Notifiche
Cancella tutti

I super partes


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

A Genova i piddini e le loro stampelle hanno celebrato il giorno della memoria con lo slogan "città multicolore", ripreso dai giornali come un invito alla tolleranza. Ma quando mai. Tolleranza significa accettare che gli altri siano diversi da noi in forme per noi inammissibili o addirittura incomprensibili, non pretendere che esista un unico tipo di società, quella che ci piace, nella fattispecie multiculturalista e multietnica, e che chiunque non ci si riconosca senza esitazioni sia nel migliore dei casi un fascista e un razzista e nel peggiore un verme indegno di essere considerato umano.

Nessuno in Italia, estrema destra inclusa, vorrebbe espellere dal paese gli italiani neri o non cattolici. La globalizzazione ha aggiunto nuovi colori alla tavolozza nazionale ed è bene così. Ma non è per questo che i liberal manifestano: loro aspirano a una nuova tavolozza, costruita a freddo. Il loro è un programma di ingegneria culturale e genetica. Ricordo bene un agghiacciante articolo di Scalfari di un paio di anni fa, in cui con una franchezza che pensavo dovuta alla senilità e che invece era espressione dell'arrogante manicheismo della nuova sinistra, prescriveva il meticciato come un destino manifesto da realizzarsi in un paio di generazioni. Vero razzismo, ossia orrore delle differenze al punto da preferire che tutto si omogeneizzi. Davvero c'è tutta questa distanza fra chi sognava un mondo popolato solo da ariani dal sangue puro e chi sogna (cito) "un popolo unico, un sangue integrato"? In nessuna epoca storica precedente si sono estinte tante specie vegetali e animali, insetti in particolare, né tante lingue, tante culture, tante tradizioni. Tutto si sta appiattendo sugli standard consumistici che fanno comodo al neocapitalismo e che probabilmente porteranno alla fine della civiltà e a una catastrofe ambientale. Ma la sinistra è felice che tutti siano uguali, no, non economicamente (i ricchi e i privilegiati non sarebbero d'accordo), bensì geneticamente e culturalmente. Liberal e uguali.

Gioverebbe ricordarsi, nel giorno della memoria, che anche le bandiere arcobaleno sono bandiere e simboli: il fatto che non privilegino un colore non vuol dire che non ce l'abbiano. Vuole solo dire che, a differenza di chi si riconosceva, mettiamo, nella bandiera rossa e così ammetteva di essere di parte (sono partigiano, ripeteva Gramsci) e implicitamente affermava l'esistenza di parti avverse, chi sventola la bandiera arcobaleno rischia davvero di credersi super partes, un tutto, e che chi gli si opponga sia il nulla.

Francesco Ersparmer
Fonte: /www.facebook.com
Link https://www.facebook.com/frerspamer/posts/1959827687467111
27.01.2019


Citazione
Condividi: