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Barnard - La Modern Money Theory, Argentina, e il veleno...

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mikaela
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La Modern Money Theory, Argentina, e il veleno dei detrattori

E’ spiacevole, ma lo sapevo, me l’aspettavo. Ho portato la MMT in Italia per reagire al Più Grande Crimine, che include il presente Golpe Finanziario, e si sono aperte le cateratte dei veleni, degli scarafaggi, bacherozzi, massoni in seconda, e compagnia cantante. Dagli attacchi di Oscar Giannino di bassa lega, a quelli di RAI3, a quelli di Libero (non esiste lega per definire Libero), a quelli del Fatto Quotidiano, a quelli dei faccendieri sedicenti amici di massoni e Presidenti di Regione (e sono ben due distinte regioni), a quelli dei saccenti ragazzini che affollano in anonimato i blog di economia degli eterovigliacchi italiani, e persino quelli di chi una volta lavorava con me. La lista è lunga, maleodorante.

Me ne frega una cippa fritta, ma davvero. Eccetto che per il caso Argentino. Lì devo chiarire le cose con serietà. Voglio fornire la versione ufficiale e smentire un tal detrattore.

Premessa. Una delle affermazioni con cui io ho spesso sottolineato i poteri salva nazione della MMT è che essa ha ‘salvato’ l’Argentina. Tuttavia, poiché io scrivo per il pubblico generico, e non per titillare i sopraccitati saccenti ragazzini, non ho voluto di proposito specificare l’intricata serie di partecipazioni e responsabilità nelle loro singole percentuali che hanno fatto sì che le basi teoriche centrali della MMT – cioè creare la piena occupazione attraverso programmi di lavoro garantito dallo Stato, a deficit se necessario – divenissero l’asse portante del salvataggio argentino. Quando si dice che i medici hanno salvato la vita a una vittima della strada non si sta lì a specificare che però in effetti anche la polizia ha contribuito al 4,6%, i passanti che hanno chiamato l’ambulanza al 2,8%, l’ambulanza al 12,3%, l’efficienza del pronto soccorso al 42%, la fibra della vittima al 6%, poi i chirurghi solo al 31,7% in realtà. Così è per l’Argentina. Ma capisco e accetto che la comunicazione che ho fatto sul ruolo della MMT a Buenos Aires in quegli anni potesse essere intesa banalmente come “tutto merito della MMT”. Questo sarebbe falso. Vero, verissimo è invece che questa teoria economica nella sua sostanza ha salvato l’Argentina. Vero, verissimo è che gli economisti che io ho portato in Italia per primo hanno avuto un ruolo centrale laggiù.

Ora si faccia attenzione. In Italia c’è un tizio che vaga, nel perenne anonimato, per blog di economia come Voci dall’Estero o come quello di Alberto Bagnai. Il tizio si fa chiamare Istwine. Io mi ci sono scontrato, e ho preso a chiamarlo Bourka-boy, perché sinceramente sti anonimati mi irritano non poco. In ogni caso è questo Istwine che, munito di una notevole conoscenza di economia monetaria e quindi col peso del seguito che si è creato, va dicendo a mari e monti che la storia del coinvolgimento della MMT in Argentina è falsa, è millantata da me in primis. Questo ha creato un danno non da poco per me e per chi sostiene la MMT in Italia. E’ così che il virus del dubbio s’insinua fra i lettori e distrugge.

