Da due giorni Tg e giornali, come se ubbidissero ad un’unico direttore d’orchestra, stanno picchiando duro sulla manifestazione di sostegno alla resistenza palestinese svoltasi a Roma il 18/11. Si urla allo scandalo per tre fantocci di mercenari occidentali dati simbolicamente alle fiamme. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Gli esponenti politici dei due poli sistemici che fanno a gara nell’esecrare questo gesto sono gli stessi che hanno inviato le forze armate italiane in Somalia, Iugoslavia, Afganistan, Iraq e ora in Libano. In tutti questi casi i loro tanto amati soldatini non hanno bruciato fantocci, ma esseri umani in carne ed ossa, nella gran parte dei casi civili, bambini, vecchi e donne innocenti.
In Iugoslavia, con le loro «bombe umanitarie» hanno incenerito case, ospedali, scuole, stazioni TV, interi villaggi. In alcuni casi (vedi Mogadiscio negli anni 1993-94) hanno seviziato e torturato dei giovani per obbligarli a fare la spia. E siccome si parla di simboli, come dimenticare quali fossero quelli che i nostri gloriosi para’ ostentarono in Somalia mentre svolgevano la loro opera umanitaria? Ovvero: «... l'ostentazione presso talune unità di simboli e slogan nazisti e fascisti" —dalla relazione del maggio 1998 della commissione presieduta dall'ex presidente della Corte costituzionale Ettore Gallo.
Dove voglia andare a parare il Partitone filo-sionista e’ presto detto. A illegalizzare chi sostenga le Resistenze, abolendo il diritto costituzionale a manifestare liberamente le proprie opinioni. Anche stavolta, come in altri casi, Di Pietro è la bocca della verita’. In un’intervista rilasciata a La Nazione di oggi, dichiara apertamente che il governo dovrebbe
approvare una legge per vietare le manifestazioni antimperialiste, una legge sul modello di quella che vieta negli stadi l’ingresso a certi ultra’. Questo sara’, in effetti, un punto decisivo dello scontro politico italiano nel
prossimo futuro. Il sistema italiano tentera’ di adeguarsi piu’ di quanto non abbia gia’ fatto, alla tendenza generale delle democrazie imperialiste, alla loro trasformazione in regimi totalitari ove non ci sia agibilita’ politica per forze antagoniste, alla loro definitiva militarizzazione interna—conseguenza apparentemente ineluttabile della militarizzazione delle relazioni internazionali.
In ballo non c’e’ quindi solo il diritto degli antimperialisti ad affermare le loro opinioni, in ballo c’e’ la sorte della Cosituzione formale e sostanziale di questo paese, se esso si debba adeguare alle norme fasciste adottate negli USA dopo il 2001 o meno. L’unita’ piu’ decisa degli antimperialisti non e’ necessaria solo per aiutare le Resistenze popolari in Palestina o Iraq. Quest’unita’ e’ indispensabile per ricostruire in questo paese un movimento di massa che sbarri la strada ad un’esito autoritario e totalitario. In questa cornice vale il motto del ‘68: dai loro un dito e ti prenderanno tutto il braccio. I diritti democratici, tra cui anche quello di dar fuoco a fantocci che simboleggiano il militarismo e la guerra imperialista, vanno difesi in blocco, nella loro interezza, non a pezzi e bocconi.
Per questo siamo rimasti basiti nel leggere la brutta nota diffusa dal Forum Palestina (promotore della manifestazione di Roma: «5. Infine vorremmo chiedere a chi nella manifestazione di sabato ha bruciato i pupazzi e lanciato slogans inservibili e insulsi (lo stesso era accaduto a febbraio). Se sapevate (e lo sapevate) che era pronta la trappola mediatica che sarebbe servita a manipolare e occultare una manifestazione sulla Palestina, perché vi siete coscientemente e puntualmente prestati alla trappola? O siete stupidi o siete malconsigliati. Nel primo caso ravvedetevi, nel secondo allontanate i cattivi consiglieri. La prossima volta sarà l’intera manifestazione che non permetterà che vi prestiate di nuovo alla trappola».
