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E io oggi voto Piperno


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il mondo alla rovescia non è solo un bellissimo quadro di Brueghel, ma anche la sensazione che si prova varcando le porte di Montecitorio. Per carità, anche fuori non è che le cose stiano tanto a posto, viviamo pur sempre in un mondo nel quale le missioni di pace incominciano con i bombardamenti indiscriminati e contemporaneamente milioni di persone muoiono non di fame ma di eccesso di cibo. Ma nei corridoi labirintici di Montecitorio il filo d'Arianna si spezza facilmente se cerchi di risalire alla logica e alla ragione.

E così quest'oggi si è avverato, proprio nel cuore delle istituzioni, il sogno rivoluzionario di Saramago, la rivolta silenziosa e moltitudinaria delle schede bianche: ma, purtroppo o per fortuna, non c'è alle spalle nessun complotto cospirativo ma solo un astruso tatticismo politico il cui senso sfugge alla stragrande maggioranza delle persone che vivono al di fuori di questo palazzo e hanno pensieri molto più materiali a cui pensare, del tipo trovare un lavoro o arrivare a fine mese.

Il popolo degli "eletti", invece, nell'aula come nei corridoi, nella buvette, sui divani del transatlantico, si aggrega e si disaggrega in piccoli e grandi capannelli nei quali esercita il potere di decrittare quei codici segreti con i quali comunicano tra di loro. Votare scheda bianca è sempre stato un gesto simbolico di protesta e di dissenso, ma oggi i più illustri leader del centro-sinistra mi cercano di spiegare come quel non voto sia un gesto opportuno e responsabile. Per rispetto e timidezza, mi lascio persuadere, del resto per uno che per dieci anni ha fatto l'astensionista non è poi tanto difficile lasciare in bianco la scheda, mi posso anche allineare, molto meglio che votare alcuni dei nomi impresentabili circolati in questi giorni.

Entro nell'urna, è una sensazione strana, quando alzi quella tendina, ti trovi per un momento al sicuro, ci vorrei rimanere un paio d'ore lontano dagli sguardi al tempo stesso minacciosi e intimoriti dei tuoi avversari politici, che attendono da un momento all'altro che cacci il passamontagna e i bulloni e ti metti a urlare 10, 100, 1000 Nassirya. E’ più forte di loro, l'ha detto Berlusconi che mi sogna col passamontagna, e quindi diviene per magia la loro Verità, te lo gridano in faccia alcuni dei più accesi sostenitori all'esterno del palazzo ma anche gli onorevoli sguardi che incroci in Transatlantico. Mi attengo alla decisione dell'Unione, non prendo nemmeno in mano la matita, ma piego con calma la scheda, ci vorrei restare ancor un poco in quel posticino, è il posto più bello della Camera perché è l'unico angolo nel quale puoi sfuggire agli sguardi rancorosi e agli assillanti teleobiettivi che ti scrutano come il grande fratello, secondo dopo secondo, passo dopo passo, alla ricerca di uno sbadiglio o di un dito dentro il naso. Apri la tendina ed ecco ancora una volta venir fuori il mondo alla rovescia. Francesco Guccini, Adriano Sofri, Cesare Previti e Bruno Vespa, ecco alcuni dei nomi usciti dall'urna elettorale. Ed io che credevo che fosse una cosa seria.

Domani tento di raddrizzare il mondo, voto Franco Piperno.

Francesco Caruso
Fonte: www.lastampa.it
9.05.06


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