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Diego Fusaro- il '68

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Tonguessy
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@ Tonguessy

Il potere é oramai frutto di relazioni, la ricchezza é una conseguenza. Se qualcuno trovasse un silos pieno di dobloni potrebbe farsi pippe, ma non arriverebbe nemmeno all'anticamera del potere. Chi ha certe relazioni ci arriva da bambino. Era una tendenza, é divenuta la regola.

Stai parlando di Berlusconi? Certo, relazioni: Craxi che gli fa da garante presso le banche svizzere per avere quel fido che gli permette di costruire Milano2, trampolino di lancio verso il biscione televisivo. Mica era nato nel jet set, lui. Se l'è costruito, ed è salito rapidamente in alto sulla scala sociale. Altro che pippe...quelle gliele facevano le minorenni a cui lui non aveva mai avuto modo di chiedere la carta di identità. Facile per una sconosciuta quindi farsi passare per la figlia quantantenne di Mubarak (o giù di lì..). Se non è potere la capacità di farsi ascoltare per rilasciare le amiche nei guai..cos'è?

Il lusso é un affare? Non scorgi la fine di una parabola in questo estremo esito di una componente implicita nel fenomeno borghesia (industria, consumo, ecc.)? Staremo a vedere.

Ti sembra che Marchionne si sia conquistato il posto che occupa? O l'abbia meritato? Guarda bene, hai fatto un esempio leggibile, anche se si tratta di un anellino.

Ostinarsi ad applicare schemi che vogliamo eternamente efficaci, dato che alcuni termini ci paiono ancora lì, non aiuta a cogliere quello che sta succedendo.

Il lusso è indubbiamente un affare. Mentre la nautica da diporto subisce la crisi, le imbarcazioni di lusso guadagnano costantemente fette di mercato. Marchionne fa esattamente ciò che l'odierna borghesia gli impone: taglia dove i guadagni sono limitati e investe dove i guadagni sono buoni. Alla fine anche lui deve sottostare (e lo fa con convinzione) alle regole del mercato. Sa che deve soddisfare gli azionisti e quindi spinge verso il dumping salariale: solo contraendo il costo del lavoro (e relative garanzie) si può permettere, a parità di incassi, di soddisfare gli appetiti degli azionisti. Se non lo facesse gli azionisti gli volterebbero le spalle. Quindi, esattamente come ogni AD, si è "meritato" il posto che occupa: tutta la meritocrazia per me dimostra anche in questi aspetti la sua tragica appartenenza al neoliberismo, figlio delle destre USA.
Può darsi che le mie analisi (di stampo materialistico) non siano efficaci. Semmai, nel pieno di una dialettica aperta, spetta ai miei detrattori dimostrare dove e come sono in errore, magari tirando in ballo la superiorità metafisica della finanza. Ma finora non ho letto ipotesi e teorie tali da farmi rivedere le mie posizioni. Quindi me ne sto qui ad analizzare i fatti con la mia lente di ingrandimento materialista, che mi dà ancora delle soddisfazioni.


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helios
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com'è successo? chiese il tecnico helios... Mah..... era in onda come al solito e parlava del '68, poi di colpo si è alzato e si è messo a fare il trenino cantando brigitte bardò bardò... devo dire che abbiamo preso subito 7 punti di share ma il problema è che poi mi si è fuso... disse il direttore del palinsesto. Perchè è settato male... vede.. qui... sul '68 ci sono 3 modalità, lei lo ha messo su "a vanvera" disse smanettando il tecnico helios...

so ragazzi!!
i trenini quando si parla di 68 li devono fare. Il 68 per alcuni è solo un preludio al 69 e quindi cantare brigitte bardò bardò ci sta.
Lo share col 68 è salito di 7 punti? non voglio immaginare con l'anno dopo a che livello potrebbe salire lo share.

A volte mettere il tutto a 'vanvera' fa sortire risultati soprendenti come si vede. Le 3 modalità sul 68 faranno smenettare molti,poi passeranno al 69 e vedremo a quante modalità arrivano.
Intanto devono prima schiarirsi le idee filosoficamente, ovvero tecnicamente sono dei preliminari....

