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Gli imprenditori non facciano le vittime - Uriel Fanelli

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Giovina
Noble Member
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Caro Rif, non mi interessa l’odio. Cosi’ e’ piu’ chiaro? Pensi che che questa mia astensione possa …accecarmi e non farmi vedere, individuare i miei eventuali avversari? 😥
Oppure pensi che io possa essere pericolosa per qualcun altro? Per altro, tipo il precludere a te l’odio, tranquillo, odia pure, sarai grande abbastanza da sapere quello che vuoi.
Ti faro’ felice ed evitero’ d’ora in poi di intervenire alle tue, troppo alte per me, argomentazi 😯 ni .


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Anonymous
Illustrious Member
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Non credo che gli imprenditori descritti come despoti che non rispettano i dipendenti - che evadono a go-go ( un'evasione del 10/15% fa la differenza tra vivere e fallire, oltre è solo avidità e disonesta) - più farabutti che imprenditori,rientrino nei requisiti per suicidarsi, chi si suicida perchè non può più pagare i dipendenti o le tasse.

ma infatti i post di Uriel sono sempre così "storte". Nel senso che le persone con cui ha a che fare le descrive benissimo (sicuramente lui, come molti di noi, avranno conosciuto diversi di questi "imprenditori" che sono solo schiavisti con la cravatta), solo che quando passa alla previsione perde il contatto con la realtà e confonde i suoi desideri con la realtà. Così si inventa che gli imprenditori suicidi debbano essere per forza gli schiavisti descritti, quando è vero l'opposto: chi si suicida è l'imprenditore che tiene ai dipendenti e non sa più come pagarli, lo schiavista semplicemente sarà ancora più carogna, e passerà da "o lavori 40 ore col contratto part-time o te ne vai che ho la fila fuori" a "vattene lo stesso anche se hai lavorato a metà prezzo per anni, adesso voglio una segretaria che mi faccia i pompini e lavori 60 ore". Insomma, la fa pagare tutta ai dipendenti, altro che suicidio! E sempre nella proiezione dei suoi desideri messa al posto della realtà si sogna che l'odio provocato dagli schiavisti si ritorcerà contro di loro ,quando è vero l'opposto: gli schiavisti sanno benissimo di essere odiati, e per questo finanziano la propaganda che convince lo schiavizzato a dirigere il suo odio non contro di loro, ma contro i capri espiatori (gli ebrei, per i disoccupati tedeschi degli anni '30, gli extracomunitari, per i disoccupati di oggi, i comunisti, per i padroni di tutti i tempi). E quindi se ci sarà, e ci sarà, la rivolta basata sull'odio, moriranno in tanti, ma il 99% saranno pezzenti che si ammazzano tra di loro, come in tutte le guerre. E siccome Uriel confonde i suoi desideri con la realtà, canna alla grande il paragone, dicendo che ci saranno i forni e loro (gli schiavisti) non potranno illudersi di sfuggire. Al contrario, come nel mondo reale, nei forni ci finivano gli ebrei morti di fame, quelli ricchi erano già scappati da anni quando si aprì il primo forno.


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tres19
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forse avrei diritto a qualcosina in piu, ma comunque non mi sento sfruttato

Qui c'è il succo di tutto il discorso, tu non ti senti sfruttato anche se lo sei.

Altri se sono sfruttati non ringraziano affatto lo sfruttatore e assolutamente ne hanno pena se crepa.

La maggior parte dei colleghi che ho avuto in passato non si sentivano affatto sfruttati, eppure era lo stesso mio posto di lavoro e le mie stesse condizioni.

Cambiavano però gli occhi con cui vedere e il senso di dignità e libertà percepito.


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Georgejefferson
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"Qui c'è il succo di tutto il discorso, tu non ti senti sfruttato anche se lo sei"

Fantastica..questa entra nella tua speciale top ten di dimostrazione da EVOLUTO,con la sfera magica conoscere l'intimo dell'altro.wow

"Cambiavano però gli occhi con cui vedere e il senso di dignità e libertà percepito."

Naturalmente non e' il tuo personale punto di vista ma la verita suprema del tuo vangelo..e la sfera della verita rivelata che ti suggerisce?


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tres19
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@Georgejefferson non si tratta di vangelo, ma se leggo "forse avrei diritto a qualcosina in piu" per me significa "ricevere meno di quel che si pensa di meritare".

Non credi che questo rientra nel termine sfruttato?

