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Beppe Grillo: un vuoto incartato


Tao
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In definitiva cosa ha fatto Beppe Grillo con il suo strillato V-day? Ha parlato male del Palazzo, sì, ma non ha detto quello che tutti pensano e non hanno il coraggio di dire. Ha invece detto quello che tutti pensano ed hanno il coraggio di dire. Che cos’è stata la manifestazione con petizione dell’otto settembre se non un chiedere agli Italiani “è tutto uno schifo, vero?” per sentirsi rispondere da 300.000 di essi “sì è vero”.

La politica istituzionale non si è rovinata ultimamente, dunque questa fotografia del comico genovese non è per nulla attuale. Già Gaber quasi trent’anni fa diceva che i politici “hanno certe facce che a vederli fanno schifo, siano essi untuosi democristiani o grigi compagni del PCI, son nati proprio brutti, o per lo meno tutti finiscono così”.

300.000 firme raccolte (con enorme dispendio di mezzi ed energie) per poter chiedere che 25 parlamentari (tanti sono quelli condannati definitivamente) su 945 vengano espulsi. Almeno avessero chiesto la testa di tutti i parlamentari sarebbe forse valsa la pena di mettere una firma (che tanto non costa niente e per molti rappresenta il massimo sforzo per uscire dalla crisi e stare a posto con la propria coscienza).

Sarebbe stato troppo poco però smuovere le acque per un solo giorno di riscossa degli Italiani vittime dei politici che hanno votato, e di un sistema che avallano con la costante pratica del “nichilismo consumista” (altrove battezzato “consumismo performativo”, più semplicemente “fa tutto schifo, ma già che siamo in ballo...”). Quindi qual è il secondo passo dei grilli strillanti (da ora in poi grillanti)? Non la convocazione di comitati civici spontanei per la discussione di un programma e di una strategia, ma la candidatura alle elezioni comunali, per entrare nelle istituzioni e cambiarle da dentro con la loro onestà, avallata dal bollino di qualità posto dal loro capo (che non si esporrebbe direttamente, e ciò ha già fatto vacillare un po’ di consensi), e dal placet del ministro forcaiolo Di Pietro, ex braccio del colpo di stato giudiziario che, sotto il nome di “Mani pulite”, ha consentito la consegna dello stato sociale italiano, legato e imbavagliato, nelle mani degli ultraliberisti di Soros e del grande capitale straniero.

L’entrismo, insomma, niente di più vecchio e di peggio riuscito nel tempo. Entrare dalla porta principale senza avere un programma, e senza nemmeno avere un partito, perchè i partiti sono corrotti. Altro che antipolitico, Grillo è un politico avanti anni luce. I politici di mestiere (niente affatto difendibili, per carità) vincono le elezioni senza un programma, ma almeno lo sforzo di salvare la forma lo fanno, disegnando un elefante, una giraffa, una lucertola dentro un bollino e depositandolo da un notaio. Lui, invece, avendo capito l’inganno, non spende nemmeno i soldi per creare il partito.