Non esiste contrapposizione (checchè ne dica Fusaro) tra posizione di potere e denaro.
.........
Il potere é oramai frutto di relazioni, la ricchezza é una conseguenza. Se qualcuno trovasse un silos pieno di dobloni potrebbe farsi pippe, ma non arriverebbe nemmeno all'anticamera del potere.

Rimane il fatto che se non ci fosse stato il 1968/69 realisticamente non c'era nemmeno Fusaro ... prima di allora un presunto "filosofo comunista" ospite fisso in tv era impensabile ... cacciarono Dario Fo e Franca Rame e persino Enzo Tortora che certo comunista non era ma "ipercritico" sul sistema di potere in Italia invece si ...

quindi Fusaro è frutto del 68/69. Ma se è nato nell'83 come può essere?


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A
 A
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mi scusi ma se è prevista la modalità "a vanvera" perchè non la posso usare? chiese il direttore. Beh...rispose il tecnico helios... sa come lo chiamiamo noi questo qui? lo chiamiamo "fusaro"... proprio perchè prima o poi fonde, vede... in realtà è un bug della macchina, la casa madre sta lavorando sulla versione 3.0 da collegare all'iphone ma oggi il "fusaro" ha un solo disco che supporta un certo numero di cazzate, se me lo mette in heavy rotation come ha fatto lei, significa che ogni mezz'ora lui andrà a cercare tutte le cazzate disponibili sul '68... esaurite quelle ed essendo in realtà un '83 rielabora alcuni dati, praticamente fa una specie di interpolazione, ne pesca alcune dagli anni '60 e le somma con altre sue native degli anni '80, il risultato può essere brigitte bardò bardò.. dopodichè fonde, disse il tecnico helios. Il direttore si mise una mano sulla fronte, poi esclamò...Un bug? mi scusi ma sono 7 punti di share, come faccio a... Il tecnico lo interruppe. Se io le dico, qual'è la caratteristica del filosofo? lei cosa mi risponde direttore? Mah... non saprei... non capisco praticamente una mazza di quello che dicono... rispose sempre più in affanno il direttore del palinsesto. Non capisce perchè parlano di nulla, ribattè il tecnico, vede... è proprio questo il punto, i filosofi veri possono parlare ininterrottamente senza dire niente, vanno avanti all'infinito senza problemi, mentre questo qui no, il "fusaro" dice tutta una serie di sonore cazzate mettendole una in fila a quell'altra, risulta sicuramente di facile comprensione, ma a un certo punto, se messo in rotazione, subentra quel bug che...


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Primadellesabbie
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@ Tonguessy

Mi riferisco alla situazione generale, a quanto si può capire del mondo attuale. O vuoi analizzare le cose a partire dalle carambole di Berlusconi, le cui gesta sono state finalmente riposte nel bric-a-brac del caso?

...Marchionne fa esattamente ciò che l'odierna borghesia gli impone...

No, no. Non centra niente la borghesia e, fino ad un certo punto, nemmeno gli azionisti. O credi davvero al genio che "aggiusta" Detroit?

Ti lascio le tue opinioni di strategia economico/commerciale che trovo superate, non adeguate alla situazione che stiamo vivendo, non mi addentro in queste cose, qui (per inciso, nella Ferrari il patrimonio é il marchio, non credo proprio Montez. sia andato via per ragioni di bilancio o correlate).

Mi par di capire che tu imposti il tuo pensiero presupponendo che la situazione che stiamo vivendo sia la conseguenza di alcune tendenze o esigenze di carattere economico.

Ritengo che questa pista, che nel particolare può ancora apparentemente valere, tragga in inganno, che ci sia stato un cambiamento di marcia, e che l'economia sia divenuta uno dei tanti strumenti di manovra a disposizione nel confronto di potere in atto (in occidente).


