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Fusaro: Salvini è cambiato ...


Rosanna
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Fusaro: “Salvini è cambiato, quanto alla Troika e allo spot sull’eutanasia vi dico cosa penso”

«Fa ridere Renzi che paventa l’arrivo della Troika quando lui stesso è un uomo della troika. La Troika c’è già e detta legge. Che Renzi resti o che venga sostituito da un altro non farà alcuna differenza».
di Adriano Scianca - 12 dicembre 2014

“Renzi? Fa ridere che paventi l’arrivo della troika quando lui stesso è un uomo della troika. Sono le solite situazioni di emergenza per far passare misure che altrimenti nessuno accetterebbe e smantellare la democrazia”. Il filosofo Diego Fusaro proprio non crede alle dichiarazioni del premier. E sulla nuova campagna in favore dell’eutanasia, parlando con IntelligoNews, dichiara: “Attenti a non arrivare in una situazione in cui le vite non produttive siano considerate non degne di essere vissute”.

Renzi dichiara: “Se falliamo noi arriva la troika”. Fusato, lei cosa ne pensa?

«Fa ridere Renzi che paventa l’arrivo della Troika quando lui stesso è un uomo della troika. La Troika c’è già e detta legge. Che Renzi resti o che venga sostituito da un altro non farà alcuna differenza».

Certo è che il potere oggi non sembra più in grado di legittimarsi con una proposta positiva, ha bisogno di agitare uno spauracchio, che sia la troika, lo spread o i comunisti di Berlusconi…

«Certo noi oggi viviamo in uno stato d’eccezione totale. Foucault diceva che la massima del neoliberismo è “vivere pericolosamente”. Servono situazioni di emergenza per far passare misure che altrimenti nessuno accetterebbe. La crisi è proprio questo: uno “spauracchio” utile per smantellare la democrazia».

Napolitano definisce l’antipolitica una “patologia eversiva”. Lei è d’accordo?

«Intanto bisognerebbe capire cos’è davvero l’antipolitica. Se parliamo di chi sa solo dire che “sono tutti uguali” d’accordo. Chi invece critica la politica esistente non fa antipolitica ma ha una posizione che è anzi ancor più politica, soprattutto quando critica la riduzione della politica a economia».

Cambiamo argomento: l’associazione Luca Coscioni ha diffuso un video in cui 70 persone chiedono che il Parlamento italiano si occupi della proposta di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione dell’eutanasia e sul testamento biologico. Nel video ci sono tra gli altri Maurizio Costanzo, Corrado Augias, Luca Barbarossa, Vittorio Feltri e altri. Qual è la sua posizione su questi argomenti delicati?

«Io credo che oggi il capitale voglia impadronirsi della “nuda vita”. L’eutanasia è l’altra faccia dell’allungamento indefinito della vita: la morte fa scandalo per il capitale, perché interrompe il circuito della produzione e del consumo, ma quando la vita non è più utile per tali scopi, allora va eliminata. Beninteso, io credo sempre che debba decidere il singolo, ma stiamo attenti a non arrivare in una situazione in cui le vite non produttive siano considerate non degne di essere vissute».

A proposito di “nuda vita”: perdoni l’accostamento prosaico, ma cosa ne pensa delle foto del “Salvini desnudo”?

«È la dimostrazione che la società dello spettacolo si prende tutto, anche coloro che vorrebbero essere dei contestatori».

Lui potrebbe rispondere che bisogna accettare le leggi della società dello spettacolo per cambiare le cose…

«Sempre che la società dello spettacolo non cambi prima te».

Fonte:
IntelligoNews

http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/fusaro-salvini-e-cambiato-quanto-alla-troika-e-allo-spot-sulleutanasia-vi-dico-cosa-penso/


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Tonguessy
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Fusaro: “Salvini è cambiato...
Foucault diceva che la massima del neoliberismo è “vivere pericolosamente”. Servono situazioni di emergenza per far passare misure che altrimenti nessuno accetterebbe. La crisi è proprio questo: uno “spauracchio” utile per smantellare la democrazia».

Ecco spiegato a cosa serve il cambiamento di Salvini: rappresenta l'alternativa a quello spauracchio che tanto Foucault che la Klein avevano identificato. Si tratta insomma di prestare fede alla "proposte alternative" del sistema. Gli intellettuali come Fusaro servono a dirigere adeguatamente il traffico. Meglio se si spacciano da marxisti, rendono l'operetta più credibile.


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Ma alla fine Fusaro si è fatto squirtare in faccia dalla Nappi ❓


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Tonguessy
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Ma alla fine Fusaro si è fatto squirtare in faccia dalla Nappi ❓

Non so, cerca su youporn il video e se esiste metti il link


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Ma alla fine Fusaro si è fatto squirtare in faccia dalla Nappi ❓

Non so, cerca su youporn il video e se esiste metti il link

Seguo il canale youtube di Diego, ho cercato il video con la Valentina ma niente da fare 🙄


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helios
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Gli intellettuali come Fusaro servono a dirigere adeguatamente il traffico.

magari, visto che il traffico è sempre più caotico non credo sia 'adeguato' nemmeno a quello.

