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Ristrutturazione Forze Armate, via 40mila militari


marcopa
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Difesa. Dl delega domani al Consiglio dei ministri

Riforma Di Paola, al via tagli per 40.mila
Revisione dello strumento militare

Arriva la riforma della difesa. Chiamata “revisione dello strumento militare” dal ministro Giampaolo di Paola, e’ un disegno di legge delega in sei articoli che approda domani al Consiglio dei Ministri. Un riordino radicale. Riguarda “l’ assetto strutturale e organizzativo “ del ministero della Difesa, si legge nella bozza del testo, compresa “l’ Arma dei carabinieri limitatamente ai compiti militari”. C’e’ la “revisione degli organici” di Marina, Esercito, Aeronautica e del personale civile. Previste “in sei anni “ anche “sopprensioni e accorpamenti” e comunque la “razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche” con una “contrazione” ipotizzata “non inferiore al 30 per cento”.

Cambiano anche le norme per la “nomina delle cariche di vertice delle Forze armate” per armonizzarle con quelle generali dello Stato. La novita’ piu’ importante e’ la riduzione dei militari dagli attuali 180.000 “a 150.000 unita’” da raggiungere “entro l’ anno 2024”. Tagli a generali ed ammiragli “non inferiori al 30 per cento “ e a colonnelli e tenenti colonnelli “al 20 per cento”. Il nodo cruciale e’ il destino degli esuberi : circa 30.000 marescialli, piu’ altri 10mila tra militari e civili. Il ministro dell’ Interno, Anna Maria Cancellieri, e’ contraria a un’ immissione tra i ruoli del Viminale. Al Consiglio dei ministri su questo si discutera’ , come delle implicazioni finanziarie: il Tesoro non ha mancato di fare le sue osservazioni critiche. L’articolo 4 del Ddl prevede che “al Ministero della Difesa” e’ “assicurato” per il riordino “e comunque fino al 2024 un flusso finanziario costante minimo annuo non inferiore a quanto previsto per il 2014” dall’ ultima legge di bilancio. E “le risorse recuperate” dalla riforma “sono destinate al riequilibrio dei principali settori di spesa della Difesa.”

Di Paola, insomma, avanza determinato, forte di una esplicita e pubblica approvazione del presidente del Consiglio, Mario Monti, quando il progetto fu annunciato in Consiglio il 14 febbraio. Martedi’ i capigruppo Pd Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, il responsabile sicurezza Emanuele Fiano e i parlamentari pd in commissione Difesa hanno chiesto , come ha detto Fiano, di “affrontare la riforma dello strumento militare con un disegno di legge e non con altri strumenti” e questa appare la linea adottata dalla Difesa. Ma c’e’ un altro tema che scotta per Di Paola e Cancellieri: il regolamento del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che in attuazione della riforma previdenziale innalza per militari e forze dell’ ordine l’ eta’ pensionistica per “l’arminizzazione con il resto del pubblico impiego. Cocer e sindati sono furibondi, ieri hanno annunciato che si rivolgeranno “direttamente a Alfano, Bersani e Casini” vista la “mancata convocazione annunciata dai ministri Fornero, Cancellieri, Severino e Di Paola”. Tra l’ altro sono stati resi noti ,di recente, i dati dal 2007 al 2011 del personale Difesa e Sicurezza deceduto o infortunato per causa di servizio: sono 666 morti e 10.083 infortunati. Cifre impressionanti ma da aggiornare, per esempio, con i cinque caduti in Afghanistan nel 2012. L’ equiparazione (pensionistica) con il pubblico impiego e’ una strada impervia.

Marco Ludovico
Dal Sole24ore del 5 aprile 2012

http://perunconflittononviolento.blogspot.it/2012/04/ristrutturazione-forze-armate-disegno.html


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marcopa
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Il Consiglio dei Ministri è convocato per domani, venerdì 6 aprile 2012 alle ore 9,30 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

- DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale (DIFESA);

Dall' articolo del Sole24ore si legga che il Pd vorrebbe un disegno di legge ed il governo si muove in quella direzione; in realta' il governo fara' un disegno di legge delega, insomma come si legge dall' OdG del Consiglio dei Ministri il governo sara' delegato ad intervenire sulla legislazione.

Un iter diverso da un normale disegno di legge.

Speriamo che questa scelta non sia accettata dal Parlamento,

delegare il governo Monti significa delegare direttamente il Ministero della Difesa, cioe'in questo momento lasciare le decisioni esclusivamente alle Forze Armate.


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dana74
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dai li sbatta fuori così magari formeremo un Free italian army 😀

ma questi si accontenteranno di laute prebende, siamo italiani


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marcopa
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Dal comunicato stampa del governo sul Consiglio dei Ministri di oggi, venerdi' 6 aprile. Questa pubblicata di seguito e' la parte relativa alla ristrutturazione delle Forze Armate.
L' Ammiraglio Di Paola, Ministro della Difesa, ha spiegato il provvedimento in una conferenza stampa.
marcopa

Con il disegno di legge per la revisione dello strumento militare nazionale il Governo mira a riformare le strutture, l’organizzazione e gli organici del personale militare e civile del Ministero della Difesa.

