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Chi non ha più speranza


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Herbert Marcuse

L’ultima pagina dell’Uomo a una dimensione.

«Tuttavia, al di sotto della base popolare conservatrice vi è il sostrato dei reietti e degli stranieri, degli sfruttati e dei perseguitati di altre razze e di altri colori, dei disoccupati e degli inabili. Essi permangono al di fuori del processo democratico; la loro presenza prova come non mai quanto sia immediato e reale il bisogno di porre fine a condizioni ed istituzioni intollerabili. Perciò la loro opposizione è rivoluzionaria anche se non lo è la loro coscienza. La loro opposizione colpisce il sistema dal di fuori e quindi non è sviata dal sistema; è una forza elementare che viola le regole del gioco, e così facendo mostra che è un gioco truccato. Quando si riuniscono e scendono nelle strade, senza armi e senza protezione, per chiedere i più elementari diritti civili, essi sanno di affrontare cani, pietre, e bombe, galera, campi di concentramento, persino la morte. (…) Il fatto che essi comincino a rifiutare di prendere parte al gioco può essere il fatto che segna l’inizio della fine di un periodo.

Nulla indica che sarà una buona fine. Le capacità economiche e tecniche delle società stabilite sono abbastanza ampie da permettere aggiustamenti e concessioni a favore dei sottoproletari, e le loro forze armate sono abbastanza addestrate ed equipaggiate per far fronte alle situazioni di emergenza. Tuttavia lo spettro è di nuovo presente, dentro e fuori i confini delle società avanzate. Il facile parallelo storico con i barbari che minacciano l’impero della civiltà pregiudica l’argomento; il secondo periodo di barbarie potrebbe ben essere l’impero ininterrotto della civiltà stessa. Ma c’è la possibilità che, in questo periodo, gli estremi storici possano toccarsi ancora una volta: la coscienza più avanzata dell’umanità e la sua forza più sfruttata. Non è altro che una possibilità. La teoria critica della società non possiede concetti che possano colmare la lacuna tra il presente e il suo futuro; non avendo promesse da fare né successi da mostrare, essa rimane negativa. In questo modo essa vuole mantenersi fedele a coloro che, senza speranza, hanno dato e danno la loro vita per il Grande Rifiuto.

All’inizio dell’era fascista, Walter Benjamin ebbe a scrivere:

Nur um der Hoffnungslosen willen ist uns die Hoffnung gegeben.

È solo per chi non ha più speranza che ci è data la speranza.»

via http://www.ilprimoamore.com/


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PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4107
 

Hai fatto benissimo a postare questa pagina di Marcuse perchè spiega molte cose. :

-Spiega l'attaccamento all'immigrazione e al proletariato straniero da parte della sinistra.
-Spiega perchè la sinistra e i suoi intellettuali hanno abbandonato la classe operaia autoctona (che reagisce votando a destra) ormai integrata nel sistema.
-Individua il nuovo soggetto rivoluzionario antisistema, il nuovo spettro che si aggira (letteralmente!) per l'Europa.
-Marcuse attacca all'amo un bel verme succulento, sicuro come è che la sinistra abbocherà, e i fatti gli hanno dato ragione.

Secondo me, a Marcuse non interessa un fico secco del proletariato rivoluzionario, sa benissimo che quando non c'è una base comune di identità non si può integrare gente, per altro non integrabile, in un disegno di lotta al capitalismo.
A lui, come a tutta la Scuola di Francoforte, interessa distruggere dalle fondamenta la società europea,e basta. Il Lumpenproletariat straniero funziona benissimo come esplosivo.
Il danno che hanno combinato con queste teorie antiautoritarie lo si vede ogni giorno con la decadenza e l'individualismo esasperato, il carpe diem e i diritti gay, il 'vietato vietare' e il gender.


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oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3191
 

Se il mondo è viziato dal 'male' è giusto ribellarsi alle 'autorità' di questo mondo ( gnosticismo moderno ) in quanto queste sono custodi e guardiani del 'negativo'. Dunque 'antiautoritarismo' è criticare la base stessa del potere malato e folle ( cioè gnosticamente l'arconte/demiurgo falso 'dio' e mostro dominatore dell'umano genere ) e prefigurare una realtà differente finalmente coerente con la natura umana ed i suoi bisogni ( A.Heller: rimando all'intervista già repoertoriata qui su CDC ).
E' sostanzialmente quanto pensano parecchi di coloro che scrivono su questo blog.
E' ben difficile infatti che plaudano al potere costituito, anzi quando questo non è stato fatto con la necessaria durezza ( mi riferisco al caso-Grillo ) c'è stato chi ha deciso di 'andarsene' suo malgrado. Infatti, che senso c'è a plaudire ad esempio a Renzi o ad altri quando già tutta la stampa al gran completo lo fa ? Tanto vale abbonarsi a Repubblica od al Corrierone. Dunque il pensiero critico è indispensabile se non si vuole essere parte della grancassa mediatica: ma va integrato con pensatori e commentatori anche di dx. Cosa che peraltro la 'Scuola di Francoforte' ( specie Horkhaimer ed Adorno ) fecero riprendendo tanta parte del pensiero 'maledetto' di Nietzsche nonchè di Freud, all'epoca bandito ad esempio in Unione Sovietica.
Di Marcuse ricordo un libriccino che aveva come titolo 'Il presente come storia'. Un titolo che è un programma da seguire sempre.


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PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4107
 

Se il mondo è viziato dal 'male' è giusto ribellarsi alle 'autorità' di questo mondo ( gnosticismo moderno ) in quanto queste sono custodi e guardiani del 'negativo'. Dunque 'antiautoritarismo' è criticare la base stessa del potere malato e folle ( cioè gnosticamente l'arconte/demiurgo falso 'dio' e mostro dominatore dell'umano genere ) e prefigurare una realtà differente finalmente coerente con la natura umana ed i suoi bisogni ( A.Heller: rimando all'intervista già repoertoriata qui su CDC ).
E' sostanzialmente quanto pensano parecchi di coloro che scrivono su questo blog.

L'antiautoritarismo della Scuola di Francoforte non riguardava questo o quel potere autoritario, era contro OGNI potere costituito, buono o viziato dal male. Questa è stata la carica esplosiva del loro pensiero e i risultati si vedono oggi in occidente : la decadenza, il declino, la mancanza della coscienza di un destino comune, il tramonto del concetto di popolo.

Quando in 'Eros e Civiltà' parla del potenziale eversivo della liberazione dell'eros e degli istinti repressi contro la società repressiva, non distingue quale potere o quale organizzazione sociale : fascista, comunista, democratica ecc. si scaglia contro ogni tipo di società organizzata attorno ad una autorità costituita e dotata di morale e codici di comportamento.

Cosa comporta l'accettazione di una simile ideologia : l'individualismo, la realizzazione di se stesso come fine ultimo, opaco e inconcludente, "allargare l'area della coscienza" come diceva Allen Ginsberg. E con cosa? Con le droghe, ovviamente. Vogliamo contare i morti per droga in occidente negli ultimi 50 anni? Una ecatombe.
Tutta gente che voleva liberarsi dalla società repressiva.


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