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Democrazia e corruzione.


Anonymous
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Secondo il marxismo, lo Stato non è altro che l' organizzazione politica della classe dominante, che prende forma della democrazia quando la borghesia ha raggiunto un elevato grado di sviluppo: la democrazia è il semaforo che regola il traffico della concorrenza tra gruppi della borghesia all' interno di una singola nazione. In questo ambito, la corruzione è uno dei mezzi più efficenti e più usati per mantenere in funzione una corretta corrispondenza tra gli interessi dei gruppi capitalistici e la forma democratica dello Stato.
Questi principi sono il riassunto e il concentrato di un'enorme mole di studi sulla realtà concreta, che la realtà concreta si è incaricata di confermare puntualmente lungo tutta la storia ormai plurisecolare del capitalismo.
Già il giovane Engels (da democratico) denuncia la corruzione della Corona e del Parlamento inglese.
Lo storico della borghesia Alexis de Tocqueville dedica un capitolo della sua
"Democrazia in America" un vero e proprio vangelo per i democratici, ne svela i meccanismi della corruzione. Anche se come teorico della borghesia reputa che la corruzione valga la candela.
Quel che è assurdo, o meglio ipocrita o ingenuo fino a rasentare la dabbenaggine, è pensare che la democrazia possa trasformarsi nel migliore dei mondi possibili solo ove le si tolga questa fastidiosa patina della corruzione.


Citazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Secondo il marxismo, lo Stato non è altro che l' organizzazione politica della classe dominante, che prende forma della democrazia quando la borghesia ha raggiunto un elevato grado di sviluppo: la democrazia è il semaforo che regola il traffico della concorrenza tra gruppi della borghesia all' interno di una singola nazione. In questo ambito, la corruzione è uno dei mezzi più efficenti e più usati per mantenere in funzione una corretta corrispondenza tra gli interessi dei gruppi capitalistici e la forma democratica dello Stato.
Questi principi sono il riassunto e il concentrato di un'enorme mole di studi sulla realtà concreta, che la realtà concreta si è incaricata di confermare puntualmente lungo tutta la storia ormai plurisecolare del capitalismo.
Già il giovane Engels (da democratico) denuncia la corruzione della Corona e del Parlamento inglese.
Lo storico della borghesia Alexis de Tocqueville dedica un capitolo della sua
"Democrazia in America" un vero e proprio vangelo per i democratici, ne svela i meccanismi della corruzione. Anche se come teorico della borghesia reputa che la corruzione valga la candela.
Quel che è assurdo, o meglio ipocrita o ingenuo fino a rasentare la dabbenaggine, è pensare che la democrazia possa trasformarsi nel migliore dei mondi possibili solo ove le si tolga questa fastidiosa patina della corruzione.

ok, la democrazia è una presa in giro, su questo non vi è ombra di dubbio
come del resto rappresenta le fondamenta dell'aristocrazia borghese ma...

una dittatura comunista sarebbe un incubo

vedere migliaia di soldati che passano in rassegna sotto il faccione di Vladimir Il'ič Ul'janov mi fa veramente venire i brividi

ora mi criticherai bab ne sono certo, se c'è un modello a cui mi ispiro è la social democrazia scandinava :
forte controllo dello stato per quanto riguarda gli asset e stato sociale ai massimi livelli dove a nessuno manca nulla


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Johannmatthias
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Interessante!

Se la "democrazia" è una presa in giro, cosa intendete per democrazia e come è possibile che la social-"democrazia" scandinava possa divenire accettabile?

La democrazia è una presa in giro perché è pervasa dalla corruzione? Mi viene spontaneo pensare che, quindi, anche la monarchia, la dittatura militare,… quando sono permeate dalla corruzione sono delle prese in giro. Sempre ed in ogni caso.

Mentre in uno stato monarchico e in una dittatura c’è poco da fare da parte dei cittadini, in democrazia le cose, sotto questo aspetto, si possono modificare.

L’incognita, quindi, da affrontare non è la corruzione, ma la democrazia.

Quando Marx analizzò la società tedesca ed il suo parlamentarismo la democrazia non vigeva ancora, perché la forma democratica dello Sato era monca: oltre la metà della popolazione non aveva diritto a partecipare al voto. Solo nel 1918 fu colmata questa lacuna. Posso desumere ragionevolmente che quanto fu studiato da Marx non fosse democrazia.

Engels dal canto suo fu felicissimo di utilizzare gli strumenti borghesi della democrazia per il fine del raggiungimento della dittatura del proletariato

http://www.unicivium.it/Pratica/Gli%20elettori%20iscritti.html

ed anni più tardi Trotskij si prodigò inutilmente per far adottare la democrazia all’interno del partito.
Sono passati decenni ed ancora oggi i loro pronipoti italiani non sono riusciti ad andare oltre una tiepida ricerca di consenso interna chiamata primarie.

Se democrazia vuol dire anche governo dal basso, allora, nel caso vi sia corruzione, vuol dire che la forma di democrazia utilizzata non può dirsi tale, perché manca di possibilità di controllo dal basso, dall’elettorato, sugli eletti e sul loro operato.
Il tipo di democrazia attualmente in uso , quindi, non è completo.