Bourka-boy non è un caso clinico da Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali come il calabrese che ce l’ha con me in questi giorni, o come il freak da circo vittoriano che scrisse quel pezzo su di me su Libero. Istwine avrà tanti difetti, ma è uno studioso serio, spacca un capello monetario in due, e se uno così insinua una cosa talmente degradante, molti lo prendono sul serio e io ci perdo la faccia, e con me i miei accademici americani. Bourka-boy addirittura consultò un economista argentino di nome Matias Vernengo, che insegna anche negli USA, chiedendogli appunto se gli MMT americani avevano avuto un qualche ruolo nella crisi in oggetto. Vernengo avrebbe risposto lapidario questo:

“Per MMT lei intende Wray e il gruppo di Kansas City? Nessuno sa che esistono qui (in Argentina, nda) a dire il vero…”

Bouka-boy non stava più nella pelle. Quel millantatore di Barnard e dei suoi economisti! Ha proprio ragione Bagnai (mentore di Bourka-boy) a definirli degli “sfigati”. Istwine ha postato questa sua ‘scoperta’ un po’ troppo in giro per i miei gusti. Ma Bouka-boy non ha calcolato che io sono un giornalista, e so fare domande. Per cui ho chiesto a Matias Vernengo di confermare o meno, e gli ho anche detto che in virtù della velocità del web i suoi colleghi della MMT americana avevano letto le sue drastiche parole:

Io: “Vernengo è vero? conferma?”

Matias: “Non l’autorizzo a divulgare quella frase”.

Io: “Ma è già pubblica. La conferma o no?”

Matias: “NO”.

(le mail originali più sotto)

La risposta di Vernengo non lascia dubbi. Vacilla così l’accusa di Bourka-boy, che poi crolla, frana, si disintegra con ciò che aggiungo ora.

Snocciolo brevemente i fatti sul ruolo della MMT in Argentina dalla bocca di uno dei protagonisti argentini di maggior spicco in quella storia.

Si chiama Daniel Kostzer, è stato in ordine: direttore della ricerca e delle politiche dell’impiego per il Ministro dell’Impiego argentino, al Ministero del Lavoro; poi direttore della ricerca di macroeconomia al Ministero del Lavoro, Occupazione e Sicurezza Sociale argentino, consulente argentino dell’International Labour Organization e dell’UNDP, e uno dei padri del piano Jefes per salvare il Paese dopo il default del 2001. Ecco come Kostzer descrive il contributo della MMT al salvataggio dell’Argentina:

“Buttai giù i primi abbozzi del Piano Jefes (il piano per la piena occupazione dei disoccupati maschi e femmine, centrale per la rinascita economica che ne seguì, nda) nel 2000. Divenne ufficiale al Ministero del Lavoro nel 2002. La prima volta che gli economisti MMT arrivarono in Argentina fu nel 2002, in settembre, quando la International Labour Organization assoldò Mat Forstater e Jan Kregel. Il loro compito era di aiutarci a disegnare le politiche di recupero dell’occupazione. Infatti scrissero raccomandazioni sulla necessità di ampliare il programma Jefes in modi più flessibili al fine di renderlo una vera rete di sicurezza. In quel momento i beneficiati dal piano erano un milione e mezzo. Nel 2003-2004, dopo che Kirchner fu eletto, il numero dei beneficiati arrivò a 2,4 milioni, ma il recupero economico fu così prodigioso che presto il programma dovette essere limitato a poche categorie di persone. Dal 2002 in poi Jan Kregel fece consulenze ogni anno, talvolta in più tappe all’anno. Nel 2004 altri MMT come Randall Wray, Pavlina Tcherneva e Kregel arrivarono a Buenos Aires e lavorarono in ambito accademico con i maggiori esperti di mercato del lavoro argentini (ASET) proprio sui programmi di lavoro garantito. Wray fu invitato ancora dalla Banca Centrale per volontà di Arturo O’Connell e di Arnaldo Bocco. Warren Mosler contribuì nel 2006 visitando diversi progetti Jefes. Tutti gli economisti della MMT ebbero colloqui riservati con il Ministro del Lavoro e il Segretario di Stato, il Ministro delle Finanze e il governatore della Banca Centrale. Non ho idea di chi abbia sparso la voce che gli economisti MMT non sono stati co-protagonisti della nostra ripresa. Credo che certa gente, qui, pensa che la Storia inizi sempre da loro…”

Mi nasce il sospetto che quando Kostzer ha scritto “Credo che certa gente, qui, pensa che la Storia inizi sempre da loro…” si riferisse a Vernengo. Ma posso sbagliare. In ogni caso Kostzer, per il ruolo che ha ricoperto nel salvataggio argentino, non è smentibile, così come non sono smentibili le decine di lavori accademici pubblicati sul lavoro degli MMT americani in Argentina e sul successo dei loro suggerimenti. Per la cronaca, si prenda nota. Grazie. Sorry Bourka-boy.
___________________________________________

From: dpbarnard@libero.it [dpbarnard@libero.it]

Sent: Monday, Sept
ember 17, 2012 6:27 PM

To: Matias Vernengo

Subject: from Italian reporter Paolo Barnard

Dear Prof. Vernengo,

Can I ask you to confirm if the following statement can truly be attributed to you? It's apparently a reply that you gave to an Italian activists asking you if MMT ever contributed to the recovery of Argentina post default:

"By MMT you mean Wray and the Kansas people? Nobody knows they exist here in all fairness. Wray is coming to the central bank this year because I invited him. The recovery was initially managed by Roberto Lavagna, a pragmatic, but not heterodox economist, and by the gut feelings of the Kirschners who were always pushing for growth. Also, external conditions helped. Hope this helps. Best, Matias"

This has become public here. Thank you for you cooperation.

Regards

Paolo Barnard

Da: Matias Vernengo <vernengo>

Oggetto: RE: from Italian reporter Paolo Barnard

Data: 18 settembre 2012 14.40.08 GMT+02.00

A: Paolo Rossi Barnard dpbarnard@libero.it

Hi Paolo:

You cannot quote me on that.

Best,

Matías

Matías Vernengo

Associate Professor

University of Utah

260 Central Campus Drive, Room 371

Salt Lake City, UT 84112
(801) 349-9462

From: dpbarnard@libero.it [dpbarnard@libero.it]

Sent: Tuesday, September 18, 2012 6:55 AM

To: Matias Vernengo

Subject: R: RE: from Italian reporter Paolo Barnard

Sorry, it's gone public much before I ever came across it. It's public, both here and with the UMKC people. Do you confirm it or not?

Regards,
Paolo

Da: Matias Vernengo <vernengo>

Oggetto: RE: RE: from Italian reporter Paolo Barnard

Data: 18 settembre 2012 14.55.33 GMT+02.00

A: Paolo Rossi Barnard dpbarnard@libero.it

No.

Matías Vernengo

Associate Professor

University of Utah

260 Central Campus Drive, Room 371

Salt Lake City, UT 84112

(801) 349-9462


Citazione
Giovanni Zibordi
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Post: 2
 

Ho scritto un post riguardo ai professori "eterodossi" italiani che sono contro l'Euro e l'Austerità, ma come Bagnai, attaccano Mosler, la MMT e la "sovranità monetaria" http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/mmt-no-grazie-per-ora.html raccontando che si applica solo agli USA perchè hanno il dollaro e le atomiche e non funziona per tutti gli altri paesi inclusa l'Italia, specie quelli che hanno deficit esteri o importano molto dall'estero. E poi allargano la polemica riguardo all'Argentina ecc.. come Istwine... Lo ricopio qui da www.cobraf.com

Vi rendete conto che stiamo parlando alla fine di cambi e bonds, cioè di quella roba i cui simboli e grafici si muovono sul vostro monitor del poc se fate del trading o investimenti, più che di arcana "teoria economica" le cui chiavi sono detenute dai professori ?