E utilizza, come già fecero i girotondini, per autolegittimarsi, lo stesso linguaggio del suo (loro) nemico Berlusconi. Non costringetemi a fare un mestiere che non è il mio, diceva, quando in realtà aveva tutto già pronto. Un movimento di massa come sembra voler diventare il popolo dei grillanti non nasce spontaneamente, se non nelle teste dei più ingenui. Ci vogliono organizzazione, pazienza, capacità e soprattutto soldi.
Tra i politici di mestiere, vittime dell’attacco di Grillo in pochi hanno cavalcato l’evento, dicendo che i grillanti sono da ascoltare, mentre in molti hanno gridato sdegnati al qualunquismo. Gli extraparlamentari, che magari la strada alternativa per cambiare le cose la stanno cercando da tempo o lavorano (male, ma sicuramente con più metodo e più onestà) per cercarla, si sono sentiti offesi, in quanto le urla e le parolacce di Grillo adombrano gli sforzi di chi lavora a progetti sociali o solidali ogni giorno da tempo. Anche questo è un errore, perchè, offendendosi, si dà solo importanza al fenomeno Grillo, che, non dimentichiamolo, è un personaggio dello spettacolo, e dunque ha bisogno, per la propria azione, di essere sulla bocca di tutti.
Potrebbe essere però, che dietro le urla di Grillo (e dei suoi complici Travaglio e Guzzanti) non ci sia niente.
Tra gli stessi grillanti dell’otto settembre sono stati espressi dei dubbi.
Dubbi derivanti dal fatto che le proteste e lo sdegno durino sempre solo fino alla successiva tornata elettorale, oppure dubbi derivanti dal fatto che dietro le urla non ci sia un programma, né le capacità di redigerlo. E qui i grillanti frondisti toccano un punto essenziale per l’analisi del fenomeno di cui sono parte.
Denunciati i mali del mondo, cosa propone o cosa ha proposto Grillo nel tempo? E quanto è rimasto delle proposte che Grillo ha fatto? I fatti dimostrano che Grillo ha, negli anni, cavalcato proteste e proposte nel momento in cui erano sulla bocca di tutti, contribuendo, con la sua popolarità, a fare da volano temporaneo. E poi tutto è rimasto come prima. Ha insomma fatto da testimonial. E da buon testimonial, finito l’incarico, è terminato il suo impegno. Un professionista.
Nessuno però ricorda queste cose, perchè l’era di internet è l’era dell’immediatezza, l’era di chi ha subito una risposta alle proprie domande, e, non dovendo sforzarsi per avere una risposta, non si sforza di ricordarla, tanto è lì e non scappa. Non a caso internet è il mezzo scelto per l’organizzazione del V-day”, all’interno del quale si sono più volte ricordate le potenzialità benefiche del web.

Chi si ricorda Beppe Grillo che grida “sono anarchico, insurrezionalista e valsusino!” nel tardo autunno del 2005 quando partecipò alla grande marcia No-Tav insieme a Dario Fo e signora? Lui era l’ospite d’onore, arrivato a cose fatte, dopo che da anni gli aderenti al movimento facevano presidi e manifestazioni, e subivano cariche, per dare lustro alla manifestazione, e gli studi pubblicati sul suo sito hanno spiegato chiaramente tante cose sul fenomeno anche ai profani o agli indifferenti. Poi però qual è stato il contributo No-Tav di Grillo? Oggi è sul palco a braccetto con il ministro delle infrastrutture, quello, tanto per intenderci che deve occuparsi di costruire la Tav.

E chi si ricorda di Beppe Grillo qualche anno prima davanti ai cancelli della Fiat di Mirafiori ad arringare gli operai cassintegrati proponendo la macchina ad idrogeno, come “atto di pace per fare finire le guerre per il petrolio”? Il tutto davanti ai microfoni di Striscia la notizia del suo amico Antonio Ricci, che indaga su tutto, tranne che sugli sponsor di Mediaset, Eminflex e Mondialcasa. Se le macchine andassero ad idrogeno finirebbero le guerre per il petrolio ed inizierebbero quelle per l’idrogeno, che peraltro non si trova in natura e andrebbe decomposto dalle materie in cui è contenuto (dal carbone? dal metano? dal petrolio? Tutte materie che andrebbero estratte).

Questa è la portata delle azioni politiche di Grillo, che un paio di anni fa si è scagliato pesantemente contro i giornali che godono di un finanziamento pubblico (che sono molti), affermando il principio secondo cui un giornale non deve essere finanziato dal denaro pubblico, ma solo dal denaro riscosso con le vendite. Anche in quell’occasione Grillo dimostrò la pochezza della sua analisi, fondando tutto sull’impatto che avrebbe causato l’avvertire la gente che con i soldi pubblici si finanziano i giornali. La realtà dei fatti, che Grillo fingeva di ignorare, è che nessun giornale, almeno quotidiano, si regge grazie alle vendite: i più letti, infatti, si reggono anche loro sui contributi pubblici (che hanno permesso loro a costo zero mega-investimenti tipografici e strutturali, nonché il quotidiano abbattimento del costo della carta) e sulla vendita degli spazi pubblicitari, mentre gli altri si reggono grazie alle briciole residue del contributo pubblico. Senza di esso molte testate non ci sarebbero, e in edicola il lettore troverebbe solo i giornali che hanno alle spal
le gruppi o imprenditori ricchi e potenti (a sufficienza per alimentare una testata in perdita). Contributi pubblici che sono equamente poi riversati in tutte le altre attività economiche, ivi compreso il mondo dello spettacolo del quale anche Grillo fa parte.

