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"... ieri e nel futuro di ieri ..." (riproposizione)


enzosabe
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Questo mio racconto – con lo stesso titolo - fu fatto noto per la prima (ed unica) volta nell´anno 2014 circa in questo sito. Oggi l´ho ampliato e modificato perché  l´originale conteneva un gravissimo errore dottrinale da me a suo tempo voluto, pur di finire la storia. Oggi non lo riscriverei proprio piú. Ma devo comunque fare ammenda davanti a Dio ed al pubblico e quindi lo riscrivo modificato. Tante cose sono successe da allora. Buona lettura e che la Fantasia sia con voi.

(Storia di assoluta fantasia?)

Ieri succedeva questo …

 “Usciti costoro gli presentarono un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni"”. (Mt 9,32-34)

... e nel futuro di ieri succederebbe questo …

“ … ieri … e nel futuro di ieri …”

In un tempo che noi qui sulla Terra non riusciremmo ad individuare, il Padre stava riflettendo sul da farsi e si voltó verso il Figlio che sedeva alla sua destra e gli disse: "Figlio, ho deciso di mandarti un´altra volta sulla Terra ...".

Il Figlio subito pensó : "Un´altra crocefissione per questa generazione  ingrata ... ma forse stavolta se salgo di nuovo sulla cr … ".

Ma il Padre aggiuse subito: "No, no ... nessuna crocefissione  ... non ti permetto di sacrificarti un´altra volta … tutto quello che dovevano avere l´hanno ricevuto … se non hanno capito fino ad ora non capiranno mai piú. Vorrei soltanto che tu ti accertassi personalmente della situazione sulla Terra e mi dessi il tuo parere riguardo a ció che intendo fare fra poco. Insomma, prendila piú come una vacanza. Quando ti diró di tornare mi riferirai”.

Il Figlio: “Ma non siete Voi stesso in grado di sapere esattamente ogni momento cosa fanno e cosa pensano gli umani sulla terra?

Il Padre: “Questo sí … ma sono cosí confusi ed indisciplinati …  e poi per amor loro non ho mai preso finora possesso della loro coscienza … li ho sempre lasciati liberi di agire in modo che ognuno potesse decidere da solo se scegliere fra il male ed il bene … e quando tutti hanno preso una direzione veramente pericolosa  sei andato e hai fatto dei miracoli, ed anche la tua santissima madre é andata, e hanno avuto anche gli angeli, i santi, i profeti, i veggenti, i sacerdoti e degli avvertimenti che quasi tutti hanno interpretato sempre come dei casi o delle coincidenze… e non hanno mai voluto capire da dove in realtá provenissero;  d´altronde …  non sono ancora riuscito a capire esattamente come ragionano: una prima volta girano a destra e dopo cinque minuti, trovandosi esattamente nelle medesime condizioni di prima decidono di girare a sinistra... perché? e chi li capisce. Tu invece sei stato fra di loro, e credo che neanche per te sia stato facile … anzi … . Per questo penso che da questo punto di vista mi potrai dare delle utili indicazioni … ma questa volta dovrai comportarti come un qualunque umano … in incognito e possibilmente senza mai immischiarti nei loro affari … dovrai semplicemente osservare”.

Il Figlio: "Comportarmi come un qualunque  umano? Ma allora forse sará necessario prendermi anche qualche piccola  licenza".

Il Padre: "Licenza? che licenza?"

Il Figlio: "Beh, non saprei ... dire qualche veritá, per esempio ... tanto per comportarmi come tutti gli umani …”.

 Il Padre: " E´naturale che tu debba dire la veritá … non l´hai sempre fatto? cosa mi vuoi dire?”

Il Figlio: “Intendevo dire la “veritá” come oggi la intendono loro … secondo l´imperante “policamente moderno”.

Il Padre: “E cioé?”

Il Figlio: “Insomma … per loro una  “veritá secondo il politicamente moderno” é  qualcosa che Voi chiamereste senza mezzi  termini  “molto piú di una menzogna” …  e questo non ha che fare solo con le loro percezioni … cioé non ha a che fare con il fatto che se vedono il bianco e dicono che é nero sanno di mentire …. no! ha a che fare con il fatto che se dicono che il bianco é nero, sono realmente convinti di vedere il nero… deve essere avvenuto qualcosa di grave sulla Terra che ha provocato una maligna degenerazione nella loro coscienza”.

