Dovrebbe bastare il programma dell'Opera di Roma per la stagione 2017-18
Tristano e Isotta di Wagner
Rigoletto di Verdi
Così fa tutte di Mozart
Lo scoiattolo in gamba di Nino Rota / Il carnevale degli animali di Saint-Saëns
Il trovatore di Verdi
Maria Stuarda di Donizetti
Andrea Chénier di Giordano
Lulu di Berg
Il viaggio a Reims di Rossini
Don Giovanni Opera Camion, rielaborazione del Don Giovanni di Mozart
On-Off / She di Maria Kallionpää
Tosca di Puccini
La Traviata di Verdi
Quante opere di compositori viventi?
Una, On-Off della Kallionpää
Quante opere di compositori almeno nati nel novecento?
Una, quella di Nino Rota, un divertissement che prende solo metà del programma della serata, il resto musica dell'ottocento.
Quante opere di musica non tonale?
Due, quella della Kallionpää e la Lulu di Berg.
Il resto dell'intera stagione tutto musica tonale rigorosamente fra sette e ottocento.
Nel 1850 era considerato fuori moda Rossini che era ancora vivo ma troppo anziano, ultima opera messa in scena del 1829.
La gente voleva musica "nuova" se no il biglietto non lo pagava.
Oggi se non è antica non viene nessuno a meno che non ci sia l'occasione mondana.
E' perché l'arte antica era meglio o gli artisti più di talento?
No, perché l'arte è censurata alla radice, l'artista dal canto suo deve lavorare, non si può porre troppi problemi filosofici e il fruitore non se ne accorge.
Una prima analisi qui
https://www.sendspace.com/file/w87rrt
Un libro conosciuto e interessante.
Ma ne fa una questione di cervello mentre invece la ragione è decisamente meno nobile.
Argomento veramente molto interessante e che andrebbe senza dubbio approfondito.
Qualsiasi opera d'arte contemporanea sembra che non raggiunga mai i livelli di quelle realizzate nel passato.
riefelis;235947 wrote: Argomento veramente molto interessante e che andrebbe senza dubbio approfondito.
Qualsiasi opera d'arte contemporanea sembra che non raggiunga mai i livelli di quelle realizzate nel passato.
A mio avviso non può perché la comunità umana non è più quella di prima.
Oggi l'unica vera comunità umana rimasta è quella dei dominanti, gli altri (noi) siamo un'altra cosa. Non proprio una vera "società" come una volta, ma un agglomerato di individui senza più alcun destino escatologico ossia per i quali "salvezza" è diventato un concetto semplicemente inapplicabile.