Una campagna quindi così maldestra, da ridursi ad involontaria agevolazione dei potenti.
è qualunquistico parlare di qualunquismo, ma non c’è altro termine. Lo stesso populismo, nella sua accezione negativa, sarebbe troppo. La palla torna ora ai grillanti, ma anche a tutti coloro che hanno seguito la vicenda.

Vale sicuramente la pena agire per mandare a casa parlamento e parlamentari, di destra, di sinistra, e dell’Italia dei Valori, ma ciò non basterebbe a risolvere i problemi da essi creati. Occorre avere, o per lo meno cercare, delle risposte serie.

Giovanni Di Martino
Fonte: www.rinascita.info
Link: http://www.rinascita.info/cc/RQ_Analisi/EEAkZAVVkECqLPPhTW.shtml
19.10.07


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Storno
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C'è un'evidente contraddizione fra l'affermazione che il V-day è stato un episodio di scarsa importanza ed il parlarne ancora ad un mese e mezzo di distanza.
Eppure il contenuto dell'articolo è in buona parte condivisibile.
Come quadrare il cerchio? Il punto è che il V-day è stato un momento importante non dal punto di vista politico, ma da quello organizzativo, perché è stato il primo atto di guerra alla partitocrazia che ha avuto successo senza l'appoggio dei media tradizionali. Anche il referendum sulla legge elettorale, ad esempio, è stato un attacco alla partitocrazia, ma perché avesse successo la raccolta di firme hanno dovuto impegnarsi molti politici e quella parte dei media (molti) legati alla confindustria.
Il V-day è stato organizzato esclusivamente tramite Internet, ed è quindi stato impossibile condizionarlo. Questo successo organizzativo è la vera essenza del V-day.

Un'altra osservazione all'articolo: uno dei problemi delle realtà locali è rappresentato dal fatto che i loro gestori (sindaci, assessori,...) pur avendo compiti amministrativi sono pn realtà politici e quindi ben vengano le liste locali non perché composte da persone migliori, ma perché composte da "amministratori".
Inoltre, se avranno successo, toglieranno "posti di lavoro" alla folla dei cortigiani dei politici, diminuendo il loro potere e legando la loro elezione sempre più alle loro capacità e sempre meno alle loro clientele.


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Anonymous
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I lv-day non è servito a nulla? Allora che senso ha questo articolo?
Anche lui tiene famiglia a pajasso!!!!!

Giovanni Di Martino se lo conosci lo eviti


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illupodeicieli
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Articolo le cui osservazioni sono condivisibili: a Grillo e ai vari guru da tempo, da quando ho aperto il mio blog , ho sempre chiesto che alla denuncia e alla constatazione seguissero delle proposte o che comunque ci fossero delle idee per rimediare o avviare a soluzione i vari problemi.
In genere , ma non vorrei andare fuori tema, in tanti siti o blog allora, nei due anni passati, tenevano banco l'11/9, l'Iraq e ,per noi italiani Berlusconi e Prodi, Geronzi e le intercettazioni, non certo il problema lavoro e il problema euro (cioè la gente che non arriva alla fine del mese con stipendi da fame).
Facevo presente queste cose ma a nessuno interessavano e ,pare interessino: è più semplice urlare quattro parolacce e voler mandare a casa 25 pregiudicati o risolvere la questione della disoccupazione e degli stipendi da fame?


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psy
 psy
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Guarda, credo che i due problemi siano in qualche modo connessi. Ovviamente 25 pregiudicati non cambiano nulla, il problema è di tutta la classe politica. Se ne avessimo una decente magari si riuscirebbe a fare qualcosa di concreto per risolvere questi problemi, che sono urgenti come giustamente dici tu. E poi, a me non frega niente se uno è pregiudicato se poi il politico lo fa bene e con coscienza, perchè bisogna vedere anche che tipo di reati uno può aver commesso e perchè.


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Anonymous
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E poi, a me non frega niente se uno è pregiudicato se poi il politico lo fa bene e con coscienza, perchè bisogna vedere anche che tipo di reati uno può aver commesso e perchè.

che morale elastica 😀 😀
E una battuta che ho gia letto su siti forzaitalioti e quasi come dire mettiamo riina o provenzano al ministero degli interni che loro la materia la conoscono.
Hai la stessa elasticità anche con i lavavetri o sei per il pugno di ferro?


