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Hollywood al servizio della CIA e del governo USA


Salvathor
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Di Julie Lévesque
Fin dagli anni della guerra fredda, il cinema hollywoodiano ha rivestito un ruolo cruciale, come formidabile arma di propaganda, nelle mani del governo Usa e dei suoi apparati di sicurezza impegnati a presentare gli Stati Uniti come i crociati del “mondo libero” in lotta contro il “male” su scala globale.

Black Hawk Dawn, Zero Dark Thirty e Argo sono solo alcune delle grandi recenti produzioni che mostrano come l’industria del cinema di oggi promuova la politica estera degli Stati Uniti. Ma il film viene utilizzato nella propaganda fin dall’inizio del 20.mo secolo e la collaborazione di Hollywood con dipartimento della Difesa, CIA e altre agenzie governative non è una tendenza moderna. Con l’assegnazione dell’Oscar del miglior film ad Argo di Ben Affleck, da parte di Michelle Obama, l’industria mostra quanto sia vicina a Washington.

Secondo Soraya Sepahpour-Ulrich, Argo è un film di propaganda che nasconde la brutta verità sulla crisi degli ostaggi iraniana ed è volto a preparare il pubblico statunitense allo scontro con l’Iran: “Gli osservatori della politica estera sanno da tempo che Hollywood riflette e promuove le politiche statunitensi (a sua volta, determinate da Israele e dai suoi sostenitori). Tale fatto fu reso pubblico quando Michelle Obama annunciò l’Oscar per “Argo”, film anti-iraniano assai propagandistico. Tra scintillio ed eccitazione, Hollywood e Casa Bianca rivelano il loro patto e mandano un messaggio in tempo per i prossimi colloqui sul programma nucleare iraniano (…) Hollywood ha una lunga tradizione nel promuovere la politica degli Stati Uniti. Nel 1917, quando gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale, il Comitato per la pubblica informazione (CPI) del presidente Woodrow Wilson arruolò l’industria cinematografica degli USA per produrre film di propaganda a sostegno della ‘causa’. George Creel, presidente della CPI, credeva che i film avessero un ruolo nel “portare il Vangelo dell’americanismo in ogni angolo del globo.”

Continua su http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/06/lindustria-cinematografica-di-hollywood.html


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yakoviev
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Post: 1671
 

Di contro si capisce come mai, negli anni del maccartismo, molti degli inquisiti e degli epurati facevano parte del mondo del cinema, non solo registi e attori ma anche sceneggiatori, soggettisti e lavoratori comuni. Ci si voleva assicurare l'assoluta fedelta' di questa formidabile macchina di propaganda e penetrazione culturale.


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Anonymous
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Sin dai tempi di Roosevelt il cinema era un forte veicolo della visione americana della società.
Hollywood era una catena di montaggio, con produzioni in serie, come una qualsiasi catena di montaggio.
Gli ambienti gli eventi si ripetevano attorno a pochi elementi ricorrenti quali la sconfitta del malvagio, il trionfo del coraggio, l' individualismo che aiuta a combattere le ingiustizie e riporta la società sulle sue solide basi.
Il linguaggio semplice, magari basato su luoghi comuni. Le trame dei film possono essere raccontate in poche righe con uno stesso filo conduttore: la giustizia trionfa sempre e i buoni, alla fine verranno premiati.
Sono cambiati i tempi, ma non la sostanza.


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Anonymous
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Dimenticavo, nel 1930 entra in vigore il Codice Hays, che di fatto imponeva alle pellicole di alimentare la fiducia nei valori "virtuosi" della società e di mantenere finali in linea con un messaggio edificante e positivo.
Per esempio la conclusione del Furore di Ford nel monologo di Mamma Joad che alla denuncia della povertà affianca la speranza di un futuro migliore, circostanze ben diverse dal drammatico epilogo del romanzo.


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