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Rosanna
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mi scusi ma se è prevista la modalità "a vanvera" perchè non la posso usare? chiese il direttore. Beh...rispose il tecnico helios... sa come lo chiamiamo noi questo qui? lo chiamiamo "fusaro"... proprio perchè prima o poi fonde, vede... in realtà è un bug della macchina, la casa madre sta lavorando sulla versione 3.0 da collegare all'iphone ma oggi il "fusaro" ha un solo disco che supporta un certo numero di cazzate, se me lo mette in heavy rotation come ha fatto lei, significa che ogni mezz'ora lui andrà a cercare tutte le cazzate disponibili sul '68... esaurite quelle ed essendo in realtà un '83 rielabora alcuni dati, praticamente fa una specie di interpolazione, ne pesca alcune dagli anni '60 e le somma con altre sue native degli anni '80, il risultato può essere brigitte bardò bardò.. dopodichè fonde, disse il tecnico helios. Il direttore si mise una mano sulla fronte, poi esclamò...Un bug? mi scusi ma sono 7 punti di share, come faccio a... Il tecnico lo interruppe. Se io le dico, qual'è la caratteristica del filosofo? lei cosa mi risponde direttore? Mah... non saprei... non capisco praticamente una mazza di quello che dicono... rispose sempre più in affanno il direttore del palinsesto. Non capisce perchè parlano di nulla, ribattè il tecnico, vede... è proprio questo il punto, i filosofi veri possono parlare ininterrottamente senza dire niente, vanno avanti all'infinito senza problemi, mentre questo qui no, il "fusaro" dice tutta una serie di sonore cazzate mettendole una in fila a quell'altra, risulta sicuramente di facile comprensione, ma a un certo punto, se messo in rotazione, subentra quel bug che...

A , sei fantastico, ma il titolo del romanzo qual è ?


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Georgejefferson
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"A" akbar sei il nostro guro

: )


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Direttore c'è la signora Rosanna al telefono, disse con voce bassa la segretaria di redazione. Urca.. passamela subito rispose il direttore del palinsesto... Caaarissima come stai stavo per chiamart... aspett... un moment.. calma... c'è proprio qui il tecnico helios che parla di un bug... come non te ne frega niente? .. ho capito...ma io che centro?.. vabbè è un'idea mia però... sì... l'hanno pagata un botto la stampant...agli sponsor digli 7 punti di shhh....lo so, lo so, non era un bello spettacolo da vedere... si.. tutto quel fumo... si...così subito dopo gli attentati di parigi... l'ho pensato anch'io..... un clima di terrore dicono..... macchè isis era un bug nella m.... cosa credi che a me... sì la testa che fondeva... si è fuso sì...anche gli occhiali sì... gli occhi rossi sembrava un maniaco... ho visto... in effetti era bruttino... e lo so.. ..un mostro dici... anche io mi sono impressionato cosa cre... sono incazzati neri.... soldi tirati nel cesso... era il format pret a philosopher non quello su al qaida....va bene ma digli che mi sembra eccessiv.....no terrorista no.. questo lo respingo con tutte le mie for... lo so, in prima serata, certo quello sì.... ammetto che... quello sì.. l'eleganza e lo stile per impattare su un ceto più... va bene... ma non esagerare.... non dai Rosanna non sembrava un romanzo di stephen king... daaai.. stava cantando brigitte bardò bardò...


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Rosanna
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Direttore c'è la signora Rosanna al telefono, disse con voce bassa la segretaria di redazione. Urca.. passamela subito rispose il direttore del palinsesto... Caaarissima come stai stavo per chiamart... aspett... un moment.. calma... c'è proprio qui il tecnico helios che parla di un bug... come non te ne frega niente? .. ho capito...ma io che centro?.. vabbè è un'idea mia però... sì... l'hanno pagata un botto la stampant...agli sponsor digli 7 punti di shhh....lo so, lo so, non era un bello spettacolo da vedere... si.. tutto quel fumo... si...così subito dopo gli attentati di parigi... l'ho pensato anch'io..... un clima di terrore dicono..... macchè isis era un bug nella m.... cosa credi che a me... sì la testa che fondeva... si è fuso sì...anche gli occhiali sì... gli occhi rossi sembrava un maniaco... ho visto... in effetti era bruttino... e lo so.. ..un mostro dici... anche io mi sono impressionato cosa cre... sono incazzati neri.... soldi tirati nel cesso... era il format pret a philosopher non quello su al qaida....va bene ma digli che mi sembra eccessiv.....no terrorista no.. questo lo respingo con tutte le mie for... lo so, in prima serata, certo quello sì.... ammetto che... quello sì.. l'eleganza e lo stile per impattare su un ceto più... va bene... ma non esagerare.... non dai Rosanna non sembrava un romanzo di stephen king... daaai.. stava cantando brigitte bardò bardò...

"A" akbar sei il nostro guro,

romanzo di politica e follia, consigliato per chi vuole andare oltre la banalità del quotidiano e cogliere la profondità metafisica dell'essere.