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clausneghe
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Lo spaventapasseri Grillo ha il merito di aver scompigliato ,almeno per un attimo, la routine dei corvi e rapaci vari del sistema che banchettano quotidianamente con le nostre carni...

Io ho partecipato al V-day e non me ne pento...

Aspettative eclatanti nel movimento Grilliano non ne ho,non saranno certo loro a cambiare il mondo ,anche se il discorso
della partecipazione via Web parte e viene testato con successo proprio dai met-up

Attendiamo sviluppi


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fengtofu
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🙁 🙁 non condivisibile, parziale, sembra scritto da Berlusconi, o da Prodi che è lo stesso


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ViKey
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😆 Paradossalmente, come dice Grillo: "se sul web scrivi cavolate, arrivano 2000 persone come te e ti Sputtanano" (testuale)

Secondo questo articolo, il comico genovese avrebbe cavalcato l'onda anche quando denunciò gli scandali che stavano avvenendo in Parmalat e Telecom con un anno di anticipo... d'accordo sul fatto che il V-Day non avrà ripercussioni, ma questo perché i politici non ascoltano la gente, non perché Grillo non stia fondando un partito. Se Grillo commettesse questo errore, verrebbe tacciato di incoerenza.
E' diverso sapere che i politici fan quel che fanno stando in silenzio, e invece urlarlo ai 4 venti. Nel secondo caso si genera un trambusto tale da risvegliare delle persone dall'apatia della disinformazione.
Probabilmente è questo l'unico risultato degno di nota del V-Day sul breve periodo.


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psy
 psy
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Ovviamente se uno viene condannato per associazione a delinquere, concussione, associazione mafiosa, estorsione e ste robette qua, sarebbe molto gradito che non facesse il politico. Ma se uno è per esempio stato condannato per una rissa in gioventù? Perchè è stato conivolto in un incidente stradale? Perchè negli anni '70 ha partecipato a scontri di piazza? I motivi di una condanna sono vari, e non tutti secondo me possono e devono precludere a una partecipazione politica attiva.


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dalemoni
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"E' davvero anno zero?" (seconda parte)

Credo che l'articolo di H.S. citato di seguito metta bene a fuoco gli scopi e il contesto in cui si muove il grillismo...Credo valga la pena rileggerlo

"Dunque un quadro “politico” diviso attualmente in tre :
- la rifondazione berlusconiana e forzitaliota del centrodestra con i nuovi circoli “imprenditoriali” della Libertà , affidati alla nuova vamp della politica italiana , la sciura Brambilla con un Berlusconi defilato e nel ruolo di manovratore dietro le quinte. Insomma , il tentativo di dare un’immagine del centrodestra meno legata la partito - Mediaset e più “manageriale” , “imprenditoriale” , ecc…
- il Partito Democratico , una sorta di contenitore di Nulla , affidato alle “magie” di Veltroni , il volto della “rifondazione di centrosinistra” depurata dei residui passatisti del marxismo. L’operazione è gradita al capitalismo “radical chic” alla De Benedetti e Scalfari del gruppo Repubblica – Espresso
il terzo incomodo , le liste civiche , il “grillismo” o come lo volete chiamare ; il volto “buono” e “nuovo” (ma Di Pietro è nuovo ?) della politica italiana sponsorizzata o , meglio , fiancheggiata dai giornali RCS e dall’editoria Rizzoli.

Questi ultimi sono , per ovvi motivi , in vantaggio e forse già cantano vittoria , ma coloro che hanno attualmente in mano le redini degli equilibri economico finanziari , della Confindustria e nell’RCS , in realtà , decideranno al momento opportuno , e sceglieranno il cavallo più affidabile e vincente. Tutto può succedere…"

Di Martino farnetica di una rivoluzione di mani pulite che avrebbe consegnato l'Italia nel mani di Soros(?) e del neoliberismo!...dimenticandosi il 'collaborazionismo' neoliberista del Pdci (ex Prc),che ha contribuito ad estendere il precariato e ad istituzionalizzare il caporalato con il Pacchetto(!) Treu!
Il fatto che tanti italiani riconoscano maggiore affidabilità ad un comico(sic!), che all'intera classe politica...la dice lunga...Per quanto Grillo possa essere giudicato (a volte a ragione) demagogico e inaffidabile,ha ancora un capitale di credibilità da sfruttare,imparagonabilmente più grande rispetto a quello di questa classe politica in 'decomposizione'.


