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19 Aprile 2017 19:03
1. La strana morte di Osho, avvelenato col tallio
Come abbiamo scritto in un precedente articolo, Osho morì assassinato dalla CIA. Per la precisione venne avvelenato col tallio. Il motivo del suo avvelenamento è stato descritto a suo tempo. Quello che non abbiamo spiegato, invece, e che ha imposto una riflessione molto più profonda, è il motivo della scelta del tallio, cioè di una sostanza che l’ha avvelenato molto lentamente, tra atroci sofferenze. Perché non ucciderlo subito con metodi più rapidi? Se Osho dava fastidio al potere costituito, la cosa più logica sarebbe stata ucciderlo in un falso attentato, come avvenne per Gandhi, Martin Luther King e altri personaggi. Lo stesso Osho non capì mai questa scelta e spesso diceva ai suoi fedeli: “Non capisco perché non mi hanno ucciso rapidamente, perché questa scelta lenta e dolorosa, che peraltro mi permette di continuare a tenere discorsi e di fare il mio lavoro”. Osho collegava il suo avvelenamento al fatto di possedere 99 Rolls Royce. Diceva infatti: “Gli americani non mi hanno perdonato le 99 Rolls Royce; in una società materialista in cui tutto è basato sul denaro, non potevano tollerare che io avessi 99 Rolls Royce. Se fossi stato povero mi avrebbero lasciato fare, non avrei dato alcun fastidio. Io per questo infatti mi facevo regalare una Rolls Royce per ogni ricco che veniva nella comunità. Che ci faccio con 99 Rolls Royce? Non ho neanche il tempo di guidarle tutte! Sono una sfida, un simbolo. Sono una delle cose più inutili ma sono anche il simbolo della ricchezza. Volevo dimostrare che si può essere ricchi e spirituali e che non c’è contraddizione tra le due cose. E volevo anche mettere un filtro agli idioti; chi si fosse fermato, nel leggere il mio messaggio, alle 99 Rolls Royce, non avrebbe capito neanche il resto, e quindi era una sorta di filtro preventivo che mettevo contro le persone incapaci di andare oltre l’apparenza”. La sua analisi era in gran parte corretta, ma c’è di più.
CONTINUA QUI http://www.risvegliocomune.com/home/paolo-franceschetti/la-morte-dei-leader-spirituali-cristo-osho-buddha
19 Aprile 2017 20:49
Osho è stato uno dei tanti profittatori della distruzione della identità del mondo occidentale. Un ciarlatano che poteva avere il suo successo personale : donne e soldi, solo perché parlava ad una generazione distrutta mentalmente dalla ideologia dominante che si era installata alla fine degli anni '60.
Niente a che fare con il Budda e tanto meno con il Cristo.
19 Aprile 2017 22:19
Pietro, Osho ha cercato di seminare in un terreno non fertile, pieno di male piante, e dominato da una confusione basilare: ricercare sia il piacere fisico, carnale e sia il raggiungimento di ampi orizzonti spirituali, slegati come sono peraltro dalla vita ordinaria. Di qui, sia il desiderio di sfuggire da detta vita ordinaria con le droghe e altri ’sballi', sia l’immergersi nel piacere fisico più totale pensando che essa stesso fosse freudianamente l’obiettivo da raggiungere ( dunque eros marcusiano come fine in sé ), sia dandosi a orientalismi di maniera ( oggi caduti in desuetudine perchè difficilissimi da praticare seriamente ) senza appunto una adeguata preparazione storica, filosofica, mentale: sempre dunque avendo a base l’individualismo dell’ego. Che era ed è il vero nemico nascosto di tutti. Il sentiero è impervio ma necessario, e sfugge sia alle leggi del corpo che dello spirito come viene recepito dalle religioni tradizionali, ancorate tutte ad un atman o ‘anima' individuale ( tranne il buddismo mahayana ). Osho ha seminato, come altri hanno fatto: per vederne il raccolto ( se ci sarà ) occorrerà attendere il frutto di quella generazione: sono i figli che devono realizzare il lascito dei padri ( e dei nonni ). Sempre che la guerra prossima ventura lo conceda.
19 Aprile 2017 23:26
Io faccio mio il punto di vista di Spengler : ha trovato terreno fertile per le sue sciocchezze perché la civiltà occidentale era entrata in una fase di decadenza dalla quale non è più uscita. Gli "orientalismi di maniera" come dici tu, professati da gente ignorante che li usava come una sigaretta di marijuana ( i viaggi in India dei Beatles) erano il segno della scomparsa delle identità e delle certezze che avevano caratterizzato la civiltà europea fino a quel punto. L'altra faccia della medaglia era l'uso e l'abuso che si faceva dei simboli orientali e delle ricerche sulle origini razziali di questa o quella etnia. Qui però l'orientalismo veniva usato per fini propri. A partire dagli anni '60 erano gli europei ad essere usati da un orientalismo tutto business e cialtronerie.
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20 Aprile 2017 6:00
io mi chiedo perchè la gente deve avere bisogno di leader. Darsi una svegliata,smettere di fare i pecoroni,tutti dietro al pastore.
Tutto cosa non si vede non si sente e non si misura con uno strumento NON ESISTE