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CH - prossimo Consigliere Federale: la stampa sul ticket PLR


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La stampa svizzera: "Cassis resta favorito"
I media d'Oltralpe ritengono che Maudet abbia colto una vittoria intermedia. "Ma parla la lingua sbagliata"

ATS - 2 settembre 2017

Una vittoria intermedia per Pierre Maudet, ma Ignazio Cassis rimane il grande favorito, mentre Isabelle Moret viene proposta in quanto donna ma non ha la statura per il posto in Consiglio federale (*): è questa in estrema sintesi l'opinione più diffusa fra i commentatori.

Ecco quanto viene riportato dalla stampa svizzera all'indomani della scelta della tripla candidatura da parte del gruppo parlamentare PLR.

Blick - A Pierre Maudet riesce la sensazione. E il PLR ha deciso in modo corretto: non ha fatto una preselezione a porte chiuse, offre all'Assemblea federale una vera scelta. Ora nelle audizioni gli altri partiti potranno stabilire chi ha il profilo giusto per il governo e a cosa dare la preferenza: alla provenienza regionale, alla rappresentatività delle donne in Consiglio federale o all'esperienza in un esecutivo.

Tages-Anzeiger - La candidatura a tre dovrebbe favorire tendenzialmente Ignazio Cassis, perché dividerà i voti dei suoi avversari. Ora comincia la vera lotta: chi ha osservato in questi giorni Isabelle Moret difficilmente la può vedere a capo di un dipartimento. Diverso è invece il discorso per Pierre Maudet, si può immaginarselo strappare dalla loro letargia, in una seduta del governo, Johann Schneider-Ammann o Guy Parmelin. Cassis ha dimostrato di essere competente e non si capisce perché il suo impegno per le casse malattie debba essere di per sé negativo. Ora tocca ai parlamentari decidere: se pensano che Maudet sia davvero quell'uomo dei fatti che cerca di far credere devono votarlo. Ma una Willensnation deve a volte dimostrare che la coesione nazionale è qualcosa di più di mere parole: la possibilità è offerta il 20 settembre.

Neue Zürcher Zeitung - Isabelle Moret nelle ultime settimane non ha dimostrato di avere la statura del consigliere federale: ma gli esponenti PLR hanno avuto paura di ignorare una candidatura femminile. Pierre Maudet è una valida alternativa a Ignazio Cassis, che comunque continua ad avere le chances migliori. Il PLR ha fatto il suo dovere e propone una buona scelta: spetta ora al parlamento, e non ai liberali radicali, decidere se dopo 18 anni il Ticino debba tornare ad essere rappresentato in governo.

Berner Zeitung - Senza il bonus ticinese Ignazio Cassis avrebbe difficoltà contro Pierre Maudet. Nelle primarie Maudet ha dimostrato di saper lottare per i suoi obiettivi, mentre Cassis si è mostrato una personalità molto più gentile. Irrita per esempio il fatto che abbia dichiarato di non voler ambire al dipartimento dell'interno, anche se questo è stato ben accolto a sinistra e non ha certamente diminuito le sue chances di elezione.

Basler Zeitung - La decisione di ieri è una vittoria di tappa per Pierre Maudet, che ha però due difetti: è del sesso sbagliato e parla la lingua non giusta. Le chances di Ignazio Cassis sono intatte, con vantaggi per il primo turno di votazioni.

Luzerner Zeitung - Ignazio Cassis è in pole position. Gli avversari si divideranno i voti. Salgono inoltre le possibilità che alla prossima partenza PLR si proporrà il turno della Svizzera orientale, con Karin Keller-Sutter. Mentre per sostituire Doris Leuthard potranno essere fatte presenti le ambizioni della Svizzera centrale.

Schweiz am Wochenende - La candidatura tripla apre la strada a una lotta fra Pierre Maudet e Ignazio Cassis, con il ticinese grande favorito.