Il Padre: “A questo punto sono arrivati? uhm … sicuramente deve essere opera di quello che dimora piú a valle …  le luci del suo palazzo sono sempre accese notte e giorno e da lí giungono in continuazione dei sinistri rumori … … non smette mai di ordire delle macchinazioni”.

Il figlio: “ Quindi potrebbe essere anche necessario  che io dica  qualche “veritá secondo il politicamente moderno”  … tanto per  non essere scoperto …”.

Il Padre: “Si … nel caso estremo sarebbe necessario … ma d´altro lato ció non appartiene alla tradizione di questa casa ... appartiene piú alla tradizione della casa di quello che dimora piú giú … no no ... non riesco nemmeno ad immaginarmi che tu sia costretto a fare una cosa simile."

Ma di fronte alla motivazione addotta dal Figlio e al pericolo che questi fosse trattenuto lá ed i suoi piani fossero ritardati, il Padre si ammorbidí e disse: "E va bene ... ti é data la possibilitá  ... ma rispettando le seguenti condizioni: per prima cosa puoi dire in una sola occasione una “veritá secondo il politicamente moderno” durante tutta la tua permanenza sulla  Terra”; per seconda cosa solo se questo é necessario affinché tu non venga appreso materialmente da loro; e per ultimo deve arrivare alle loro orecchie in maniera tale da non suscitare assolutamente scandalo o sdegno fra nessuno dei presenti”.

Con queste precauzioni il Padre speró cosí di rendere difficilmente individuabile il Figlio agli umani.  Il Figlio, tutto contento di potersi fare una vacanza spensierata sulla Terra, fece un cenno con la testa e partí subito. 

Arrivó, come prima tappa in un luogo dove era  giá  stato una volta. Quasi lo colpí il fatto che la gente non si spostasse piú come prima con i cavalli e con i carri ma con quelle che erano chiamate autovetture, cioé dei mezzi di trasporto che invece di avere i cavalli che trainavano da fuori, li aveva che li spingevano da dentro, e solo per fortuna evitó di essere colpito da una di queste. E subito constató come la gente era piú malata di prima: molte vecchie malattie erano quasi scomparse ma molte nuove e piú gravi erano apparse: gli umani le chiamavano Sars-CoV-19 e poi 21ed altri numeri e lettere dell´alfabeto dati a caso, AIDS, ebola, diabete, cancro, cardiopatia, ipertensione ed altre non meno gravi. Il Figlio cercó nei dintorni la causa prima di tutte queste nuove malattie e la sua vista cadde su delle linee elettriche che correvano in mezzo alla cittá e su delle antenne di trasmissioni camuffate da piccole scatolette che ognuno portava con sé e da alcune apertamente visibili che stavano sui tetti delle abitazioni. Il Figlio inizialmente si limitó solamente ad osservare ma ... che ci poteva fare se il Suo essere compassionevole di fronte a tanta sofferenza umana  stava riemergendo prepotentemente? Cosí, a secondo dei casi, inizió a guarire di nascosto prima un raffreddore ad uno, poi un´influenza ad un altro ... poi un´infiammazione ... poi qualche ferita da taglio ... poi a guarire malattie sempre piú gravi fin quando l´attenzione di alcuni  "guaritori secondo il politicamente moderno ", che tutti dovevano chiamare per obbligo legale e a pena di gravissime sanzioni “diottori”, fu richiamata da queste guarigioni repentine e inspiegabili e dal fatto  che queste cose succedevano sempre e solo quando quello “sconosciuto" stava nei paraggi del guarito di turno. E subito sospettarono un collegamento fra lo sconosciuto e i casi di guarigione ... e si proposero di  pedinarlo notte e giorno per chiarire il caso e per evenutalmente inchiodarlo alle sue responsabilitá . Il Figlio si accorse di essere stato individuato e subito decise che era meglio cambiare aria ed area.

Prese il primo aereo che gli capitó e arrivó in una cittá situata nell´altro lato del mondo e che si chiamava Chicago.  Anche lí trovó le stesse malattie, le stesse linee elettriche che correvano in mezzo alla cittá e le stesse antenne di trasmissione che stavano nelle mani delle persone e sui tetti delle abitazioni. … ed ebbe non meno compassione.