Grazie, domani lo compero ...


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Primadellesabbie
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...il materialismo storico è l'unica lettura possibile della realtà...

Ho trovato la citazione che avrei voluto mettere per bilanciare (senza oscurare ne sminuire) questa tua affermazione:

"constateremo in questi periodi, che potremmo chiamare scientifici, che la realtà potendo essere colta solo attraverso le vie dello spirito, scompare, lasciando al suo posto i procedimenti intellettuali...che si oppongono alla valutazione stessa della realtà..."

Ti nascondo l'insolito contesto dal quale ho preso questo pensiero degli anni '70...


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Jor-el
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Sul '68 Fusaro ha una visione vetero. Se ben ricordo, era proprio dal PCI che, all'epoca, partirono le prime critiche al Maggio francese: piccolo borghesi era la definizione più benevola. Poi, quando il 1969 italiano generò i gruppi della sinistra rivoluzionaria, il PCI - che mai tollerò nulla alla sua sinistra - s'inferocì, in particolare modo la sua ala stalinista. Io sono di Bologna, e ricordo in piazza gli scontri con il servizio d'ordine del Partito, i "gasisti". Ancora, quando Fusaro tocca l'argomento '68, gli si inceppa il senso dialettico: sempre il Capitale si riorganizza e si riconfigura rispecchiandosi nel suo nemico di classe, facendo propri i contenuti delle lotte e usandoli per creare nuove divisioni nella classe. E' l'Abc della dialettica: il Capitale si trasforma sospinto dalla lotta di classe, ma nel farlo, fa emergere nuove contraddizioni...


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Tonguessy
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... era il format pret a philosopher...

Già, purtroppo. La filosofia ridotta a format, segno inequivocabile delle povertà comunicativa, della nullità di significati dell'era postmoderna. Mi chiedo quale sia la differenza tra le tue invenzioni e le invenzioni di Fusaro. Ma è una domanda retorica. Le tue sono invenzioni surreali, e come tali sono facilmente distinguibili dalla invenzioni reali (in più hanno la capacità di stravolgerle per farci vedere il mondo a testa in giù) mentre Fusaro usa delle invenzioni iperreali che hanno la caratteristica di sapersi confondere con le invenzioni reali (il marxismo in questo caso) per smembrarle e generare così quella ridondanza di significati che è la cifra della postmodernità. Non si hanno più valori definiti, e le parole (una volta così impoortanti) hanno definitivamente perso il loro significato pr acquisirne parecchi, anzi tutti. Qualsiasi parola significa tutto, come Orwell ammoniva tempo fa. La libertà è schiavitù e la palingenesi semantica non riguarda solo queste due parole, ma tutte indistintamente. Nessuno sa più cosa significhi cosa. E' la fine delle ideologie intese come sistemi di comunicazione portatori di valori, di significati. Se la libertà è schiavitù allora è facile comprendere come Fusaro sia Marx, e come il 68 sia il vero responsabile del nuovo capitalismo postmoderno. Certo, vista in quest'ottica il capitalismo diventa antiborghese la borghesia anticapitalista, e tutte le possibili varianti. E' il caos del relativismo assoluto, dove qualsiasi parola assume qualsiasi significato. Tutto questo non può che portare a generazioni di discorsi monchi, di ambiguità sistemiche, di finalità che vagano nella vacuità del nihil. L'abisso di Nietzsche ci sta osservando ed uno ad uno rapirà tutti i nostri significati, lasciandoci orfani della comunicazione, unico vero motivo per cui l'uomo viaggia nelle esperienze: per poterle comunicare.
Serve urgentemente un ritorno alle ideologie: pur con tutti i loro limiti sono le uniche in grado di contrastare lo sguardo dell'abisso che si è posato su noi individui di questa società malata. Preferirei quindi un fascista a Fusaro, se solo mi fosse chiara la distinzione. Ah, l'abisso!


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Rosanna
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...il materialismo storico è l'unica lettura possibile della realtà...

Ho trovato la citazione che avrei voluto mettere per bilanciare (senza oscurare ne sminuire) questa tua affermazione:

"constateremo in questi periodi, che potremmo chiamare scientifici, che la realtà potendo essere colta solo attraverso le vie dello spirito, scompare, lasciando al suo posto i procedimenti intellettuali...che si oppongono alla valutazione stessa della realtà..."

