Pd, Schlein ha il destino segnato: retroscena sul nuovo corso Gentiloni e le maxi-alleanze
Elly Schlein sa già che il suo futuro sarà lontano dalla segreteria del Partito Democratico. Una grande fetta dei dem non aspetta altro che il nuovo corso sia bocciato brutalmente alla prova delle elezioni Europee, con un crollo dei voti e una percentuale molto simile a quella del Movimento 5 Stelle. In questo scenario, riferisce Affari Italiani, ecco il ribaltone: “Paolo Gentiloni segretario (senza passare dalle primarie ma eletto dall'attuale assemblea) sostenuto da tutti i big Dem, da Lorenzo Guerini a Dario Franceschini”. A pesare è anche il fallito tentativo di Schlein di creare il campo largo per contrastare il centrodestra, a cui l’ex premier sta facendo una vera e propria opposizione da Bruxelles.
“Stando agli scenari disegnati in questi giorni, il Pd targato Gentiloni punterebbe a un'intesa verso il centro costruendo una coalizione recuperando sia Calenda, sia Matteo Renzi e includendo anche Più Europa. Inevitabilmente, però, ci sarebbe la rottura definitiva con i 5 Stelle (e con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli)” la soffiata del portale. Tale quadro porterebbe ad una nuova scissione tra i dem, con la parte più a sinistra - quella costituita dalle aree vicine ad Andrea Orlando e Roberto Speranza - che si staccherebbe per andare insieme ai grillini e all’Alleanza Verdi-Sinistra italiana. Il terremoto è solo questione di tempo.
Una ipotesi del genere mi convince
e potrebbe arrivare anche prima delle elezioni europee di giugno 2024.
Unita alla fine del governo Meloni
ad un nuovo governo tecnico, con alleanze tra PD-Forza Italia e leghisti moderati,
in seguito a qualche shock economico-sociale-o di guerra
Il PD è un partito di governo, ovvero di sinistra centrista in doppiopetto, lontano dalle masse, digiuno di operaismi, refrattario ad imbarazzanti richiami al passato, assolutamente estraneo a velleitarie opposizioni dure e pure di 'bandiera', vicinissimo alle stanze del potere da cui si separa molto malvolentieri.
Il suo vero ed unico problema è come mettere insieme tanti accapparratori di poltrone quando queste non ci sono: dunque come andare rapidissimamente al potere prima di implodere rovinosamente.
Ed in subordine, per realizzare questo programma, come ingannare con idealità di pseudosinistra il suo elettorato per poi fare un governo 'atlantista' come e più del precedente.
Ma le vie e sopratutto gli amici sodali del G.A.U. ( Grande Architetto dell' Universo ) sono lì apposta per questo.
Governo tecnico già a giugno mi pare troppo, ma dopo aver visto il passaggio Conte 1- Conte 2 di 4 anni fa, non posso più stupirmi di nulla. Certo alle prossime elezioni si andrà oltre il 50% di astensione, ma del resto a chi importa? Meloni tornerebbe all'opposizione, ruolo che le si addice, per sgovernare basta un Gentiloni, il più grigio dei politicanti
Bisogna vedere cosa si intende per shock economico. Le interpretazioni possono essere due: un inasprimento improvviso delle condizioni sociali tale da disturbare i giochi di palazzo oppure una delle solite "manovre" finanziarie a danno del nostro debito pubblico con le conseguenze che già, ahinoi, conosciamo. Pare che non vi sia differenza tra le due cose eppure credo che ormai avremmo dovuto imparare a conoscerla. Sulla prima possibilità sono scettica: nonostante la disastrosa inflazione, il prezzo dei carburanti alle stelle e la continua, tragica deflazione dei salari, difficilmente queste situazioni da sole potranno mettere in difficoltà chiunque governi. Perché da tempo si pensa, con ragione, che la famosa corda non si potrà tirare all'infinito e che prima o poi scoppierà la famosa protesta incontrollata ma chi sta dall'altra parte sa bene il rischio che corre, tanto che ci si è abituati a poco a poco. Ancora un aumento dei prezzi, ancora un sacrificio... Un bastone e una carota che vengono usati da tre decenni, si può dire, con la totalità dei soggetti politici che si guarda bene dal concedere qualsiasi appiglio a simili posizioni popolari. Se invece si passerà alle vie di fatto, ossia ad una nuova manovra contro il debito italiano, questo sarà solo per accelerare un avvicendamento al governo magari, perché no, per realizzare lo scenario che descrive la sua fonte. Anche in quel caso il conto, per noi, sarà salatissimo e non facciamoci illusioni sul soccorso di questa armata "moderata". Si continuerà come prima a morire lentamente, a rinunciare ad altre cose mentre i telegiornali racconteranno le meraviglie dell'economia e del pil in ripresa che nessuno percepisce. Le si potrà attribuire alla meloni o al gentiloni di turno ma sempre fittizie saranno. Quanto alla fine della schlein, chissà, tutto cambia perché nulla cambi: ricordo che qualche mese fa in questo forum facevamo previsioni abbastanza esatte su quando "ella" sarebbe stata buttata giù dalla torre per convenienza politica. Magari non ci sbagliavamo. Certo che l'armata calenda - renzi - primedonne berlusconiane contro i duri conte - speranza e nostalgici fratelli d'italia fa abbastanza ridere i polli come scenario. Perdonatemi, ma vedo ben poco all'orizzonte.
