Siate per piacere mediamente precisi se volete contribuire e rispettate il dovere di cronaca: dove, come, quando, chi, etc. etc.
CASO A
Qualche giorno fa ho accompagnato un mio assistito a un rinnomato ristorante cinese non lontano da dove abitiamo io e lui. Avevano piazzato all'ingresso una di quelle macchinette fisse che misura la temperatura semplicemente inquadrando il volto di chi si mette davanti. Ho notato che in posti chiave (come musei importanti e altri spazi pubblici al chiuso) questo tipo di installazioni stanno diventando comuni.
Ora, che questo apparecchio possa diventare anche un modo per riconoscere la persona è evidente a chi vuol vedere. Certo, dato che l'esercizio era cinese è anche evidente che l'apparecchio arriva di certo dalla Cina e non temo che sia impiegato in patria non solo per misurare la temperatura ma anche contemporaneamente per individuare il soggetto che inquadra e quindi calssificarlo in automatico nel nuovo fantastico mondo della rete, quella che ci libera dalle dittature.
Dopo aver passato il "check-in" virtuale come tutti, ci siamo seduti ordinando da mangiare. Ho sempre un problema ad ordinare dal cinese perché qualsiasi cosa consumo poi sto regolarmente male. Mi chiedo come possiamo comportarci se i criteri per stabilire il confinamento sono così generici da comprendere praticamente la totalità dei disagi medico-sanitari più diffusi. Ma questo è un corollario del tutto ininfluente rispetto quello che è accaduto poco dopo. Un cliente non passa il check-in e la macchinetta si mette a suonare l'allarme e ad accendere un natale di lucette rosse. Il cliente riprova un po' sorpreso con lo stesso risultato e da lontano noto che la temperatura segnata è 37,6 °C, dopodiché entra e se ne frega. Gli ersercenti non dicono niente. I clienti continuano a farsi i ca%%i loro come nulla fosse accaduto.
CASO B
Una mia conoscenza fa l'infermiera di mestiere praticamente da sempre. Non è proprio scema, di recente si è laureata a pieni voti (110 e lode) in filosofia. Conosce il greco e il latino e il motivo per cui fa l'infermiera è l'amore incondizionato che ha per il suo lavoro che di sicuro in passato non gli ha procurato sempre soddisfazione, ma questo non ha diminuito mai il suo impegno e la sua professionalità. E' specializzata in pediatria e lavora in sala parto, molte pazienti la ricordano con affetto perché ha un carattere dolcissimo. Ma ultimamente era stata reclutata come tanti altri per l'emergenza e siccome l'hanno lasciata totalmente priva di qualsiasi protezione si è presa il covid (ma va?) ed essendo già di suo abbastanza soggetta alle infezioni è da marzo chiusa in casa senza poter mettere il naso fuori dalla porta per legge. Non gli facevano il tampone e come tanti ha dovuto ricorrere ad una azione legale per riuscire a farlo di recente e sapere se era veramente positiva e se aveva almeno senso il suo sacrificio. L'abbadono generale, soprattuto da parte dell'autorità sanitaria che di cui è vittima è semplicemente allucinante. Non ha il permesso nemmeno di buttare la spazzatura, ne può ricevere chi gliela può buttare: la deve lanciare dal balcone.
Attualmente è in casa con una febbre che supera di poco i 37 °C, probabilmente più dovuta a debolezza e debilitazione psicologica (non so voi ma i nervi poi saltano) data dall'eccessivo forzato isolamento (non vede parenti da quando questa storia è iniziata) ma siccome è classificata come "pericolossissima fonte di infezione" perché ufficialmente rimane malata di covid mai guarita (da mesi) se non gli scende la febbre non può uscire. Ovviamente non se ne parla neppure di rifare periodicamente il tampone, una volta basta e avanza.