Non sarebbe una buona idea cominciare ad usare la propria testa guardando quello che succede ed è successo sui mercati ? Ad esempio stamattina alle 7 la Bank of Japan, banca centrale di un paese che importa tutto tranne il riso e pesce come materie prime, diciamo importa dieci volte di più dell'Europa, ^oggi annuncia un aumento di centinaia di miliardi (in dollari) del suo QE cioè "stampare moneta" per ricomprarsi i titoli di stato# http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/prima-pagina/dettaglio/nRC_19092012_0809_40156281.html^. E la sua valuta è salita dalle 7 ed è generalmente forte da mesi, anzi da anni

Quindi si finanziano emettendo dei titoli di stato in Yen da 15 anni circa che non rendono niente, tanto è vero che il 99.9% è possdeduto da giapponesi e nessun altro al mondo se li fila. Ma non è che i giapponesi risparmino più degli italiani, la loro ricchezza media e mediana per famiglia è leggermente inferiore alla nostra e il tasso di risparmio quasi uguale. Per cui anche in Italia potremmo far comprare in teoria i titoli di stato ai residenti se guardi ai numeri macro

Quindi hai un paese che:
a) dipende totalmente dall'estero per comprarsi materie prime, cibo e anche tante altre cose
b) dal 1992 circa pompa la sua economia con deficit pubblici mostruosi, anche del 10% del PIL l'anno tanto che ha accumulato un debito pubblico del 240% del PIL, diciamo che è il "modello della MMT"
c) non ha nessun problema a finanziarli e la sua valuta è la più forte del mondo in pratica

Tu dirai, ricopiando Bagnai o qualche altro professore italiano, che è perchè non hanno deficit di partite correnti. Davvero ? A parte che l'Italia prima dell'Euro, cioè quando aveva la sua moneta, era simile al Giappone come avanzi commerciali allora scendi un poco sul mappamondo in Nuova Zelanda e guarda il Dollaro Neozelandese, un altro che i cambisti e trader usano molto tutti i giorni

Il dollaro Neozelandese è una delle valute più forti del mondo nonostante la Nuova Zelanda accumuli disavanzi commerciali da 20 anni http://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_New_Zealand e abbia per conseguenza ormai il 100% del suo debito pubblico netto in mano a stranieri, come la Grecia e il Portogallo. I bonds neozelandesi li comprano più i giapponesi e poi gli speculatori che fanno il "carry trade", i neozelandesi invece no, non si fidano.... La Nuova Zelanda infatti esporta solo 40 miliardi di dollari l'anno di carne, latticini, lana e legname e importa praticamente tutto, dalla meccanica, alla chimica, all'elettronica, alle auto, all'energia, a ogni altra materia prima, come la Grecia quasi. E non ha nemmeno il turismo della Grecia. Il debito neozelandese lordo in mano a stranieri è di 260 miliardi http://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_New_Zealand di NZD$, il 125% del PIL

Quindi hai due paesi in cui CHE IMPORTANO TUTTO O QUASI DALL'ESTERO, che sono tra i meno autosufficienti che esistano al mondo, che se non potessero importare piomberebbero nella miseria e nel caos, che sono da questo punto di vista messi peggio dell'Italia che ha un ottima struttura industriale a differenza della Nuova Zelanda e non è sovrappopolata come il Giappone, ha più terra coltivabile e ha la risorsa "naturale" del turismo. L'Italia come debito pubblico ne ha la metà del Giappone e come indebitamento estero non ne ha quasi paragonata alla Nuova Zelanda.

Come se la cavano allora questi due paesi che partono molto svantaggiati in termini di autosufficienza per finanziarsi i loro defiti interni o esterni ?

In un caso si finanziano tutto il deficit pubblico internamente, al 100%, ed è un debito colossale, il maggiore del mondo, ma la valuta sale sempre, più del franco svizzero che ha dietro un paese quasi senza debito pubblico. Nell'altro caso, la Nuova Zelanda, finanziano un enorme deficit estero e un indebitamento totale estero superiore alla Grecia e Portogallo in % del PIL, vendendo tranquillamente bonds in dollari neozelandesi sui mercati senza limiti e senza fine. Il loro cambio però ha oscillazioni mostruose, svalutazioni del -30% nel giro di un anno quando ci sono crisi come quella del 2008. Ma entrambi non hanno problemi seri e hanno valute tra le più forti al mondo.