Un giorno, andando in giro, si imbatté in un uomo seduto a terra che stava chiedendo la caritá e che non poteva neanche alzarsi a causa delle sue precarissime condizioni di salute. Il Figlio gli si avvicinó e gli chiese cosa gli fosse successo, e questo rispose: "Quando ero piccolo, ero un bambino felice e sano ... i miei genitori erano ricchi e tale sono stato io quando ho ereditato da loro …"

Il Figlio: "E cosa ti ha ridotto in questo stato?"

Il malato: " Tutto é iniziato con quello che io ritenevo fosse un semplice raffreddore,  …  nella speranza di farlo andare via sono andato da un diottore generico e questo, al termine della visita, mi ha comunicato con viso costernato  che in realtá si trattava di una aggressiva forma di bronchite allo stato iniziale e mi ha prescritto delle pillole ... i sintomi si sono  attenuati ma, contrariamente al diottore che affermava di avermi totalmente guarito, mi é rimasta in forma stabile fino ad ora ... ma in compenso dopo un paio di giorni dall´aver iniziato a prendere le pillole mi é venuta un´impotenza .... ed il primo diottore mi ha mandato da un secondo diottore specialista in malattie andrologiche... il quale mi ha dato anche lui delle altre pillole da ingoiare con le quali mi ha guarito dall´impotenza, non totalmente a dire il vero, ... ma dopo alcuni giorni mi é venuto anche  un fortissimo dolore al cuore  ... per cui il secondo diottore mi ha mandato da un terzo diottore specialista nelle malattie del cuore .... che a sua volta mi ha dato delle altre pillole che peró, nonostante da me ingerite, non sono riuscite a far placare totalmente il dolore ... ma che in aggiunta mi hanno fatto contemporaneamente  comparire dei lancinanti dolori  alla pancia per cui questo diottore mi ha mandato da un quarto diottore che era uno specialista di malattie intestinali oltre che ad essere un chirurgo; questo oltre a darmi delle pillole che non mi hanno guarito per niente,  alla fine di un lungo trattamento mi ha prospettato come inevitabile la rimozione  di una decina di centimetri dell´intestino … meno intestino = meno dolore, era la sua equazione per convincermi all´intervento … ed  il taglio di un piede che era diventato totalmente nero. Mi aveva detto che se non mi fossi operato entro quarantotto ore sarei certamente morto e che aveva giá approntata la sala operatoria per eseguire l´operazione. E per invogliarmi maggiormente a farmela aveva promesso di darmi un coupon con cui dopo l´operazione mi sarei potuto comprare un hamburger ed una birra nella mensa dell´ospedale … “Se lei sopravviverá” aveva aggiunto lui. E cosí per la paura che l´ultimo diottore mi ha messo, gli ho dato un consenso non molto convinto alla rimozione di quei pochi centimetri di intestino e di un piede. Ora sono afflitto contemporaneamente dalla bronchite, dall´impotenza, dal mal di cuore, da dolori alla pancia … e tutti questi sono allo stato cronico e a bassa intensitá, ed inoltre mi mancano due terzi dell´intestino ed una intera gamba. Naturalmente tutto questo calvario é durato degli anni e per pagare le spese mediche ho dilapidato tutti i miei averi per cui ora sono qui ridotto a chiedere l´elemosina …".

Il Figlio gli chiese: "Ma tu hai mai chiesto aiuto a Dio?"

Il malato rispose: "Certo che ho chiesto aiuto a Dio ... i miei genitori mi parlavano raramente di Lui e facevo una vera vita da libertino, ma poi una volta diventato povero e man mano che andavo avanti nella vita cresceva la consapevolezza che Lui esisteva … ed oggi credo che esista … e questo anche perché  ha impedito finora che questi diottori, ma anche chi danza al ritmo della loro musica, si prendessero anche la mia vita. Ed ogni giorno prego perché credo che non mi abbia mai dimenticato e che nonostante tutte le mie disgrazie sia ben intenzionato verso di me… non so … un giorno ho anche sognato che stesse passando per questa strada … in quel sogno si é avvicinato, mi ha guardato con compassione e mi ha chiesto qualcosa che non ricordo e poi il sogno é terminato … ohhh, se potesse succedere veramente … mi getterei ai suoi piedi”.