Ora tralasciando il dibattito sul se è giusto il "merito", la sola considerazione personale fa notare la percezione dello sfruttamento.

Dopo che si ha questa percezione si può somatizzare o si può protestare, ma i fatti non cambiano, cambia solo la reazione di fronte allo sfruttamento.

Non prendetevela con me se non riuscite a divincolarvi da esso, spesso lo sfruttato se la prende con il non sfruttato invece che con lo sfruttatore.

Dai un'occhiata qua magari rinsavisci: http://www.youtube.com/watch?v=5YANjIKfNEo

😀


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Anonymous
Illustrious Member
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"Qui c'è il succo di tutto il discorso, tu non ti senti sfruttato anche se lo sei"

Fantastica..questa entra nella tua speciale top ten di dimostrazione da EVOLUTO,con la sfera magica conoscere l'intimo dell'altro.wow

lo sfruttamento non è qualcosa che dipende dalla percezione, è un fatto oggettivo. Se uno lavora da 20 anni in un'azienda senza scatti di anzianità il suo padrone sta violando il contratto nazionale, punto. Che poi chi subisce questa violazione non la percepisca come tale (magari perchè nemmeno lo sa) non cambia la realtà dello sfruttamento.


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tres19
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Che poi chi subisce questa violazione non la percepisca come tale (magari perchè nemmeno lo sa) non cambia la realtà dello sfruttamento.

Sei anche troppo buono, nella maggior parte dei casi non si tratta di ignoranza delle norme, ma vigliaccheria nel non-pretendere il loro attuarsi.

Poi ci sarebbe anche da vedere se ciò che è considerato norma rientra in un discorso di dignità e sfruttamento, ma così già siamo in uno stadio evoluto del concetto, meglio restare bassi...
😀


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Georgejefferson
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"Non prendetevela con me se non riuscite a divincolarvi da esso, spesso lo sfruttato se la prende con il non sfruttato invece che con lo sfruttatore"

Se parli con me non fare l'arrogante esprimendoti con VOI al plurale...questa e' una totale mancanza di rispetto,non la vedi o non la ritieni tale?benissimo,tua opinione opinabile come quella di chiunque altro

"Non credi che questo rientra nel termine sfruttato?"

Dipende da come uno giudica il significato di sfruttamento...mia opinione come quella che attribuire la mia scala di valori all'altro dando parvenza di valori universali sia una(ripeto)mancanza di rispetto enorme...a meno che,umilmente si sottolinei la soggettivita degli ergomenti espressi


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Georgejefferson
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amaryllide...specifica che tu la vedi cosi...ok ci mancerebbe,ci son parametri comunemente accettati sulla specificita dello sfruttamento...ma variano anche da nazione a nazione...qui da noi trovi un collega sempre pronto a lamentarsi,si sente sfruttato perche non si attua di due briciole il contratto nazionale...poi spesso e' in falsa malattia...se deve finire un lavoro 1 min.in piu molla tutto perche:"chi io?regalare 1 min.allo sporco capitalista?"guadagna 1600 euro,auto,tv,vacanza annuale e nelle otto ore lunghe chiaccherate...anche lui si sente sfruttato(parlo del caso singolo,non di tutta l'erba un fascio)per un cinese e' il paradiso


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tres19
Estimable Member
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"Non prendetevela con me se non riuscite a divincolarvi da esso, spesso lo sfruttato se la prende con il non sfruttato invece che con lo sfruttatore"

Se parli con me non fare l'arrogante esprimendoti con VOI al plurale...questa e' una totale mancanza di rispetto,non la vedi o non la ritieni tale?benissimo,tua opinione opinabile come quella di chiunque altro

Con quella frase non intendevo te, il soggetto sono "gli sfruttati"; non conoscendoti non posso indicarti come tale, ho lasciato a te questo compito.

"Non credi che questo rientra nel termine sfruttato?"

Dipende da come uno giudica il significato di sfruttamento...mia opinione come quella che attribuire la mia scala di valori all'altro dando parvenza di valori universali sia una(ripeto)mancanza di rispetto enorme...a meno che,umilmente si sottolinei la soggettivita degli ergomenti espressi

Certamente, uno può anche lodarmi i lager e dirmi che si stava una favola li dentro, è la sua opinione ci mancherebbe, ovviamente io sono liberissimo di considerarlo una pasta frolla e di non contarci su nulla.

