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A commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, ristoratori, professionisti intellettuali


ManlioContrasti
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di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)

A tutti i commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, ristoratori, professionisti intellettuali in ascolto.

Quando avete chiesto a gran voce di ridurre le spese dello Stato (fomentati da politici di infimo livello e da collusi rappresentanti delle associazioni di categoria), illudendovi che questo smantellamento dell’apparato statale avrebbe alleggerito la pressione fiscale consentendovi di conseguire un’utilità e quando vi siete rallegrati del fatto che volessero eliminare le Province, giubilando dei tagli al pubblico impiego perché “è pieno di fannulloni”, siete caduti in un tranello mortifero.

La contrazione della spesa, che ha determinato una riduzione di lavoratori del pubblico impiego che oggi ci pone all’ultimo posto in Europa (i paesi scandinavi, indicati spesso come benchmark, hanno più del doppio dei nostri dipendenti pubblici in proporzione) l’avete pagata voi per primi. Gli stipendi degli statali compravano le vostre scarpe, le vostre borse, i vostri abiti firmati, i vostri mobili e suppellettili, pagavano i pasti e le bevande servite nei vostri locali, le fatture per i vostri servizi, le parcelle per le vostre prestazioni professionali.

Alcuni di voi l’hanno capito. Altri, inebetiti dalla narrazione distorta elaborata da coloro che reputano “autorevoli” opinionisti, seguitano nel chiedere tagli, che continueranno a colpire i vostri redditi e ad inficiare sulla qualità e la quantità di erogazione dei servizi pubblici di cui fruiamo tutti, dall’istruzione pubblica alla sanità e ai servizi socio-assistenziali, passando per il trasporto pubblico, la pubblica sicurezza e l’informazione.

Il paese sta franando e il disastro in atto è imputabile in larga misura ai suddetti tagli.

A valle della frana, però, ci siete voi.

È paradossale, lo so, ma proprio voi che vi accollate i maggiori rischi e che contribuite a generare occupazione e reddito nazionale, sarete i primi a morire sotto la macerie, perché siete esposti alla selezione naturale che vedrà sopravvivere solo soggetti più grandi di voi, capaci di resistere alla contrazione degli utili o a sostenere perdite di lungo periodo. Dovete pretendere che venga messo in sicurezza il sistema paese con poderose opere di mitigazione dei rischi (cioè spesa pubblica per realizzare tutto ciò che serve alla collettività, impiegando nuove risorse e non eliminandole).

Non potete continuare a fidarvi di chi vi invita a tifare per la frana. Non più.

Che fare allora? Iniziate da qui.

http://appelloalpopolo.it/?p=33639


Citazione
MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

Quando avete chiesto a gran voce di ridurre le spese dello Stato (fomentati da politici di infimo livello e da collusi rappresentanti delle associazioni di categoria), illudendovi che questo smantellamento dell’apparato statale avrebbe alleggerito la pressione fiscale ...

Va bene, ma dopo che lo hanno chiesto, forse che le spese dello Stato si sono davvero ridotte?
Quindi, dopotutto, l'illusione può ancora stare in piedi...

Semplicemente, il sempreverde teorema che appare ciclicamente sulle pagine di CdC, vale a dire:
qualunque stipendio pubblico elargito a chiunque per qualunque mansione o finta tale è economicamente virtuoso perchè fa comprare i beni
è una sciocchezza.


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comedonchisciotte
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Post: 634
 

Non ho visto quel teorema e comunque il post proviene da Appello al popolo. Certamente condivido del post l'idea che lo Stato non è nemico del commerciante, questa è una favola più volte raccontata che contrasta con il fatto che un mercato che non sia regolato da un ente al di sopra delle parti resta sottoposto solo alla legge del più forte. Kleeves aveva scritto un magnifico articolo su questo.
Sul pretesto di tagliare gli sprechi del pubblico, da lungo tempo, si è mossa la demolizione dello Stato. I risultati li vediamo.
Poi evidentemente non tutto ciò che va allo Stato è virtuoso, abbiamo esempi in abbondanza degli sprechi di Stato. Ma servirebbe la saggezza di guardare gli sprechi uno per uno e tentare di rimuoverli o smorzarli, senza puntare a distruggere lo Stato.
Va detto che ciò che è economicamente virtuoso è il denaro che va a chi è povero, perché chi è povero spende gran parte di ciò che incassa, mentre il denaro che va ai ricchi viene di solito incamerato e usato per potenziare la posizione di privilegio.


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Tizio8020
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Post: 176
 

Purtoppo si è fatto esattamente il contrario.
Dal 2008 in poi, lo Stato ha gettato miliardi di € nel "salvataggio delle Banche", praticamente li ha regalati.
Nello stesso periodo, il reddito delle fasce basse e medio basse si è contratto, la disoccupazione ed il rpecariato sono cresciuti a dismisura.
Nonostante questo, il Debito Pubblico è cresciuto a sua volta.
Ora, se la gente lavora, si mantiene da sola e paga le Tasse; se il lavoro non c'è, invece di incassare lo Stato deve spendere.
Eppure, nonostante "la crisi", ci sono categorie che hanno aumentato il Reddito.
Spiegatemi come è possibile che chi di dovere non sappia queste cose.


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ManlioContrasti
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