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Come se Tornare alla Lira fosse Diverso da Bancarotta


Rosanna
Famed Member
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Ti Fregano con Le Parole: Come se Tornare alla Lira fosse Diverso da Bancarotta

Attenzione eh: se non torniamo alla lira entro il tal anno l’Italia andrà in Bancarotta.

Il che tradotto in Italiano comprensibile significa:

Attenzione eh: se non falliamo, allora falliremo.

Buoni ragazzi miei questo non è un post su Euro o Lira. Per come sono andate le cose, un “evento creditizio” è inevitabile, al limite si potrebbe scegliere quale. Il che implica in ultima analisi come bilanciare il peso di una bancarotta fra i vari soggetti debitori e i vari soggetti creditori.

Ma fatemi un favore, non illudetevi che non ci sia un durissimo prezzo da pagare. Comunque.

Dunque ragioniamo per scenari:

Rana Bollita: le cose continueranno ad andare come stano andando per ancora molti lunghi anni, l’Italia rimane nell’Euro, perde reddito e per mantenere il carrozzone pubblico inventa sempre nuove basi imponibili per confiscare patrimonio. E’ lo scenario auspicato dall’attuale classe politica, disegnato da S&P nel suo declassamento, e sotto sotto quello meno-peggio voluto da tanti italiani illusi che pensano di essere più furbi del vicino e scamparla. Vi dico già che questo scenario (fortunatamente? Sfortunatamente?) non reggerà a lungo, anzi usciremo dal 2015 con ben altre prospettive. La traiettoria di avvitamento e di caduta degli aggregati macro è troppo rapida, e ci sono troppe spinte anti Euro o anti Europee in tutto il continente.
Svolta Americana: per qualche miracolo politico che non saprei individuare, i paesi europei del Nord accettano di sussidiare pesantemente quelli del Sud (ottenendo leve di comando), e la BCE si mette a fare un furioso QE. Si crea una autentica unione fiscale, politica e in prospettiva giuridica, europea. In questo caso gli Italiani avrebbero tutto da guadagnare. Ma siamo nel campo della fantascienza.
Bancarotta Classica: Un evento politico traumatico, tipo elezioni anticipate con l’attuale sistema elettorale e impossibilità di formare un governo oppure la formazione di un governo deciso a non ottemperare ai patti presi con l’Europa, porta alla fuga di capitali dall’Italia con conseguente default. In questo caso, ci sarebbe un periodo molto duro specie per i pensionati e per i dipendenti pubblici, un blocco temporaneo dell’intera economia e un apertura di un tavolo di negoziazione internazionale sul debito italiano. Il peso della bancarotta sarebbe comunque distribuito fra creditori e debitori. Probabili fallimenti bancari con perdita dei risparmi da parte dei correntisti. Alla fine è anche possibile che all’Italia non resti che tornare alla Lira.
Ritorno alla Lira (ovvero bancarotta lo stesso): come ovvio in questo caso le obbligazioni dello Stato (e probabilmente anche quelle di diritto privato, non saprei) dovrebbero essere convertite in Lire perchè immediatamente impagabili a causa della svalutazione esplosiva della nuova unità di conto. Alla fine si tratta di un meccanismo che impone ai creditori una perdita secca in termini reali e ai debitori una perdita secca del potere di acquisto. La storia ci insegna che nei giorni prima del ritorno alla Lira, verrà istituito un controllo dei capitali che limiti a pochi Euro la possibilità di ritiro del contante o di fare bonifici esteri (o di comprare oro, per dire) in attesa della conversione dei conti correnti nella nuova valuta con rapporto 1 a 1. Non è detto che vada cosi’ ma fino ad oggi E’ andata cosi’.

Alla fine il ritorno alla sovranità monetaria è una scelta politica che deve essere ben studiata nei minimi dettagli sia sul come essa deve essere attuata sia sulle conseguenze e i rapporti con i nostri tradizionali partner commerciali.