Giustamente uno potrebbe notare che si tratta di paesi "seri", dove non rubano, truffano o truccano i conti come i greci, gli argentini o i messicani, il che è vero. Ma questo è un dato "esogeno" alla teoria economica, rientra forse nella voce "carattere innato" e la teoria economica non tiene conto della genetica o cultura storica radicata delle diverse popolazioni ed etnie. E' ovvio che la MMT, il Keynesismo della spesa in deficit o all'opposto l'Austerità e l'Euro funzionano entrambi meglio in Olanda che in Calabria, in Finlandia che in Argentina... ma anche la sanità, le poste, la raccolta della nettezza urbana. La teoria economica prescinde da queste differenze, non facilmente misurabili peraltro.

Nelle scienze naturali e in medicina, quando una teoria è contraddetta dai fatti sperimentali o dai test clinici, la si lascia perdere o la si revisiona. In economia, nella misura in cui si traduce in numeri, si dovrebbe procedere nello stesso modo.

Chi oltre ad aver letto di economia segue i mercati finanziari attivamente, cioè segue le valute e il debito dei vari paesi, dovrebbe sapere che i paesi che hanno una propria valuta (e non siano proprio l'Ecuador o lo Zimbabwe) riescono a finanziarsi i deficit interni ed esterni PER COME FUNZIONANO I MERCATI FINANZIARI GLOBALI ATTUALI. Nel primo caso sono costretti ad azzerare i rendimenti dei titoli di stato venduti e nel secondo caso sopportano violente oscillazioni del cambio, ma riescono a finanziarsi i deficit e a pagarsi le importazioni di latte, petrolio, minerali, legname, macchine o qualunque altra cosa. Il problema è che i professori non capiscono bene COME FUNZIONANO I MERCATI FINANZIARI GLOBALI ATTUALI, lo capiscono meglio gli operatori finanziari sofisticati come Mosler o Dalio e anche un poco quelli che hanno una formazione econmica e operano sui mercati da anni come il sottoscritto

La cosa buffa è che a spaventarti affermando che: "se l'Italia finanzia deficit pubblici emettendo moneta... poi non riuscirà a finanziarsi i deficit SUI MERCATI o la sua valuta verrà distrutta DAI MERCATI..." lo sostengono professori che di mercati hanno l'esperienza del sabato quando fanno la spesa a quello del quartiere

Ma l'economia o teoria economica DEVE SPIEGARTI E ANCHE MAGARI ANTICIPARTI QUELLO CHE SUCCEDE NEL MONDO, deve avere una valenza pratica, non è una filosofia o la teoria della realitività, il fatto che sia complicata, scritta bene e molto dotta e piena di citazioni e riferimenti ad altri professori in un gioco di scatole cinesi accademico non serve a niente per una "teoria" economica. Deve prevedere quello che succede, ai bonds e cambi ad esempio e fornire soluzioni pratiche ad un governo, non è un esercizio intellettuale accademico fine a se stes


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mincuo
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Sono osservazioni apprezzabili. Poi tirano un pò acqua al proprio mulino.
Non è l'unico Zibordi che si occupi di finanza a questo mondo, nè che abbia avuto una qualche formazione. Ce ne sono anche altri, anche a un livello alto.

Comunque il Giappone ha un gross debt del 240% ma il net debt è metà o meno. Mentre la Nuova Zelanda ha un net debt di quasi zero su GDP.

Un "sofisticato" analista come Zibordi avrà chiara la differenza. E anche per il Giappone cosa significhino le riserve e infine cosa sia essere una moneta anticiclica, di questi tempi.


