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Derivati e mutui


mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

Se non mi avessero rotto gli zebedei alcuni bambini analfabeti ne avrei parlato già. Non volevo neanche più farlo, ma dato che mi dispiace per qualcuno decente che pur c'è ne accenno lo stesso.
Premetto che non risponderò a nessuno privatamente e quindi per favore che nessuno mi scriva, e anche pubblicamente non approfondirò più di tanto perchè non mi interessa star qui a far questioni.
Per cui chi legge, se lo ritiene, vedrà lui con chi, dove e come casomai approfondire.

Vediamo con ordine:

-E' possibile (che non vuol dire certo) che tra i vari scenari probabili uno sia quello di un'inflazione crescente nei prossimi anni. Non sto a spiegare a fondo il perchè questo sia uno scenario abbastanza considerabile, ma basti qui sapere che l'inflazione è una delle vie per diminuire l'indebitamento. (Il debito cioè è inflazionato e vale progressivamente meno in termini reali)
-I tassi attualmente sono storicamente molto bassi.
-Perciò anche le rate dei mutui che sono largamente a tasso variabile, sono basse, rispetto ad anni fa.
-In un mutuo a tasso variabile due sono le componenti della rata: il tasso base spesso usato l'Euribor 3m (oggi 0,20%) o il BCE (oggi 0,50%), e lo spread che applica la banca, che varia da banca a banca e da cliente a cliente ma mediamente, se parliamo di famiglie, per quelle medie sta tra 3 e 4 punti per Euribor o BCE.
- Lo spread è semplicemente quanto vuole guadagnare la banca.
E' contrattabile, all'atto del finanziamento, ma una volta accettato quello rimane. Cioè è fisso.
- Il tasso di riferimento invece è variabile, e dipende dal mercato.
-Ora alla gente pare normale avere tassi di 0,50 ma non lo è. E' una situazione anomala. Non significa che non possa durare, solo che non è detto.
-Oggi quindi supponendo uno spread di 3,5 punti, e un BCE di riferimento, una persona ha un mutuo al 4%, ma se il BCE andasse da 0,50 a 4,5 avrebbe un tasso di 8% con conseguente aggravio della rata.
-Cosa può fare?
-Ci sono molte alternative. Una è trasformare un tasso variabile in tasso fisso. (Che poi per la banca significa fare un derivato che il cliente non vede).
Il riferimento base è l'EURIRS. (il 10 anni oggi è a 1,77).

Però questo è un tasso superiore al variabile. Ad esempio nel caso di un variabile con spread di 3,5 + tasso di rif. BCE 0,50 = 4%. A parità di spread applicato dalla banca si ha un fisso a 5,27%. Le banche però fanno generalmente condizioni migliori di spread sul fisso.
-Un'altra alternativa è proteggersi da un determinato limite in poi. Ad esempio fino a 2 3 punti si sopporta l'aggravio, ma oltre si è protetti.
-Per fare questo basta un derivato semplice. Uno se lo può fare da solo, perchè per un conto derivati bastano 1000 USD. Oppure se lo può far fare.
-Quanto gli costa? Dipende, ma può scegliere un costo zero, cioè nessun costo.
-Sono molti gli esempi possibili, e quello meglio tagliato per lui, se lo ritiene, se lo approfondirà. Ne faccio solo uno e solo perchè si capisca, non perchè sia quello adatto o possibile o che io lo consigli. Non consiglio niente.
-Innanzitutto il contratto di mutuo non viene toccato. Un derivato è un'operazione che agisce autonomamente e separatamente ma i cui effetti sono studiati, in questo caso, per proteggere gli eventuali effetti negativi del contratto principale, cioè il mutuo.
-Un esempio facile da capire nel caso di un mutuo è il collar.
Come funziona? E' fatto di due cose: un cap e un floor.
Io potrei semplicemente comprare anche solo dei cap. Cosa sono? Sono protezioni sopra un certa soglia. Intuitivamente io "compro" dei tassi mettiamo sopra 3%. E guadagno quindi sopra 3%. Il guadagno lo ribalto poi sulla rata di mutuo che nel frattempo si alza, per cui non mi interessa più quanto alti vanno i tassi oltre il 3% perchè tanto io guadagno dal derivato quanto mi peggiora la rata. Cioè in questo caso mi proteggo dal 3% in su, mentre fino al 3% sopporto l'aggravio.
-Tuttavia un cap ha un costo. E io non voglio spendere. Perchè spero ad esempio che i tassi restino bassi. Però vorrei lo stesso cercare di proteggermi da un'eventuale epoca di inflazione crescente ma soprattutto alta, mentre se è modesta pazienza, fino a un certo punto la sopporto.
-Per non spendere allora vendo un floor. Col quale se ribassano i tassi io perdo dal derivato, ma ho contemporaneamente guadagnato sul ribasso della corrispondente rata del mutuo. E col risparmio della rata del mutuo pago la perdita sul floor. In pratica in questa operazione rinuncio ai benefici di tassi ulteriormente in ribasso per proteggermi da tassi in rialzo.
-Calcolo poi in modo che sia uno zero cost, tot incassato dalla vendita del floor, tot speso per il cap comprato.
-Alla fine, detto in altri termini, ho creato un tasso fisso sintetico a partire dal 3% in su. Se invece i tassi restano sotto il 3% ho il mio tasso variabile.
Se la mia ottica era di essere fiducioso che i tassi restassero bassi, e di non voler quindi trasformare subito il mutuo variabile allo 0,50+Spread in mutuo a tasso fisso pagando un tasso fisso di 1,77+Spread, ma nel contempo volevo proteggermi nel caso i tassi andassero sopra il 3%, avrei ottenuto ciò che volevo. Senza costi.

