Cultura? Molta, ma non sappiamo cosa farcene!

La nostra storia in poche frasi:

L'Occidente é uscito dai tempi bui con una struttura sociale fondata su una aristocrazia che non aveva niente a che fare con l'Aristocrazia dell'antichità, era un incrocio tra le strutture prevalenti nei lunghi secoli dominati dai razziatori, mescolatesi ai sopravvenuti "re" barbari, alcuni con la fissa di diventare Imperatori Romani.

La Chiesa, tra mille difficoltà anche interne, si sforzò di imprimere un equilibrio a questo trionfante disordine sociale, con esiti alterni e pagando, alla lunga, un prezzo molto alto. Maturò la Riforma. A cui seguì, implacabile, la Controriforma.

Questa aristocrazia si barcamenò, prevalentemente nella sua vuotezza, fino a quando la Grande Rivoluzione devastò, a sua volta, l'Europa. Cui seguì, puntuale, la Restaurazione.

A complicare ulteriormente il quadro si era sviluppata, sorniona, la cultura cittadina, che incubava una nuova "razza umana": il borghese.
Quando ci si rese conto della portata di questo innesto, era troppo tardi. Per il borghese, annidato dentro le mura delle città che lo proteggevano, il resto del mondo era un pretesto per il suo tornaconto. Sapeva come sfruttare non solo fisicamente gli altri uomini e il frutto del loro lavoro, ma anche la loro cultura, l'arte, i loro sogni, le loro guerre.

Ne é derivato un mostruoso, gigantesco allevamento, in cui avidi pastori si contendono greggi umani i cui componenti si industriano a trasformarsi anch'essi in avidi pastori.