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Diritti degli animali?Sì grazie! Lettera aperta a Bertinotti


Tao
 Tao
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Diritti degli animali? Sì grazie! Lettera aperta a Fausto Bertinotti

Caro Fausto,

abbiamo constatato con che nel Programma della Sinistra L’Arcobaleno è presente soltanto un breve riferimento alle tesi di cui è portatore, oramai da decenni, il crescente e variegato movimento animalista mondiale. Il brano in questione è il seguente:

7. DIRITTI DEGLI ANIMALI
La Sinistra l’Arcobaleno propone di inserire il rispetto della dignità degli animali e la tutela della biodiversità nella Costituzione e riconoscere la loro natura di esseri senzienti nel Codice Civile. Daremo piena attuazione alla normativa comunitaria e nazionale per il benessere degli animali. Proporremo norme contro la reclusione e lo sfruttamento degli animali negli zoo, nei circhi, negli acquari e nei delfinari con la creazione di strutture per l'accoglienza di quelli sequestrati o in difficoltà. Ci batteremo per la piena applicazione della legge sul randagismo con priorità per le campagne di sterilizzazione e di adozione responsabile: mai più canili lager ma strutture di parco canile. Riconosceremo lo status di animali da affezione agli equidi. Obiettivo fondamentale è inoltre l'innovazione nella ricerca di base con l'obiettivo del superamento,in tempi brevi, della sperimentazione animale.

Da almeno quattro anni, in Italia l’eco-animalismo ha permeato la sinistra alternativa con la dirompenza innovativa delle proprie tesi, affermandosi, all’interno di soggetti come il PRC e il partito del Verdi per la Pace, a livello locale e nazionale e svolgendo il ruolo di collante tra una larga base di cittadinanza attiva priva di riferimenti politici e i nostri partiti. Il lavoro politico prodotto dagli animalisti e il riconoscimento che questi hanno ottenuto all’interno di questi partiti sono un patrimonio che non può essere disperso...

Si è svolto di recente presso la sede romana di “Carta” un incontro tra rappresentanti del movimento eco-animalista e della Sinistra L’Arcobaleno, nel corso del quale sono stati presentate le tesi antispeciste su temi salienti che una sinistra proiettata al futuro non può più eludere, pena la non credibilità di molte sue proposte, sotto il profilo sociale, ecologico, culturale. Nella campagna elettorale de L’Arcobaleno sino ad ora non si è però vista traccia dei temi presentati in quella e in molte altre occasioni.

Le questioni sollevate dal mondo animalista, che rappresenta una realtà fatta di decine di migliaia di cittadini italiani, specialmente giovani, non si basano su un generico pietismo nei confronti della sofferenza animale (che il sistema di produzione capitalistico impone nella sola Italia, ogni anno, a milioni di soggetti non umani ridotti a macchine da sfruttare); esse si rivolgono, bensì, all’intera società, con proposte ancora ben lungi dall’essere patrimonio comune e che solo una sinistra adeguata al ruolo innovatore a cui è chiamata può interpretare, data la loro ricaduta sulla quotidianità di milioni di persone.

Ci riferiamo a questioni come la devastazione dell’ambiente imposta dalla zootecnia , con conseguenze drammatiche dal punto di vista sociale per le popolazioni del Sud del mondo, depredate dei propri terreni e delle proprie colture, sacrificate all’allevamento delle multinazionali. Lo stesso tema riguarda l’intima quotidianità nel mondo “occidentale”, se si considerano le conseguenze sanitarie – ormai note a tutti come ha rilevato recentemente anche la F.A.O. - dell’abnorme quantità di cibi di origine animale presenti sulle nostre tavole. Non è più possibile parlare credibilmente di salvaguardia ambientale e prevenzione sanitaria senza sposare politiche volte alla drastica riduzione dello sfruttamento degli animali da allevamento e alla promozione di un’alimentazione vegetariana, a partire dai più giovani.

Altro nodo cruciale, trattato peraltro già nel programma del’Unione, è quello della ricerca scientifica senza l’utilizzo di animali. I laboratori in cui si pratica la vivisezione, nella sola Italia, coinvolgono milioni di animali ogni anno, sacrificati sull’altare di una falsa scienza, funzionale esclusivamente alle esigenze dell’industria farmaceutica e del carrierismo di ricercatori senza scrupoli. Gli animali non sono però le uniche vittime di questo massacro: siamo infatti tutti noi a pagare le conseguenze di una ricerca che muove miliardi di Euro, alimentando false speranze, senza approdare a risultati significativi, a causa dell’errore metodologico rappresentato dall’utilizzo delle altre specie animali come modello umano. Solo un investimento su metodi di ricerca alternativi - gli USA e nei paesi più avanzati d’Europa stanno già sostituendo progressivamente la vivisezione - si faranno passi decisivi, anche in Italia, in campo farmacologico: è notizia di questi giorni che le tre più grandi agenzie di ricerca sanitaria statunitensi hanno programmato di passare agli esami tossicologici su tessuti e cellule umane nei prossimi cinque anni, cancellando totalmente la ricerca su modelli animali.