CASO C
Verso aprile partecipo a una riunione virtuale con alcune associazioni con cui collaboro all'interno di in un progetto finanziato dalla provincia iniziato a dicembre 2019 - gennario 2020 che per ovvi motivi aveva subito una battuta d'arresto. Nel gruppo ci sono associazioni che rappresentano fasce in età adolescente o comunque giovani e come tutte le associazioni di promozione sociale, fanno quello che facciamo noi: intervengono sull'aspetto sociale nel tentativo di migliorarlo. Ovviamente siamo stati tutti pesantemente penalizzati e si lavora tutt'ora in condizioni molto critiche. La maggioranza ha rinunciato a svolgere attività ma in certi casi siccome ci sono di mezzo finanziamenti che obbligano a svolgere comunque una qualche attività, bisogna inventarsi alternative che salvino capra e cavoli nel rispetto delle norme restrittive tecnicamente illegali ma comunque obbligatorie. Insomma, è necessario driblare come si riesce tutti gli ostacoli legali rispettando la schizofrenia di chi s'è inventato ste leggi, più o meno come al circo farebbero i trapezisti. Uno dei partecipanti (molto giovane, avrà avuto vent'anni) era visibilmente scosso dalla situazione e a un certo punto esterna la sua rabbia dicendo "... se persone come il mio vicino continuano a pensare solo ad andare a prendersi la tintarella al mare fregandosene di tutto il resto, da questa situazione non ne usciamo più ...". Come a dire che il suo vicino si rendeva responsabile automaticamente di fare l'untore perché non gli andava di rispettare le regole e sottolineando come questo comportamento fosse tipico dell'italiano medio che rischiava di lasciare in lockdown l'Italia per il resto dell'anno e forse oltre.
Naturalmente non potevo rimanere in silenzio ma era troppo facile scadere nella polemica. Quindi gli ho solo fatto notare che la maggioranza assoluta delle persone stava rispettando in via fin troppo ligia le regole nonostante tutto (noi ne eravamo un esempio) cioé nonostante le regole fossero ambigue persino per i tutori della legge che dovevano decidere in autonomia come e quando applicarle non senza generare situazioni grottesche al limite della demenza. Apriti cielo, l'inconibile terrore del soggetto ha obbligato poi il moderatore a intervenire.
Nell'ultima riunione prima di chiudere per pausa estiva era al mare decisamente molto rilassato a prendere la tintarella. Sollevo ogni giudizio sul caso e invito a fare altrettanto chi legge perché non riguarda questa persona ma tutti noi indistintamente.
CASO D
Durante l'emergenza avevo la necessità di procurarmi dell'acqua. Putroppo devo anche stare attento a cosa bevo, perché l'acidità è per me un aspetto fondamentale, avendo la tendenza a sviluppare acido urico che interferisce con l'attività renale. Non posso bere acqua in bottiglia di plastica e nemmeno acqua in bottiglia di vetro con PH uguale o minore a 7. L'acqua di rubinetto va bene ma ovviamente dev'essere almeno filtrata. Fortunatamente il mio comune dispone di una casetta dell'acqua che eroga gratuitamente. Ma in piena emergenza per evitare assembramento era stata chiusa. Questo mi costringeva ad andare nel comune a fianco dove per fortuna c'era un negozio di Natura Si che disponeva di un erogatore d'acqua filtrata acquistabile a costi del tutto accettabili. Siccome era all'interno dell'esercizio che era obbligato a contingentare gli ingressi, l'erogatore ha continuato a funzionare, ma per accedere ai locali dovevo per forza uscire dal comune. Bastava l'autocertificazione? Beh, se fossi stato fermato lo avrebbero dovuto decidere i tutori dell'ordine che avrei trovato, secondo loro bontà. Siccome sono funzionari pubblici e siccome rispondono anche penalmente di quello che fanno, in una situazione di incertezza come quella è evidente che non sono invitati a essere teneri o giusti, ma a tutelare la loro attività (tengono pure loro famiglia, no?). Dinuovo invito a sollevare il giudizio e a riflettere rispetto il contesto più generale.