Vorremmo sbagliarci, ma questa dichiarazione sembra essere stata fatta a comando: «Io chiederò al Forum della Palestina che ha organizzato il corteo non soltanto di condannare ma anche di cambiare le regole. D'ora in avanti io scenderò in piazza se la piazza sarà messa al sicuro da queste trappole mediatiche. (...) Bisogna ritornare a un bel servizio d'ordine. Che prima sterilizzi, cinga e si premuri di mandarli, come si faceva una volta, in coda al corteo, tenendoli a una distanza di sicurezza in modo che sia evidente la separazione dei due mondi. E poi convinca, persuada alla calma, alla tranquillità». (Intervista di O.Diliberto a Repubblica di oggi) Non chi brucia fantocci deve essere cacciato dalle nostre manifestazioni, ma chi viene a sfilare solo qualche attimo per poi recarsi in Parlamento a votare finanziarie e missioni di guerra.
Notiziario del Campo Antimperialista
Fonte: http://www.antiimperialista.org
20.11.06
...sui salti mortali dell’on. Diliberto
Il nostro contingente al corteo di Roma ha distribuito un volantino in cui si affermava:
«Accade tuttavia che, nel tentativo di domarci e di mettere il cappello sulla nostra manifestazione, pezzi avariati del ceto politico sitituzionale, gli stessi che hanno votato sia per il rifinanziamento della missione berlusconiana in Afganistan, sia per quella NATO in Libano (gli stessi che domani voteranno una Finanziaria che devolve alle spese militari imperialiste la più alta cifra da alcuni decenni in qua) siano tra noi. Questo tentativo va respinto! Non abbiamo deciso di contrapporci alla pagliacciata di Milano per fare le comparse di una buffonata a Roma. Non è solo questione di igiene (che ha tuttavia la sua importanza), è questione di chiarezza e prospettiva politica. Un nuovo movimento per la pace, un movimento che raccolga in modo coerente la consegna della lotta contro la guerra senza se e senza ma, non può partire con lo stesso piede sbagliato di quello del 2003 —ovvero la scelta di fare alleanze con cani e porci. Chi vota per la guerra alle Resistenze popolari in Afganistan e in Libano; chi fa parte di un governo legato a doppio filo con i criminali di guerra americani e israeliani (vedi accordo di cooperazione militare e spionaggio tra Roma e Telaviv); non può impunemente venire qui a prenderci per il culo. Se alcuni dei promotori hanno preferito chiudere gli occhi, possiamo riparare all’errore: buttiamoli fuori»!
In realta’ non c’e’ stato bisogno di cacciare Diliberto e company, una volta respinto il tentativo del PdCI di passare davanti agli antimperialisti, essi se ne sono andati da soli non appena alcuni compagni hanno compiuto il gesto simbolico di bruciare i fantocci dei mercenari occidentali. Il gesto non meno simbolico dei comunisti italiani di abbandonare la manifestazione non ha tuttavia evitato a Diliberto di beccarsi le critiche dei suoi alleati di governo per non parlare di quelle dei berlusconiani. Nel tentativo di smarcarsi dal pressing Diliberto ha concesso una demenziale intervista a Repubblica di oggi nella quale insinua lo zampino dei servizi segreti: «chi sono costoro, da dove vengono e, soprattutto, c'è dietro qualcuno?». Siamo al ridicolo, davanti al vecchio anatema di staliniana lanciato agli oppositori di sinistra: «CHI VI PAGA?». La domanda in verita’ deve essere rivolta proprio a lui: CHI TI PAGA? Risposta: al pari dei funzionari di polizia o dei mercenari inviati a contrastare le guerriglie in Medio Oriente, egli e’ lautamente retribuito da questo Stato. Non e’ che se ne possa fare vanto. Perse le staffe per essere sfilato in fondo al corteo e per averlo poi dovuto abbandonare, Diliberto, nella stessa intervista, dulcis in fundo, se la prende quindi con noi perche’ ce l’abbiamo col Ministro degli esteri, e ne approfitta per sottolineare che lui condivide pienamente l’operato di D’Alema. Appunto! Non si tengono i piedi su due staffe. Non si sta nei governi che hanno bombardato la Iugoslavia, che inviano truppe a destra e a manca per combattere le Resistenze, e poi pensare di passarla liscia in manifestazioni che proprio con le Resistenze stanno. Diliberto ha ricevuto una lezione di stile da parte di chi non solo non e’ pagato da nessuno e a ragione gli chiede di essere coerente.
