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Roma, all'Ambasciata dell'Ucraina contro la detenzione senza processo degli oppositori antifascisti, mentre anche Hannibal Gheddafi resta in cella senza processo a Beirut


marcopa
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Kiev minaccia di morte gli oppositori antifascisti. Lunedi manifestazione all’ambasciata ucraina a Roma

Noi fratelli Kononovich dichiariamo ufficialmente che il regime di Zelensky prepara il nostro assassinio”. Comincia così l’appello lanciato alcuni giorni fa da Mikhail e Aleksander Kononovich, leader della giovanile del Partito comunista ucraino, agli arresti da 15 mesi senza nessun processo e ora in pericolo di vita.

La vicenda dei fratelli Kononovich è emblematica del trattamento riservato ai comunisti e agli oppositori politici da parte del junta Zelensky. Criminalizzazione e repressione di quella parte di Ucraina che si oppone al regime e alla guerra sono da nove anni all’ordine del giorno, come testimonia la recente storia del Donbass.

L’occidente, riunito nella Nato, continua a finanziare i nazisti di Kiev per difendere a suo dire la libertà e la democrazia. Ma la verità è che in Ucraina vige un regime golpista e liberticida, che uccide i giornalisti non asserviti come il nostro Andrea Rocchelli e che vuole eliminare i comunisti e gli antifascisti che non si piegano alla guerra e alla rinascita del banderismo.

Riteniamo sia importante rispondere all’appello dei nostri fratelli comunisti e antifascisti ucraini, organizzando azioni di protesta anche a Roma.

Per questo, diamo appuntamento lunedì 10 luglio, alle ore 18:00 in piazza Giuseppe Verdi, davanti l’Ambasciata d’Ucraina, per manifestare tutta la nostra solidarietà ai fratelli Kononovich e a tutti i comunisti/e e antifascisti/e che si oppongono al regime.

Promuovono: Cred, Magazzini Popolari Casal Bertone, Contropiano, Osa, Cambiare Rotta, Rete dei Comunisti, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano, Patria Socialista, Rifondazione Comunista, Noi – Nuovo Ordine Internazionalista, Unione Popolare, Fronte della Gioventù Comunista, Comitato di solidarietà alla Bielorussia…

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marcopa
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Rete No War Roma

Roma, 3 luglio 2023

All’ambasciatore della Repubblica del Libano in Italia

Oggetto: Appello per la liberazione di Hannibal Gheddafi, detenuto nelle carceri libanesi dal 2016 senza processo e senza alcuna ragione legale.

Signor Ambasciatore,

Rete No War Roma è un gruppo italiano per la pace e i diritti umani.

Ci rivolgiamo rispettosamente, tramite la Sua persona, alle istituzioni libanesi –
Governo, Magistratura, Parlamento – affinché operino per porre fine al più presto alla detenzione di Hannibal Gheddafi nelle carceri libanesi, dal 2016, senza
processo e senza imputazioni specifiche.

Abbiamo letto del suo caso in occasione dello sciopero della fame intrapreso agli inizi di giugno, nell’ intervista rilasciata dal suo avvocato alla Associated Press e in una nota della agenzia Reuters.

In un servizio della Abc si legge che Hannibal Gheddafi, che aveva ottenuto asilo
politico in Siria, l’11 dicembre 2015 fu prelevato e portato in Libano, a Bekaa da un gruppo armato. Dopo alcune settimane, la polizia libanese annunciò di aver trovato il detenuto a Baalbek ma invece di liberarlo e di arrestare i carcerieri, lasciò andare questi ultimi e lo incarcerò a Beirut. Da allora egli vive in una cella sotterranea.

Hannibal Gheddafi non ha avuto alcun processo, in violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani (art. 10).

Riteniamo che il Libano, se vuol essere considerato un paese democratico e rispettoso dei diritti umani, non possa tollerare questa situazione la quale, per la sua oggettiva illegalità nuoce all’ immagine del paese nel mondo.

In omaggio anche alla divisione dei poteri, la magistratura libanese dovrebbe riconoscere che, in assenza di processo e di imputazione specifica, una persona non può essere tenuta in carcere dal 2016.

La preghiamo, signor ambasciatore, di inviare questa lettera alle autorità libanesi.
Voglia gradire i nostri saluti più cordiali

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Primadellesabbie
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Credo di poter aggiungere al post questo articolo apparso ieri sulla Tass (tr. semiautomatica): 

Sfacciato sostegno ai nazisti ucraini lascierà un segno indelebile nella storia degli Stati Uniti

WASHINGTON, 5 luglio. /TASS/.

Gli Stati Uniti si sono macchiati di disonore mentre sostengono palesemente i nazisti ucraini, ha detto martedì l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov commentando la visita negli Stati Uniti dei rappresentanti del battaglione nazionalista Azov (organizzazione terroristica fuorilegge in Russia) e del loro incontri in Campidoglio.

"Non si può guardare con indifferenza a come vengono onorati gli eredi di Hitler e Bandera nel paese che ha contribuito alla sconfitta della Germania fascista. Questo è un tradimento della memoria degli americani che hanno dato la vita durante la seconda guerra mondiale. Il palese sostegno per i nazisti ucraini lascerà un segno indelebile nella storia americana", ha detto.

I terroristi ucraini che hanno commesso innumerevoli atrocità contro la popolazione russa nel Donbass, "fanno discorsi all'interno delle mura della un tempo affidabile Stanford University", ha osservato il diplomatico.

"Sorge la domanda: quale visione del mondo vogliono instillare nei giovani americani e negli studenti stranieri, che studiano qui? Il dovere dell'umanità è opporsi con tutte le forze alla glorificazione del nazismo. Sollecitiamo instancabilmente Washington a risolvere questo problema. Tuttavia, in risposta, incontriamo divieti assurdi anche nel periodo che precede eventi memorabili, come la deposizione di ghirlande al memoriale dello Spirito dell'Elba", ha sottolineato Antonov.


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