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Anonymous
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Innanzi tutto si dimentica che Grillo da sempre ha cavalcato l'onda della politica, a cominciare dalla sua battuta sui socialisti cinesi nel 1986 che gli costò l'epurazione dalla Tv di stato.
Grillo è un comico, che come qualcuno ha detto, sa quello che la gente vuole sentirsi dire.
Con l'avvento di internet Grillo ha cercato di sfruttare questa novità, creando un suo blog, dove i più cliccano per leggere le battute spiritose di grillo.
Inizialmente Grillo voleva tramite internet(e lo dico perché ho seguito il blog agli inizi)fare una sorta di rivoluzione, e vendicarsi anche dei media tradizionali tv e carta stampata dove come in una sorta di cartello, grillo viene osteggiato o perlomeno non considerato anche se riempie i teatri,i palasport le piazze durante gli spettacoli che fa.
Vendicarsi, perché tramite internet tutti possono accedere al sapere pluralista(SIGNORI, SEGUITE PER UN GIORNO TUTTI I VARI TG, O COMPRATE I 5-6 MAGGIORI QUOTIDIANI:tutto standardizzato ed uniformato, per cui chi legge o ascolta e non ha altre fonti informative è costretto ad omologarsi allo stesso punto di vista....le scappatoie sono giornali come il manifesto-cui si spera non venga stampato in una tipografia di proprietà di un agente cia, come succedeva per lotta continua-il secolo, il foglio, dove comunque si è relegati in un angolo, ed alla fine non cambia e non si può cambiare niente). Internet su cui grillo costruisce i suoi show degli ultimi anni, reperendo quelle informazioni che i media omologati non possono dare.
Grillo invitava la gente ad apprendere, a conoscere attraverso internet non una realtà alternativa, ma spesso proprio la realtà stessa, la verità.
Poi però nel suo blog, tra i 20 più cliccati al mondo, ha capito che per cambiare le cose non basta informarsi. La GGGente(3G sta per GreGGe)non usa internet per apprendere,imparare conoscere allargare il suo orizzonte cognitivo, ma solo per dire la propria, per sentirsi partecipe ed al tempo stesso protagonista.
E Grillo riconobbe,un anno fa circa i limiti e gli ostacoli a cui andava incontro, dicendo testuale:che ognuno dovrebbe usare internet con un tutore per farsi spiegare le cose.
Grillo ha constatato che purtroppo la maggioranza delle persone è un branco di pecore, che può essere condotto, pascolato proprio come i greggi nei pascoli.
Diciamocelo:senza una volontà ferrea di conoscere,senza una curiosità innata, che renda immuni e liberi da ogni condizionamento,alle persone si può insegnare ed inculcare di tutto.Le persone si possono manovrare e pascolare come vere e proprie pecore. Anche la gente cosiddetta istruita.La cultura in fondo serve solo ad "ammaestrare" gli uomini, allo stesso modo di come si fa con gli animali.La coscenza innata, lo spirito libero e critico,l'indipendenza totale da ogni condizionamento non esiste,fatta salva qualche eccezione.
E questo grillo lo ha capito, se ne è reso conto.
Ha affidato la gestione del blog ad un gruppo di persone ed in modo particolare ad un giornalista esperto di tecniche di comunicazione(secondo un resoconto letto qualche mese fa, di cui però non ritrovo il link).
Quindi tutto quello che è successo negli ultimi mesi,in particolar modo nelle ultime settimane non è avvenuto a caso.
Purtroppo funziona così.E' psicologia di massa, come sfruttare un evento,una partecipazione di massa,un consenso generale oppure in questo caso un movimento di protesta,anche se sono convinto che una buona metà dei partecipanti al raduno di grillo a bologna fosse lì solo per assistere a gratis allo spettacolo.
E spero,che tra voi ci sia qualcuno che abbia avuto la curiosità di leggere le dichiarazioni degli esponenti politici fatte in quei giorni,anche simultaneamente:EBBENE, NON C'è UNA CHE SI ACCAVALLI O SIA SIMILE ALL'ALTRA.
Tanto da far supporre che siano state concordate prima di essere rese queste dichiarazioni.
Personalmente,mi sono chiesto a chi tirasse la volata grillo, che sembrava un ciclista di quelli che hanno la mansione di gregario e scappano su per la salita per sfiancare gli avversari e portare all'arrivo il suo capitano.
Grillo non scende in politica.E' troppo arguto per fare una scelta simile.Del resto gli hanno già fatto qualche pulce, ed in sostanza il messaggio è chiaro:fatturi 3 milioni di euro all'anno, nonostante rompi le scatole non hai avuto grosse denunce o querele.
Qualcuno come DiPietro ne ha approfittato per ottenere visibilità(infatti tra i ministri del governo è quello che gode della maggiore fiducia), il solito travajo, penna di punta del circolo giustizia e libertà,cui si sono aggregati gli ex girotondini.
Ma quale è stato il vero scopo di tutto questo casino? Di questo rumore per nulla?
Se si aggiunge la definitiva messa all'angolo per dalema, escluso oramai dai giochi politici della sinistra, col rischio di essere rinviato a giudizio per una cosa che appare ridicola(che doveva fare o dire d'alema sulla vicenda unipol-bnl?remare contro le coop?o che altro?)e quindi lasciando definitivamente spazio aperto e totale a veltroni ECCO CHE IL CASINO FATTO DA GRILLO HA UN SENSO:legittimare il nuovo PD, perché senza un unità a sinistra si rischia lo sbando, e il PD è una necessità per tutto il paese non solo per la sinistra....