Al sentire queste parole il Figlio si guardó prima a destra e poi a sinistra per accertarsi che nessuno li vedesse, fece una breve preghiera e poi con un veloce gesto lo guarí totalmente ... restituendogli anche la gamba e tutto l´intestino totalmente funzionanti.

Quando il malato si ritrovó sano, subito si alzó in piedi, e pur non sapendo chi realmente fosse lo sconosciuto, inizio ad abbracciarlo e a saltellargli attorno per la gioia ed inizió a gridare al mondo la sua avvenuta guarigione.

Ora il caso volle che il malato avesse passato tutti gli anni di mendicitá dall´altro lato della strada che si trovava di fronte ad un alto ed imponente edificio dove solevano riunirsi giá da molto tempo alcuni diottori e che aveva come logo una siringa il cui ago era infilzato nelle natiche di un globo terrestre stilizzato, e che le grida del guarito avessero  richiamato alla finestra un  diottore che si stava concedendo nel circolo ricreativo interno il meritato riposo serale  dopo una lunga giornata di lavoro. E subito riconobbe il guarito ... a cui peró doveva mancare almeno una gamba ... per cui non era sicuro se stesse vedendo bene e subito chiamó alla finestra un suo collega che si stava anche lui riposando a poca distanza: "Ehi ... ma quello non é colui che ti ho mandato perché nonostante l´abbia guarito dalla bronchite ha sviluppato una terribile impotenza perché andava troppo dietro alle donne? Il secondo si avvicinó e, riconosciuto il malato perfettamente guarito, inizió anche lui a dubitare di vedere bene e chiamó un terzo diottore: "Ehi ... ma quello non é il malato che ti ho mandato perché, nonostante lo abbia totalmente guarito dai suoi problemi di impotenza, ha sviluppato delle disfunzioni cardiache le cui cause sono rimaste sconosciute?". Il terzo arrivó e come gli altri dovette chiamare il quarto diottore: "Ehi ... ma quello non e´ il malato che ho liberato dai suoi problemi di cuore e che ti ho mandato perché ha accusato dei dolori di pancia sicuramente causati dalle sue cattive abitudini alimentari?" Il quarto arrivó ed ebbe lo stesso problema degli altri tre ...solo aggravato perché era stato lui stesso ad aver rimosso la gamba e quasi tutto l´intestino al guarito. I quattro stavano lí a discutere animatamente e a gran voce sull´impossibilitá di quello che stavano vedendo finché arrivó  il diottore principale, che stava anche lui lá per motivi di svago, che chiese loro quale fosse la causa di tanto contendere. E subito i quattro gli mostrarono l´oggetto della discussione.  Il principale, che ben conosceva il guarito perché per anni lo aveva visto mendicare sull´altro lato della strada, e che aveva ricevuto alcuni giorni prima un messaggio dall´altra parte dell´oceano secondo il quale c´era un guaritore pirata in fuga per il pianeta, e questo perché lui stesso curava della corrispondenza con i diottori di tutto il mondo, subito capí che probabilmente stava di fronte al ricercato e disse agli altri quattro: "Seguitemi, presto!".

Sulla strada per l´uscita, il principale vide in una stanza la sua nipote che era da poco diventata adolescente e gli disse: “Lorenzina … vieni con me … é venuto anche per te il tempo di imparare che nessuno deve ostacolare il nostro business e che bisogna fare tutto quello che é necessario  per tutelare i nostri interessi su questa Terra  … e questo anche se si trattasse di Dio in persona …”. E visto che questa non voleva smettere di giocare, tiró fuori da un rotolo di banconote una  banconota da cento dollari e dandogliela aggiunse: “Cosí potrai comprarti la versione intermedia”.  Al che Lorenzina smise di giocare al “piccolo diottore” e disse al suo amichetto di giochi appena piú grande che stava giocando accanto a lei: “Su, Roberto … smettila di giocare con i tuoi grembiulini e vieni anche tu”. E visto che questi si trovava a suo agio e che senza di lui anche Lorenza non sarebbe venuta, il principale tiró fuori un´altra banconota e disse: “Robertino … vieni anche tu … se vieni ci sono in premio anche per te cento dollari con cui ti potrai comprare tanti bellissimi grembiuli veri”. Roberto alzó la testa, gettó casualmente lo sguardo fuori della finestra e vide all´altra parte della strada due persone, di cui una stava eseguendo una specie di danza della pioggia; pensó un attimo e poi disse: “No, non vengo … cento dollari sono davvero pochi”.