Mentre mi muovevo nel comune a fianco e nel tentativo di raggiugere la sede dell'associazione che era in un terzo comune limitrofo, incocrocio una colonna di camionette dell'esercito seguite dalla polizia municipale. La vista di quel dispiego di forze mi suggerisce che è più prudente rientare nonostante era più di un mese che nessuno dava un occhiata ai locali abbandonati all'improvviso e la responsabilità legale se accadeva qualcosa rimaneva mia che sono il presidente. Ho immaginato quanti fossero nelle mie condizioni o anche in condizioni di responabilità più gravi e mi è diventato chiaro come la pressapochezza irresponsabile con cui l'intera emergenza veniva gestita era senza scuse. Conte oggi è il primo responsabile di questo disastro eppure risulta il politico più gradito e popolare secondo i sondaggi e invece è la magistratura e le forze dell'ordine ad essere sotto attacco continuo. Voglio credere siano falsi questi sondaggi, per semplice amore del buon senso, non perché ce l'ho con Conte (che conosco solo per l'immagine che media ci rimbalzano).
Si tratta (solo) di un radicale cambiamento che finirà per coinvolgere e disarticolare ogni aspetto del modo di essere che conosciamo, o abbiamo cominciato a graffiare la superficie di un'altra dimensione?
Si tratta (solo) di un radicale cambiamento che finirà per coinvolgere e disarticolare ogni aspetto del modo di essere che conosciamo, o abbiamo cominciato a graffiare la superficie di un'altra dimensione?
Una parziale risposta a una domanda così cruciale la posso dare in un POST che sto preparando. Spero in giornata di concludere.
Il responsabile di questo cambiamento è la tecnologia digitale e con essa la rete. La rete digitale non ha solo cambiato i rapporti tra le persone, aggiungendo alla lunga lista degli inquinamenti un altro di cui non sentivamo di certo il bisogno (quello elettromagnetico a frequenza millimetrica pulsata) ma ha spostato tutta l'attenzione verso situazioni del tutto marginali rispetto la portata più generale e all'impatto geostrategico che questi cambiamenti comportano verso le popolazioni e verso il pianeta.
L'introduzione della rete nella nostra vita non è stata troppo diversa dall'introduzione prima del telegrafo e poi del telefono. In tutti e tre i casi si è introdotta una comunicazione istantanea e bidirezionale fra due individui ovunque nel mondo, o quasi. Un sogno realizzato!
Tutti ricordiamo la telescrivente telegrafica che Zio Paperone tiene sotto la campana di vetro e con la quale muove fantastiliardi di dollari, ed erano solo gli anni 30! Anche le telefonate con cui da New York Lucky Luciano ordinava di accoppare qualcuno a Corleone erano un sogno realizzato.
La rete digitale ha solo espanso ulteriormente la comunicazione interpersonale coi social network, trent'anni fa si parlava coi compagni di oratorio oggi si parla con migliaia di persone. Magari si è perso il linguaggio del corpo ma si è creata una nuova comunicazione metalinguistica mille volte più potente. Le donne, da millenni molto più intuitive dei maschi, la stanno sfruttando appieno, le migliori negoziazioni, anche commerciali e diplomatiche, le stanno conducendo donne tramite email e social network, un sogno per i neuroscienziati, trasmettere messaggi non più con le parole ma con la sintassi.
La rete ha anche ha moltiplicato miliardi di volte le transazioni elettroniche. Cento anni fa pochi avevano una telescrivente di borsa, oggi tutti ne abbiamo una milioni di volte più potente nel cellulare. Presto i pagamenti saranno solo elettronici anche perchè tutti hanno sempre più timore di prendere in mano banconote magari toccate da un appestato, meglio una carta NCF che tocchiamo solo noi, e non serve neppure il pin (a gennaio il limite per il pin salirà a 50 euro). Entro un 2-3 anni il vecchio trip psichedelico di Giovanni si realizzerà, magari l'ergot gli ha fatto fare davvero un breve salto temporale nel futuro!
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo.
Giovanni avrà visto davvero nell'estasi del suo trip i pin delle carte di pagamento ed i codici fiscali e di sicurezza sociale per comperare sigarette e preservativi alle macchinette automatiche? O forse la mitica bestia era la imminente blockchain che cpn lo spid regolerà democraticamnte (ma qualcuno ci crede davvero?) tutti i movimenti di danaro? Ci si potrebbe davvero tirar fuori una serie tv su netflix o amazon prime, registrandosi per vederla col proprio nome d'uomo...
Saranno giorni memorabili da vivere e nei quali sopravvivere!
