed irresponsabili politicanti e pennivendoli che da giorni martellano di commenti offensivi ed ingiuriosi il colonnello Gheddafi.
Qualcuno non ha perduto la testa e non si è abbandonato a questa ridicola ed autolesionistica campagna antilibica. Valentino Parlato che ho sentito ieri sera a Rai24new non si è unito al coro della diffamazione.
Provo ad immaginare che cosa succedebbe se venisse in Italia il Presidente Ahmadinjed specialmente dopo la campagna per la lapidazione mai avvenuta ddlla signora Sakineh. Anche qui scatta un pregiudizio, un riflesso razzista e colonialista ed una grande voglia a fare da ascari agli USA
trascurando gli interessi veri per compiacere l'Imperatore di oltre oceano.
Eppure Iran e Libia sono stati vitali e continuano ad esserlo per la nostra prosperità.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it


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terzaposizione
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Pietro nel 2006 Prodi e D'alema iniziarono il percorso di sdoganamento del Colonnello e Libero/Giornale deliravano sul dittatore sanguinario sponsor dei terroristi....dovresti farne un post su come cambia la gabbana nel BelPaese


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venezia63jr
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Bravo Terzaposizione. Chiedigli anche se e' un azionista di queste ditte italiane,perche' i loro capitali non arrivano in italia ma nei paradisi fiscali,di statale non c'e' niente ma caso mai sfruttano lo stato per fare gli affari.
Insomma e' una guerra economica fra le differenti fasce di potere privato economico, a noi ci illudono che e' per la patria ma qui di pattriottico non c'e' niente solo l'interesse di pochi.La coerenza e' un optional e la faziosita' una droga pericolosa.


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sentinella
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Post: 92
 

sì un pò di ragione c'è in questo articolo, l'Italia turandosi il naso e guardando al suo interesse in effetti potrebbe trarne dei vantaggi economici, primo fra tutti un pò di indipendenza energetica dall'impero americano Però non mi sembra Berlusconi un degno continuatore della politica del grande Mattei. Sicuramente è anche vero che molte delle critiche feroci hanno dietro degli interessi di parte. Ma che spettacolo misero però queste visite di Gheddafi. Per fare i nostri interessi dobbiamo proprio offrire il didietro in questo modo??? Non si può farlo con un pò i dignità umana????


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Maria Stella
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Registrato: 2 anni fa
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E già che ci siamo perchè non mi spiega qualcuno come mai quando Prodi cominciò a mettere le basi per avvicinamento a Gheddafi, la sinistra tutta tacque, anche i blogger, tacquero, la tenda berbera passò sotto silenzio, nessuno parlò di circo mentre i vari dirigenti delle mille anime della sinsitra si avvicendavano liete sotto il tendone, allora non sapevate che si facevano affari e che c'era Eni di mezzo? Allora andava tutto bene, come andò tutto bene e nessuno si stracciò le vesti quando Prodi accolse con tutti gli onori un genocida, nemmeno Emma Bonino disse nulla, eppure era nientepopodimeno che il presidente del Sudan Omar Hassan el Bashir dittatore sanguinario condannato dal tribunale dell' Aja per crimini contro l'umanità accusato di sostenere le milizie arabe Janjaweed, responsabili di gran parte dei massacri in Darfur (450.000 morti e 2.700.00 profughi).

E la cosa non ci fece fare una gran bella figura nel mondo, ma la sinistra tanto etica e sensibile, non andò in crisi, non si strappo' le vesti, e tacque, il genocidio è cosa da bimbi se "torna utile" ..Amnesty accusò l’Italia come unico paese così tanto con vicino al Sudan. E 25 eurodeputati francesi e inglesi gli chiesero conto della iniziativa definita "improvvida iniziativa". Fummo ben bene strapazzsti dalla famosa stampa estera alla quale si da tanta importanza, ma solo se "torna utile" Anche Prodi parlò di una "occasione utile". Molti in europa invece non videro niente di utile nel rischio di legittimare un governo andato al potere con un colpo di stato islamista.

Più si va avanti e più i nobili tartina e champagne mostrano il vero volto agli Italiani , ma ora si sta travalicando i confini, certo la stampa d'affari bercerà, ma sa bene che operazione sta facendo e per chi e perchè, essa però è come piuma al vento, non va mai dimenticato io credo


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