La vicenda di Hannibal Gheddafi è l' ennesima dimostrazione che le guerre occidentali per la democrazia sono sempre in definitiva oltre ogni stato di diritto, quindi ipocrite e pretestuose. Questi scritti di Marinella Correggia ci raccontano la storia di Hannibal e la Rete No War Roma insieme all' Associazione Peacelink
https://www.peacelink.it/pace/a/49542.html , ha
scritto all' Ambasciata del Libano a Roma.
marcopa
Hannibal Gheddafi inizia lo sciopero della fame in un carcere libanese
14 giugno
di Marinella Correggia
Lantidiplomatico
Hannibal Gheddafi, uno dei figli superstiti del leader libico ucciso a seguito della guerra della Nato nel 2011, ha iniziato giorni fa uno sciopero della fame nel carcere libanese dove è rinchiuso dal 2015, senza processo né accuse. La sua condizione sanitaria è precaria, ha dichiarato il suo avvocato Paul Romanos alla Associated Press https://abcnews.go.com/International/wireStory/lawyer-health-gadhafis-son-detained-lebanon-deteriorating-3-99866892 , precisando anche che il suo assistito è fisicamente provato dalle condizioni di prigionia in una piccola cella.
Hannibal, che non ha mai fatto politica, dopo la guerra della Nato aveva ottenuto asilo politico in Siria (paese che si era opposto alla guerra della Nato in Libia nel 2011). Ma l’11 dicembre 2015 fu prelevato con l’inganno e portato in Libano, a Bekaa, da Ali Yacoub con il suo gruppo armato. Dopo alcune settimane, la polizia libanese annunciò di aver trovato il detenuto a Baalbek ma invece di liberarlo e di arrestare i carcerieri, lasciò andare questi ultimi e lo incarcerò a Beirut. Da allora Hannibal Gheddafi vive in una cella sotterranea, senza nemmeno poter vedere i figli. Non ha avuto alcun processo.
Personalmente, di nulla. Ma alla sua famiglia di origine, il movimento Amal attribuisce la sparizione, in Libia nel 1978, dell’imam sciita Moussa Sadr, fondatore del movimento. La sua famiglia ritiene che egli sia ancora in un carcere in Libia; avrebbe 94 anni. Molti dei seguaci di Sadr sono convinti che Muammar Gheddafi abbia ordinato di uccidere l’imam in seguito a una disputa circa pagamenti da parte libica a milizie libanesi.
Ma la Libia ha sempre detto che Sadr e i suoi due compagni avevano lasciato Tripoli in un volo diretto a Roma e ha avanzato l’ipotesi di un regolamento di conti all’interno del mondo sciita.
A capo del movimento Amal c’è il potente portavoce del Parlamento libanese, Nabil Berri la cui influenza, nel caos della politica libanese, spiega lo stallo.
Lo sciopero della fame sembra aver smosso un po’ le acque, almeno a livello mediorientale. L’avvocato libanese Ziad Obeish, in un tweet ( https://twitter.com/ziadhobeiche/status/1667590367577792516?s=48&t=hG9IJQzwxY3DAuBIA9qYvQ ) riportato sul sito della International Union of Arab Media Professionals, ringrazia “I coraggiosi deputati che hanno ricordato il detenuto politico Hannibal Gheddafi” e chiede che si sollevi la questione in tutte le sedi, ricordando anche il rapido deterioramento dello stato di salute e l’illegalità della detenzione senza processo.
E dal canto suo, la presidenza del governo di Accordo nazionale (Tripoli?), non certo sospettabile di simpatie per la famiglia Gheddafi, anzi emanazione delle milizie che combatterono a fianco della Nato nel 2011, il 5 settembre 2019 si era ugualmente rivolta al ministro della giustizia libanese, Alert Aziz Sahran, per chiedere “di accelerare il suo rilascio”, ribadendo che appunto nel 1978 era un bambino piccolo; e che prima del 2011 non ha mai ricoperto ruoli di intelligence o di sicurezza.
Dei figli di Muammar Gheddafi, due sono morti in guerra, solo uno è rimasto in Libia: Seif, candidato boicottato alle prossime elezioni. Una parte della famiglia è in Algeria.
Rete No War Roma
Roma, 3 luglio 2023
All’ambasciatore della Repubblica del Libano in Italia
Oggetto: Appello per la liberazione di Hannibal Gheddafi, detenuto nelle carceri libanesi dal 2016 senza processo e senza alcuna ragione legale.
Signor Ambasciatore,
Rete No War Roma è un gruppo italiano per la pace e i diritti umani.
Ci rivolgiamo rispettosamente, tramite la Sua persona, alle istituzioni libanesi –
Governo, Magistratura, Parlamento – affinché operino per porre fine al più presto alla detenzione di Hannibal Gheddafi nelle carceri libanesi, dal 2016, senza
processo e senza imputazioni specifiche.
Abbiamo letto del suo caso in occasione dello sciopero della fame intrapreso agli inizi di giugno, nell’ intervista rilasciata dal suo avvocato alla Associated Press e in una nota della agenzia Reuters.
In un servizio della Abc si legge che Hannibal Gheddafi, che aveva ottenuto asilo
politico in Siria, l’11 dicembre 2015 fu prelevato e portato in Libano, a Bekaa da un gruppo armato. Dopo alcune settimane, la polizia libanese annunciò di aver trovato il detenuto a Baalbek ma invece di liberarlo e di arrestare i carcerieri, lasciò andare questi ultimi e lo incarcerò a Beirut. Da allora egli vive in una cella sotterranea.
Hannibal Gheddafi non ha avuto alcun processo, in violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani (art. 10).
Riteniamo che il Libano, se vuol essere considerato un paese democratico e rispettoso dei diritti umani, non possa tollerare questa situazione la quale, per la sua oggettiva illegalità nuoce all’ immagine del paese nel mondo.
In omaggio anche alla divisione dei poteri, la magistratura libanese dovrebbe riconoscere che, in assenza di processo e di imputazione specifica, una persona non può essere tenuta in carcere dal 2016.
La preghiamo, signor ambasciatore, di inviare questa lettera alle autorità libanesi.
Voglia gradire i nostri saluti più cordiali
Hannibal Gheddafi in ospedale dopo lo sciopero della fame
Figlio del defunto leader libico è da anni in prigione in Libano
Hannibal Gheddafi, figlio del defunto leader libico Muammar Gheddafi, è stato trasferito da una prigione libanese a un ospedale e è si trova "in critiche condizioni di salute".
Lo riferiscono media libanesi, secondo cui si tratta della terza volta in un mese che Gheddafi jr viene portato in ospedale da quando, il 3 giugno scorso, aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni della sua prigionia.
Hannibal Gheddafi era stato arrestato in Libano nel 2015 sullo sfondo della controversia politica tra Libano e Libia relativa alla scomparsa, nel 1978, del leader sciita libanese Musa Sadr, fondatore del movimento politico Amal, da decenni guidato dall'inamovibile presidente del parlamento libanese Nabih Berri.
Berri e le autorità libanesi hanno per anni accusato Muammar Gheddafi, rimosso dal potere e ucciso nel 2011, di aver fatto sparire ed eliminato Sadr. All'epoca dei fatti, nel 1978, Hannibal Gheddafi aveva due anni.