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C'è la Destra e c'è la Sinistra... Dovunque...


Eurasia
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C'è la Destra e c'è la Sinistra. In Italia, in Europa. Dovunque. Basta voler distinguere tra Vero e Falso.

di Sergio Di Cori Modigliani

Ecco ciò che veramente penso di queste intricatissime giornate sul fronte della Guerra Invisibile.
Giorno dopo giorno, diventa sempre più arduo dipanarsi nella rete.
E non intendo il web. Anzi. Quella, cioè la rete elettronica, resta il più solido appiglio di libero passaggio delle comunicazioni che ci resta (l’unico) non a caso oggetto attuale di trattative e progetti dei detentori del potere per imbavagliarla, e quindi chiudere definitivamente per noi tutti l’accesso al rubinetto delle notizie dal mondo.
Vivendo in un clima di propaganda bellica, come avviene in Italia, si è quotidianamente costretti a uno snervante investimento di energia non tanto per dire o dare notizie originali, nuove o inèdite, quanto piuttosto per insistere nel ricordare che siamo tutti oggettivamente vittime di continui Falsi ben orchestrati. E già sarebbe qualcosa.
C’è il Falso occulto e il Falso dichiarato.
Quelli di Berlusconi erano dichiarati. Tipo: 13 agosto 2011 seduta alla camera “Le banche italiane sono solide,i fondamenti economici della nazione sono sane, il paese è sotto attacco di una violenta speculazione internazionale, ma gli indici forniti dal ministro dell’economia Tremonti rivelano come già nell’ultimo trimestre il pil italiano sarà in netta ripresa e per il 2012 è previsto addirittura un surplus e un aumento intorno a un +2%”. La realtà impietosa delle cifre era che il sistema era sull’orlo del collasso, le banche sull’orlo del fallimento e per il 2012 era previsto (come si è verificato) un abbassamento del pil intorno a un - 2/2,5%. Questo è un Falso dichiarato.
Lo stile di Mario Monti è diverso. Berlusconi è un comunicatore della politica intesa come spettacolo gossip per gonzi telesionati. Il ragionier vanesio, invece, è un classico ipocrita gesuita, subdolo, manipolatore, che interpreta interessi specifici dell’oligarchia ed è molto diligente. Il suo lavoro lo sa fare molto bene. E’ pienamente consapevole che si è in guerra, e il mattino quando si alza, lui si mette l’elmetto, imbraccia il mitra e va in ufficio con la sua bella divisa tagliata su misura dai sarti stilisti dei derivati speculativi.
I suoi Falsi sono occulti.
Ma è intenzionale.
Il fine è duplice: da una parte falsificare la realtà e “irretire” gli avversari, ovverossia avvolgerli in una rete asfissiante di bugie, cifre false, partite di giro, documenti inventati, dimostrando che o lui o il baratro. Il secondo fine (in Italia mette paura soltanto a parlarne) consiste nel chiarire sempre e costantemente a tutti che lui è semplicemente “il portavoce autorizzato” (in questo momento davvero potentissimo) a nome di. In un paese corrotto,immorale ed eticamente sfiancato come l’Italia “a nome di” garantisce lavoro, privilegi e occupazione stabile per un certo numero X di persone in “quota” del partito Y. Termine entrato nell’uso corrente della truppa mediatica asservita, come se fosse normale. Si dice del signor Pinco Pallino, ormai apertamente “Pinco è stato chiamato a dirigere questo ente o a presiedere questa fondazione, ed è accreditato in quota PD o PDL o UDC o Lega Nord, ecc.”.
Poiché “a nome di” è diventata la coperta occulta (Gioele Magaldi preferisce il termine “back office del potere”, io prediligo una coniugazione in lingua italiana di smascheramento) le decisioni, ormai, è dato per scontato che vengano prese altrove.
Altrove da che?
Altrove, dove?
Altrove dalle singole sovranità. E lontano dai singoli parlamenti.
Nel cuore dell’Europa, a Bruxelles.
Politicamente, fa parte del piano spingere l’idea che è ormai tutta una pappa (diverse serie a disposizione, del tipo: i partiti fanno schifo, i politici sono tutti uguali, la sinistra e la destra non esistono più, tutti rubano, ecc., ecc.). Sono espressioni mediatiche comunicative finalizzate per evitare distinguo pericolosi, che potrebbero portare anche a visioni sofisticate in cui si può addirittura correre il rischio che qualcuno si renda conto, quantomeno, dove sia il fronte della guerra e chi sta al fronte. Sono banalità ricercate, identiche a espressioni del tipo “le donne sono tutte mignotte” oppure “i maschi vogliono soltanto quello” con annessi derivati razzisti del tipo “i negri puzzano” , “gli ebrei sono avari settari”, “i massoni sono tutti golpisti clandestini”, “i meridionali non hanno voglia di lavorare”, ecc., ecc. Potete aggiungerne altre cento.
La realtà (quella vera) è diversa.
La destra si sta giocando abilmente le sue carte cavalcando la falsificazione.