Il responsabile di questo cambiamento è la tecnologia digitale e con essa la rete. La rete digitale non ha solo cambiato i rapporti tra le persone, aggiungendo alla lunga lista degli inquinamenti un altro di cui non sentivamo di certo il bisogno (quello elettromagnetico a frequenza millimetrica pulsata) ma ha spostato tutta l'attenzione verso situazioni del tutto marginali rispetto la portata più generale e all'impatto geostrategico che questi cambiamenti comportano verso le popolazioni e verso il pianeta.L'introduzione della rete nella nostra vita non è stata troppo diversa dall'introduzione prima del telegrafo e poi del telefono. In tutti e tre i casi si è introdotta una comunicazione istantanea e bidirezionale fra due individui ovunque nel mondo, o quasi. Un sogno realizzato!
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Col telegrafo ci si faceva la guerra eccome! Era quasi piu' importante delle armi.
La strategia tedesca a branco di lupi dei sommergibili era basata sul telegrafo: con Enigma si usava l'alfabeto morse. Se non fosse stato per quel matto di Turing l'uso del telegrafo per coordinare gli assalti in mezzo all'atlantico avrebbe distrutto tutti i rifornimenti alleati verso l'inghilterra. Sarebbe stato possibile vincere una guerra per fame solo perchè era diventato possibile comunicare istantaneamente a distanza. Fino al 1800 gli ordini viaggiano a mano con i portaordini e via mare o in aria il coordinamento a distanza era impossibile. Oggi fanno la stessa identica cosa con i satelliti e le reti, ma il concetto è esattamente lo stesso. Cambia la quantità, non la qualità.
Oggi siamo ancora molto ma molto indietro, si è aumentata solo la velocità (che non è poco) ma la discrezionalità decisionale delle reti è lontanissima. I citati droni di assalto sono piu' o meno come le bombe a grappolo, fanno tanti danni e soprattutto non serve un umano che guidi un aereo che le lanci, forse sono diventati rispettosi delle vite, un volta i soldati servono per farli ammazzare, o forse non ci sono piu' centinaia di migliaia di ragazzi da mandare al macello con la leva obbligatoria come in Vietnam.
L'unica vera possibile innovazione ci sarà quando le macchine, che già comunicano ed interagiscono fra loro, diventeranno autonome e non avranno più bisogno di comandi umani. Finora non ci è riuscito nessuno perchè nessuno è in grado di codificare una scala di valori (relazionali, economici, etici ed anche militari) da combinare assieme caso per caso. Una rete neurale riconosce i modelli visivi o di comportamento per il quale è stata preventivamente addestrata ma non è in grado di agire in una situazione nuova ( e quando ci prova accadono catastrofi)
Alexa sarà di in grado di riconoscere fra due amanti (maschi o femmine pari sono) diversi della stessa donna e saprà parlare di conseguenza senza mettere nei guai la padrona? Siri riconoscerà che un minorenne si prostituisce e quindi avviserà i genitori del pericolo? Cortana sarà in grado di riconoscere che in casa si prepara un attentato e quindi avviserà le forze dell'ordine oppure non distingue una rapina alla banca dal gioco guardie e ladri?
Ci sono espeimenti in corso nelle università ed i risultati sono disastrosi. E va ancora peggio con le azioni militari. In un paio di esercitazioni nato a comando automatico con AI istruite a dovere hanno distrutto mezza europa con le atomiche, sono disperati perchè le esercitazioni valgono come campagne militari vere e si sono bruciate carriere promettenti...
Finchè non ci sarà abbastanza demenza artificiale (quella molto simile alla demenza umana che funziona benissimo da millenni) in rete si sta sicuri, per fortuna si parla ancora di intelligenza artificiale....
Col telegrafo ci si faceva la guerra eccome! Era quasi piu' importante delle armi.
...
Esatto "con" non "nel", cioè all'interno di ... nel mondo virtuale che è qualcosa di totalmente nuovo, con regole e leggi che non sono quelle per cui siamo nati.
L'economia viaggia sempre di più in digitale, ora anche il lavoro si trasferisce in massa nel digitale e con esso stili di vita (tipo l'acquisto da casa) modi di essere (dagli youtubers ai novelli cantanti su tik tok) e modi di pensare. Insistere che il telegrafo sia equivalente per me è proprio non aver capito niente di questa epoca.
