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Chip nel Cervello


OlausWormius
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Paralizzato, torna a muovere la mano grazie ad un chip nel cervello

Qualcosa di molto simile ad un miracolo, nel quale l'unico vero miracolo è la scienza: non si corre il rischio di scadere nel retorico descrivendo in questo modo quanto alcuni scienziati statunitensi siano riusciti a fare con Ian Burkhart, un ragazzo di 23 anni che dal 2010, a causa di un banale incidente al mare e della conseguente lesione spinale, non ha potuto più muovere nulla al di sotto dei suoi gomiti. Fino ad oggi.

Dopo anni nei quali ha avuto bisogno di assistenza per svolgere anche i più piccoli compiti quotidiani, Ian è infatti riuscito a muovere la sua mano grazie a Neurobridge, un dispositivo descritto come un bypass neurale in grado di riconnettere il cervello direttamente ai muscoli, permettendo di riprendere il controllo volontario degli arti paralizzati.

"È all'incirca come un bypass cardiaco, ma anziché bypassare il sangue, in effetti stiamo bypassando segnali elettrici", ha spiegato Chad Bouton, ricercatore di Battelle, l'organizzazione no-profit che insieme al Vexner Medical Center della Ohio State University ha condotto la sperimentazione. "Stiamo prendendo questi segnali dal cervello, aggirando il danno ed andando direttamente ai muscoli".

La tecnologia di Neurobridge combina degli algoritmi in grado di apprendere come decodificare l'attività cerebrale, ed utilizza una manica per la stimolazione muscolare che traduce gli impulsi provenienti dal cervello in segnali da inviare all'arto paralizzato, come nel caso di Ian. Il ragazzo ha deciso di entrare nei trial cliinici del Wexner nella speranza di aiutare anche altre persone nella sua stessa condizione.

"Inizialmente la cosa ha attratto la mia attenzione perché mi piace la scienza, e questo è piuttosto interessante. Ho pensato: 'Sai una cosa? Questa è la situazione. Devi trarne il meglio'. Puoi stare seduto e lamentarti, ma questo non ti aiuterà affatto. Per cui puoi lavorare duramente, fare ciò che puoi ed andare avanti con la vita".

Uno degli elementi centrali di questa tecnologia è un minuscolo chip, impiantato nella corteccia motoria del cervello di Ian nel corso di un intervento chirurgico di tre ore effettuato il 22 aprile. È questo chip ad interpretare i segnali provenienti dal cervello e ad inviarli ad un computer, che li ricodifica e li manda alla manica di stimolazione ad alta definizione, che agisce sui muscoli in modo che eseguano l'azione richiesta dal cervello. Questo processo molto complesso viene eseguito in meno di un decimo di secondo.

La manica per la neurostimolazione non invasiva è stata sviluppata da Battelle per attivare con precisione piccoli segmenti muscolari nel braccio, in modo da permettere movimenti delle singole dita. L'organizzazione ha anche sviluppato il software che crea una sorta di "midollo spinale virtuale", favorendo la coordinazione dei movimenti polso/mano.

Il vero "giorno del giudizio" per Ian è stato il 23 giugno, quando questa tecnologia è stata messa alla prova. Per settimane il ragazzo ha "insegnato" al chip nella sua corteccia motoria ad interpretare i segnali inviati dal suo cervello: l'addestramento prevedeva guardare i movimenti di una mano su uno schermo, ed immaginare di muovere la sua mano nello stesso modo. Il computer avrebbe interpretato i segnali, e fatto muovere un'altra mano sullo schermo secondo i pensieri di Ian.