Ti nascondo l'insolito contesto dal quale ho preso questo pensiero degli anni '70...

Credo che la questione vada posta in termini diversi:

John Zerzan, nel suo testo "Primitivo attuale" dice che il tempo storico inizia con l'agricoltura, che è l'atto di nascita della produzione, che comporterà una deformazione della vita e della coscienza. La produzione dunque comporterà una vera rivoluzione della coscienza e dello spirito umano, e segnerà una frattura tra natura e cultura.

La vita delo spirito viene necessariamente condizionata e governata
dalla vta della materia.

Il nucleo della concezione materialistica della storia di Marx, sta nell’affermazione che gli uomini, i quali vivono e producono in una data società, si trovano a muoversi entro «determinati rapporti necessari e indipendenti dalla loro volontà», che sono i rapporti di produzione propri di una determinata fase dello sviluppo storico; questi costituiscono la struttura economica della società, la base reale sulla quale si eleva la sovrastruttura dei rapporti giuridici e politici, la vita intellettuale, morale e religiosa, e soprattutto le forme determinate della coscienza sociale.

Nelle condizioni materiali, che comprendono l’ambiente naturale geografico e lo sviluppo demografico, determinanti soprattutto sono le forze produttive (strumenti di produzione, gli uomini che li producono e li muovono, le esperienze e le abitudini di lavoro, i beni prodotti) e i rapporti di produzione (sistemi di produzione: bottega, manifattura, industria; e relazioni di lavoro: schiavitù, artigianato, salariato), che nel loro insieme caratterizzano l’ordinamento di una data epoca storica (schiavismo, feudalismo, capitalismo).

Sono i contrasti profondi nel campo della vita economica e produttiva, e in dati periodi il contrasto fra le forze produttive e i rapporti di produzione, fra l’accrescimento e il progresso dei mezzi di produzione e degli uomini che li usano e i sistemi di produzione e di lavoro, che soffocano il loro sviluppo, determinano i contrasti e i conflitti nel campo sociale, e, nel caso del contrasto fra forze produttive e rapporti di produzione, caratterizzano un’epoca di rivoluzione, in quanto prima o poi quel contrasto sbocca in rivolgimenti e trasformazioni giuridici e politici.

In questi conflitti e rivolgimenti le idee agiscono per il materialismo «come forze materiali», accentuando e organizzando il movimento di trasformazione dell’ordine giuridico, politico, sociale e produttivo esistente. Questa concezione ha il suo fondamento nel principio che «la vita non è determinata dalla coscienza, ma la coscienza è determinata dalla vita», che «la coscienza non può mai essere qualcosa di diverso dell’essere consapevole»; perché anzi «la produzione delle idee, delle rappresentazioni, della coscienza è, in un primo tempo, direttamente intrecciata con la vita materiale» e con l’attività e lo scambio fra gli uomini.

Tesi che io condivido profondamente, perché mi sembra l'unica possibile lettura della realtà di tutti i tempi storici, a partire appunto dalla nascita dell'agricoltura e della storia.


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Primadellesabbie
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...Tesi che io condivido profondamente, perché mi sembra l'unica possibile lettura della realtà di tutti i tempi storici, a partire appunto dalla nascita dell'agricltura e della storia.

Qui sta il corto circuito principale che determina una sorta di dittatura del pensiero scientifico al quale siamo talmente assuefatti da esserne vittime e propagandisti.

La scienza ha implicitamente una finalità, non va dimenticato, é una riduzione voluta del campo di indagine del pensiero, finalizzata alla soluzione di problemi di ordine pratico.

Che senso ha limitare le possibilità di comprensione, espandendo arbitrariamente lo spazio di applicazione del metodo scientifico fino a far coincidere i suoi limiti con quelli del pensiero tout court?

Le premesse dell'autore che citi sono funzionali al discorso che intende sviluppare, trarne una conseguenza così: "La vita delo spirito viene necessariamente condizionata e governata dalla vta della materia." non mi sembra opportuno.

L'eredità dell'uomo é più vasta di così, e la sua potenzialità di indagine meno costretta di quanto indicato qui.