«Fa ridere Renzi che paventa l’arrivo della Troika quando lui stesso è un uomo della troika. La Troika c’è già e detta legge. Che Renzi resti o che venga sostituito da un altro non farà alcuna differenza».

ma Fusaro sa che cosa è la troika? E Renzi più che un uomo della troika è in realtà il figlio.


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Gli intellettuali come Fusaro servono a dirigere adeguatamente il traffico.

magari, visto che il traffico è sempre più caotico non credo sia 'adeguato' nemmeno a quello.

«Fa ridere Renzi che paventa l’arrivo della Troika quando lui stesso è un uomo della troika. La Troika c’è già e detta legge. Che Renzi resti o che venga sostituito da un altro non farà alcuna differenza».

ma Fusaro sa che cosa è la troika? E Renzi più che un uomo della troika è in realtà il figlio.

L'impressione è che abbia competenze solo in materia di filosofia e che maldestramente tenti di ostentare competenze anche in fatto di politica.


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Tonguessy
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L'impressione è che abbia competenze solo in materia di filosofia e che maldestramente tenti di ostentare competenze anche in fatto di politica.

E' un'impressione che non condivido: secondo me ne capisce poco di filosofia che di politica.
Il Socrate de noantri per evitare ogni possibile cicuta sa ingraziarsi i piani alti. Sarebbe filosofia questa? Ah, povera maieutica...


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Anonymous
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L'impressione è che abbia competenze solo in materia di filosofia e che maldestramente tenti di ostentare competenze anche in fatto di politica.

E' un'impressione che non condivido: secondo me ne capisce poco di filosofia che di politica.
Il Socrate de noantri per evitare ogni possibile cicuta sa ingraziarsi i piani alti. Sarebbe filosofia questa? Ah, povera maieutica...

Sì, in effetti deve essere peggio di quanto credessi.
In fondo, non sarà anche Fusaro un prodotto del sistema (leggi piani alti) contro il quale dice di battersi strenuamente?
E' notevole anche la capacità del nostro di adattarsi a tutti i contesti possibili ed immaginabili (financo Casa Pound) in nome del guicciardiniano Francia o Spagna purchè se magna.


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helios
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glielo dicevano già nel 2012 a Fusare di stare attento a non filosofare troppo:
..............
Caro Diego Fusaro, filosofare non significa iscriversi a filosofia
Pubblicato: 01/10/2012 15:51 CEST Aggiornato: 01/12/2012 11:12 CET

Ho letto con un certo stupore l'intervento di Diego Fusaro su Solferino 28 anni (il blog del Corsera dedicato ai 20-30 enni) in cui il fondatore di Filosofico.net - nonché giovanissimo ricercatore e docente all'Università San Raffaele di Milano - contesta il luogo comune di filosofia come "facoltà inutile".

Certo, il compito che si è assunto questo giovane filosofo è nobile e arduo (soprattutto di questi tempi, quando l'Università italiana è schiacciata da una crisi economica e morale tale, che spesso neppure gli stessi docenti trovano buoni argomenti per difendere l'utilità del loro lavoro) e dovrebbe suscitare qualche simpatia almeno in chi - come me - si diletta delle sue stesse perversioni (laurea in lettere, pubblicazioni, dottorato etc. etc.).

Sarà forse per l'insopportabile tono da primo della classe

"Quando mi chiedono 'a cosa serve' una laurea in filosofia, rispondo: 'a non fare domande come queste'"

oppure per le sue amene banalità,

"In tedesco 'professione' si dice 'Beruf', che vuol dire anche 'chiamata'. Ecco, per un filosofo lo è"

, che a leggere l'intervista a Fusaro mi prudono (metaforicamente) le mani? Sarà perché ne ho già sentiti parecchi di questi che a 19 anni avevano la vocazione e a 29 - perdonatemi l'espressione - erano disperati (perché disoccupati, precari, instabili anche psicologicamente)? Forse. Forse, ma non solo.

A provocarmi nelle parole di Fusaro sono soprattutto quelli che anch'io in passato ho considerato (e in parte ancora oggi considero) buoni argomenti per sostenere l'utilità di una formazione umanistica. L'errore di Fusaro è far coincidere il desiderio di formazione umanistica con l'iscrizione alla facoltà di Lettere e Filosofia, alla quale egli esorta - senza remore - l'italica gioventù.

"È un atto di coraggio, di dissenso verso il nostro mondo nichilista, che seppellisce valori, credenze e tutti i cardini della civiltà a favore della merce. Ognuno di noi, potenzialmente, è un filosofo, quindi può metterlo in discussione. Può decidere di non accontentarsi delle (poche) possibilità di emancipazione che il sistema gli offre, e di cercare le proprie, rifiutando il sistema. Ed è questo, più del collocamento sul lavoro, che la rende una strada difficile".