Finalmente, dopo tanta pratica e con un cavo agganciato in testa che lo faceva sembrare uno dei protagonisti di Matrix, Ian era pronto a fare sul serio. "Stiamo per vedere se Ian riesce ad aprire a chiudere la sua mano", ha spiegato Bouton ai giornalisti presenti, per poi rivolgersi al ragazzo dicendogli: "Nessuna pressione". Pochi secondi dopo, Ian è riuscito a muovere le sue dita per la prima volta dopo anni. Sembra un miracolo, ma è "soltanto" scienza.

http://it.ibtimes.com/articles/67776/20140625/paralizzato-muove-mano-chip-pensiero-neurobridge-bypass-cervello.htm

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Mio Commento:

Anche i più scettici devono prendere atto che i chip cerebrali esistono e funzionano. Io credo che la tecnologia è anche maggiormente testata e avanzata di quanto vogliono far credere in considerazione del fatto che quando una tecnologia viene offerta alla gente comune e pubblicizzata attraverso i media è già utilizzata in ambito sperimentale o militare da anni (e abbiamo moltissimi esempi nel passato tra cui Internet).

Attraverso questo tipo di articoli (la stessa notizia si trova un po' ovunque con gli stessi toni trionfalistici) abbiamo inoltre la conferma che gli ingegneri sociali (quindi anche i media) lavorano sempre sul lato emozionale del grande pubblico per fargli accettare qualsiasi cosa, qualsiasi cambiamento.
In questo caso abbiamo la triste storia di un ragazzo paralizzato a causa di un grave incidente, storia che naturalmente viene narrata con abbondanza di particolari proprio per coinvolgere e commuovere il lettore bypassando le sue difese (a dire il vero solitamente abbassate) logico-razionali per far breccia sul lato emozionale, emotivo, intuitivo.
Naturalmente si inizia con questi casi poi gradualmente nel corso degli anni si amplia il raggio d'azione inglobando sempre più categorie di possibili utilizzatori.
I potenziali utilizzi di questi chip sono tali che quando sarà deciso un loro utilizzo di massa avranno mille possibilità per farceli accettare: dall'idea di vivere qualche decennio in più, alla sicurezza personale, alla cura dei malati gravi, alla possibilità di vivere in una "fantastica" società cashless dove nessuno potrà più evadere un centesimo di tasse, fino ai motivi più ludici e futili che sicuramente non mancheranno anch'essi di attrarre folte schiere di tecnoentusiasti.


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Eshin
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3620
 

Una volta che arrivi ad un uso ufficiale, a livello militare siamo molto ma molto oltre..
questo è saputo..


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Anche i più scettici devono prendere atto che i chip cerebrali esistono e funzionano.

Si ma c'è una bella differenza tra riattivare impulsi elettrici che comandano il movimento (cioè riattivare una funzionalità meccanica), e credere che attraverso un chip si possano controllare i desideri e le emozioni delle persone, ad esempio per indurli a comprare un determinato prodotto o votare un determinato candidato. Questo si ottiene con altri mezzi, attraverso il condizionamento dei media e della società, mai potrà essere ottenuto attraverso un chip che emette impulsi.

Se non si capisce questa semplice differenza, vuol dire che si è rimasti nel mondo dei bimbiminkia che leggono troppi romanzi di Bruce Sterling.


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Detrollatore
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 772
 

Certo bdurruti, c'è una gran differenza, come c'è una gran differenza tra i microchip che intendono i "bimbominkia" e quelli che mettono ai cani per non farli perdere, ai detenuti, ai ricoverati in ospedale, ecc ecc ecc.

Un manipolo di complottisti vaneggiava di microchip per il controllo mentale, poniamo da fine anni 90 (?), e ora, per coincidenza, ci ritroviamo i microchip negli umani. Certo, non per il controllo mentale. Da escludere a priori! Saecula saeculorum...


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Detrollatore
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 772
 

Figataaaaaaaa! Fare gli acquisti al supermercato senza fare la fila e senza portarsi dietro contanti o carte di credito...

LO VOGLIO ANCH'IOOOOOOOOOOOO!

http://www.youtube.com/watch?v=_xNhL39uD7I


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Eshin
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3620
 

Computer Chips in Your Brain
https://www.youtube.com/watch?v=P674CG9mOTs
Chi prima , chi dopo, diranno sì, lo voglio anch'io....
🙄


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