Molto più abilmente della sinistra italiana che è ormai pronta al suo funerale (in gran parte per colpe e responsabilità proprie).
Non nel resto d’Europa.
Perché la Destra e la Sinistra esistono. Eccome se esistono. E’ in Italia che vi fanno credere che non esistono più come “categoria assoluta post-moderna” (cavallo di battaglia della destra) perché è in Italia che stanno cercando di non fare esistere più la sinistra.
Esempio chiarissimo e semplice da comprendere: la destra italiana attacca frontalmente Angela Merkel con virulenza, con volgarità, con durezza, usando armi populiste identiche (non nello stile ma nei significati) a quelle della sinistra estrema antagonista; e lì recupera consensi, la gente si sfoga e Monti tace e acconsente: lui gongola perché passa il Falso. Mentre se parla Squinzi deve intervenire subito, obbligarlo a inginocchiarsi e ritrattare pena una telefonata che fa chiudere conti correnti occulti di un centinaio di industriali, diciamo così “allegri”, che ufficialmente non hanno soldi e pagano poche tasse perché il loro cash really cash è depositato nelle banche dello IOR a gestione Opus Dei, che non è tenuta né a mostrare né a dimostrare un bel nulla a nessuno. E’ uno specchietto per le allodole. E’ una strategia ingannevole e fuorviante perché è basata su un Falso. La signora Merkel è un abile animale politico, onesta, impeccabile, incorruttibile, rigorosa, soprattutto diligente. Una vera prussiana, quindi, disciplinata. E’ una che non fa domande. Lei riceve un ordine ed esegue, il suo lavoro è quello. Non è la Merkel a dare ordini a Monti, affatto. Mai. Caso mai è il contrario. Lui conta più di lei. Molto più di lei.
L’Italia non finirà nel medioevo. Non finirà nel baratro.
C’è già finita.
A sua insaputa (questi sono i nostri precedenti storici).
Chi decide oggi, sono 54 persone in Europa. Appartengono a diverse nazionalità (anche extra-europee) diverse lingue, diverse etnie, diverse religioni, diversi generi. Hanno tutte in comune un unico fattore: nessuno di loro è stato eletto. Questa ormai è la garanzia richiesta. Rajoy, ad esempio, non conta nulla. Barroso sì. Monti conta molto di più della Merkel, perché lei potrebbe anche domani, in un ipotetico futuro, cambiare opinione, se vuole: se la vedrà con i suoi elettori. Monti non la cambierà mai, invece, anche perché non ne ha. Come Mario Draghi. Come Van Rompuy. Come Juncker. Come Christine Lagarde e come gli altri 50. Hanno costruito una implacabile e diabolica rete di funzionari dotati di delega totale, i quali, insieme, prendono decisioni che poi comunicano alla classe politica che traduce in termini accettabili alle singole nazioni. Ogni giorno prendono decisioni, firmano documenti, fanno passare leggi di cui non viene data comunicazione alcuna, e sono quelle che determinano l’andamento dei mercati.
Mario Monti è uno di loro.
Ed è italiano.
Insieme a Mario Draghi (altro italiano, entrambi non eletti da nessuno, ufficialmente “apolitici e apartitici”) interpreta e rappresenta lo zoccolo duro della destra conservatrice, reazionaria, che rappresenta gli interessi dell’oligarchia sovran
azionale: “la coperta occulta”. Come avveniva, per l’appunto, nel medioevo.
Era così anche in Francia grazie a Sarkozy, un bambolotto insipido.
Non lo è più.
Perché così come la sinistra non esiste in Italia perché esiste Mario Monti, così la sinistra esiste ed è viva e pulsante in Francia perché esiste Hollande, con la sua aria da ometto, con il suo faccione apparentemente da impiegato bonario del catasto, con la sua discrezione perché non è vanitoso e non ama i riflettori. Lui ama la Politica. Ed è un abile stratega. E sa che è in guerra. E ci va veicolando idee, progetti, e soluzioni della sinistra. Sa che non è ancora possibile fare lo sbarco in Normandia (vincente) quindi è inutile anche parlarne, sarebbe infantile. Intanto però, fa. Eccome se fa.
Il che dimostra quindi che, se si volesse si potrebbe fare.
Il che dimostra quindi che, la sinistra, quando è tale, cambia la realtà dell’esistenza dei cittadini in forma di progresso ed equità; altrimenti che sinistra è?
E per dimostrarlo (la Francia è già entrata nella propria “fase due” noi siamo ancora nella situazione in cui non abbiamo neppure capito che non stiamo ancora alla “fase uno”) comincia a usare la più potente arma mediatica in guerra: il simbolico militare.
Da noi, non si sa nulla. Non è stata data notizia, non se ne parla. Non così ad Amsterdam, Praga, Helsinki, Copenhagen, Stoccolma, Oslo, Dublino, e tutta la Gran Bretagna. Certo, tutte insieme contano meno di Italia e Germania messe insieme. Ma è già qualcosa. Se ne parla anche in tutto il Sudamerica, in Australia, in Usa, del nuovo scenario.

Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo: ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè. Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”. Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali. Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale. Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate. Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare. Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.
Risultato: ma guarda un po’ SURPRISE!! Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività re la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.
Hollande è un genio dell’economia?
No. E’ una persona normale. E’ un socialista normale. E’ una persona di sinistra normale.
E’ Mario Monti (e la sinistra che non lo sostiene) che non sono normali.
Violentemente attaccato da Monti (si odiano letteralmente) ha chiarito come la Francia intenda muoversi in Europa. Ieri mattina, 10 luglio 2012, senza preavviso, ha comunicato agli esterrefatti Juncker, Van Rompuy e Monti che lui non sarebbe andato alla riunione all’Ecofin. Preferiva anticipare il viaggio in Gran Bretagna previsto per oggi. Non solo. Appena sbarcato in suolo inglese, si è rifiutato di vedere David Cameron (lo disprezza pubblicamente) al limite dell’incidente diplomatico, e all’aereoporto ha detto: “Sono venuto a porgere i miei omaggi alla Regina Elisabetta per insaldare i vincoli di amicizia con gli alleati inglesi. Vado a prendere un tè con lei al castello di Windsor. Sua maestà britannica è davvero molto ma molto simpatica”. E ha lasciato Cameron ad aspettare. Ha voluto andare al castello di Windsor, nello stesso luogo dove nel febbraio del 1944 Churchill, insieme a De Gaulle, Eisenhower e Alexander decisero l’attacco finale militare al nazismo. E lo ha ricordato. Con abile eleganza ha portato alla regina in regalo un servizio di ceramica artigiana realizzato a Sevres da una cooperativa di aristocratiche francesi. “Nelle tazze francesi il thè si beve meglio, ha un sapore più intenso” ha detto. Alla regina, questo signore dall’aria da salumiere, che si è presentato sostenendo di essere laico e socialista e quindi le ha spiegato che per scelta non è portato a inchinarsi davanti ai re, è rimasto davvero simpaticissimo. Sua Maestà ha commentato “he is just quite adorable”. La sera ha incontrato Cameron e alla conferenza stampa gli ha voltato le spalle e non lo ha mai guardato in faccia. Quando un giornalista di The Guardian gli ha chiesto “Mr. Cameron, quando lei ha varato il provvedimento che tassa i super ricchi francesi del 75% in più, ha dichiarato: “visto che la Francia è masochista, è bene che i ricchi gallici sappiano che qui noi mettiamo il tappeto rosso a chi porta i propri capitali” Lei che cosa ha da dire in proposito?”
E Hollande ha risposto: “Adoro gli inglesi. E la cosa che più mi piace in assoluto di questa cultura è il vostro innato senso dell’umorismo. E’ davvero impagabile. Nessuno riesce a far ridere come voi”.

Tutto ciò per dirvi, che c’è un’Europa e c’è un’altra Europa.
C’è chi è stato eletto e chi non è stato eletto.
C’è la sinistra (da qualche parte) e non c’è la sinistra (da qualche altra parte).

Il primo dato statistico economico a disposizione rivela che in Francia, nel mese di giugno, le vendite di libri sono aumentate del 23%, e per la prima volta dopo 15 anni si è invertita la tendenza legata all’editoria: aprire una piccola libreria oggi a Parigi è considerato un buon affare e le banche sono disponibili. Alla domanda del corrispondente del Financial Times, Hollande ha risposto: “Sono un socialista francese, e come tale sono convinto che la Cultura fa mercato e crea ricchezza nazionale, su questo investiamo. L’ultima volta che qualcuno non è stato d’accordo con questo principio è stato molto tempo fa, si chiamava Luigi XVI”.

