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Cose della sacra bottega. Ma anche di Monti e topolini.


kiriosomega
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Cose della sacra bottega.

Ma anche di Monti e topolini.

1) Dallo schermo della solita imbelle RAI, venduta a chiunque detiene il potere, una figura tra il dimesso, il bonario e l’accigliato mi spia. Dal quel piccolo schermo m’invita a riflettere ricordandomi che il mio cane costa quanto ciò che lei giornalmente spenderebbe per salvare la vita di un bambino del terzo mondo.

Resto sorpreso! Ha ragione, mi urlo addosso mentre la commozione fa capolino attraverso gli occhi che stanno per inumidirsi di lacrime. No, non devo piangere, non ho diritto di farlo, quasi a lavarmi la coscienza, devo partecipare donando per quei bimbi…Ma come fare? Mi devo fidare di estranei che dicono… Ma poi faranno? E che vorranno in cambio dal bimbo salvato?

A questo punto dei miei pensieri l’emozione scompare, e la logica torna a presiedere sull’onda letea dei già marcenti inconsueti pensieri.

“Sorella”, in tal maniera tra loro quelle col velo in testa spesso s’apostrofano, questo ora vorrei urlare alla suora del video: “Sorella”, certo donna di miglior sorte degna, ma del tuo dio inutile sposa, “Ti informo che se la tua chiesa pagasse le tasse sui propri beni immobiliari, cibo per bambini e cani se ne potrebbe comprare tanto da buttarlo… e senza farmi sentire in colpa”!

E prima di mostrarti per turbare i miei pensieri, tu devi comprendere che l’azione ha valore solo se è in sintonia con quanto sì chiede. E tu ben sai, se t’è bastevole il Q.I, che tra le mura di “Pietro”, Città del Vaticano o Santa Sede secondo interessi, il malfare, e non solo, è di casa!

Mi chiedi aiuto in nome della chiesa i cui averi e gestione nessuno può controllare, ma io ho bisogno di certezza e d’esempi… e so che quello Vaticano è scandaloso perché anche in ristrettezze s’appropria dell’otto per mille sottratto a disgraziati ytalyoty mentre non paga ICI, IRPEF, IRES, IMU E NEPPURE ENERGIA ELETTRICA, ACQUA, RETE FOGNANTE, GAS, TASSE DOGANALI…

Allora, “Sorella”, chiedi alla chiesa i soldi per i bambini, io già ho un impegno con il mio cane che nessuno assiste, e ciò pur profondamente dispiacendomi per quei bambini che, ahimè, sono da me lontani e da te sfruttati con arti di plagio.

2) Ma del potere la fame di soldi non inizia e finisce nella chiesa. Altre e bene consolidate radici lo accudiscono e allevano. Qui da noi gli danno incondizionato contributo inconsapevoli pecore ytalyote. Da lana esclameranno in tanti, come le merino. No, queste non sono da carne e non danno lana, ma l’ano! Nuovamente, infatti, nel silenzio di tutti sono aumentate le accise sui carburanti, mentre le tasse sulla prima casa sono ricomparse insieme con le tasse di proprietà sulle auto che sono state riscritte in maniera che anche i “catorci” di cc 1400/1500 paghino di più se con potenza uguale o superiore a KW 170. E poi le pensioni d’anzianità e sociali non saranno più perequate al tasso inflazionistico, cosa che già tacitamente avveniva, ma senza dispositivo legale, e l’età pensionabile ha raggiunto i 41 anni e un mese per le donne, i 42 anni e più mesi per gli uomini. Su questa parte di manovra le solite pecore hanno tanto diritto di piangere e lamentare la triste sorte intanto che attori consumati, i soliti oligarchi ora anche diretti lacchè delle banche, nun chiagnunu ma allegramente futtunu senza creare nessuna infrastruttura di rilancio economico del Paese, unico motivo per cui senza elezioni i professoroni sono stati insediati al Governo. Invece, hanno imposto lo stato di polizia tributaria per colpa, questa la motivazione addotta, di grandi evasori che, in ogni caso, continueranno ad agire indisturbati perché sul fronte legale del problema nulla è cambiato e la tracciabilità dei pagamenti è perciò solo vuota scusante, infatti, la verità della manovra è quella di dare alle banche, vere padrone di colonya ytalya, anche i soldi delle commissioni che con le carte elettroniche si effettueranno. E nulla è davvero emerso sul lusso e sui grandi capitali, i ricchi a dismisura possono ancora dormire i loro sonni tranquilli. Anche la storia sulle barche è una bufala, perché quanto sarà in più pagato è un altro balzello sull’approdo già caro, sia che il mezzo sia a motore, sia sì presenti a vela. Dunque, anche in questo caso pagheranno i soliti disgraziati amanti del mare e della pesca. I grossi panfili potranno ancora dondolarsi indolenti sulle onde di scirocco, o sfidare i venti di traversia ospitando lusso e belle donne a bordo. Quelle belle donne che mai salirebbero sulla barchetta dell’operaio, o del piccolo professionista che se a vela deve raggiungere, per una certa sicurezza di navigazione, almeno i dieci metri per fare un piccolo cabotaggio turistico. E nulla i “piagnoni” hanno partorito a carico del portafogli dell’altro oscuro padrone delle pecore ytalyote: “Il vaticano e i suoi vescovi che con esse hanno un rapporto di sodomia continuata da duemila anni, infatti, questo continuerà a prendersi le sue prebende seguitando a presentare ai pecoroni poveri disgraziati sfruttati dal suo terribile potere”.

Insomma, le pecore ytalyote non per la lana ma per l’ano sono usate, ma ora hanno anche funzione di bancomat per far operare ciò che al potere piace.

Perciò tutti i topi intorno alle pecore ruggiscono, perché queste sono immemori ch’è: “Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora”! Gli fu detto, ma loro non l’hanno imparato, che siano algofile passive?

kiriosomega


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