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Grillo: in che senso un referendum sull`Euro?


aristanis
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Grillo: in che senso un referendum sull`Euro?

Che Grillo sia un vero politico non lo scopriamo adesso, e credo che sinora si possa dire che ha azzeccato parecchie mosse, a prescindere dalla condivisibilità o meno dei contenuti.
Va anche riconosciuto che il M5S continua ad operare in un ambito di scherno, talvolta di derisione quando non addirittura di aperta ostilità da parte dei media e questo non rende certo onore alle battaglie che i pur giovani parlamentari stanno conducendo.
Proprio per questi apprezzamenti di fondo, tuttavia, risulta poco comprensibile la ragione di un referendum sulla permanenza nell’Euro, se non, appunto, per quel fiuto politico che suggerisce a Grillo che la cosa potrebbe pagare in termini elettorali.
Questo va detto perché porre la questione della permanenza o uscita dall’Euro è come chiedere agli italiani se preferiscono l’energia eolica a quella solare! Prima andrebbe definita una politica energetica su scala nazionale e poi ci si potrebbe porre il tema specifico di come alimentare i generatori di energia.
Così è con l’Euro: prima occorrerebbe definire un piano globale di politica economica, industriale, di recupero di sovranità economica, ed all’interno di questo porre la questione dell’Euro non in contrapposizione al ritorno alla Lira sic et simpliciter, cioè alla Lira immediatamente precedente all’Euro, quella degli anni ’90 per intenderci, ma semmai ad una moneta sulla quale si possa realmente ricostruire una progetto di sovranità economica e finanziaria.
Va ricordato (a Grillo e a tutti) che anche prima del 1999 la “nostra” moneta: 1) veniva emessa da una banca semi-privata; 2) veniva prestata al Tesoro creando le premesse per l’assurdo concetto di debito pubblico che oggi abbiamo sotto agli occhi; 3) era governata da tassi di interesse determinati dalla stessa banca semi-privata!
Se il M5S vuole davvero fare un salto di qualità è giunto il momento di affrontare il tema della sovranità (monetaria e non) alla radice, evitando proclami elettoralistici ed impegnandosi invece in un faticoso, ma inevitabile, progetto di ridefinizione della nostra sovranità economica e monetaria, che passi attraverso un chiaro disegno di politica industriale, di sviluppo economico e quindi, all’interno di questo quadro, di controllo di una moneta che sia funzionale al benessere della popolazione e non agli interessi della BCE o di una riesumata Banca d’Italia.

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22753 [/b][/u]


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AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

Grillo: in che senso un referendum sull`Euro?

.... prima del 1999 la “nostra” moneta: 1) veniva emessa da una banca semi-privata; 2) veniva prestata al Tesoro creando le premesse per l’assurdo concetto di debito pubblico che oggi abbiamo sotto agli occhi; 3) era governata da tassi di interesse determinati dalla stessa banca semi-privata!

1) e nonostante questo era molto meglio di adesso
2) è stata la condizione necessaria per poi creare l'euro
3) e nonostante questo era molto meglio di adesso

in che senso un referendum sull`Euro? nel senso di alfabetizzare elettori e politici sul significato di moneta moderna, per capire l'attuale trappola e come uscirne. Non solo da questa europa, ma soprattutto da questo $mondo in avanzata fase di metastasi. E' una delle migliori chiavi di lettura, interpretazione e soluzione degli atavici problemi italiani e mondiali. Scusate se è poco.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Per L'Euro piu o meno ha gia risposto Alberto,questo non significa che l'ideale migliore sia scartabile,comunque "debito pubblico uguale brutto" in sè a prescindere,dipende:

Un debito pubblico è un credito pubblico. Pubblico sta per "di tutti i cittadini" se è residente, di altri (non cittadini) se è detenuto da non- residenti. Quello è più importante. Lo è in funzione del fatto che serva e risponda all'interesse di un paese e la sua economia, cioè dei cittadini, o risponda ad altro. Un debito pubblico residente è una traslazione temporale e basta, con la quale lo Stato dà servizi e fa investimenti oggi per domani. Il suo servizio del debito (cioè gli interessi), se residente, si regola sempre nel complesso in maniera sostenibile, se sempre è l'interesse del paese e la sua economia a prevalere, perchè da quella fiscale a quella monetaria, al controllo dei capitali, ne hai quante ne vuoi di maniere. Quindi è un problema apparente, hai un debito e corrispondente credito regolati dai tassi. Se il servizio del debito (interessi) in funzione della domanda è apparentemente costoso lo bilanci fiscalmente. Tutto questo se sei residente e hai moneta tua. Che poi io preferisca diversamente e sostanzialmente un sistema di moneta-asset è un'altra faccenda. Non è il punto vero. E soprattutto o la moneta è tua o è straniera come per noi. Tu non hai moneta, sei Eurizzato, come l'Argentina che era dollarizzata, tu lo sei a 1936,24 lire/1EUR concettualmente, solo ti hanno dato direttamente l'EUR. E o i tassi sono tuoi, collegati alla tua economia e inflazione oppure sono Tedeschi, come ora.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Per il resto su Grillo,qua una interpretazione interessante di un tal Petronius,che non significa per me TUTTO esatto(e senza per questo fare apologia fanatica di Grillo e sopratutto Casaleggio),ma probabile,sempre a mio avviso:

Grillo pensa che la gente sia stata intenzionalmente ridotta a un livello culturale e di consapevolezza politica indecoroso; con grande intelligenza Grillo, al contrario di altri che fanno tanta fatica a capire, ha intuito che sarebbe un errore tentatre il recupero tramite un surplus di informazione corretta e più raffinata per due motivi

1) non si può pretendere che tutti si mettano a fare un corso accelerato di economia, scienze della politica e storia

2) sarebbe altrettanto idiota (ma anche “da imbecilli”) pensare che siccome la gente non capisce bisogna convincerla ad adottare dei piani preconfezionati accettandoli senza averli capiti a fondo perché si farebbe iL gioco delle oligarchie che hanno tutti i mezzi di comunicazione adatti a convincere i cittadini di qualsiasi cosa.

Allora come mettere in scacco le oligarchie?

Grillo e Casaleggio, con una creatività che altri omini miserelli non si sognano nemmeno, hanno capito che la chiave di tutto è
CHE LA GENTE “DECIDA E PARTECIPI”

e piano piano agendo, sbagliando e correggendo apriranno gli occhi e prendereanno in mano la situazione dato che
L’UNICA COSA CHE LE OLIGARCHIE NON POSSONO PER COSTRUZIONE ACCETTARE E CONTRASTARE È PER L’APPUNTO LA DECISA COLONTÀ DEL POPOLO DI ESSERE SOVRANO

e per questo il punto centrale per Grillo e Casaleggio è il doppio concetto di

SENSO DELLA COMUNITÀ E DEMOCRAZIA PARTECIPATA E PROGRESSIVAMENTE DIRETTA.

Grillo sta cercando il modo di veicolare dei contenuti a un pubblico che è stato vergognosamente ridotto all’inconsapevolezza politica e civile.
E se si vuole rendersi utili si scenda per le strade e parlare faccia a faccia alla gente come fa Grillo.


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