Gli stupidi la mettono in termini generali. Anzi, aprioristici. Affermando che i cantautori, in quanto artisti, dovrebbero astenersi dal prendere delle posizioni politiche esplicite, in modo da non fare torto ai loro estimatori che la pensano, e che votano, in maniera diversa.
Ma questa è una sesquipedale sciocchezza. Gli artisti non sono necessariamente (obbligatoriamente) dei meri dispensatori di emozioni, e della relativa/presunta empatia a getto continuo, per cui va benissimo che abbiano le loro idee politiche e che le esprimano in tutte le forme e le occasioni che ritengono opportune. E se qualcuno se ne sente irritato, poiché ciò gli incrina o addirittura gli distrugge quella sensazione, o quella illusione, di specialissima affinità, problemi suoi. Il settarismo è sempre un difetto, ma in ambito artistico diventa un vizio esiziale. La magia della creatività non va mai confusa con i rituali dell’ideologia, o della religione, o di qualunque altra costruzione concettuale che si sia irrigidita in via pressoché definitiva. Il sistema di pensiero è, per così dire, ciò in cui l’artista crede. La sua opera, nei suoi momenti migliori, è invece quello che egli scopre. E di cui a volte, o spesso, non terrà conto ai fini della propria visione esistenziale.
Fatta questa lunga premessa, veniamo alla questione particolare. Ossia le dichiarazioni rilasciate negli ultimi tempi da due grandi cantautori italiani, Francesco Guccini e Franco Battiato, a proposito della scena politica, o piuttosto partitica, italiana. Dice Guccini (qui http://www.unita.it/italia/guccini-eletti-m5s-bei-volti-ma-sono-liberi-1.487669 ): «dovremmo tutti dedicarci alla salvezza di questo Paese, dovremmo farlo in coscienza e responsabilità. Ma mentre si predica la cancellazione dei conflitti della vecchia politica, si celebra, in Parlamento, l’avvento di una tabula rasa che è più radicale di qualunque posizione politica, partitica. Tanto è vero che, fin qui, la presenza pur gradevole dei Cinque Stelle è una sorta di assenza. La tabula rasa voluta da Grillo è il partito più partito di tutti gli altri, è la tabula rasa che fuma in sala parto». Dice Battiato (qui http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/24/battiato-grillo-sta-esagerando-casaleggio-come-richelieu/540820/ ): «In Sicilia ero sicuro che la coabitazione con il Movimento 5 Stelle avrebbe funzionato e infatti sta andando benissimo. Per quanto riguarda la formazione del governo invece non lo so, non credo che si riandrà alle urne, o almeno me lo auguro».
Si tratta, come si vede, di analisi a scartamento ridotto, che non vanno minimamente al di là delle interpretazioni di routine, e dunque omologate, che con blande sfumature vengono ripetute da tantissimi esponenti del centrosinistra e da altrettanti editorialisti (sic) dei media mainstream. Analisi che poggiano sul più falso, e ottuso, degli assunti: vale a dire che la «salvezza di questo Paese», sia legata alla stabilità del quadro politico. Nel senso, beninteso, di un qualunque esecutivo e di una qualunque maggioranza che lo sostenga, purché a esclusione di Berlusconi e dei suoi.
Quanto al vero tema fondamentale, che è quello del modello economico (sempre più finanziarizzato, speculativo, oligarchico), silenzio assoluto. Spiace dirlo, e spiace moltissimo considerando sia il valore di ciò che Guccini e Battiato hanno saputo creare in passato, sia la sensibilità etica che vi balena e che è assai lontana dal degrado imperante, ma parlare di politica in questi termini riduttivi è di per sé squalificante.
Se fatto in buona fede, come ci piace pensare, indica una superficialità da irresponsabili. Se in mala fede, una connivenza da cortigiani. Da ricchi “professionisti della musica” che hanno raggiunto da decenni un successo che li pone in una condizione di assoluto e incrollabile privilegio, per cui non hanno più alcun motivo di chiedersi se e fino a che punto questo modello liberista sia da accettare. E perciò si astengono dall’indagarlo, per comprenderne a fondo le dinamiche, gli obiettivi, le terrificanti e spietate e strategiche iniquità.
In entrambi i casi, comunque, è un messaggio di accettazione dell’esistente. Invece di aver paura del persistere, e del perpetuarsi, di una società alla Napolitano & Monti, si ha il timore fottuto di uno sconvolgimento generale. E allora vai, con un governo “responsabile” guidato dal Bersani di turno.
Federico Zamboni
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2013/3/26/guccini-e-battiato-un-coretto-pro-bersani.html
26.03.2013
Articolo indisputabile e da sottoscrivere nella sua totalità....
....Tranne per quel che concerne un particolare. In riferimento all'affermazione per cui Guccini e Battiato sono due "grandi cantautori", dovremmo magari prima premurarci di chiedere conferma a Bob Dylan. O a Neil Young. O a Leonard Cohen. O a Tom Waits. O a Lou Reed......
Articolo indisputabile e da sottoscrivere nella sua totalità....
....Tranne per quel che concerne un particolare. In riferimento all'affermazione per cui Guccini e Battiato sono due "grandi cantautori", dovremmo magari prima premurarci di chiedere conferma a Bob Dylan. O a Neil Young. O a Leonard Cohen. O a Tom Waits. O a Lou Reed......
riquoto in toto 😀
e rilancio: Il Professor Guccini.....come molti altri "artisti" italiani ha avuto successo grazie al loro colore politico, punto.
Finti ribelli cagasotto radical chic.
Hanno diritto a esprimere il proprio pensiero o disappunto politico...e muti come i pesci di fronte alle piu meglio porcherie dei banchieri
Erano piu ribelli i Litfiba anni 80 (erano,ora sono piu "Talent rebel")
Erano piu ribelli i Litfiba anni 80
Hai detto bene, erano veramente ribelli i Litfiba anni 80... quelli di Desaparecido e 17 Re... capolavori... non la versione commerciale da teen agers di oggi.
Articolo indisputabile e da sottoscrivere nella sua totalità....
....Tranne per quel che concerne un particolare. In riferimento all'affermazione per cui Guccini e Battiato sono due "grandi cantautori", dovremmo magari prima premurarci di chiedere conferma a Bob Dylan. O a Neil Young. O a Leonard Cohen. O a Tom Waits. O a Lou Reed......
Battiato in 40 anni di carriera ha fatto cose superiori, e di parecchio, a tutti i nomi altisonanti da lei sciorinati. Altra storia Guccini...
Finti ribelli cagasotto radical chic.
Io non sarei così severo nel giudizio, ho stima di entrambi per quello che hanno fatto nelle loro carriere artistiche e questo mi basta.
Voglio credere che chi scrive canzoni capaci di commuovermi come hanno fatto loro non possano essere cattive persone.
Detto questo sono d'accordissimo con l'autore dell'articolo, dispiace sentire sempre le stesse interpretazioni di routine e mai una parola sul modello economico e i poteri finanziari... dispiace ancora di più perché sono persone che stimo.
Il Professor Guccini.....come molti altri "artisti" italiani ha avuto successo grazie al loro colore politico, punto.
Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale non può non riconoscere che Guccini abbia scritto una bellissima pagina della canzone d'autore italiana.
Non si tratta di tifoseria politica, si tratta di sensibilità.