Da Spartacus a Fide...
 
Notifiche
Cancella tutti

Da Spartacus a Fidel


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

José Steinsleger cubainformazione.it

Un pazzo si disse, 2000 anni fa, figlio di Dio, ed un altro, che appena siamo una scintilla nell'infinità dell'universo. Un terzo provò che non siamo stati né saremo primi né gli ultimi nella catena dell'evoluzione; un quarto che l'essere è prima che il pensare, ed un quinto che la sessualità, priva di gioia, fa male alla salute.

I cinque sorsero dalla cultura giudaico-greco-latina e cavillarono su idee sacrileghe per il tempo. Quindi i saggi crocifissero il primo, scomunicarono il secondo, distorsero il terzo, perseguirono il quarto e frivolizzarono il quinto. Ma nel 1926, su un'isola dei Caraibi, le divinità procrearono un essere che, inoltre, dotarono di un'anima folle e sublime, nata nell'anno del Grande ciclone.

Novanta anni dopo, quando le divinità tornarono per portarlo via, milioni di anime vibrarono con forza infinitamente superiore a quella del Grande Ciclone: ​​Io sono Fidel! Era l'unica e collettiva voce dei poveri, senza miseria, in un mondo retto dalla saggezza dei miserabili.

A L'Avana, un vecchio statista che ha partecipato al grande commiato ha commentato: Il popolo cubano può criticare Dio, ma Fidel è un eroe mitico. Così qualificavano gli antichi greci gli esseri capaci di realizzare compiti straordinari. Tuttavia, Fidel ha sempre sostenuto che solo i popoli sono in grado di realizzare compiti straordinari.

Tributario di José Martí; della Rivoluzione messicana; dell'epica antimperialista di Augusto C. Sandino, Julio Antonio Mella, Antonio Guiteras, Pedro Albizu Campos e Jorge Eliecer Gaitan, e della Grande Guerra Patriottica che sconfisse il nazifascismo, Fidel ha giocato un ruolo di solidarietà e di impegno attivo nelle cause anti-coloniali del terzo mondo.

Nella Nostra America, il suo pensiero ha gravitato nelle lotte rivoluzionarie e processi democratici di integrazione e cooperazione. Ed in Africa, ad 11mila chilometri di distanza, i suoi eserciti contribuirono a realizzare l'indipendenza dei popoli che lottavano contro il colonialismo e l'apartheid.

Ridurre l'opera magna di esseri senza pari a premesse meramente ideologiche, sarebbe come cercare di sentire Dante Alighieri o William Shakespeare con il prisma di San Tommaso o di Montaigne. Perché Fidel fu una specie di Marx cervantino retto dalla necessità di rinnovare la vita e la perseveranza dello spirito umano.

Fidel ha avuto molto di Hilel rabbino di Gerusalemme e contemporaneo di Gesù Cristo, a cui un discepolo chiese se era possibile riassumere in poche parole le infinite congetture del Talmud. Hillel gli rispose: Non fare al tuo prossimo ciò che non vuoi sia fatto a te. Tutto il resto sono commenti. Va e studiali.

Nemico della separazione tra ebrei e gentili, Hillel predicò una regola che avrebbe segnato le tre grandi fedi monoteiste: "Accetto davanti a voi, ignoti giudici, che ovunque ogni debito che abbia con una persona qualsiasi, la manterrò per tutto il tempo che sia necessario ... "

Come come Hillel, Fidel insegnò norme etiche, dando esempio di preoccupazione personale per gli altri, e prendendo distanza dalle migliaia e migliaia e migliaia e migliaia e migliaia e migliaia di interpretazioni talmudiche del marxismo scolastico, ideologo e teleologico.

La sua anima fu come quel piccolo tassello di legno speciale che si colloca, a pressione, nei violini, per trasmettere le vibrazioni da cima a fondo. Senza di essa, gli acuti suonano fragili, deboli, sordi, vuoti. Se l'anima è troppo corta, la parte superiore del violino affonda con la pressione delle corde. Se troppo alta, lo strumento può subire una frattura.

Tre anni durò la ribellione di Spartaco contro l'impero romano; otto la guerra anti-coloniale di Washington contro l'impero britannico; 13 quella di Haiti contro l'impero francese; 20 quella della Nostra America contro l'impero spagnolo; 30 quella di Cuba per liberarsi dalla Spagna. E dopo 57 anni di lotta senza concessioni, Fidel ha ottenuto che la bandiera di Cuba, libera e sovrana, fosse issata nella capitale dell'impero che sempre l'ha negato.

(Tratto da La Jornada)


Citazione
Condividi: