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Zagrebelsky: “La convenzione umilia il Parlamento. Così si b


Simulacres
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Zagrebelsky: “La convenzione umilia il Parlamento. Così si blinda solo una oligarchia”

L’ora della mobilitazione, per reagire «a questa condizione crepuscolare della democrazia ». Per difendere la Costituzione ancora una volta «a rischio» dall’attacco che le viene mosso da una «oligarchia politica» che ricorre adesso a una Convenzione «estranea alla Costituzione». Parla di tentativo di «normalizzare» il Paese, il presidente emerito della Consulta Gustavo Zagrebelsky, altro che di «pacificazione».

E di parlamentari che «senza titoli» si son messi in testa di cambiare volto alla Carta.

Il 2 giugno, lei e il professor Rodotà in piazza a Bologna in difesa della Costituzione: «Non è cosa vostra». Perchè questo rinnovato atto di fedeltà alla Carta proprio mentre la maggioranza studia come modificarla? È una provocazione controcorrente?

«Si sta giocando una partita politica e la posta è elevatissima. È in atto un tentativo di spoliticizzazione, una sorta di mascheramento ».


Un mascheramento, professore Zagrebelsky?

«Le maschere sono i tecnici, i saggi, gli esperti. Certo, dell’efficienza un sistema politico non può fare a meno, pena il suicidio. Ma, l’efficienza non esiste in sé e per sé».

Si è insediato un governo di larghe intese che si propone tra l’altro di modificare la macchina dello Stato. Non la convince?

«A me pare piuttosto evidente che sia in atto un disegno di razionalizzazione d’un potere oligarchico. In Italia non si è forse radicato un sistema di giri di potere, sempre gli stessi che si riproducono per connivenze e clientele? Parlando di oligarchie, non si pensi solo alla politica, ma al complesso d’interessi nazionali e internazionali, che nella politica trovano la loro garanzia di perpetuità».

Appunto, quale occasione migliore per cambiare quegli assetti, per riformare?

«Sono decenni che se ne parla. Ma ora sembra che sia giunta l’ora. Quel complesso d’interessi è sovraccarico e non riesce più a trovare un equilibrio. Rischia l’implosione e s’inceppa. La rielezione del Presidente della Repubblica — impensabile in un sistema di governo anche solo minimamente dinamico — è rivelatrice. L’applauso grato e commosso d’una maggioranza impotente è il segno dell’impasse. Per il futuro, ci vogliono riforme. Ma dal punto di vista democratico, sono in realtà controriforme».


Perché controriforme?

«Guardiamo le cose che si intende e le cose che non s’intende fare. Il presidenzialismo, quale che ne sia il modello, è un modo di concentrare in alto la politica e di ridurre dei cittadini a “micro-investitori” del loro voto, a favore d’un gestore d’affari nel cerchio stretto delle oligarchie. In breve: è il protettorato d’un sistema di potere chiuso. Altro che più potere al popolo! Anzi, il popolo deve non sapere o sapere il meno possibile: si è ripresa infatti la discussione sul “riequilibrio dei poteri” a danno dell’indipendenza della magistratura, e sui limiti al giornalismo d’inchiesta (vedi la questione delle intercettazioni). E poi, quel che non si intende fare: vedi il silenzio calato sul conflitto di interessi e sull’inasprimento delle misure contro l’illegalità. Le oligarchie, del resto, sono regimi dei privilegi. Hanno bisogno di compiacenze e illegalità».


È così sicuro che una riforma in chiave semi presidenziale non ci metta in linea con le moderne democrazie?
In fondo, anche il ruolo di garanzia del presidente della Repubblica negli ultimi anni si è rivelato ancor più risolutivo per uscire da pericolose crisi.

Perché non codificarlo nella Costituzione?

«Inviterei a maneggiare l’argomento con cautela. Una cosa è l’espansione dell’azione presidenziale a tutela delle istituzioni parlamentari previste dalla Costituzione. Altro è l’azione che prelude a una nuova normalità. Questa seconda cosa contraddirebbe l’obbligo di fedeltà alla Costituzione. Il Capo dello Stato ne è “garante” quando agisce per preservarla dalle trasformazioni “materiali”, non certo quando le promuove. Ma il presidente Napolitano ha più volte precisato di muoversi nella prima direzione e di quello gli va dato atto. Chi oggi sostiene che siamo ormai in un regime presidenziale fa torto al presidente della Repubblica».

Lei parla di consolidamento oligarchico. E la pacificazione di cui si fa un gran parlare?

«Chi di noi non è per la pace e per la pacificazione? Ma la pace è esigente, molto esigente. Non può esistere senza condizioni. La pace è la conseguenza della verità e della giustizia. Altrimenti, pacificare significa solo “normalizzare”».


La Convenzione non basta per la pacificazione?

«Perché dovrebbe essere affiancata da “esperti”, cioè da persone al fuori dei contrasti politici? Gli esperti sono a loro volta portatori di visioni politiche e saranno messi lì dai partiti in quanto corrispondano ai loro progetti. Saranno “maschere”. Mi auguro che in pochi accettino di assumere questo ruolo».

Insomma, non pone alcuna fiducia nella Convenzione?