Ora questo è solo ed esclusivamente un esempio teorico e fatto solo per la comprensione (spero) del funzionamento di una protezione semplice. Quindi non è detto che sia quello più indicato o attuabile.
Sono molte le tipologie e sono perfettamente tagliabili su cosa si vuole.

Come ultima nota uno specialista se la fa lui da solo la protezione, perchè apre un conto derivati, e opera a condizioni standard. Uno meno esperto si rivolge alla banca per consigli, e quella ci mangia sopra. Cioè fa lei il derivato sul mercato e ci applica una commissione più o meno alta.

Detto questo, che dovevo per gentilezza a qualcuno, non mi interessa in alcun modo star lì col "buono" "cattivo" ecc...

Mi interessava fare un piccolo favore. A me non frega assolutamente nulla, nè io mi occupo di mutui di famiglie, nè voglio in alcun modo occuparmene, nè lo ribadisco, voglio essere interpellato.
Volevo solo che una persona fosse informata, se non lo era, e in grado, volendo, di considerare che:
-Non è impossibile negli anni a venire uno scenario di inflazione alta, Se poi si rompesse l'EUR ancor più.
-I tassi sono molto bassi, ma lo sono anche per una condizione anomala. Faccio presente che nel 2008 l'Euribor 3m stava circa a 4,90%, il BCE a 4,25% e l'EURIRS 10 a 5%. Anche se solo tornassero lì i tassi, le rate di mutuo sarebbero più che doppie.
-E' possibile (non certo, solo possibile) che alcune politiche monetarie possano cambiare.
-E' possibile studiare una protezione, più o meno stretta, anche a costo zero.
-Le aziende e le famiglie di fascia alta hanno già provveduto a proteggersi, o lo stanno considerando.
-Se uno deve pensare a qualcosa lo deve pensare finchè i tassi sono bassi, non è che può farlo quando si sono alzati a quelle condizioni.

Magari è anche possibile che poi non si trovi una soluzione soddisfacente alle proprie esigenze, o che la banca applichi condizioni cattive, come anche è possibile che a uno non gliene importi proprio nulla di sapere queste cose, e infine, specie qui, che uno "sappia già" che i tassi resteranno immobili o poco variati per anni e anni.
Che non è escluso.

P.S.
Io non ho detto che i tassi si alzeranno di certo, nè quanto, poco o tanto, e non ho detto da domattina. Ho detto che è una delle ipotesi principali di scenario di medio lungo termine.


Citazione
terzaposizione
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 902
 

anche Tu gli zebedei li spappoli con la tua saccenza del cappero


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

ma chi è quel Fantozzi Ugo che ti scrive privatamente per aver delucidazioni ? 😆


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