Passando alla questione caccia, storico tema irrisolto del movimento animalista, occorre che la Sinistra tutta prenda coscienza che ogni anno in Italia muoiono decine di persone, e molti di più sono i feriti, a causa della militarizzazione delle campagne operata dai cacciatori. Le armi e le munizioni con cui i cacciatori uccidono gli animali sono le stesse che gli armatori italiani vendono ai guerrafondai di tutto il mondo. Guerra e caccia si configurano – concezione che risale ai tempi di Aristotele (“La guerra è la caccia dove la preda è l’uomo”) - come due facce di una stessa medaglia, sulla quale è impresso l’emblema della distruzione del più debole e della violenza. Anche dal punto di vista ambientale la caccia è insostenibile, viste le grandi quantità di residui di piombo che i cacciatori lasciano sul terreno, causando la morte di migliaia di uccelli migratori, tra i quali figurano specie a rischio di estinzione. Occorre anzitutto battersi contro le oramai abituali deregolamentazioni promosse da molte regioni italiane (a causa delle quali l’Italia paga ogni anno multe esorbitanti alla UE). È inoltre necessario fare nostra la proposta di un ampio fronte di associazioni animaliste e di cittadini esasperati, schierati contro la possibilità - concessa ai soli cacciatori – di accedere ai terreni privati in assenza di alcuna autorizzazione da parte dei proprietari. In Italia, la caccia si svolge principalmente in questi luoghi, a causa di una legge anacronistica, risalente, non a caso, al ventennio fascista.

In ambito scolastico, nel quadro della promozione della cultura della Nonviolenza, in alternativa alle politiche securitarie e repressive proposte dalla destra e dal centro veltroniano per risolvere l’”emergenza bullismo”, è indispensabile riproporre l’inserimento di programmi curriculari di educazione civica, che si basino sulla promozione del rispetto nei confronti del più debole (di cui gli animali sono un efficace paradigma) e dei diritti di ciascuno/a come chiave per una convivenza civile che nel nostro paese va pazientemente ricostruita. È di recente pubblicazione uno studio sottoscritto da oltre trecento psicologi lombardi che dimostra come la normalizzazione diffusa della violenza nei confronti degli animali rappresenti un elemento centrale dell’accettazione della prepotenza come metodo dell’agire sociale, a partire dai rapporti tra i più giovani. La rivalorizzazione della Nonviolenza, di cui tu, Fausto, sei stato il principale motore in questi anni non avrebbe, d’altra parte, significato compiuto senza un ripensamento drastico del rapporto unidirezionale che l’umanità industrializzata ha costruito con le altre specie animali e con la natura in generale, come postulato già da pensatori storici del metodo nonviolento come Gandhi e Capitini.

In definitiva, riteniamo cruciale che la Sinistra L’Arcobale
no si occupi anche dei temi sollevati dal movimento eco-animalista, che altrimenti rimarrebbero ancora relegati al di fuori dell’agone della politica, circostanza che rappresenterebbe l’ennesima occasione persa per riconnettere i settori più avanzati della società attiva con chi dovrebbe rappresentarli. Chiediamo che la campagna elettorale dell’Arcobaleno metta chiaramente in luce questi temi tra le sue priorità, in modo da rappresentare da subito un segnale di permeabilità della Sinistra ai movimenti di base, che altrimenti rimarrebbe percepito da molti e molte come un vuoto slogan. La nostra diversità rispetto agli altri soggetti della politica si può marcare solamente facendo seguire i fatti alle parole. Seguitare a basare la campagna elettorale sulle questioni del lavoro, lascando in secondo piano gli altri temi che devono necessariamente entrare a far parte del nostro processo di innovazione per il riscatto reale del nostro paese, sarebbe un errore politico dalle gravi conseguenze, anche in termini elettorali.

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Enrico Moriconi
Fonte: www.enricomoriconi.it/
Link: http://www.enricomoriconi.it/html/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=591&mode=thread&order=0&thold=0
10.03.08


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