Se ci troviamo a percorrere una via, intrapresa nella notte dei tempi, in circostanze e per ragioni ignote, salvo decriptare correttamente i miti relativi, perché dovremmo ridurci a considerarla l'unica possibilità e costringerci, usando in modo perverso la cultura, a disfarci delle possibilità che la nostra condizione umana ci offre. In termini religiosi si tratterebbe di una bestemmia.

Nota bene che non intendo affermare che sia opportuno deviare a casaccio, o rifiutarsi di proseguire la strada che il caso pare averci assegnato o fare mancare la nostra solidarietà ai compagni di viaggio.

Ma rinunciare alle possibilità che il destino ha imbastito addosso a tutti noi e rassegnarsi ad una volontaria miopia per la prorompente vitalità di alcuni (o molti) science enthusiasts, che hanno scambiato l'umanità e la vita di tutti per un parco a tema, mi sembra francamente eccessivo.


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Rosanna
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L'eredità dell'uomo é più vasta di così, e la sua potenzialità di indagine meno costretta di quanto indicato qui.

In termini religiosi si tratterebbe di una bestemmia.

Infatti io non ragiono in termini religiosi, ma in termini filosofici e razionali, lo spirito dell'uomo non si manifesta solo nella religione, ma anche nella sua cultura, nell'arte, la musica, la letteratura, che sono perfettamente calate in un contesto storico culturale ben preciso e le idee che le ispirano sono fortemente condizionate da quel contesto.

Non si può dire che Leopardi manchi di spiritualità, eppure era convintamente ateo, il suo desiderio di infinito lo proietta direttamente nell'universo dei mondi, ma la voragine che incontra, e soprattutto il vuoto immenso di insignificanza idealistica, provocano in lui un "horror vacui", l'orrore dell'abisso, l'assenza assoluta di dio.


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Tonguessy
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La scienza ha implicitamente una finalità, non va dimenticato, é una riduzione voluta del campo di indagine del pensiero, finalizzata alla soluzione di problemi di ordine pratico.

Che senso ha limitare le possibilità di comprensione, espandendo arbitrariamente lo spazio di applicazione del metodo scientifico fino a far coincidere i suoi limiti con quelli del pensiero tout court?
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Metodo scientifico? Ho letto bene? E in cosa consisterebbe? Nelle teorie di Popper, Feyerabend, Lakatos, Kuhn, Feynman o qualcun altro ancora? Proprio perchè è vera la tua prima osservazione, bisogna saperla applicare a qualsiasi serie di relazioni. Anche la metafisica e la spiritualità non possono che essere "una riduzione voluta del campo di indagine del pensiero, finalizzata alla soluzione di problemi di ordine pratico".
Si torna sempre lì: la cultura (in senso lato) è utile nel definire ciò che si può fare perchè genera benessere e ciò che è bene evitare perchè causa danni. La cultura ha queste finalità (in genere) e quindi tutto ciò che è culturale (fosse anche l'uso delle stoviglie) non può che essere veicolo di enfasi da una parte e restrizioni dall'altra. Senza possibilità di scampo, qualsiasi forma culturale assolve a questo duplice scopo. "Espandere arbitrariamente" una forma culturale significa modificarne i connotati prcedenti. Oggi viviamo il dramma della deindustrializzazione perchè sono cambiati i rapporti tra capitale e società, e quindi è cambiata anche la cultura. Non è successo il contrario, esiste una precisa distinzione tra causa ed effetto. Poi tu mi citi i limiti del metodo scientifico dimenticando, temo, che la scienza fu il mezzo principale con cui la borghesia si impossessò del potere nel rinascimento, aprendo le strade del commercio. Scienza e tecnica tivennero sempre più sofisticate per permettere alla borghesia si scalzare definitivamente la nobiltà. Quindi i limiti della scienza sono i limiti della borghesia. Ed è un terribile errore che Lotta Comunista insista nel definirsi un "partito-scienza" perchè non si rende conto della contraddizione. D'altronde fare riferimento ad una cultura "altra" (popolare, operaia, contadina e via dicendo) è assolutamente impensabile perchè tutte quelle culture (quindi metodi relazionali e valori) sono praticamente scomparse, buone solo per ricerche storiche. Questo è il cul-de-sac nel quale la postmodernità ci ha condannato a vivere: esiste solo una scelta, perchè "la libertà è schiavitù" come diceva Orwell.


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