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Come fare guerra psicologica con un bimbo ferito


oldhunter
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COME FARE GUERRA PSICOLOGICA CON UN BIMBO FERITO

Anthony Freda

21 agosto 2016

Un'immagine di un bimbo ferito viene promossa negli screditati media mainstream insieme a una tragica storia di 'attivisti' in un quartiere collocato nella Aleppo Est occupata da Al-Qa'ida.

Secondo i media imbeccati dai governi, è agli «attacchi aerei russi o del regime siriano» che va imputata la colpa di questo atto di brutalità contro un bambino innocente.
Un bimbetto traumatizzato, apparentemente ferito, si siede tranquillamente in un'ambulanza nuova fiammante.
A un certo punto si tocca una ferita sulla propria testa.
Non reagisce a quel tocco.
Il video di due minuti da cui il fermo immagine è estrapolato mostra il bimbo mentre viene consegnato da una posizione buia a una persona "ufficiale" e portato dentro l'ambulanza.
Lì sta seduto silenziosamente mentre le macchine fotografiche vanno avanti a confezionare questa operazione di guerra psicologica.
La narrazione dei media principali è la seguente:
Mahmoud Raslan, un fotoreporter che ha catturato l'immagine, ha riferito all'Associated Press che i soccorritori e giornalisti hanno cercato di aiutare il bambino, identificato come Omran Daqneesh, di 5 anni, insieme con i suoi genitori ei suoi tre fratelli, che hanno 1, 6 e 11 anni.
«Ce li passavamo da un balcone all'altro», ha dichiarato Raslan, che ha aggiunto: «Abbiamo inviato subito i bambini più piccoli all'ambulanza, ma la ragazzina di undici anni ha aspettato finché sua madre è stata salvata. La sua caviglia era bloccata sotto le macerie».
Da una ricerca su Internet sul nome di "Mahmoud Raslan", il presunto "fotoreporter", non risultano altre immagini o video attribuiti a tale persona.

Al momento ci sono cinquanta guerre in corso lungo tutto il sanguinante pianeta Terra.
I bambini diventano vittime della guerra in ciascuna ora di ogni santo giorno.
Chiedetevi perché non vedete mai i bambini vittime degli attacchi aerei USA, o dei bombardamenti dei nostri alleati.

Quando fanno un servizio speciale un bambino morto o ferito e lo trasmettono a ripetizione, c'è un preciso ordine del giorno.

Di solito, l'obiettivo è quello di suscitare le emozioni necessarie a manipolare il vostro consenso per una nuova guerra.
Le parti di voi che disprezzate sono proiettate su un bersaglio mentre i vostri demoni privati diventano nemici pubblici, così che lo Stato può ammazzare impunemente, trasformando l'assassinio in patriottismo.
Probabilmente non c'è immagine più efficace per attingere alla nostra psiche tribale rispetto a quella di un bambino ferito o morente.
Come possiamo aiutare questo povero bimbo?
Lo Stato ha una risposta preconfezionata.
Centinaia di migliaia di bambini sono stati uccisi o feriti dai bombardamenti statunitensi solo in questo secolo.
Quanti di questi avete visto nelle "news"?
Avete visto una sola foto dei bimbi uccisi dalle aggressioni degli Stati Uniti in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Siria, o Somalia, comparire in un giornale mainstream che giustifica la guerra?

Nel 1972, una foto scioccante di una bambina che era stata vittima di un raid con bombardamenti al napalm su Trang Bang, in Vietnam, apparve sulla prima pagina del New York Times.
La foto di Kim Phuc che vinse il premio Pulitzer, scattata da un fotografo dell'Associated Press, Nick Ut, si dimostrò efficacissima nell'esporre l'autentico orrore e l'immoralità della guerra del Vietnam e contribuì a mutare il sentimento pubblico contro l'aggressione USA nel paese.
Una foto del genere riuscirebbe forse a farsi strada in questa potente piattaforma mediatica anche nell'odierno paesaggio dei media egemonizzati da governo e grandi aziende?
(Ricordate, il New York Times ha contribuito a promuovere le bugie che ci hanno portato alla guerra in Iraq.)