Ma non è un offesa, sono cosciente che sono davvero pochi quelli che vedono perché (ripeto) la rivoluzione digitale è arrivata troppo in fretta ed è davvero troppo facile scambiarla per una semplice tecnologia non distinta dalle altre ed è proprio nei fallimenti che citi che capiamo qual'è la direzione che consente e che abbiamo imboccato. Non abbiamo ancora fatto a tempo a capire di cosa si tratta ma è chiaro con cosa dobbiamo fare i conti già adesso. Ad esempio, la guerra oggi si consuma quasi integralmente per via telematica ed è totalmente invisibile, spesso si fatica persino a capire chi c'è dietro e non mi sembra la stessa cosa che l'epoca del telegrafo, per quanto certamente con il telegrafo come con tante altre invenzioni s'è fatta la guerra come dici. Io sono nato molto tempo dopo e t'assicuro che col telegrafo non si uccideva proprio nessuno direttamente a meno che non gli davi in testa il marchingegno a qualcuno e guarda che ho studiato sia elettronica che telecomunicazione, quindi la differenza ce l'ho ben chiara.
Con i droni ma anche con la guerra elettronica per dominare le reti dell'avversario, cioè le infrastrutture che sono il cardine della guerra moderna, non solo si dispone di armi indirette, ma anche di armi dirette (e questo lo capiscono in pochissimi). Più l'infrastruttura cresce più vengono rese disponibili armi dirette, non dissimili dai radar e dal laser (che possono essere usati come armi ad energia) ma soprattutto con l'informazione che è l'arma principale oggi. La stessa guerra ibrida asimmetrica di cui ti invito a guardare bene i documenti, è integralmente basata sul digitale e senza non avresti niente del genere, ma tutto ciò è possibile banalmente perché dipendiamo sempre di più dall'infrastruttura digitale a livello di società civile, mentre non c'è mai stata una società che dipendeva dal telegrafo, dal telefono o dalla TV per quanto certamente parti (per esempio l'informazione, le banche e la borsa) sono state le prime a farne largo uso. Ma senza elettronica, senza computer, non ci sarebbe stato nessun modo di diventare dipendenti. Oggi sono veramente pochi quelli che possono permettersi di vivere senza il supporto del digitale. Prova ad andare in giro banalmente senza cellulare ... magari per un po' ancora con tanto sacrificio si potrà fare, ma t'assicuro che non passerà molto ancora prima che t'arrestano se non ne hai uno.
Guarda, davvero, io capisco la tua ritrosia, ma non c'è storia. Insistere ti restituisce solo la cecità che è propria di quest'epoca e prima o poi sarai costretto a vedere. Tutti saranno costretti a prenderne atto. Purtroppo.
Conosciamo un mondo dal quale possiamo isolarci, ma stiamo entrando in uno dal quale possiamo venire isolati, esclusi, senza sapere da chi (IA, volontà umana, errore) e perché, senza potere o sapere a chi rivolgersi per saperne.
Non so se siamo un ologramma come si può sospettare (e come sostiene Musk), ma mi aspetto una diffusa sindrome da ologramma appena arriveremo ad un certo punto e si comincerà a fare 2+2.
(Ho sperimentato di recente un illuminante caso di "isolamento" per il rimborso di una piccola cifra per un errore di eBay, l'errore non era tra quelli previsti nella casistica predisposta e in questi casi non c'è, praticamente, interlocutore.)
Conosciamo un mondo dal quale possiamo isolarci, ma stiamo entrando in uno dal quale possiamo venire isolati, esclusi, senza sapere da chi (IA, volontà umana, errore) e perché, senza potere o sapere a chi rivolgersi per saperne.
Non so se siamo un ologramma come si può sospettare (e come sostiene Musk), ma mi aspetto una diffusa sindrome da ologramma appena arriveremo ad un certo punto e si comincerà a fare 2+2.
(Ho sperimentato di recente un illuminante caso di "isolamento" per il rimborso di una piccola cifra per un errore di eBay, l'errore non era tra quelli previsti nella casistica predisposta e in questi casi non c'è, praticamente, interlocutore.)