 Il principale: “Davvero pochi? e quanti ne vorresti?”

 Roberto: “Trecento”.

Il principale tutto stizzito: “Trecento?  ma in questo edificio non c´é piú religione … che insolenza é questa?” e tutto arrabbiato pur di non arrivare tardi gli buttó le banconote addosso.

Lorenza intervene tutta sdegnata: “Roberto … ma come ti permetti di parlare cosí … vendere in questo modo indegno le proprie buone azioni in cambio di vile denaro … sei un miserabile speculatore … hai calpestato in modo irreparabile i miei piú profondi ed irrinunciabili principi … non ti degneró mai piú di uno sguardo in vita mia”.

Al che Roberto, dopo aver pesato con la massima velocitá queste parole, guardó di nuovo Lorenza e poi suo nonno, quasi considerandone la parentela e la somiglianza di carattere e con la massima ovvietá le spinse le tre banconote in una mano e disse: “Business is business”.

Lorenza rivoltandosi  le banconote in mano come se avesse appena ricevuto un anello di fidanzamento e dando un accenno di svenimento: “Ma …. ohhh … Roberto … … non l´avrei mai immaginato … sei cosí galante con le tue attenzioni … …  ” e sciogliendosi per l´emozione e iniziando a donargli tutti gli sguardi possibili presenti e futuri,  aggiunse: “non mi ero mai resa conto prima di quanto tu fossi importante per i miei piú principi…. I love you so much … ohhh ...”.

Fatto questo, Roberto gettó senza perdere tempo tutti i grembiulini da gioco nella pattumiera e si uní al gruppo. Tutti uniti uscirono dall´edificio.   

La spedizione arrivó in tempo, circondandolo da tutti i lati ed aiutandosi anche con alcune guardie private che erano davanti all´edificio, per bloccare ogni via d´uscita allo sconosciuto. Il principale subito lo confrontó e gli chiese inquisitoriamente: "Tu sei stato quello che hai guarito il malato che ora non é piú malato ... confessa ... ti abbiamo visto tutti e cinque con i nostri propri occhi...non mentire " disse il principale mentendo spudorateamente lui stesso. Gli altri quattro confermarono con il capo, mentendo pure loro.

Lo sconosciuto non rispose. Il principale continuó ad incalzarlo piú da vicino e mosso dalla convinzione che il corpo umano fosse una macchina, cioé semplicemente il risultato di un assemblamento di pezzi che funzionavano ognuno per conto proprio e che qualsiasi pezzo divenuto difettoso o mancante potesse essere sostituito a piacimento, chiese: “E dimmi un pó …  da dove ti sei procurato la gamba di ricambio?”

Lo sconosciuto di nuovo non rispose. Il principale, arrabbiatissimo perché lui stesso avrebbe voluto sapere dove si potessero comprare dei pezzi umani di ricambio per iniziare cosí lui stesso un nuovo business, incalzó di nuovo: “E dov´é il distintivo della nostra cerchia che é obbligatorio tenere in mostra e senza il quale a nessuno é permesso di guarire?”

 Il Figlio finalmente rispose: “Distintivo? quale distintivo? da quando c´é bisogno di un distintivo?”

Il Principale fu rafforzato nella sua convinzione:  “Tu non hai quindi nessun distintivo ... ammetti il fatto dunque  ... perché quando lo hai compiuto io non ero alla finestra … nonostante tu non faccia parte della nostra cerchia tu hai osato guarire il malato …”

Il Figlio rispose lentamente e con tutta la convinzione possibile: "Si, nonostante io non ci tenga assolutamente ad appartenere alla vostra  cerchia, io ho guarito il malato".

Subito tre dei diottori, a seguito di una veloce occhiata di intesa con il principale, iniziarono a stracciarsi i loro costosi vestiti perché tutti i passanti sulla strada si fermassero e vedessero lo sdegno che provavano per il fatto che qualcuno non appartenente alla loro cerchia avesse guarito il malato: con questo gesto speravano che anche i passanti provassero lo stesso sdegno. Il quarto diottore, la cui cravatta durante la corsa fino alla strada era andata fuori posto, se la stava aggiustando con calma e stava aspettando un cenno del principale per recarsi in condizioni impeccabili al vicino posto di polizia per poterlo far arrestare.