Gli americani tentarono di completarla in ritardo, agli inizi del 1900, quando Tocqueville oramai non c'era più, applicando in alcuni stati, a partire dalla California, la revoca del mandato.
Nella maggior parte dei casi di revoca di sindaci, di amministratori, di governatori, infatti, il motivo è la distrazione di pubblico denaro.

http://ballotpedia.org/Recall_campaigns

Un altro elemento per completare la "democrazia" è la possibilità di poter scegliere il proprio rappresentante, oltre a quella di poterlo revocare, ma vedo che anche l'attuale maggioranza parlamentare italiana, in merito alla scelta, non ci vuole sentire.
E pensare che basterebbe per il momento almeno una scelta indiretta, come fatta in passato, e non necessariamente una scelta diretta, come fatta dagli iscritti del M5S.

Si noti che questa seconda opzione, quella della scelta diretta da parte degli iscritti di un'associazione politica, viene aspramente osteggiata in questo momento da tutti i partiti dell'arco costituzionale.

Un ulteriore elemento è dato dalla frase di Marx che recita: il sistema è tanto più democratico quanto più estesa è l’applicazione del principio elettivo o, in altre parole, quanto più numerose (ed importanti) sono le posizioni di potere assegnate attraverso il procedimento dell’elezione.
Vuole significare che è necessario per la "democrazia" eliminare ogni potere di nomina, ma anche qui, con il "Nuovo Senato Renziano", non siamo messi bene.

Immagino anche che gli elettori non possano sostituirsi all'attività governativa di nomina del sottogoverno e dei vertici della pubblica amministrazione, ma è immaginabile che queste persone nominate possano venire anch'esse sottoposte alla revoca del mandato, a prescindere da eventuali inchieste della magistratura.
Alcuni stati degli USA hanno questa interessante possibilità.

Un ultimo completamento della democrazia importante sarebbe quello di non dare allo Stato la possibilità di alienare i suoi beni senza dover prima interpellare la cittadinanza ed ottenere da questa un parere vincolante.

Quindi, a mio parere, non è la "democrazia" che non va bene, ma non va bene questo tipo di democrazia, monca, attualmente in uso, che lascia ampio spazio, a causa del mancato controllo, ad accordi, corruzione, malversazione, spartizioni e quant'altro.

Giustamente nessuno pensa che “la democrazia possa trasformarsi nel migliore dei mondi possibili solo ove le si tolga questa fastidiosa patina della corruzione”, perché la corruzione non è legata alle forme di governo, ma è dovuta al malcostume e soprattutto alla mancanza di controllo.
Devo aggiungere che più che una fastidiosa patina la corruzione è un elemento profondamente permeato nella società italiana insieme alla ancor più pesante evasione fiscale.
Vogliamo vedere le cifre e paragonarle? Lo so, l’ammontare presunto della corruzione è circa un terzo rispetto a quello dell’evasione, ma ciò che dà fastidio è che viene praticata da chi governa, cioè da chi amministra i nostri soldi.

La democrazia dunque è un metodo di governo di un territorio e questo metodo deve essere migliorato.

Non è governo del popolo, cioè Democrazia, se i cittadini non possono scegliere i propri rappresentanti, non li si possono revocare, non li possono controllare, non hanno la possibilità di legiferare con continui referendum propositivi sul modello elvetico, intervenendo così nell'amministrazione della cosa pubblica e nell’amministrazione dei beni di tutti, dall'acqua alle spiagge, dalle Poste a Finmeccanica, dalle caserme dismesse alle tubature di amianto negli acquedotti pubblici, dagli edifici scolastici fatiscenti alla ricostruzione di siti terremotati.

Gli attuali partiti dal canto loro, anche se riformisti, non sono riformabili ed una democrazia vera al loro interno rimane un miraggio. L’articolo 49 può attendere, le riforme renziane non lo includono.

La presa in giro non sta dunque nella democrazia, ma nella strenua battaglia che gli attuali amministratori pubblici fanno per impedire che vi sia un vero controllo sul loro operato.

E allora non rimane che fondare dei nuovi partiti con le regole della democrazia diretta, sulla falsariga di quelle del M5S. Partiti, associazioni politiche, che prevedano al loro interno la scelta, l’elezione e la revoca dei propri rappresentanti, iniziando dal livello comunale.
Non devono più esserci politici che propongono delle soluzioni, che propongono una “offerta” politica tramite la quale cercano di attrarre gli elettori, ma associazioni politiche-partiti che, una volta evidenziati i fini da perseguire, eleggano tra le proprie fila delle persone che saranno incaricate, quali amministratori pubblici, a portare a compimento questi fini.

Sto parlando evidentemente del metodo democratico da utilizzare e non del merito delle scelte politiche fatte o da farsi.

Matthias


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Tonguessy
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Registrato: 2 anni fa
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la corruzione non è legata alle forme di governo, ma è dovuta al malcostume e soprattutto alla mancanza di controllo.... ciò che dà fastidio è che viene praticata da chi governa, cioè da chi amministra i nostri soldi.

Hai appena dimostrato che la corruzione è legata ad un controllo esagerato e non mediato sui flussi di denaro, non il contrario. E' il vecchio problema di chi controlla i controllori, e la democrazia non c'entra nulla in tutto questo. Fintanto che ci sarà surplus e qualcuno sarà incaricato ad amministrarlo la corruzione esisterà. Si può chiamare tutto questo malcostume, ma la sostanza non cambia.


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