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17 Novembre 2014 15:21
Gobbi: "I rapporti tra la Svizzera e l'Italia sempre fallimentari. E il Ticino paga per tutti"
di Norman Gobbi (*) - 17 novembre 2014
Sotto la cupola di Palazzo federale ci sono parlamentari e ministri che non hanno ancora chiara la situazione con l'Italia. Da un lato si fanno rubare le carte da giocare nelle trattative fiscali, dall'altro si vogliono dare "aiuti allo sviluppo" agli italiani per colmare le lacune nell'ambito dell'asilo.
La decisione della Corte europea di Strasburgo dello scorso 4 novembre ha evidenziato cio' che in molti avevano gia' constatato: l'inadeguatezza del sistema italiano ed europeo per la gestione dell'immigrazione. Il fatto che alla Svizzera venga proibito di rinviare in Italia una famiglia afgana, che dovrebbe avvenire nell'ambito della Convenzione di Dublino, poiche' l'Italia non e' in grado di garantire condizioni minime per i bambini, sancisce il fallimento del sistema italiano ed europeo nella gestione dell'asilo.
Un fallimento preannunciato. Infatti, da tempo i Paesi toccati maggiormente dall'inefficienza del sistema italiano chiedono che la vicina Repubblica registri tutti i migranti che approdano sulle rive mediterranee. Svizzera, Germania e Paesi scandinavi chiedono che l'Italia applichi il modello di Dublino, quindi che registri e si assuma la gestione di questi migranti. Il fatto poi che il problema non e' solo dell'Italia ma dell'UE e' evidente e compete quindi al governo italiano a proporre soluzioni piu' sostenibili per la loro gestione, unitamente a Grecia e Spagna che si trovano nella stessa situazione.
Un fallimento che pero' alcuni parlamentari federali vorrebbero pagare con i soldi del contribuenti svizzeri. La consigliera nazionale Kathy Riklin (PPD/ZH) ha affermato infatti che "la Svizzera deve mandare dei soldi in Italia, per aiutare li'. Questo e' piu' conveniente che investire nelle nostre dispendiose infrastrutture per l'asilo". Una sorta di "aiuto allo sviluppo" come e' stato affermato dagli stessi parlamentari.
La memoria a Berna e' molto corta. La Svizzera ha piu' volte investito finanziarimente l'Italia e la risposta e' nota. Pensiamo al centro intermodale di Busto Arsizio per il trasferimento delle merci dalla gomma alla ferrovia; oppure agli oltre 100 milioni di franchi per permettere il transito dei treni con diametro superiore a 4 metri d'altezza; oppure i lavori di risanamento della galleria di Monte Olimpino; o ancora alla Mendrisio-Stabio-Arcisate-Varese.
Dall'altra parte a Berna si sogna ancora di concludere accordi positivi per il nostro Paese con l'Italia, con il problema non propriamente secondario che la controparte italiana ottiene cio' che vuole sul piano internazionale grazie all'accondiscendenza dei nostri consiglieri federali (**).
Insomma, a Berna all'Italia offrono il soldino ed il panino... Per buona pace loro, ma non nostra.
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(*) Consigliere di Stato, cioe' membro del governo cantonale, dirige il dipartimento di polizia.
(**) i 7 membri del governo nazionale