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CH - Mario Botta: deluso da questa Svizzera


vic
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Mario Botta: "Macron è troppo bello"
L'architetto parla di Ignazio Cassis ("mi sembra onesto") e della Svizzera che "non ha più una sua identità"

Redazione - 7 settembre 2017

"È uguale avere un consigliere federale (*) ticinese o bernese. L'importante è che sia un buon consigliere federale."

A dichiararlo è l'architetto ticinese più famoso al mondo, Mario Botta, in una lunga intervista rilasciata a Bilanz, che inizia affrontando l'argomento dell'elezione del successore di Didier Burkhalter, il prossimo 20 settembre a Berna.

Mario Botta afferma di avere incontrato un paio di volte Ignazio Cassis. "Mi è sembrato una persona onesta e già questo non è male" dichiara. "Ma devo dire che non vedo nessuna forza convincente, né in Ticino né nel resto del Paese."

"Sono fondamentalmente insoddisfatto dal mio Paese" prosegue l'architetto. "50 anni fa, quando ero giovane, c'erano i sessantottini. Eravamo pieni di speranze, di obiettivi, di visioni. Allora non potevamo immaginarci che ci sarebbero state ancora guerre o correnti di migranti di dimensioni quasi bibliche. E adesso ci troviamo in mezzo a un mondo e a un'Europa in piena confusione. E la Svizzera? Ci è finita dentro, non ha più una sua identità. Quali sono oggi i valori che la Confederazione offre?"

"C'è la stabilità, è vero, ma mancano le prospettive, l'ispirazione" aggiunge Botta. "L'edonismo della società consumistica da solo non basta."

"La società odierna si è un po' addormentata" prosegue l'architetto. "Oggi abbiamo l'illusione che con l'elezione del membro di un Governo qualcosa possa cambiare. Ma in Svizzera tutti i politici sono interscambiabili tra di loro. Si può spostare il ministro degli esteri alla cultura, il ministro della difesa alla socialità. È una macchina che ha presa su quasi tutto e rende difficile cambiare qualcosa. Il sistema svizzero è così forte che persino il più potente uomo politico, Christoph Blocher, ne è stato estromesso. In altri Paesi i politici potenti restano al potere per decenni."

Il giornalista di Bilanz chiede quindi a Botta se in Svizzera ci vorrebbe un Emmanuel Macron, qualcuno che voglia rovesciare il Paese. "Seguo la sua ascesa con preoccupazione" risponde l'architeto. "Macron è troppo bello, troppo alla moda, troppo mondano. Non sono sicuro che durerà a lungo. A me piacevano di più François Mitterand e Charles de Gaulle, persone che avevano valori chiari."

"Anche in Svizzera abbiamo avuto uomini politici con una certa caratura" prosegue Botta. "Adolf Ogi aveva delle visioni. Come Pierre Aubert. Naturalmente se io confronto il Governo svizzero ai regimi corrotti di altri Paesi, posso essere contento. Ma se lo confronto con quello che la Svizzera potrebbe dare e fare, allora ho l'impressione che il nostro Governo e i nostri politici si accontentano di portare avanti l'amministrazione. Si limitano a risolvere piccoli problemi o piccoli pezzi di problemi. Una volta invece guardavano l'insieme del piatto."

--
(*) membro del governo nazionale

-- My 2 cents --
Sulla faccenda dei 68tini dissento paecchio da Botta.
La maggior parte di loro si sono rivelati nella vita reale degli arrivisti e fondamentalmente dei traditori dei valori del '68. Per non dire dei 68tini ticinesi che seguivano l'onda e basta, senza vere idee proprie.
Non bisogna dimenticare che la societa' attuale fondamentalmente e' stata costruita proprio dai 68tini finiti negli ambiti che contano.

Vado a sensazione estemporanea: conoscendo un po' la storia della Svizzera mi pare che in linea generale il governo negli ultimi 100 anni e' stato costituito per lo piu' da mediocri. Eppure quando scoppio' la 2a guerra mondiale, questi mediocri seppero scegliere un generale romando (dunque non tedesco), che poi fu amatissimo dalla popolazione e seppe muoversi abilmente in un contesto piuttosto ostile.
Non fu certamente mediocre il consigliere federale Wahlen, con il suo programma di rifocillamento della popolazione. Altri invece facevano discorsi senza nerbo, tipico dei mediocri.
Che dire poi di certi intellettuali? L'allora tanto famoso scrittore Francesco Chiesa era un gran sostenitore del Fascismo perche' italiano, tanto per dire. Dunque si puo' essere al contempo intellettuali d'un certo valore e contemporaneamente dei mediocri nel giudizio politico.

Anche gli USA, per lo piu' hanno avuto presidenti mediocri. Stanno toccando il fondo da qualche anno.
Non fu mediocre Eisenhower quando ammoni' la nazione tutta di stare attenti a non dare troppa corda al complesso militar-industriale.

Che conta e' poter intervenire sull'opinione dei mediocri, incidere coi meccanismi della democrazia diretta. A sentire i romandi l'attuale candidato Maudet (membro del governo del canton Ginevra) e' uno che colpisce per avere un profilo tutt'altro che mediocre. Vedremo come decidera' l'Assemblea Federale. Per contro gli altri due candidati, la romanda Moret ed il ticinese (ex italiano) Cassis sono dei mediocri per natura loro.

E Botta?
E' lui stesso a farsi un marketing incredibile. Scommetto che una volta morto, dopo pochi decenni verra' dimenticato, anche perche' le sue costruzioni cadranno a pezzi, com'e' destino del cemento armato. Non e' affato un mediocre come venditore dei suoi progetti architettonici e di se stesso.

vic


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