Tribune de Genève - Pierre Maudet è il grande vincitore delle primarie. Non aveva niente da perdere: doveva staccare i suoi rivali, uno che puntava sull'aspetto regionale, l'altra sul sesso (senza dirlo), entrambi sulla notorietà a Berna. Maudet può ringraziare Isabelle Moret e la sua controprestazione - spesso confusa, stressata, scombussolata. Nella volata finale Moret parte male. Ignazio Cassis rimane il superfavorito, ma presto sentirà sul collo il fiato di Maudet: e a quel punto tutto sarà possibile.

Le Matin - Tre candidati significa non scegliere. Ma la novità è stata la nuova dimensione che Pierre Maudet ha dato a questo tipo particolare di campagna elettorale in cui il popolo non ha nulla da dire. Ha mostrato che non è una comparsa: un buon colpo di comunicazione che potrebbe portarlo a Berna.

L'Express - Il trio sottoposto all'Assemblea federale è sufficientemente diversificato per evitare alla sinistra la tentazione di lanciare una quarta candidatura, leggi Laura Sadis. Tanto più che il PPD non vorrà prestarsi a questi giochi, visto che deve pensare alla prossima sostituzione di Doris Leuthard. L'opzione ticinese rimane comunque prioritaria: Pierre Maudet deve cercare sostegno a sinistra, visto che non può sperare nel sostegno UDC, mentre Isabelle Moret non sembra in grado di far dimenticare che vi è già un seggio vodese in governo.

Le Temps - Con la tripla candidatura i liberali radicali si risparmiano ferite e guerre intestine ed evitano candidature selvagge come quella di Laura Sadis. I due romandi pescheranno i voti nello stesso bacino, quello del centro e della sinistra: una dispersione che potrebbe aprire la strada a Ignazio Cassis. Ad inquietare è quanto poco mostrato finora dai candidati su un terreno di gioco come quello dei rapporti con l'Europa, visto che l'eletto potrebbe assumere il dipartimento degli esteri.

La Liberté - Il PLR ha scelto di puntare sulla sicurezza: la prospettiva di una candidatura selvaggia è chiaramente scartata. La Svizzera di lingua italiana aspira da troppo tempo a un seggio: Ignazio Cassis ha in mano le carte migliori. L'attuale composizione del parlamento, rafforzato a destra dopo le ultime elezioni, potrebbe addirittura garantirgli un'elezione al primo turno.

24 heures - Tre le letture. Primo, guardando le cose in positivo il PLR ha dimostrato la ricchezza delle candidature. Secondo, in negativo, le primarie hanno causato dei danni, i candidati non sono più così immacolati come quando sono scesi in campo. Terzo, la tendenza nella Svizzera tedesca non è cambiata dopo l'annuncio di Didier Burkhalter: si sente una maggioranza determinata a dare il seggio al Ticino e ad avere una personalità più in sintonia con la destra.

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(*) governo nazionale; è costituito da 7 membri dei partiti maggiori; ora tocca ad un/a PLR.
La Moret rappresenta una candidatura femminile ed si esprime pure bene in italiano, essendo in parte della Val Calanca, valle del Grigioni italiano. Pero' si porta appresso l'handicap di rappresentare il Canton Vaud, che gia' conta un suo rappresentante in governo con Guy Parmelin. Semmai sorprende l'ostinazione romanda a presentare propri candidati, poiche' la costellazione attuale, con ben 3 romandi e solo 4 svizzeri-tedeschi è atipica. Sarebbe molto strano se l'Assemblea federale, in maggioranza svizzero-tedesca scegliesse un governo con ben 3 romandi. Ma le alchimie (ed i retroscena) dell'elezione di un/a nuovo/a Consigliere Federale sono noti solo ai partiti, molto meno alla stampa. E lì dietro l'angolo, incombono i prossimi rinnovi del governo, con 2-3 dimissioni previste a breve.


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