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28 Maggio 2016 11:02
Chomsky: L'attacco inquietante su Hiroshima richiede una seria riconsiderazione e le scuse
Il noto politologo nordamericano Noam Chomsky ha descritto gli attacchi atomici degli Stati Uniti Hiroshima e Nagasaki nel 1945 durante la seconda guerra mondiale, come "il giorno più inquietante" che ricordi.
"Questi eventi richiedono sì, seria riconsiderazione, scuse, e soprattutto una riflessione di quello che siamo capaci in questo mondo", ha detto Chomsky in un'intervista a Democracy Now, riferendosi al rifiuto annunciato dal governo del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di chiedere scusa al popolo giapponese per gli attacchi su Hiroshima e Nagasaki.
Chomsky si è riferito anche alla continuazione dell'era nucleare e ha criticato Obama per continuare i piani ambiziosi per modernizzare l'arsenale nucleare degli Stati Uniti, che ha descrive come una "mossa molto cattiva".
In primo luogo, "deve ricordare che abbiamo un obbligo legale per ridurre ed eventualmente eliminare le armi nucleari", ha aggiunto.
"Inoltre, questa intenzione di sviluppare armi nucleari di piccole dimensioni suona a qualcuno come 'buona'. Sono piccoli, non è grande. Ma è il contrario. Le armi piccole creano la tentazione di usarle, dicendo "bene, è una piccola arma, non può distruggere un'intera città ", ha spiegato Chomsky.
In questo contesto, ha avvertito che l'uso di piccole armi aumenta la possibilità di ritorsione nucleare drasticamente.
A suo avviso, questo può portare a una situazione di vero e proprio scontro atomico, "che porterebbe ad un inverno nucleare, che di fatto renderebbe impossibile la vita", ha concluso. Fonte: Hispantv
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=15881
28 Maggio 2016 21:48
per me che sono nessuno e senza possibilità di impedire guerre e ogni altro maleficio che la specie di scimmioni cui appartengo riesce a compiere,il sapere che esiste l'arma nucleare è di conforto.dopo l'uso puramente dimostrativo fattone nel 45 tutti han capito che tutti sono in pericolo.l'intera specie e tutte le forme viventi verrebbero cancellate.parodiando il ragionamento di sansone : "crepi un coglione con tutti i semidei"
28 Maggio 2016 22:02
La mancanza del ‘perdono' si potrebbe spiegare col fatto che le atomiche tirate sul Giappone non erano americane ma tedesche. In base ad un ragionamento di comodo, si puo’ essere tenuti responsabili ma solo per cio’ che ricade sotto la propria ‘azione’, non certo quella altrui…le bombe erano ‘prede di guerra’ che potevano ben essere utilizzate contro gli alleati dei perdenti. Costoro le avevano fabbricate, dunque in ultima analisi ne erano i responsabili: sia delle conseguenze sui giapponesi sia del fatto che gli USA erano stati ‘costretti’ ad utilizzarle per finire la guerra ( versione ufficiale: tralascio il fatto che gli americani le hanno utilizzate perchè volevano testarle ‘in corpore vili’: il Giappone si era gà arreso e si stavano discutendo le condizioni della resa, che i giapponesi volevano non totale per preservare la figura dell’Imperatore ).
Anche se puo’ sembrare preregrina questa ipotesi, nel tempo sono state numerose le voci sui ‘progressi’ del Reich in campo atomico e nulla si puo’ escludere allo stato attuale. Ora da ultimo interviene questo articolo ( di ‘Dago' ma tratto dal Giornale: http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/teste-svastica-pensionato-tedesco-sostiene-aver-scoperto-125063.htm?utm_source=outbrain&utm_medium=widget&utm_campaign=obclick ) secondo cui giacerebbero in una caverna in Germania tre bombe risalenti a quell’epoca. Si riuscirà davvero a saperne di più ?
30 Maggio 2016 9:47
La mancanza del ‘perdono' si potrebbe spiegare col fatto che le atomiche tirate sul Giappone non erano americane ma tedesche.
Le bombe sganciate sul Giappone erano americane al 100%, sviluppate con il progetto Manhattan e testate nel poligono del New Mexico. Poi, se è vero che i tedeschi erano molto vicini a costruire una bomba atomica, è una altra discussione. Le bombe atomiche sul Giappone sono state un crimine di guerra e dovrebbero essere riconosciute come tale, altro che scuse.