Finito!Della serie come si usano un branco di pecore!
E grillo che doveva fare?
Certo l'importante è essere contro berlusconi.
Però non è strano che la tessera N°1 del PD appartiene a DeBenedetti,rappresentante degli interessi di soros in italia, colui che sostiene la tesi(e purtroppo vista la fine dell'olivetti)che l'occupazione, l'operaio è un costo da abbattere.
Aderiscono al PD:i rappresentanti della GoldmanSachs in Italia, i banchieri Profumo e Bazoli, il capo di confindustria Montezemolo, i vari merloni e compagnia bella,pennivendoli come scalfari e mieli, poi appassionatamente i sindacati, e da ultimo la procura di milano che finalmente si è compreso il ruolo che ha nel gioco dei poteri in italia, dove da anni si parla di poteri forti, ma con il PD i poteri forti sono scesi in campo.
ALLORA IO PRECARIO, LAVORATORE IN STAFF LEASING, sfruttato dal padrone dell'azienda e dall'agenzia interiale, da chi debbo farmi rappresentare?
Dal Pd? Dai sindacati che siedono a fianco del capo dei capitalisti?
O addirittura dal Prci, che candida un transessuale ed un disobbediente e si ricorda dei precari quando li deve usare come strumento politico?
E COME è STATO POSSIBILE CHE 3 MILIONI E MEZZO DI PERSONE SIANO ANDATE A VOTARE PER QUESTA SPA DI POTERI FORTI CHE DI CERTO NON FARANNO GLI INTERESSI DI NOI PLEBE!
Berlusconi ha ragione:chi vota a sinistra è proprio un coglione.

L'UNICO CHE HA DIFESO ALLO STREMO NOI LAVORATORI PRECARI è STATO ACCANTONATO EMARGINATO: è SergioCofferati.

Io non voto più da anni. PERò SE NOI PRECARI VOGLIAMO ESSERE RAPPRESENTATI DOBBIAMO RECLAMARE A GRAN VOCE SERGIO COFFERATI.

e soprattutto se vogliamo essere coerenti STRAPPARE TUTTE LE TESSERE SINDACALI, i quali oramai tutelano gli interessi dei parassiti come loro:i dipendenti pubblici.

E grillo ha fatto bene! SIAMO, SIETE UN POPOLO DI PECORE E COME TALI MERITATE DI ESSERE TRATTATE.


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ViKey
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La basi del post precedente sarebbero interessanti, ma concludere col fatto che Grillo abbia promosso "de facto" il nuovo partito democratico mi sembra una follia. Magari sarà perché ho letto il suo commento proprio sul partito democratico, o perché molte persone che sento si rendono conto che è l'ennesima balla governativa. D'accordo invece sul fatto che le persone Male informate siano un gregge, e l'informatore sia un pastore. Ma su internet il Pastore è chiunque scriva un post. Il gregge è che si limita a leggere, come se fosse TV. Per quello che lo strumento Internet è più democratico.


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