Il principale con il sorriso di chi aveva ormai la vittoria in pugno, aveva giá fatto un cenno al quarto diottore di andare alla polizia e dato l´ordine alle guardie private di avventarsi sullo sconosciuto per catturarlo, quando qualcosa gli venne in mente … disse a tutti di fermarsi e fece un´ultima domanda al fine escludere questa ultima remota possibilitá per cosí non incorrere in una durissima punizione  proveniente dal suo Capo: "E dimmi un pó ... chi é l´autoritá che ti ha dato il permesso di guarire".

Il Figlio, ormai messo alle strette, di fronte a questa domanda e temendo ormai per la propria incolumitá fisica stava per usare istintivamente la facoltá che gli aveva dato il Padre per non farsi riconoscere, quando subito qualcosa da dentro lo bloccó: come avrebbe potuto dire una menzogna quando lui stesso era la Veritá … e Lui stesso era venuto giá sulla terra per rivelarLa … e questa Veritá esisteva da sempre e, questo lo sapeva perché poteva vedere nel futuro, sarebbe sempre esistita?  non sarebbe Lui stesso cosí entrato nella loro cerchia, mentendo cosí contemporaneamente due volte? “No, nonostante io ne abbia facoltá non rinnegheró me stesso e Chi mi ha mandato” si disse “a costo di risalire non una ma cento volte sulla croce”. Ed urlando perché tutto il mondo attorno a Lui lo sentisse, gridó: “IL PADRE MIOOOOOOO!”.

Ora successe che le parole fossero seguite subito da uno strano fenomeno: perché istantaneamente si scatenó una grandissima tempesta accompagnata da lampi e tuoni che si materializzó dal nulla e si abatté proprio in quel settore della cittá … ed un fortissimo vento spiró ululando tra il Figlio ed il gruppo, catturó le parole, le turbinó e le lasció proseguire nella direzione originale: “IL VOSTRO DIO SATANAAAAAAA” sentirono quasi tutti.

Al ché il principale sussultó e visibilmente scosso per la risposta, pensó di avere davanti un ispettore in incognito mandato dal suo Capo che stava verificando il suo grado di dedizione alla causa mondiale dei diottori, e abbassando lo sguardo a terra disse: “Ah, beh … in questo caso allora … “ e per  chiudere velocemente la questione perché solo lui e pochi altri sapevano chi fosse il vero padrone dell´edificio e da chi venivano gli insegnamenti che vi orginavano e che venivano diffusi in tutto il mondo, affinché  nessuno se ne rendesse conto disse velocemente al suo seguito: “Seguitemi e che nessuno mi faccia e  si faccia delle domande” e fece dietro front.  Ma uno dei diottori che a causa del fragore della tempesta non aveva sentito subito gliela fece: “Ehi, capo … guarda un pó … ma quello non era il nostro edificio?”

Il principale, furibondo, senza guardare verso l´edificio, prese il diottore per il colletto e gli gridó in faccia: “Era? perché … ora c´é qualcosa di diverso al posto suo? ti ci metti anche tu? non solo ti ho detto di non aprire il becco, ma hai pure voglia di prendermi per il cxxo?”

Il diottore non disse nulla e alzó il dito al cielo; ed il principale, seguendo la direzione del dito, capí subito: la tempesta aveva appena mandato in frantumi tutti i vetri dell´edificio ed aveva devastato tutti i suoi piani superiori e tutti i documenti, anche quelli piú delicati, erano stati risucchiati fuori dall´edificio e stavano proprio in quel momento liberamente volando in cerca di qualcuno che ne leggesse il loro contenuto; insieme stavano sfarfallando nell´aria anche una incredibile quantitá di piccoli bigliettini verdi.  Si mise le mani nei capelli, cadde in ginocchio e inizió a gridare senza curarsi se il mondo lo sentisse: “Tutto il mio denaro guadagnato in anni di lavoro come lobbista …  nooooo ….!”