Non negherò di essere stata vittima anch'io in passato della stessa confusione, ma avevo 19 anni - non 29 - e soprattutto disponevo di un osservatorio ben diverso da quello di Fusaro (la mia cameretta di liceale, non un posto da docente all'università). Dunque, io capisco l'entusiasmo e l'ottimismo con cui questo giovane professore guarda alla vita: dopotutto, l'intraprendenza e la passione per il suo lavoro gli hanno dato risultati di carriera notevolissimi per la sua età ed ha tutte le ragioni per voler premiare la sua cocciutaggine contro professori del liceo che lo invitavano "a far altro".

"Già al liceo i professori cercano di indirizzarti a facoltà più pratiche, come Ingegneria ed Economia, che insegnano a riprodurre il mondo così com'è, e non a metterlo in discussione".

Quello che non capisco, tuttavia, è come una persona della sua intelligenza (e della sua età) possa seriamente sostenere che il collocamento sul lavoro sia un problema secondario rispetto alle "(poche) possibilità di emancipazione offerte dal sistema". Vorrei davvero sapere di che genere di "emancipazione" Fusaro stia qui parlando. Se, come mi sembra di comprendere, egli si riferisce ad una certa capacità di pensare un mondo e una società diverse da quelli presenti, vorrei rispondergli che la facoltà di filosofia non è l'unico luogo in cui questo sia oggi possibile, anzi, forse non è nemmeno più il luogo naturale in cui ci si deve aspettare che questo genere di cose accadano. Di sicuro tornerò in futuro a spiegare le ragioni di questa mia convinzione, ma non mi interessa qui dilungarmi a criticare l'accademia.

Ammettiamo pure che le cose stiano come dice Fusaro e che si possa trovare una buona facoltà di filosofia con dei veri "maestri", capaci di proporti un pensiero addentellato al presente, oltre che buone possibilità di collaborazione. Ad un certo punto l'Università finisce e, anche Fusaro lo sa, i nostri umanisti laureati dovranno tornare a fare i conti con il mondo nichilista delle merci. Ma niente paura, nella sua università quasi perfetta:

"L'85 percento dei laureati in Filosofia trova un impiego entro il primo anno: editoria, giornalismo, qualcuno resta nell'accademia. Ma una laurea in filosofia porta anche a lavorare in azienda. Per metterla a frutto in pieno, però, servono vari fattori."

Ohibò! Quale cambiamento! Ma una laurea in filosofia non doveva servire a ripensare profondamente il mondo, ad aprire nuove strade e prospettive, ad emanciparsi dal sistema? Un posto nell'editoria (avercene!) non è un po' pochino? E soprattutto, che c'entra? l'editoria non c'è dentro fino al collo, a questo mondo delle merci? Per non parlare dei derelitti costretti a trovare un posto in azienda...

Caro Fusaro, non ti scrivo per dirti che "lo spirito soffia dove vuole" (tranne forse che nelle aule delle università), ma per invitarti a distinguere tra filosofare e iscriversi alla facoltà di filosofia.
Che senso ha, invitare ad immatricolarsi, se la migliore prospettiva che puoi proporre è un posto di lavoro nella "gestione risorse umane" di una grande azienda? Lo sai anche tu che l'Università è peggio di una palude (delle scuole superiori non parli e fai bene, perché è più facile vincere al super-Enalotto che essere assunti lì).

Spesso - in questi ultimi tempi - mi sono domandata, "che cosa diresti alla te stessa di 19 anni, se potessi scambiarci due parole?" Ebbene, quello che le direi è questo:
"Studia, filosofa e lavora, perché nella vita è necessario avere qualche cosa da fare. Non farti ingannare dalle promesse della vita contemplativa, soprattutto se quello che vuoi è mettere in discussione il mondo a cui appartieni. Non credere che diventando un medico dovrai rinunciare alla cultura, non è detto, non è necessario. E ricordati che raramente una rivoluzione culturale è partita dentro le Università."

http://www.huffingtonpost.it/maria-scermino/post_3943_b_1928717.html


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Rosanna
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Fusaro è l'esempio lampante dell'intellettuale mainstream, esatta espressione del sistema, emblema della disonestà intellettuale, che scambia lucciole per lanterne, Marx con Soros, Salvini con Di Battista,
Bagnai con Galloni ...

lui diventerà famoso, lo è già, invitato nei vari talk show televisivi, venerato dalle folle insipienti dei telespettatori, ammirato dai gazzettieri benpensanti,

intanto l'altro filosofo, quello vero, quello che sta studiando e scrivendo per interpretare la realtà che ci circonda, per indicare alle menti le ingiurie del sistema, è ancora sconosciuto ai più ...


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