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braveheart
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Scusi, mincuo , e' da molto che apprezzo i suoi post e i relativi contenuti.
Ma, conoscendo la mmt e conoscendo bene anche gli esempi qui riportati da Zibordi, non riesco veramente a capire se lei ha dei dubbi sulla mmt, o sulla moneta sovrana e la spesa dello stato a deficit senza debito.
A meno che non ritenga che Zibordi abbia omesso qualche rate che giustifichi la condizione di Giappone e new zealand, al di fuori di concetti mmt.
Lo chiedo perché ho sempre ritenuto quesi due paesi ( ci sarebbero anche altri esempi) ottimi esempi per verificare empiricamente certe obiezioni alla mmt.
Penso che potrà capirmi


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mincuo
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Scusi, mincuo , e' da molto che apprezzo i suoi post e i relativi contenuti.
Ma, conoscendo la mmt e conoscendo bene anche gli esempi qui riportati da Zibordi, non riesco veramente a capire se lei ha dei dubbi sulla mmt, o sulla moneta sovrana e la spesa dello stato a deficit senza debito.
A meno che non ritenga che Zibordi abbia omesso qualche rate che giustifichi la condizione di Giappone e new zealand, al di fuori di concetti mmt.
Lo chiedo perché ho sempre ritenuto quesi due paesi ( ci sarebbero anche altri esempi) ottimi esempi per verificare empiricamente certe obiezioni alla mmt.
Penso che potrà capirmi

Io di dubbi sulla MMT certamente ne ho, li espressi più volte ai titolari.
Non vedo nemmeno che c'entri molto Giappone e NZ con MMT a dire il vero, ma pazienza.
Ma questo non ha a che vedere col mio post.
Il mio post ha a che vedere con delle caratteristiche che ho illustrato, che sono importanti per quei due Paesi.
E nel caso del Giappone poi è importante il net debt e importante le riserve e l'essere anticiclico lo Yen. Per quello è forte soprattutto lo Yen, non per altro.
Sull'import Giapponese direi che va visto il balance of trade che per 30 anni è stato alto e così naturalmente il c/a balance. Cioè si guarda l'export anche, non solo l'import, se no sembra che sia un paese che importa e basta. Si sarà scordato......
A proposito la MMT non era molto per l'export mi pare.......ma chieda a Zibordi come hanno fatto in Giappone 1300 miliardi di USD di riserve, se secondo lui è stato per via della MMT. Provi a chiedere.

Semmai il Giappone ha qualcosina che scricchiola da quel punto di vista, cioè balance of trade, giusto da quest'anno.

Su come vedrei io una riforma monetaria ho scritto un post su forum che era sulla storia moneta e sulla creazione della moneta, ma poi ho risposto a una domanda su cosa "mi piacerebbe" e ho precisato due volte. Ci sono 155 commenti su quel post, alcuni di buon livello.


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braveheart
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Confermo il valore dei suoi scritti come ho già detto più su.
E ho letto quello che lei indica.
Ma mi pare lapalissiano che gli esempi portati da Zibordi non erano riferiti alla mmt, ma alle critiche che gli vengono mosse ( partite correnti e possesso interno degli asset statali) che con quegli esempi Zibordi ha ampiamente dimostrato secondari rispetto alla titolarità di emissione. Quelle caratteristiche di asset dei due paesi in esempio, da lei chiarite nel suo post, sostengono ulteriormente che partite correnti o titolarità interna del debito in titoli statali, da sole non sono sufficienti a determinare il successo o il fallimento di una politica economica, come invece indicano Bagnai e altri.
Tutto qui.


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mincuo
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Bagnai censura regolarmente. Comunque molte cose che scrive di economia sono giuste e comunque interessanti a mio avviso. Ogni tanto leggo.

Di finanza invece neanche l'ABC proprio. Imbarazzante.


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braveheart
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No mincuo, non intedevo questo, e comunque che di finanza non sia ferrato lo dice lui per primo.
Mi riferivo al post dove lei commentava Zibordi, cioè porre l'analisi che lei ha fatto degli asset dei due paesi come per ridimensionare il valore delle asserzioni di Zibordi, che a mio parere invece mettono la
parola fine all'assoluta importanza delle partite correnti e del possesso interno del gros debt , che invece Bagnai e altri pongono come moloch irremovibili.