Se vuoi uscire dalla soggettività ti invito a illustrarmi una situazione che giudichi accettabile, poi ti considererò di conseguenza.
Il mio senso di "accettabile" lo oggettivizzo spesso.

Se tutti si prendono la briga di specificare in questo senso probabilmente evitiamo molti battibecchi, io mai mi permetterei di intervenire se un galeotto mi dice che stare in cella è bello, faccio spallucce e penso "azzi suoi". 😀


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Georgejefferson
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Certamente, uno può anche lodarmi i lager e dirmi che si stava una favola li dentro, è la sua opinione ci mancherebbe,

io mai mi permetterei di intervenire se un galeotto mi dice che stare in cella è bello, faccio spallucce e penso "azzi suoi".

Da un'estremo all'altro sicuramente gli ascoltatori loderanno il tuo sarcasmo,ennesimo segno di umilta evangelizzatrice...dai che domani l'acqua sara piu fresca per lavarti la coscenza,riposa senza rancore...a no tu sei evoluto e non esiste cio...sono qua giorno e notte per sport...buon canestro


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tres19
Estimable Member
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@Georgejefferson

Te l'ho detto più di una volta che non ho la necessità di lavarmi la coscienza agli occhi altrui, su questo piano è un percorso individuale il mio.
Pensi che se avevo di questa necessità scrivevo come sto facendo?

Il sarcasmo è parte di me e lo auto-apprezzo pensa un po'! 😀

Quando sei comodo, giusto per rimanere in topic, potresti dirmi quali sono le tue condizioni accettabili per non rientrare nel termine sfruttato?

Discutiamo su questo, potrei addirittura rimangiarmi tutto quello che ho scritto nel rendermi conto di esser l'unico a vederla come la vedo io, ovviamente non per cambio di visuale, ma per presa di coscienza dell'esterno.


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Giovina
Noble Member
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E se invece si tornasse al tema centrale della discussione per considerare fondamentale o meno il sentimento dell'odio nello scopo di liberarsi dallo sfruttamento?
Vogliamo poi anche considerare il matrimonio la' dove uno o entrambi i partners si sentono sfruttati dall'altro?
Fratelli che non vanno d'accordo in una famiglia?
Il rapporto di lavoro all'interno di un'azienda, di un ufficio, tra due colleghi dove ognuno tende a far fare quanto piu' possibile il proprio lavoro all'altro?
Ci sono delle scuole, delle filosofie, delle propapagande, non stiamo a definire ora le corrispondenti eventuali correnti politiche, che vogliono imporre subdolamente alle masse la convinzione della perenne condizione di vittima e quindi la conseguente reazione di lotta e ribellione.
Direi che non solo la decisione di sentirsi vittima o meno, oppure collaboratore inconsapevole o meno dell'aguzzino di turno, spetta solo al soggetto principale che percepisce ed e' convinto di percepire la situazione di sfruttamento. Naturalmente se ne puo' parlare...
Altro puo' assomigliare pericolosamente a dittature che propagandano ribellione e lotta continua per poi sostituire nel ruolo dello sfruttatore gli sfruttati a controllare e schiavizzare se' stessi.
Alla fine, per non perdersi troppo nel senso generale e ampliato che si sta dando alla parola sfruttamento e anche alla parola odio, basta appunto tornare all'articolo iniziale proposto e a cio' che ci comunica.
Ma gia' il fatto che se ne discuta dimostra che la questione e' assai personale....pero' magari un giorno si trovera' una certa unanimita' nei concetti personali e sara' possibile una rivoluzione.....ma se nel frattempo la consapevolezza avra' contagiato anche gli sfruttatori......????? 😕


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riefelis
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Post: 679
Topic starter  

Ho però anche la sensazione che ultimamente ci sia una specifica attenzione giornalistica per un fenomeno che si è sempre verificato. Il suicidio di imprenditori falliti e indebitati c'è sempre stato, purtroppo. Solo che prima era riportata nelle cronache locali delle varie testate mentre ora la notizia è amplificata.
E' una manovra mediatica volontaria o solo una moda dei giornali per vendere più notizie con impatto emotivo

E se invece si tornasse al tema centrale della discussione per considerare fondamentale o meno il sentimento dell'odio nello scopo di liberarsi dallo sfruttamento?
Vogliamo poi anche considerare il matrimonio la' dove uno o entrambi i partners si sentono sfruttati dall'altro?
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Mi dispiace Giovina, nonostante tutta la mia buona volontà e pazienza, non riesco a fare alcun significato al tuo scritto.


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