Notiziario del Campo Antimperialista
Fonte: http://www.antiimperialista.org
20.11.06
La sostanza è giusta: a dover essere condannati sono i macellai sionisti-statunitensi e gli ipocriti (Diliberto) che fingono di opporsi.
D'altronde il Campo Anti-imperialista ammette sostanzialmente la responsabilità di tali slogan e gesti. Perché si sono esibiti in tale modo?
E qui torniamo all'articolo di Paolo Jormi Bianchi in home-page: servizi segreti.
Il Campo Anti-imperialista e i loro associati Comitati Iraq Libero hanno sempre:
- sostenuto la fantomatica "Alleanza Patriottica Irachena" di Jabbar Al Kubaysi, che penso nessun iracheno abbia mai sentito nominare.
- sostenuto Muqtada Al Sadr, falso resistente ma reale genocida, che sta portando avanti i piani di guerra civile degli occupanti statunitensi.
E ora queste esibizioni di piazza fatte apposta per i media cannibali... Io un'idea me la sono fatta.
Concordo con Marzian. Mi sono fatto la stessa idea. Fermo restando il fatto che le critiche a d'alema e diliberto sono piu' che giuste, che alla guerra dei ponti hanno distrutto un'ambulanza con una donna incinta dentro, che in una camerata dei carabinieri nella caserma attaccata a nassiriya ci stava ben in vista il gagliardetto della RSI, che in somalia torturavano la gente con la corrente elettrica ecc... ecc...
se TUTTI i "mezzi d'informazione" hanno potuto dire quello che hanno detto vuol dire che coloro che coscientemente si oppongono sono disorganizzti e poco numerosi
questo è triste e pericoloso
e poi tutti i giornalia criticare i manifestanti e quelli che hanno detto che olmert è un macellaio di bambini... 🙄 sono tutti sulla stessa barca..
Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili! (B. Brecht)
Non credo che bruciare bandiere o pupazzi raffiguranti soldati assassini sia una cosa utile. Ma ciò cambia le legittime ragioni di una protesta? L’assassino diventa meno assassino se la sua effige viene bruciata in piazza? E una bandiera bruciata, data in pasto al pubblico ludibrio, diviene davvero più onorevole in virtù di tale atto? (che resta, comunque, atto stolto e fatto da stolti).
Non credo proprio. Quella bandiera continuerà ad essere un simbolo di oppressione se rappresenta un paese oppressore.
Tutto questo mi ricorda una vecchia canzone di Gaber intitolata “Se fossi Dio” che, più o meno, diceva così del piccolo borghese violentatore di minorenni: “Speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo cara figlia! Così per i giornali diventa un bravo padre di famiglia”. Appunto. Precisamente.
Si fa un gran rumore mediatico per coprire le vere ragioni che hanno animato le manifestazioni di sabato scorso. A mio modo di vedere, se non fosse stato per le bandiere o per i fantocci bruciati ci si sarebbe attaccati agli slogan (quei cani di giornalisti di Studio Aperto hanno detto di avere registrato slogan infamanti contro le forze militari italiane, ma più ripetevano: “Li sentite in sottofondo, 10-100-1000 Nassirya”? Più non si sentiva un bel nulla, se si esclude la voce della conduttrice del Tg che ripeteva: “sì, sì li sento!”). Ma gli organizzatori della manifestazione non si dolgano troppo e non perdano tempo a scovare i piromani, tanto i media trovano sempre un modo per "pervertire" il volere popolare, a prescidere da questi idioti. Eccovi un argomento buono per tutte le stagioni e usato già tante volte: l’ingratitudine della sinistra antioccidentale ed antisemita che preferisce i mussulmani della sharia rispetto agli americani (gli affossatori della dittatura nazi-fascista) dei diritti umanitari e delle libertà civili. A qusto punto, anche Hiroshima e Nagasaki, perdono di "portata" di fronte a tanta "bontà".
