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Cosa ha sbagliato la contro-equalcheccosa?


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2210
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Chi sbaglia paga e quante cose la finta contro-equalcheccosa ha sbagliato!

...O forse ha seguito i dettati di chi la voleva ai margini. Ma lo fa (peggio che peggio) dando la colpa all'unica parte che di colpe proprio non ne ha, se non quella di essersi fidata dei pezzenti.

Perché tali posso chiamare coloro che scaricano le loro colpe sugli altri. Facciamo un breve excursus dello sterminato elenco di "errori" di questa gente.

Partiamo dai più semplici e superficiali ma non per questo banali. Ci aiuta Pubble (QUI) che di nuovo nel mettere i puntini, almeno sugli aspetti più eclatanti, fa centro e mai con argomenti stentati.

Poi ci sono gli aspetti, infinitamente più "pesanti" e "indigeribili" che già qui su CDC sono emersi, in particolare con l'ottima nuova nuova rubrica "Polis" (QUI) e uno su tutti è la frammentazione con cui questi partitucoli si sono presentati alle elezioni. Anche i sassi sapevano che era un suicidio non fare corpo comune per argomenti così di nicchia e così "forti" rispetto la rottura che richiedono con le istituzioni e un suicidio (politico si intende) alla fine è stato. Ma cosa ci voleva a capire che "ho ci si univa o qualsiasi altra opzione era INUTILE"?

Niente, ciò che è accaduto è che i partitucoli della contro-politica (demoniocratica) sono stati contenitori del dissenso della portata zerovirgola o uno virgola nei casi migliori e che hanno disperso forze e voti, quindi non hanno solo la responsabiltà di essersi fatti i ca%%i propri a senso unico per non fare un partito dalla potenzialità del 6% (terrorizzante per le mafiocrazie autoctone!) perché accordarsi con chi a prescindere consideri rivale (il ras della fossa) sul tuo territorio è di fatto impossibile, ma di avere mandato a puttane "una occasione storica unica e fondamentale" come l'hanno definita loro stessi.

Non è la mia definizione, non faccio ne terrorismi ne tribunali per scaricare balle di merda addosso agli altri. Se la merda e mia rimane mia se invece e tua te la gestisci tu, non la spalo per te e addosso a qualun'altro per giunta.

Prendiamo un eccellenza. Giorgio Bianchi. Ottimo "photojournalist" (...e scrivi italiano ca%%o!) o meglio giornalista fotografico e che ho apprezzato moltissimo fin dai suoi articoli in Siria dove ci ha mostrato una realtà parallela che mai avremmo potuto immaginare (all'epoca) senza il lavoro suo e di quei pochi come lui che ci hanno scommesso il culo, letteralmente e senza tanti tornaconti. Perché da quelle parti se ne trovano un sacco di guai potenziali e tutti mediamente mortali. Quindi anche ci avesse fatto la villa (tipo Bassetti?) andrei a congratularmi con lui per il coraggio e il sacrificio.

Però era meglio se rimaneva sul fronte a dirci cosa succedeva, senza farsi convincere dagli "amici" che aveva senso buttare la propria immagine nella politica. Una roba sporca, anzi no sporchissima! Non ci sono "amici" in politica, a meno che non siano "gli amici degli amici" allora forse... Se no fare politica per cambiare le cose equivale ad essere ingenui, come il candido di Voltaire. Se fai il tuo lavoro bene, fai già politica e c'è scritto nella costituzione. Perché contribuisci alla crescita della consapevolezza ed è questo il cuore del lavoro, non prendere soldi o salire su palchi per fare il cretino e dire cose che (tra l'altro come sottolinea Pubble) sbagliano persino la comunicazione e fanno apparire orrori venuti dal marciume come Conte o la Meloni migliori.

Non ci sono scuse. Non esistono posti dove nascondersi. L'evidenza e i riflettori sono puntati sulle brutte figure e si può solo scaricare la merda su altri (se ci si vuole salavare la faccia) o avere il coraggio di ammettere che fare "l'influencer" (di nuovo con sti osceni inglesismi per fare i fichi d'india) cioè il pirla sul tubo per lo più è inutile, perché il 99% di chi fa odience sui social (tipo tik-tok?) lo fa con cretinate, non con le cose serie e il pubblico che usa quei canali li usa per sparare cretinate e sfogarsi, come si fa al bar con gli "amici". Ci si sfoga, si dice qualche stronzata tanto per stare in compagnia, si fa finta di litigare (letteralmente sul nulla cosmico e apposta perché gli argomenti seri poi vogliono le armi vere e i morti, mica gli sbronzi) con pareri discordi e poi sommariamente si fa altro sempre per stare in compagnia.

Forse sarà importante questa elezione per diventare consapevoli che il bar non fa proseliti. Fa rutti. Poi ovviamente c'è la postilla.

Che la politica è una cosa seria e personalmente di prese di posizione e di coscienza serie ne ho viste davvero molto poche. Paradossalmente quelli che a parole hanno detto le cose più serie affrontando argomenti spinosi sono quelli che hanno "vinto", anche se le loro risposte erano per lo più quelle peggiori ma comunque "serie", tipo l'interventismo fuoriluogo della Meloni, sia per il paese (=cultura) e la sua posizione politica e geografica, sia per lo stato della nostra economia e del suo consenso politico, non proprio un plebiscito, ma "ça va sans dire" alla fine ha vinto la saggezza popolare che rimane la migliore, dato che l'altra, la saggezza individuale, latita e non poco, evindentissimamente.

Quindi prendiamo un argomento a caso molto serio: la guerra. Ce ne sarebbero che sono stati "saltati a pié pari" da questa buffa contro-politica alla brancaleone. Ma noi prendiamo questo perché penso che meglio di altri ci possa illuminare.

Cosa ci voleva a dire che "non si può uscire dalla NATO, non è politicamente realistico perché non abbiamo ne la posizione ne le forze" e poi però indicare una agenda che ci permettesse almeno di spingere per stare nel quadro delle indicazioni della nostra costituzione. Sarebbe stato un discorso realistico e "fatto con la testa" non coi piedi, che oggi può capire anche l'Uomo della strada, soprattutto quello colto dalla sfiducia per la politica (veramente oscena) di questi ultimi trent'anni e dalla seconda repubblica, una fila di tradimenti che non se ne conta il numero da parte di tutti. Ma oggi il segno della politica è la surrealtà, l'iperrealismo della virtualità e dei videogame che sono sbarcati persino nei notiziari ultimamente, con i film di fumetti e per fare notizia "vera", in prima serata.

Quindi, per incensare il potere (o impotenza) del virtuale, rendendo impotenti tutte le forze del dissenso che potrebbero effettivamente fare qualcosa, ma finché rimane nel recinto del "non si può fare un ca%%o" perché lavora solo al proprio smantellamento, allora... La cosa più seria da fare e mettere al posto di comando un cretino che almeno quando ha aperto la bocca ha detto qualcosa di buon senso.

Che farà ovviamente tutt'altro, perché è una banderuola e perché non ha le forze per "fare di testa sua", ma allo stato attuale è veramente il meno peggio. O no?


Bertozzi hanno apprezzato
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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

Apprendisti stregoni contro volonterosi apprendisti, è quello che si vede e si percepisce.


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