«Mah. La Costituzione, all’art. 138, prevede un procedimento lineare per mutare la Carta. Si vuole, invece, una procedura, per così dire, blindata, dapprima la Convenzione, poi il voto bloccato delle Camere: o sì, o no, senza emendamenti. Mi chiedo come possano i parlamentari accettare una simile umiliazione. Una procedura complicata ma anche totalmente estranea alla Costituzione. Per questo, si prevede — solo dopo — una ratifica con legge costituzionale, che è essa stessa la confessione che si agisce contro la Costituzione».


Ma i parlamentari avranno il potere di riformare, almeno nelle commissioni competenti, o no?

«I nostri politici “costituenti” hanno un mandato? Chi li ha autorizzati? Sono stati eletti per questo? Basta la retorica delle riforme per legittimarli? Il 2 giugno ci troveremo per dire non solo che i contenuti della controriforma non ci piacciono, ma anche che il metodo è sospetto. Sono in gioco nodi cruciali della nostra vita, non fredde operazioni di ingegneria costituzionale, come si vuol far credere. Lavoro, uguaglianza, giustizia sociale, diritti di tutti, cultura, salute, legalità, trasparenza: cose possibili in democrazia, quando la si espande. Difficili o impossibili, quando la si restringe ».

da La Repubblica

http://www.libertaegiustizia.it/2013/05/18/la-convenzione-umilia-il-parlamento-cosi-si-blinda-solo-una-oligarchia/


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gianni72
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e poi dicono che la Repubblica è contro il M5S..... ospita un giorno sì e l'altro pure o rodotà o zagrebelsky.....


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Truman
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e poi dicono che la Repubblica è contro il M5S..... ospita un giorno sì e l'altro pure o rodotà o zagrebelsky.....

La frase preferita dei razzisti è: "Razzista a me? Ma se uno dei miei migliori amici è un negro!"

(Esiste anche la versione padana: "Razzista a me? Ma se uno dei miei migliori amici è un terrone!")


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gianni72
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non c'entra niente, ma hai voluto dire la tua tanto per metterla in caciara. Quando vengono pubblicati articoli di Repubblica si viene insultati perchè Repubblica fa parte del 'potere', quando questi articoli sono a favore delle idee del m5s allora vanno bene e si viene insultati se si critica.


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Truman
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non c'entra niente, ma hai voluto dire la tua tanto per metterla in caciara.

Guarda che era il tuo commento ad essere un po' off-topic. L'articolo era un'intervista a Zagrebelsky sulla costituzione e tu tiri in ballo M5S. Io ti ho solo spiegato che non basta pubblicare un articolo decente per fare un giornale leggibile.

E lascia perdere le lamentele per gli insulti, qui non ne vedo.


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gianni72
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zagrebelsky era uno dei candidati del m5s a presidente della repubblica. Se era off topic bastava dirlo dall'inizio. E comunque, se ancora non l'hai capito, Repubblica diventerà l'house organ del m5s, è già tutto deciso. Questo segnatelo, come già tante cose che ho detto e che si sono avverate prima di scoprirlo voi stessi.


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Truman
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Repubblica diventerà l'house organ del m5s, è già tutto deciso. Questo segnatelo, come già tante cose che ho detto e che si sono avverate prima di scoprirlo voi stessi.

Guarda che qui i tuoi commenti sono conservati. E siccome non ricordavo le tue previsioni avverate, ho provato a cercare. Uno dei tuoi primi post dice:

Gio Lug 16, 2009

Vi lascio ai vostri 4 gatti che vi seguono. Che, se foste anche in buona fede, non concludereste mai niente isolandovi e insultando gli altri.
Intanto, grazie a quelli come voi che dividono piuttosto che unire, berlusconi può continuare imperterrito a fare suoi affari. Assieme agli compari del PD.

Insomma già in uno dei primi post prevedevi che M5S non avrebbe concluso niente.
A me sembra che almeno un po' di scompiglio lo ha creato.


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gianni72
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bè, che il m5s non ha concluso niente "isolandosi e insultando gli altri" l'ho azzeccato..... e anche che Berlusconi continua imperterrito a dettare legge. Due su tre non è male.... 😀
ho sbagliato solo sui 4 gatti, visto che il m5s ha il 25% dei voti... c'è da dire, a mia discolpa, che è tra il 2011 e il 2012 che gli USA hanno deciso di sostituire il PD col M5S come loro referenti principali, visto che quelli del PD non sono riusciti ad eliminare Berlusconi nè con le buone (elezioni) nè con le cattive (magistrati). Ora tocca a Grillo, naturalmente spalleggiato da de Benedetti e da Repubblica. Auguri.


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gianni72
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off-topic: comunque mi sento onorato che tu, Truman, vada così indietro a leggere i miei post precedenti. Davvero.


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aristanis
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si si Gustavo, quando hanno introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione dov'era? dov'era quando abbiamo perso importanti pezzi di sovranità?
e ora piagnucola per la Convenzione.
repubblica deve pur lasciar spazio al buon Gustavo che colpisce con una vigorosa spada di carta velina, che forte Gustavo, è un dritto


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gianni72
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ma infatti aristanis, questi qua è una vita che stanno lì, e si svegliano ora per dire che così non va bene. E prima dov'erano? Sono dei drittoni della peggior specie scaricando le responsabilità sugli altri e non prendendosi le proprie.


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