Foucault, Velazquez, le cazzate di Sgarbi (filmato)...

...e in generale le cazzate degli intellettuali moderni specie quelli televisivi.

Vi metto un link che fra duemila anni i sociologi studieranno senza riuscire a trovare una spiegazione. Sempre che le cose prendano la piega giusta che se continua così...

Insomma c'è questo quadro

E' uno dei quadri più famosi del Prado a Madrid, è grande, m. 3.18 × m. 2.76, i colori sono molto più caldi e vivi di questa foto.
E' un quadro molto particolare, vedete che in realtà non c'è un vero soggetto ma c'è il pittore che dipinge qualcosa che non vediamo. Si potrebbe pensare a un virtuosismo barocco, a una di quelle formule retoriche seicentesche in cui si accomunano degli opposti, in cui si ribaltano clamorosamente delle prospettive perché "è del poeta il fin la meraviglia".
Ma di che meraviglia si tratta? E perché questa meraviglia desta effettivamente meraviglia? Qualcosa di nuovissimo o qualcosa di antico che si è perduto o si sta inesorabilmente perdendo? E a noi moderni, agli uomini di tutte le epoche, cosa può dire questo quadro così enigmatico?

A partire da un saggio su questo quadro Michel Foucault ha scritto uno dei libri più noti del XX secolo intitolato "Le parole e le cose" in cui si parla delle radici dell' "ordine" dell'episteme a partire dalla transizione fra l'antico e gli albori del moderno a cavallo fra il XVI e il XVII secolo (episteme: più o meno "conoscenza" che successivamente diventa equivalente a "scienza") quindi un discorso che si rifletterà in questa e altre opere di F. sulla analisi della struttura del potere, sui suoi mezzi di dominio, sulla formazione della soggettività sia individuale che dei vari gruppi della società.
In altre parole sui fondamenti di ogni possibile ribellione.

Un discorsone che F. porta avanti con qualche difettuccio di prolissità, ermetismo e tanto tanto compiacimento di sé ma con una capacità e una profondità ermeneutica che è semplicemente entusiasmante.
Qualcosa con cui un signore colto con un minimo di savoir faire salottiero saprebbe conquistare in un batter d'occhio un intero uditorio di dame.
Quindi anche alla tv ci faresti un figurone se fossi un signore come Sgarbi ossia un uomo affascinante, molto famoso, conoscitore di arte, con un gran seguito di pubblico.
Ma c'è un piccolo dettaglio e cioè che l'interpretazione di quel quadro da parte di Foucault comporta un discorso molto sovversivo che intanto non è conveniente fare in tv ma soprattutto non può proprio essere capito da un personaggio la cui mentalità è drammaticamente ristretta a un modo di pensare che linguisticamente riceve a priori un rigidissimo ordine da dare al pensiero (nelle premesse e nelle conclusioni consentite) come il treno da un binario di ferrovia: vai dove vuole il binario, vedrai quello che vuole il binario, svolterai dove svolta il binario e ti potrai fermare dove il binario entra in stazione. Il resto se capita è "incidente di viaggio". Va evitato.
Mentalità ristretta per convenienza, per scarsa apertura mentale (eufemismo), per un pizzico di cattiveria e di disprezzo verso i propri ascoltatori (quelli della tv, quelli dei salotti buoni, altro che disprezzo...).

Insomma guardate qua sotto. C'è Sgarbi da Porro che ha 5 minuti per parlare di questo quadro.
Ne perde più di metà a parlare di cazzate senza senso.
Ci informa che lui ha dormito nelle stesse stanze in cui a suo tempo visse Velazquez (interessantissimo).
Tira fuori Gautier, Musil e Pistoletto (sic) non si sa perché.

Poi comincia a dire, perdendo altro tempo, che questo è il quadro più bello (o importante, non mi ricordo) di tutta la storia della pittura. Perché? Boh.
Finalmente entra nel merito e ci spiega che questo quadro è senza soggetto, che in fondo è come se il pittore dipingesse noi, che il vero soggetto del quadro sarebbero il re e la regina riflessi nello specchio mentre si fanno ritrarre proprio da quel Velazquez che nell'immagine appare nell'atto di dipingerli.
A questo punto si infervora ma non sa nemmeno lui perché, non sa minimamente di che cazzo stia parlando e afferma che in fondo in questo quadro ognuno di noi è protagonista perché è come se il pittore ritrasse ognuno di noi. E quindi? Si tratta di un giochetto illusionistico? Di una trovata buffa e divertente? Non si sa.

Perla: "E poi Velazquez già che c'è dipinge anche gli altri personaggi"
Ma come "già che c'è"...ma mannaggia...ma come minkia si fa a dirle ste cose e soprattutto ad ascoltarle senza prenderlo a pomodori?

E il colmo quando indica il personaggio sullo sfondo sul limite di una porta aperta illuminata di cui dice: "E questo personaggio incredibile..."
MA INCREDIBILE DI CHE???... certo che è incredibile ma lo vuoi spiegare?
E' pazzesco quel personaggio ossia Foucault ne dà una interpretazione (sua) da applausi ma raccontacela o quantomeno dicci qual è la tua.
Niente, si era semplicemente perso, non sapeva nemmeno lui di che diavolo parlava. Non solo non lo aveva mai saputo di quel quadro ma non lo sa dell'arte in generale. La conosce come un gallerista, ne sa quantificare il valore estetico in euro e sotto l'aspetto ermeneutico prende i quadri per dei rebus di cui bisogna saper decifrare un messaggino e poi hai fatto. Ma per la gente è un grande critico.

E alla fine deve intervenire Porro il caritatevole che lo prende per le spalle con tanto affetto e gli toglie pietosamente la parola.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-829644aa-7b32-4a2c-bce3-1a7ef44418b9.html

Ma ditemelo voi che cacchio ha detto Sgarbi su questo quadro.
La gente però lo ama. Perché si ama sempre chi ti regala un'ermeneutica, questo è vero, ma lui ci sta dando il fast food dell'ermeneutica. Quando lo capiremo che i McDonald ermeneutici fanno male all'anima e alla mente? Che servono solo per intossicarci?

Poi se ne riparla.