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CH - Leythard: non è necessario un Consigliere Federale ticinese


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http://www.ticinonews.ch/ticino/398367/anche-con-cotti-il-ticino-si-sentiva-lontano-da-berna

"Anche con Cotti il Ticino si sentiva lontano da Berna"
Doris Leuthard sostiene che un consigliere federale ticinese non faciliterebbe i rapporti. "Anch'io parlo italiano"

Ats - 31 luglio 2017

La presenza in governo di un consigliere federale (*) della Svizzera italiana non faciliterebbe i rapporti fra Ticino e Berna.

Lo sostiene la presidente della Confederazione Doris Leuthard, secondo la quale l'esecutivo federale già oggi ha nei suoi pensieri ogni regione del paese.

In un'intervista rilasciata alla RSI nell'ambito della festa nazionale, e di cui un breve estratto è stato anticipato sul sito online, Leuthard ha detto di ricordarsi l'epoca in cui in governo vi era Flavio Cotti (1986-1999). Pure allora - argomenta la ministra dei trasporti - "il Ticino ha sempre pensato 'ah ah, siamo lontani da Berna'".

Anche altre regioni hanno questa impressione, "è un po' normale", afferma con larghi sorrisi l'ex presidente del PPD svizzero, eletta fra i sette saggi nel 2006. "Il Consiglio federale è veramente un governo per tutti", prosegue. "Abbiamo un vicecancelliere del Ticino, io parlo l'italiano, Simonetta Sommaruga parla l'italiano, abbiamo uno spirito e una comprensione per il Ticino".

Ma per migliorare i rapporti non sempre idilliaci fra il cantone più meridionale e la centrale politica della nazione non servirebbe un consigliere federale della Svizzera italiana? "Io penso di no", è la risposta di Leuthard.

La presidente della Confederazione ammette però che "naturalmente" se una persona di origine ticinese arriverà in governo, questo sarà più rappresentativo. Ma a quanto pare per Leuthard questo non è necessario: "è un Consiglio federale per tutta la Svizzera e non soltanto per un cantone", sottolinea la responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) accompagnando le parole con un larghissimo sorriso.

La ministra PPD non si sbilancia nemmeno riguardo alle chance del cantone di Stefano Franscini di tornare ad avere un seggio nell'esecutivo bernese. "La possibilità esiste, spetterà al parlamento in settembre fare una buona scelta", si limita a dire.

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(*) membro del governo federale

-- NB --
La Leuthard non la racconta tutta. In realta' esite una legge circa la composione del Consiglio federale in cui si dichiara che ogni componente linguistica deve aver rappresentanza. Per il Ticino, va da se' che non puo' avvenire ogni volta, pero' ogni tanto.

Veniamo alla faccenda del "io parlo italiano", "e pure Simonetta Sommaruga".
In particolare la Sommaruga fa parte di quella gauche-caviar ben lontana sia come stille di vita che come mentalita' dalla gente comune. Parla italiano? Bene, io parlo pure tedesco, francese e inglese ( e credo che il mio spagnolo sia suppergiu' al livello dell'italiano della Leuthard) se e' per quello.

Comprendere una cultura non e' solo conoscerne (a stento) la lingua.

La verita' e' che dietro le quinte si muovono gia' i partiti in vista della partenza di Leuthard (PPD), che non si ricandiderà per la legislatura 2020-2024 e presumibimente di Schneider-Amman (PLR)


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