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mincuo
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Se lei ha guardato cosa penserei io vedrebbe che alcuni punti sono fissi:
Ma non uno solo però, e non "stampa moneta a deficit". Io non conosco queste cose.
-Moneta di Stato. Debt-free e in bilancio iscritta come asset.
-Separazione tra le funzioni di creazione moneta e di credito.
-Depositi 100% backed da riserve.
-Non possibilità di creare ex nihilo depositi per le banche commerciali, quindi solo con strumenti di debito su BC.

Non è la MMT, come vede. Però ognuno ha i suoi gusti.


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mincuo
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No mincuo, non intedevo questo, e comunque che di finanza non sia ferrato lo dice lui per primo.
Mi riferivo al post dove lei commentava Zibordi, cioè porre l'analisi che lei ha fatto degli asset dei due paesi come per ridimensionare il valore delle asserzioni di Zibordi, che a mio parere invece mettono la
parola fine all'assoluta importanza delle partite correnti e del possesso interno del gros debt , che invece Bagnai e altri pongono come moloch irremovibili.

Io non le trascurerei per il Giappone invece. Nè il c/a balance, nè il debito residente. Mi sembrano importanti, come la sua posizione di net debt. Poi le idee non sono degli insulti si spera.
(N.B. E sicuramente il Giappone non è così "serio" come dice Zibordi. Ha un tasso di corruzione tra i più alti. E' un sistema consociativo come il vecchio DC PCI da noi. O PD PDL, faccia lei).


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braveheart
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Forse mi spiego male. Mi guardo bene dal giudicare i sui gusti, non era assolutamente mia intenzione, anzi.
Ho solo evidenziato il fatto che lo scritto di Zibordi era impeccabile per l'obbiettivo preposto: a empiricamente dimostrato la fallacia di alcune contestazioni alla mmt, e mi pareva che lei, su questo e solo su questo,escesse delle riserve, visto il suo commento.
P.S. : la sua definizione di emissione a deficit senza debito, e' omologa a quello che intendevo io. Una da macroeconomia, l'altra da trader finanziario , ma corrette entrambe.


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mincuo
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La mia è di Kumholf, o Kydland, o Benes o Gertler o perfino Fischer, a dire il vero. Non proprio "trader finanziario". Che poi io non sono "trader finanziario". Faccio risk-management, per le imprese e le banche.
Un pò diverso.


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braveheart
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Io non le trascurerei per il Giappone invece. Nè il c/a balance, nè il debito residente. Mi sembrano importanti, come la sua posizione di net debt. Poi le idee non sono degli insulti si spera.
(N.B. E sicuramente il Giappone non è così "serio" come dice Zibordi. Ha un tasso di corruzione tra i più alti. E' un sistema consociativo come il vecchio DC PCI da noi. O PD PDL, faccia lei).

Concisamente, non trascurare non significa porre come fondamentali.
Ed e' questo che viene contestato a mitraglia alla mmt, di non considerare la BdP e la nazionalità di chi detiene i titoli. Ripeto, archetipi smentiti dalla realtà di quei due paesi. A maggir ragione in presenza dei " difetti sociali " da lei indi ATI.


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mincuo
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Ho capito che lei lo ripete. So leggere. Prendo atto che lei lo ripete. Che devo dire. Io non capisco il Giappone che c'entri con MMT, nel bene o nel male.


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braveheart
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La mia è di Kumholf, o Kydland, o Benes o Gertler o perfino Fischer, a dire il vero. Non proprio "trader finanziario". Che poi io non sono "trader finanziario". Faccio risk-management, per le imprese e le banche.
Un pò diverso.

Chiedo venia, ho probabilmente ho approssimato.
Fischer ? Quello dell'equazione?
Bhe, ma allora ho approssimato troppo.
Come non detto.


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