Che tradotto vuol dire: “Se non volete perdere la testa (letteralmente) compratevi un buon libro”.
Questo sì che è davvero un bel messaggio dal cuore dell’Europa.
Altro che i bizantinismi oscuri del ragionier vanesio ecclesiastico.

Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/07/ce-la-destra-e-ce-la-sinistra-in-italia.html


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Chigi
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E qual'è il problema?
Noi abbiamo Bersani & compagni che appena appena hanno il tempo vedi te che cosa non ti mettono in piedi appena sciolgono il giuramento patto di sangue con Monti appena vincono le elezioni appena sarà realizzato il sogno €uro appena appena prima che si suicidi l'ultimo imprenditore appena dopo aver avuto garantito il vitalizio appena .....


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Eurasia
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Mah?!... a mio avviso il problema principale dell'Italia non è lo spread o Bersani o Berlusconi... questi sono solo gli effetti collaterali della triplice alleanza della governance italiana: Stato, Chiesa e Mafia... un gigantesco tallone di ferro che ci soffoca e opprime... poi si possono fare tutte le disquisizioni sull'euro o non euro... lira o non lira... destra sinistra centrosinistra... se non si smantella la triplice alleanza saremmo sempre qui a menare il can per l'aia. AMEN!


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radisol
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Che Hollande, pur in una logica del tutto riformista ed interna alle compatibilità capitalistiche ed "atlantiche" ( ma non del tutto interna invece a quelle eurocentriche), stia facendo "cose di sinistra" ( persino l'abbassamento dell'età pensionabile !) è un dato oggettivo.

Che francamente nemmeno io mi aspettavo ...

Il problema è che in Italia da tempo immemorabile non esiste più, almeno a livello istituzionale, sindacati/istituzione compresi, una sinistra minimamente degna di questo nome ...

Il problema è ricostituirla ...

Rottamando quella sedicente tale ...


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Kevin
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Dei miracoli di Hollande il nostro caro Sergio non cita nemmeno una fonte. Potrei averle?

Notizia del 7 Giugno dice:

http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/152767/

Si è insediato ufficialmente il 15 Maggio. Dunque posso sapere come ha fatto Hollande nell'arco di 30 giorni a togliere di mezzo il 100% delle autoblu?
Grazie.


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radisol
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Non parla minimamente di "auto blu", che - anche se ne ho letto anche io da qualche parte che non riesco a rintracciare - comunque non mi sembrano sinceramente il centro del problema .....

Ma per quanto riguarda il resto, ben più importante, dei provvedimenti sociali di Hollande ... tutti in netta controtendenza col resto dell'Europa ..... ed in particolare dell'Italia ..... ecco qua :

http://ki.noblogs.org/?p=4588

Naturalmente è ovvio che i nostri media "mainstreem" non ne parlino .... come farebbero poi a recitare la giaculatoria "ce lo chiede l'Europa" ?


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Kevin
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 592
 

Non parla minimamente di "auto blu", che - anche se ne ho letto anche io da qualche parte che non riesco a rintracciare - comunque non mi sembrano sinceramente il centro del problema .....

Ma per quanto riguarda il resto, ben più importante, dei provvedimenti sociali di Hollande ... tutti in netta controtendenza col resto dell'Europa ..... ed in particolare dell'Italia ..... ecco qua :

http://ki.noblogs.org/?p=4588

Naturalmente è ovvio che i nostri media "mainstreem" non ne parlino .... come farebbero poi a recitare la giaculatoria "ce lo chiede l'Europa" ?

Grazie. La storia dell'età pensionabile la sapevo. Come vedi l'articolo che mi hai segnalato è abbastanza contenuto: praticamente in quell'articolo c'è scritto "Hollande salva una persona dall'incendio" e Modigliani sta dicendo: "Hollande moltiplica i pani e i pesci e cammina sulle acque".
E' un po' diverso 🙂


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radisol
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Si ... ma la controtendenza è comunque clamorosa ....

Aumento dei salari minimi garantiti ( che da noi come istituto non esiste proprio ) e diminuzione dell'età pensionabile ( rispetto al massacro sulle pensioni che è stato fatto qua e non solo qua ) non mi sembra robetta .... tuttaltro ....

E nascondere la cosa o anche solo sminuirla è fare un gran favore a Monti e compagnia ....

Questo, ovviamente, senza alcun "innamoramento" per Hollande ...

Ma la contraddizione è appunto enorme ......


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