Quello che dici è profondamente coerente e giusto. Finché c'è l'identificazione siamo condannati come Musk a vedere il lato divisivo e centrifugo della dinamica sociale come fosse il solo o comunque il più importante. In altre parole, guardando quello che avviene fuori (nel mondo dei sensi) non possiamo evitare di constatare come vinca sempre il Male (l'inganno, l'ologramma) e per ciò divenga inevitabilmente pervasivo, assoluto, anche se preferisco indicarlo dove riesco e posso, più semplicemente come: "atto predatorio del nostro nemico naturale". Una terminologia che forse è stata usata un tempo e da qualcuno ma che oggi è certamente confinata nell'oblio della coscienza umana. Però (in riferimento al nemico) pensaci: sul pianeta non esiste una forma vivente che non abbia dei nemici naturali. Persino i predatori più forti in cima alla catena alimentare devono poi difendere i loro cuccioli da altri predatori e non sempre riescono. Questo si ripete in tutte le scale, dal microcosmo alle forme di vita più complesse. Noi no.
Ma non è forse più semplice affermare che i nostri predatori (che potrebbero prendere molte forme differenti anche incorporee, come le idee) si nascondano da noi? Naturalmente a nessun vivente piace recitare la parte della preda, men che meno a noi che aggiungiamo poi il ragionamento e con esso una certa dose di consapevolezza che la bestia non possiede. Per ciò se ci fosse un "predatore naturale" dell'uomo e con l'uomo, il rapporto più facile che possiamo aspettarci con lui è proprio quello velato, confuso, mescolato all'ovvio, cioè nascosto nelle tasche capienti dell'evidenza evidente. No?
@gioco
Non è questione di essere ciechi o peggio di non voler vedere. Che la tecnologia sia evoluta velocemente non lo metto certo in dubbio, tuttaltro. Se vogliamo fissare una data simbolo per la svolta ad impatto sociale questa è il 1990 quando partì la prima rete cellulare in italia e con essa il tracciamento (e relativa memorizzazione perpetua) di tutti (allora pochi) coloro che possedevano un cellulare. Tutti potevano finalmente comunicare con tutti da qualunque luogo, cesso ed ascensore compresi.
Il mio intervento era piuttosto focalizzato sul fatto che gia' da molto tempo si erano poste le basi di una comunicazione universale, istantanea, bidirezionale e financo digitale: il telegrafo (prima via filo magari steso sotto l'oceano e dopo via radio) è un altro elemento simbolico di tale svolta. Per inciso i segnali telegrafici (che sono digitali!) hanno attivato parecchi bum bum anche prima del 1950....
Quindi nulla di concettualmente nuovo (almeno per gli addetti ai lavori), è solo arrivata una tecnologia a basso costo che ha cambiato la platea degli utilizzatori passati a 3-4 miliardi (e anche oltre 50 miliardi se mettiamo in conto anche le macchine ed i frigoriferi).
Che tutti si sia controllati, analizzati, schedati, influenzati è cosa assodata, anzi siamo noi stessi a regalare in nostri dati (ci sono circa 5-6.000 categorie di dati biometrici generati da ciascuno di noi). Pero' che andasse a finire cosi' lo si sapeva benissimo sin dai tempi di Samuel Morse, bastava un po' di fantasia. E' storia nota che gli (industriosi) immigrati italiani si attaccavano di nascosto alle linee telegrafiche di wall street per rivendere i listini di borsa, grosso modo come ora si attaccano a sky per rivendere in streaming le partite di calcio.
Non c'è contraddizione, ciascuno ha la propria prospettiva, i pagamenti elettronici con lo smartphone e le videoconferenze multiple li conoscevo già quando leggevo i romanzi di Urania. Quando sono arrivati davvero ho solo pensato che c'era voluto fin troppo tempo...
@gioco
Non è questione di essere ciechi o peggio di non voler vedere. [...]Non c'è contraddizione, ciascuno ha la propria prospettiva, i pagamenti elettronici con lo smartphone e le videoconferenze multiple li conoscevo già quando leggevo i romanzi di Urania. Quando sono arrivati davvero ho solo pensato che c'era voluto fin troppo tempo...