La pubblicazione di questo genere di immagini scioccanti, cariche di emozioni, può essere utilizzata per contribuire a porre fine una guerra, ma - molto più frequentemente - è utilizzata per demonizzare un nemico e fornire pretesti per una nuova guerra da giustificare con motivi "umanitari".

Non vedremo mai i risultati di una carneficina inflitta dagli USA, in quanto una delle principali funzioni dei media che promuovono le guerre è quella di rimuovere ogni colpa e responsabilità morale dalle azioni del nostro paese per addossare invece la colpa e il male altrove.

La scusa per cestinare questi documenti visivi di guerra nel dimenticatoio consiste spesso nel dire che le immagini sono "troppo provocatorie"; eppure gli stessi organi di informazione promuovono con entusiasmo certe sequenze in cui si vedono dei malfattori che compiono atti malvagi, quando ciò fa comodo al loro ordine del giorno.
Quando vedete un bimbo morto o ferito nei media a noi ostili, fate attenzione!

Anthony Freda

Versione originaria: http://www.infowars.com/globalist-propaganda-101/

Fonte italiana (con piccole mie correzioni nella traduzione): http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=126389&typeb=0&come-fare-guerra-psicologica-con-un-bimbo-ferito

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aleppo aleppo aleppo venghino signori venghino che qui si vendono ottime notizie.

Come godo con la tv spenta


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cedric
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Tutti a piangere per il bambino siriano ma almeno lui è ancora vivo, chi si ricorda dell'altro bambino morto annegato mentre scappava dalla turchia?

Fra una settimana tutti si saranno dimenticati anche del bambino di aleppo e poi c'è il campionato di calcio e i morti e feriti in guerra danneggiano la pubblicità ed il consumi.

La guerra è la più grande stronzata mai inventata, tuttavia rende un sacco di soldi....


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spadaccinonero
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aleppo aleppo aleppo venghino signori venghino che qui si vendono ottime notizie.

Come godo con la tv spenta

sfasciare quelle scatole è ancor più appagante 8)


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no,ci dorme il gatto sopra. non è uno schermo piatto ma un vecchio philips con mobile di (finto) legno . Rigorosamente a tubo catodico


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spadaccinonero
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no,ci dorme il gatto sopra. non è uno schermo piatto ma un vecchio philips con mobile di (finto) legno . Rigorosamente a tubo catodico

ok, allora non disturbiamolo XD


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ilcomplottista
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La foto di Omran è stato solo il primo atto della propaganda mediatica ben studiata a tavolino. La notizia data oggi della morte del fratellino Alì non fa altro che amplificare la cassa di risonanza. E visto come vanno le cose ad Aleppo, dove i "moderati" sono stati quasi sonoramente debellati, quel gran genio di De Mistura (cresciuto e vissuto nell'esclusivo e insulso quartiere dei Parioli) chiede a gran voce una "tregua umanitaria" con scopi che vanno al di là del semplice aiuto alla popolazione, ma di aiuto ai "ribelli" ormai allo stremo.


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helios
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La foto di Omran è stato solo il primo atto della propaganda mediatica ben studiata a tavolino.

Omran chi?

Dopo tutti i morti che ci sono stati in Siria, che ci sono in Palestina e in tutto il M.O. la propaganda mediatica fa cag....

Qui di fronte a delle masse ormai di decerebrati non occorrono propagande mediatiche ben studiate, basta solo un coglionazzo da strapazzo che si inventa qualcosa e tutti beccano.

Tanto quello che succede in Siria non gliene frega nulla a nessuno idem per la Palestina.

I 50 morti ammazzati al matrimonio vorrei che ci fossero stato in Europa o in Usa per vedere se passavano in secondo piano come è stato fatto per la Turchia.

Interregarsi se si è uomini o bestie sarebbe necessario.
Poi a quelli della propaganda mediatica ben studiata a tavolino si darebbero due calci nel sedere molto ma molto liberatori.


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