La riforma, proposta dal Ministro Di Paola, e approvata dal Consiglio dei Ministri, persegue due obiettivi.

Primo, l’attuazione di strumenti operativi qualitativamente e tecnologicamente progrediti. Li rendono indispensabili il rischio di terrorismo internazionale, la minaccia di proliferazione delle armi di distruzione di massa e l’instabilità di alcune aree del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Secondo, la necessità di contenere i costi, a causa dell’attuale congiuntura economica e finanziaria. Questa ha imposto a tutti i Paesi dell’Eurozona – Italia inclusa – continui interventi di riduzione della spesa pubblica. Interventi che, naturalmente, hanno riguardato anche la “Funzione difesa”. Oggi, il limite di risorse che il Paese può destinare a questa funzione è dello 0,84% del PIL (a fronte di una percentuale che, nel 2004, era dello 1,01% e che attualmente negli altri Paesi europei è, in media, dell’1,61%). Di tali risorse, peraltro, il 70% è “assorbito” dalle spese per il personale. Ne consegue che le spese destinabili all’operatività dello strumento militare e all’investimento sono limitate, rispettivamente, al 12% e 18%.

Di qui la decisione di un intervento legislativo che, attraverso la riforma, garantisca una migliore razionalizzazione delle risorse disponibili e consenta a Esercito, Marina e Aeronautica di adeguarsi agli standard di qualità degli altri Paesi, con l’obiettivo di riequilibrare la spesa della Difesa, portando al 50% quella per il personale ed al 25% sia le spese per l’addestramento sia quelle per gli investimenti.

Punti salienti della riforma sono: l’introduzione di forme di flessibilità della programmazione finanziaria; una graduale revisione numerica del personale militare e civile, che – nel lungo periodo (2024) – ha l’obiettivo di ridurre il personale militare a 150 mila unità ed a 20 mila unità quello civile; un riordino complessivo dell’assetto organizzativo del Ministero della Difesa; una rimodulazione dei programmi di ammodernamento tecnologico.

www.governo.it


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marcopa
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Le novità per i Carabinieri

La riforma della Difesa approvata dal Consiglio dei Ministri interverrà sull'Arma dei Carabinieri "unicamente" per quanto riguarda i compiti militari della Benemerita. Lo ha precisato in conferenza stampa il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, che peraltro ha osservato come non è detto che ci sia bisogno di intervenire. «Nella riorganizzazione della Difesa ci potranno essere aggiustamenti sull'Arma dei Carabinieri ma solo nell'ambito militare. Con i decreti attuativi si vedrà se c'è l'esigenza e può darsi anche - ha spiegato Di Paola - che non ci sia niente da fare. E comunque - ha ribadito - l'intervento sarebbe solo per la funzione militare».

di Nicoletta Cottone - Il Sole 24 Ore -
www.sole24ore.com

Da radioradicale la conferenza stampa del ministro Ammiraglio Di Paola
un video di 9 minuti

http://www.radioradicale.it/


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furia78
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Leggettevi questo:

Va "a regime"
il passaggio dell'Arma
dei Carabinieri all'Ue

di Ida Magli
ItalianiLiberi | 11.01.2012

I nostri governanti ci odiano e ne abbiamo le prove ogni giorno. Visto che i Carabinieri sono l'unica istituzione dello Stato nella quale gli Italiani abbiano fiducia e da cui si sentano protetti "davvero", ossia senza l'acredine implicita ed esplicita degli altri corpi dello Stato, i governanti ce li tolgono. La decisione di abolire le polizie nazionali armate risale a molti anni fa ed è stata presa dall'Unione europea, naturalmente per togliere potere ai singoli Stati nel modo più efficace: assumendo in proprio le funzioni di controllo sull'ordine pubblico e su moltissime altre situazioni "delicate" delle quali non ci è stato detto nulla. Esistono i "Trattati", firmati quindi anche dall'Italia, ma come al solito ci vengono tenuti nascosti, con la complicità dei mezzi di comunicazione di massa, perché i governanti sanno benissimo di agire contro la volontà e gli interessi dei cittadini.
La questione "Unione europea", infatti, è chiusa in una sola affermazione: i singoli Stati debbono sparire, assorbiti dall'Europa, possibilmente senza che i cittadini se ne accorgano. Per questo i governanti collaborano nel silenzio più fraudolento, facendo entrare nel corpo dello Stato il cavallo di Troia che porta all'interno il nemico europeo sotto le vesti di "Italiano", come è successo recentemente con il nostro governo.
Gli Italiani Liberi vogliono almeno che i cittadini sappiano che in questi giorni verrà attuato questo passaggio così che possano far sentire la loro voce di protesta e indurre i giornalisti a loro volta a parlarne.

(cfr: "L'eurocrazia si prende l'Arma - di Solange Manfredi)


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