Io penso che se nasce un nuovo governo deve includere FDI, come nella passata legislatura il M5s hanno troppi parlamentari, e PD Lega e FI non hanno i numeri e possono fare un governo solo se ci sono anche il M5s con un nuovo governo simile a quello di Draghi. Possibile anche un governo Jamaica Lega FDI e M5s e non ne sarei sorpreso ormai la Meloni ha mentito su tutto
@Xanathar, I governi 'visibili' sono solo espressione di quelli invisibili, dei 'fratelli', delle loro 'obbedienze', di quanto decidono i loro maggiorenti anche occulti, della 'alchimie' esoteriche e poi politiche di cui sono finale 'coagulazione'.
Tutto il presto precede ( formalità elettorali comprese ) ma non procede: diventa effettivo solo con riti e procedure extrapolitiche, sulle cui modalità è meglio tacere ma che possono desunte dalla fitta rete di incontri delle autorità ufficiali. Recentemente ve ne sono state parecchie tra Francia, Italia e Germania...senza dimenticare Derna ed il Marocco.
Chi crede alla politica oggi come 'dominatrice' assoluta e 'visibile' delle situazioni effettuali del 'mondo' è un illuso: queste vengono ad esistenza attraverso 'canali' ben superiori e sono predeterminate da questi in modo irreversibile.
O quasi...
E' in effetti una ipotesi molto probabile, e alla fine positiva per l'Italia. Finche' il PD sara' guidato da un soggetto improponibile come la Schlein, la Meloni avra' gioco facile nell'obbedire passivamente a UE e Dem USA e nella mancata reale opposizione all'invasione migratoria. Con un PD guidato da un soggetto molto piu' credibile come Gentiloni (d'altronde, rispetto alla Schlein non ci vuole molto), la Meloni sara' costretta a cambiare qualcosa, e di corsa.
Il punto pero' e' che gli scenari post elezioni europee sono molto diversi, secondo che le elezioni USA nell'autunno 2024 vangano vinte da Trump o da Biden. E' impossibile fare previsioni o scenari al di fuori di tale variabile, perche' cambia letteralmente tutto. Una vittoria di Trump, da sempre ostile anche all'UE, sarebbe un vero e proprio terremoto anche per la politica europea. La Commissione UE e' stato occupata dai Dem USA, e con Trump Presidente si trovera' in una situazione infinitamente piu' debole. Francia e Germania si troverebbero costrette a scontrarsi con Trump, e ne vedremmo delle belle, perche' non riusciranno MAI a tirarsi dietro l'Europa.
Se invece dovesse vincere Biden e i Dem USA, ci sara' solo da piangere, sotto tutti i profili.
I Simpson hanno già predetto gli scenari in modo convincente. Bidon o chi per esso deve puntare ad un confronto total recall se vuole il bis. Lo farà se esisterà anche solo una possibilità di vittoria militare. E qui noi dal nostro microscopico osservatorio non possiamo che registrare questi scenari eventuali con una dose di terribile angoscia.
mi pare 2 elezioni siano bastate per capire che trump NON vincera'
leggendo il post iniziale mi fa sorridere che con gentiloni capo del pd all'interno del partito ci sarebbe una scissione
solo quello son capaci a fare, oltre che a tradire il Paese, dal 1921...