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24 Febbraio 2023 12:33
Non manca molto tempo e ci proibiranno non solo di esprimerci liberamente con la parola e con lo scritto, ma anche di pensare. I tempi della Santa Inquisizione, del rogo di Giordano Bruno, del carcere a vita di Tommaso Campanella e dell´abiura di Galileo Galilei, saranno un pallido ricordo.
Tra il 21 e il 23 febbraio si è tenuto a Parigi la prima conferenza globale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) e per discutere sulla necessità di regolamentare Internet e i social network.
L'Unesco ha riunito le autorità mondiali per discutere della necessità di regolamentare (ossia di imporre la censura) Internet e i social network. (A parte i problemi che una simile “regolamentazione” comporta dal punto di vista tecnologico, siamo giá curiosi di sapere chi detterà legge sulla delicata materia e in che modo).
L'ente afferma che Internet è uno strumento importante per la comunicazione e la diffusione della conoscenza, ma che allo steso tempo è incontrollabile nella diffusione di video e notizie e permette la divulgazione incontrollata di fake-news.
"Le piattaforme dei social media diffondono anche disinformazione, discorsi di odio e teorie cospiratorie che danneggiano il tessuto delle nostre società, seminando sfiducia, esacerbando la polarizzazione politica, (infatti bisogna evitare il confronto politico, la cosiddetta polarizzazione, (come facevano Stalin e Hitler) ma dare voce e potere a una sola parte, naturalmente quella di sinistra, ndc) contribuendo a gettare i semi dell'estremismo e minando le condizioni per una coesistenza pacifica - in particolare elezioni libere ed eque" (simili a quelle che ci sono state ultimamente in Brasile dove é stato eletto presidente un galeotto e con la frode, ndc).
Secondo l'ente, i modelli di business dei social media "privilegiano il coinvolgimento e la redditività rispetto alla sicurezza e ai diritti umani".
Per l'Unesco, la conferenza è una risposta all'appello globale all'azione lanciato dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Gutérres per affrontare la diffusione della disinformazione e la negazione di fatti scientificamente accertati, che rappresentano "un rischio esistenziale per l'umanità".
Per rappresentare il Brasile alla conferenza, (il Brasile con Lula presidente è il più accanito nel voler imporre per legge la censura, ndc) l'Unesco ha invitato il giudice della Corte Suprema ed ex presidente della Corte Suprema Elettorale Luis Roberto Barroso, il presidente Luiz Inacio Lula da Silva e lo youtuber e influencer Felipe Neto. (influencer tirapiedi di Lula).
Il ministro ha auspicato la ricerca di un "punto di equilibrio normativo ottimale" su Internet per preservare la democrazia e la libertà di espressione.
In un'intervista alla CNN, il Ministro della Corte Suprema di Brasilia (il quale non vede l’ora di imporre la censura in Brasile, per impedire a suo dire, il ritorno al potere del “fascista” Bolsonaro, ndc) ha sottolineato che:
"La regolamentazione dei social media e il suo rapporto con la democrazia e la libertà di espressione è una delle questioni più importanti e complesse dell'attuale momento che il mondo sta vivendo. Questa discussione promossa dall'UNESCO è molto importante".
Luis Roberto Barroso presenta anche i principali punti di attenzione nell'uso degli strumenti digitali:
"Internet ha democratizzato l'accesso all'informazione, alla conoscenza e allo spazio pubblico, cambiando il corso della storia. Ma ha anche permesso la circolazione non filtrata di disinformazione, odio, menzogne deliberate e teorie del complotto, mettendo a rischio la stessa libertà di espressione, la democrazia e i diritti fondamentali delle persone".
Il ministro dell'STF ha difeso la regolamentazione di Internet, affermando che "i Paesi democratici di tutto il pianeta sono alla ricerca del punto ottimale di equilibrio normativo in grado di preservare tutti i valori che sono in gioco in questo dibattito".
Questa argomento è stata modificata 1 anno fa da mystes