In qualunque forma si protesti, i giornali (che hanno i propri padroni) e i giornalisti (che hanno le loro cucce) racconteranno sempre e solo quel che fa più sensazione o quel che più conviene raccontare. Per questo, come diceva Gaber (stessa canzone): “con i giornalisti come cogli, cogli sempre bene”.
Un po’ di manipolazione e un po’ di società dello spettacolo, è questo il loro lavoro. Del resto i compagni, “figli di prometeo” ed autori dell’infausto gesto, già sapevano quel che sarebbe accaduto il giorno dopo. Ed è per questo che lo hanno fatto. Tutti qui a parlare di loro.
Vorrei chiedervi solo un favore. Va bene dare l’alibi alla stampa di sistema. Ma darlo a Bertinotti proprio non mi va giù. Il Grande Vecchio del Comunismo Riformato (CR) sulla manifestazione ha detto solo due parole. Ovviamente, non erano una chiosa negativa alle stragi israeliane contro i palestinesi, ma un’invettiva contro gli slogan e contro gli “idioti” che bruciano le bandiere. Gli avete tolto le castagne dal fuoco.
Fonte: http://ripensaremarx.splinder.com/
20.11.06
X Tao
Ti leggo spesso, ho buona stima di te mi piace quello che posti e che scrivi...
Condivido l'analisi politica, sono totalmente antimperialista e sostengo da anni la pericolosità per il mondo degli assassini USA e i loro compari israeliani... Senza divagarmi nelle ragioni storiche del servilismo italiano alla causa occidentale (NATO) ti invito a riflettere sulla necessità del gesto.
Diliberto non poteva non dichiarare quelle cose... che si capiscono veramente assai poco in una logica mediatica... Serve a qualcosa offendere persone? Alcune delle quali vuoi x ingnoranza vuoi per casualità non c'entrano nulla...
Le generalizzazioni e le offese di massa puzzano di fascio...
Se quelli fossero stati VERI compagni... Avrebbero ideato striscioni stairici ed affetto e la stampa ne avrebbe parlato lo stesso... Ai voglia ad inventare con Olemrt e Bush....
Io non so chi siano stati gli autori, ma secondo me sono stati poco intelligenti o in malafede...
In quanto al sostegno governativo di Diliberto alla politica estera d'Alemiana penso che non c'è alternativa per ora... Non si può rischiare di far cadare Prodi e lasciare i fascisti ed ai loro amici sionisti campo libero...
Il problema è d'informazione... il problema è culturale ... informare le masse sulle realtà geopolitiche ...
Con stima
e.Kartman
C'è stata una manifestazione di sostegno per la Palestina, implicitamente contro chi ha chiuso i palestinesi dentro muraglie di cemento armato per poterli massacrare con comodo. Noi italiani siamo complici di questo massacro quotidiano.
Di quanto sopra si dovrebbe parlare. Come pure si potrebbe parlare dei media, come sempre asserviti al potere. Non va sottovalutato il fatto che i giornalisti non riescono ad avere un rinnovo del contratto di lavoro che garantisca la loro professionalità. Perchè potrebbero uscir fuori dei giornalisti liberi e questo non deve essere consentito.
Allora i giornalisti devono sentire in continuazione la loro precarietà e l'agenda deve essere stabilita dai potenti. Se non c'è un imbecille disposto a fare un atto scemo lo si crea. E se il potere ha la necessaria intelligenza questa è l'unica strada sicura: organizzare un evento che estremizzi una manifestazione in modo da poterla neutralizzare. I giornalisti a contratto saranno già sul posto, pronti a filmare.
Se invece gli imbecilli agivano in proprio il fatto va comunque ignorato. Nessuno ha il monopolio degli imbecilli, nemmeno i DS o la Lega Nord.
Il problema vero resta la Palestina. Fino a quando possiamo consentire il massacro del popolo palestinese continuando ad avere una dignità da persone umane?