In questo senso, Grillo ha fatto un errore gravissimo proponendo il clownesco referendum sull’Euro senza nessun piano anche nell’ipotesi irrealistica che esso sia mai celebrato e abbia un qualche valore. Salvini invece ha buon giuoco nel dire che la Lega invece ha un piano e una visione, quali non è dato sapere, ma la strategia mediatica è giusta.

p.s. sul serio quando sarà pronto il documento tecnico “Procedure per Tornare alla Lira” che sia edito da Casaleggio e Associati o Lega non ha importanza, sarà la mia lettura preferita.

http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/ti-fregano-con-le-parole-come-se-tornare-alla-lira-fosse-diverso-da-bancarotta.html


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maxfool
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30
 

ecco,in tutti gli articoli del genere, il problema principale su cui si basano le teorie catastrofiste è sempre quello della fuga di capitali dall'italia (che è sempre meglio dell'immane caxxxata della perdita di credibilità).ora non me ne vogliano lorsignori economisti ma mi devono spiegare come può essere peggio, o anche solo uguale ad ora.

Mi spiego:in questo momento non è che l'italia sia il terreno ideale per attirare capitali od investimenti,prova ne è il fatto che quasi tutte le più grandi aziende ,italiane o estere non solo delocalizzano il lavoro, ma oramai tutte spostano la sede fiscale in altri paesi.È o non è questa una fuga di capitali?e non solo di capitali:di indotto, di stipendi e retribuzionie quant'altro circola intorno al lavoro.
Nel fosco futuro di un ritorno alla liretta, o come si chiamerà la nuova valuta,sicuramente i detentori di capitali in italia,quei pochi che sono rimasti,sposteranno i loro averi in paesi esteri ma , all'indomani di una svalutazione sicura della nuova moneta converrà loro investire di nuovo nel belpaese in quanto se prima con 1 euro prendevi per 1 euro,dopo con 1 euro prendi per 1,5 o più.
Per i poveracci difficilmente cambierà qualcosa in quanto stipendi ed averi fluttuerebbero all'unisono con la valuta, ma i problemi fondamentali del debito pubblico non dico svanirebbero ma sarebbero sicuramente molto alleviati con un ritorno di una banca centrale prestatore di ultima istanza.
Non sarà sicuramente una passeggiata, non mi azzardo a tanto, ma sicuramente sarebbe meno dura che continuare con le solite ricette.
Ci saranno problemi reali come l'aumento delle materie prime ma solo quelle provenienti dall'estero,e solo dai paesi area euro o dollaro e sterlina sarebbero problematiche e rimarrebbero ancora tanti mercati convenienti pure per una lira svalutata.


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Anonymous
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Registrato: 2 anni fa
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con 4 tecnicismi in croce non si danno giudizi politici.


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clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

Io me ne fotto allegramente delle analisi di questi raggionieri che discettano astrusamente in una specie di delirio numerologico.
Io sono da tempo senza: Lavoro, reddito, conto in banca, auto, e non arrivo (con lo stipendio di mia moglie) nemmeno a metà mese. Questo mi basta e avanza per dire "usciamo dall'euro" anche se mi dimostrano che non è colpa della moneta. Io non ho nulla da perdere, peggio di così...Capisco però le preoccupazioni di chi qualcosa ce l'ha, ma a me non ha mai dato nulla, nemmeno solidarietà e comprensione. Quindi possono perdere tutto anche, e io riderò. Questi cretini applicano la storia delle statistiche per cui se ci sono due polli e due persone dicono che c'è un pollo a testa. Se poi uno dei due ruba il pollo all'altro, fa niente, la statistica non cambia. Ma cambia l'atteggiamento di chi resta a bocca asciutta. chiaro?


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Abrazov
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 44
 

I capitali sono già all'estero da tempo. O pensate che i veri ricchi abbiano il conto all'Unicredit come noi ?
Il rischio è solo che, a forza di terrorismo sulle conseguenze del ritorno ad una valuta nazionale, quelli che hanno il conticino sottocasa, come noi, trasferiscano in massa i soldi presso banche straniere in sedi straniere.
E questo rischio è alimentato da quelli che vogliono il referendum sull'Euro . In sei mesi si campagna elettorale con i livelli di disinformazione e menzogna che abbiamo il minimo che possa capitare è il Panico generalizzato e alimentato ad arte


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