La tempesta, cosí come venne, cosí se ne andó e ció fece sí che per tutti gli altri le cose andassero piú rilassatamente: il secondo diottore con l´abito ancora in ordine inizió a canzonare  gli altri due: “Rimanete qui … cosí conciati siete dei perfetti mendicanti … con l´elemosina raccolta, in una ventina di anni potremo ricostruire l´edificio … ah, ah, ah“; Roberto pensó che anche se la cosa era andata male ora, aveva tuttavia un futuro e che forse era il caso di comprarsi dei veri grembiuli professionali in un negozio specializzato e non stare a perdere tempo con quelli didattici; Lorenza, guardando il denaro che era atterrato cosí facilmente nelle proprie mani, stava pensando a quale fosse la migliore marca di lavatrici per lavare i grembiuli del suo futuro marito; quasi tutti gli altri presenti, che erano abituati ad andare ai concerti e che vedevano sempre i film al cinema o alla televisione applaudirono pensando di essersi trovati davanti ad un fantastico duo di artisti di strada mai visti prima: uno che con le danze provocava la pioggia ed i fulmini e l´altro che con le parole provocava delle fortissime folate di vento e lasciarono il luogo di buon umore; il guarito, sfinito per la danza, era caduto a terra e stava prostrato davanti al Figlio; due fratelli, uno di nome Simone e l´altro Andrea, che stavano appena tornando dal lago dove avevano passato tutta la giornata a pescare e che avevano assistito a tutto il fatto fin dall´inizio e a cui erano giunte le parole cosí come le aveva pronunciate il Figlio, stavano aspettando di approcciarLo per chiederGli chi fosse veramente Suo Padre. Il Figlio che, pronunciando le parole, aveva inconsciamente allargato le braccia ed esposto il petto pronto a ricevere le prime percosse dal gruppo che si aspettava che lo avrebbe da lí a poco appreso, cosí come era avvenuto duemila anni prima, si ritrovó Lui stesso meravigliato per quanto era successo.

Il Figlio stava cosí immobile quando un raggio di luce lo colpí dal cielo e lassú vide il Padre sorridente che lo stava guardando orgoglioso e compiaciuto e che, in maniera tale che solo fosse visto e sentito solo da Lui, disse: “Hai visto, figlio, che di nostra intima sostanza non hai fatto uso della tua facoltá? ma d´altronde, mi potevo aspettare qualcosa di diverso da un figlio perfetto come te? nessuno … dico nessuno é mai riuscito a non litigare con gli umani e questo perché  da sempre si scrivono le regole da soli per servire solo sé stessi e le cristallizzano  addirittura per mezzo di concili per affermare che vengono da noi tre … senza tra l´altro neppure essersi sognati di invitarci e facendosi cosí loro stessi dio …  e poi senza neanche chiedere perdono hanno pure la pretesa di salire in Cielo. No! Sapendo quali inammisibili licenze ormai si prendono gli umani e sapendo come sei fatto tu era inevitabile che alla fine ti saresti scoperto ed é per questo ho mandato la tempesta … “

Il Figlio: “Ah … Voi siete stato”.

Il Padre: „E chi sennó? E stai sicuro che domani i loro giornali scriveranno che una inspiegabile tempesta ha colpito la cittá e ha danneggiato varii edifici, ma non diranno che l´edificio danneggiato é stato uno solo … e diranno come al solito che é stato un caso, una coincidenza per non ammettere a sé stessi che noi siamo; e per quanto riguarda i foglietti  svolazzanti diranno che sono stati persi da dei maldestri rapinatori in fuga …“

Il Figlio: „E come stanno le cose con quei fogliettini verdi che stanno svolazzando?“

Il Padre: “Io non sbaglio mai niente … riesco a calibrare le cose con la precisione di pico e molto di piú”… „ e proprio in quel momento due sacchi, “schwishhh, schwishhh, puff, puff”, caddero dal cielo e si piantarono a terra fra il Figlio ed il guarito.

Il Figlio: “Cosa sono?”

Il Padre: “Quando hanno aperto le porte del portavalori per consegnare del denaro in quell´edificio, ho utilizzato il vento per aprire il contenuto di tutti i sacchi, tranne che di due; e quei due sacchi chiusi li ho fatto volare via verso il cielo, gli ho fatto fare una lunga gita atmosferica e li ho fatti ricadere ora dietro a te … li hanno giá abbandonati e nessuno ne rivendicherá la proprietá. Con questo mio gesto li trasformo da frutto di corruzione a frutto di preghiera: un anticipo che dó a quel bravo giovane che sta prostrato ai tuoi piedi … ora saprá finalmente far buon uso di quello che io gli do e non fará piú come ha fatto prima … pregava cosí silenziosamente per non farsi sentire da nessuno ma con tanto fervore che per me era impossibile non ascoltarlo. Ora ritorna perché é venuto il tempo di affidarti una importantissima missione che cambierá la storia della Terra per tutti i secoli che verranno”.

Il Figlio finalmente riprendendosi: “Sí, eeee ehmm, … Padre … “

Il Padre: “Dimmi figlio … hai per caso qualche desiderio?”.

Il Figlio, riferendosi ai due pescatori: “Ma non é che potrei rimanere un altro poco qui per intrattenermi con loro?”

Il Padre: “Rimanere ancora lá? e per quanto tempo?”

Il Figlio: “Non molto … circa tre dei loro anni”.

Il Padre: “Ancora ?!”

Fine della storia.

Morale I della storia: chi afferma che chi vuole veramente andare in Paradiso debba trascorrere la propria permanenza su questa terra osservando gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, per coerenza dovrebbe anche affermare che Gesú, se venisse un´altra volta sulla Terra, dovrebbe necessariamente trascorrere tutto il tempo muovendosi al ritmo della musica che viene suonata dal Concilio Vaticano II. É umanamente e divinamente impossibile.

Morale II della storia: Il “Guarire” é un affare di Dio, non del Diavolo. E questo, a mio avviso, si ottiene cercando di operare/stare in grazia di Dio e prendendo, quando non la si riesce ad ottenere a causa delle nostre debolezze, come medicinali tutto ció di naturale che Dio ha messo a disposizione dell´uomo, non prendendo le i farmaci  sintetici fatti dall´Uomo. La storia del malato con i diottori sta per questo: mandava giú una pillola per scacciare via i sintomi (non la causa), che era allo stesso tempo la causa della nuova malattia. Qualcuno non é ancora convinto? Allora pensi al “vaccino”: con la scusa di salvare la gente da una falsa pandemia, stanno iniettando la promessa della salvezza ma allo stesso tempo stanno consegnando nelle vene sofferenza e morte. Per gli eventi che si stanno approssimando, questo é di fondamentale importanza per chi vuole sopravvivere da persona libera.

Morale III della storia: questo aspetto nel racconto, secondo cui Gesú si vorrebbe sacrificare un´altra volta pur di salvare l´umanitá l´ho preso dalle Sue parole durante le apparizioni a Maria Valtorta (“Io verrei una seconda volta a morire, per salvarli da una morte più atroce ancora… Ma il Padre mio non lo permette … “ dal Quaderno del 23.4.1943). Ma credo che allora le intenzioni di Gesú avessero ancora una giustificazione perché a quel tempo la societá occidentale aveva ancora la sua “bussola spirituale” che in qualche modo funzionava. Ma oggi? Oggi non esiste nessuna possibilitá per tutta l´umanitá di salvarsi dai propri peccati con un altro cruento sacrificio del solo Cristo. Credo che il Padre ha giá deciso che sará concesso a pochi ed in maniera cruenta per tutta l´umanitá.  Del resto: allora i farisei erano soprattutto degli ipocriti che utilizzavano la Legge per avvantaggiarsi, ma per principio non avevano nulla contro Dio, semplicemente non Lo hanno riconosciuto. Per questo Gesú poté dire a ragione: “ … Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34 parz.).  Oggi i nuovi farisei (intesi nel senso di coloro che comandano, ma anche molto piú giú) sanno benissimo di servire il Diavolo: infatti dicono per giustificare le loro azioni, prendendo a pretesto la pandemia e con lo scopo di modificare il DNA a tutta l´umanitá, un (piú o meno, e mi sembra che qualcuno in Italia lo abbia apertamente detto): “Non vi preoccupate … Noi sappiamo bene quello che stiamo facendo”. Meraviglia il fatto che il Padre giá da allora, ma ancor piú adesso non ne voglia proprio sapere che il Figlio si sacrifichi un´altra volta? Perché dovrebbe condonare agli umani, cosí come stanno facendo oggi, un premeditato e gigantesco atto di odiosa e, per di piú, aperta ribellione contro di Lui? Quindi questo Suo sacrificarsi nel “futuro di ieri” é solo una mia fantasia … come tutto il racconto …  forse …


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