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Il Debito. 1)

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Georgejefferson
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In una società ben regolamentata gli interessi dei creditori sono coincidenti con quelli dei debitori. Questo è evidente.

E questa massima da profeta millenarista come deve essere inculcata nei bambini? No perchè può indurre interpretazioni giuste o sbagliate, dipende da cosa si intende. Scritta cosi e' una puttanata galattica propagandistica "tipica" delle Tv o giornali che vuol dire tutto e nulla.

Quali interessi? Comunitari, di pace, quieto vivere e protezione delle fascie più deboli insieme ad un misurato riconoscimento del merito,

oppure interessi particolaristici delle singole parti, spacciandole come una tabula rasa in ugual opportunità e pari misura di partenza?

E questa favoletta e' la "realtà" o un dovrebbe essere ideologico?


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mincuo
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Non c'entrano i disonesti. Quelli ci sono ovunque. C'entra la formazione. Nei PAesi angloassoni la formazone finanziaria di un direttore amministrativo è di discreto livello. Da noi no.
Il che è poi coerente con lo stesso sistema finanziario Italiano, che è poco evoluto. Ed è coerente con la stessa struttura patrimoniale delle piccole imprese Italiane che anche epr quello poggia su un'eccessiva leva di mezzi di terzi.
Anche lì ci sono ragioni ben precise.


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mincuo
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In una società ben regolamentata gli interessi dei creditori sono coincidenti con quelli dei debitori. Questo è evidente.

E questa massima da profeta millenarista come deve essere inculcata nei bambini? No perchè può indurre interpretazioni giuste o sbagliate, dipende da cosa si intende. Scritta cosi e' una puttanata galattica propagandistica "tipica" delle Tv o giornali che vuol dire tutto e nulla.

Quali interessi? Comunitari, di pace, quieto vivere e protezione delle fascie più deboli insieme ad un misurato riconoscimento del merito,

oppure interessi particolaristici delle singole parti, spacciandole come una tabula rasa in ugual opportunità e pari misura di partenza?

E questa favoletta e' la "realtà" o un dovrebbe essere ideologico?

Io avevo gà diffidato a citare.

Inoltre dò per acquisita la conoscenza della mia professione.


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Georgejefferson
Famed Member
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...dato che l'idea portante è quella della concorrenza in condizioni paritarie, ed è appunto lo Stato chiamato a garantire che ciò avvenga...

L'idea?

A ma allora e' un'ideale, non "la realtà" (e chi lo dice ora a tutti gli studenti che "freddamente" devono guardare alla realtà e non al dovrebbe essere? Poveretti chissa il trauma)

Quindi ci stanno le leggi che espropriano patrimoni accumulati nel corso storico per: garantire concorrenza in condizioni paritarie.

Pero, e' una bella notizia.


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Georgejefferson
Famed Member
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In una società ben regolamentata gli interessi dei creditori sono coincidenti con quelli dei debitori. Questo è evidente.

E questa massima da profeta millenarista come deve essere inculcata nei bambini? No perchè può indurre interpretazioni giuste o sbagliate, dipende da cosa si intende. Scritta cosi e' una puttanata galattica propagandistica "tipica" delle Tv o giornali che vuol dire tutto e nulla.

Quali interessi? Comunitari, di pace, quieto vivere e protezione delle fascie più deboli insieme ad un misurato riconoscimento del merito,

oppure interessi particolaristici delle singole parti, spacciandole come una tabula rasa in ugual opportunità e pari misura di partenza?

E questa favoletta e' la "realtà" o un dovrebbe essere ideologico?

Io avevo gà diffidato a citare.

Inoltre dò per acquisita la conoscenza della mia professione.

La medaglietta a gia, dimenticavo.

Spalla destra o sinistra Mincuo? Non sembra ma conta e'...


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sankara
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Mincuo forse può parlare per sé, del settore finanziario che conosce, ma non può estrapolare la sua esperienza per farne un discorso generale, perchè io ad esempio nel settore della piccola industria non trovo nessun riscontro di quanto dice.
La gente più impreparata e disonesta l'ho trovata in Olanda, pensa un po'...

Da quel che ho capito, Mincuo voleva sottolineare un aspetto, quello della competenza in ambito finanziario delle PMI, che può anche essere pensando alle loro scelte di finanziamento, alla pratica del multiaffidamento...non m i sembra si volessero fare considerazioni di tipo etico-nazionale...


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Anonymous
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C'entra la formazione. Nei PAesi angloassoni la formazone finanziaria di un direttore amministrativo è di discreto livello. Da noi no.

No mincuo, ribadisco che non è così. A parità di dimensioni della società e di settore merceologico o industriale, le nozioni di gestione finanziaria sono le stesse. L'amministratore della fabbrichetta che produce, chessò, ingranaggi a Bassano del Grappa, è allo stesso livello di preparazione del suo omologo a Stoke on Trent. Forse potevano essere diverse 25 anni fa, anzi sicuramente lo erano, ma non ora nel 2015. Altre cose sono diverse, ma non questa.

Il punto debole del tuo discorso, mincuo, è che finchè rimani nei tecnicismi è valido (non ho poi tanti elementi per dire il contrario), ma quando ti avventuri in considerazioni storiche, culturali ed "umanistiche" (passami il termine), prendi delle gran cantonate, scusa se te lo dico.


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sankara
Honorable Member
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Io avevo gà diffidato a citare.
Inoltre dò per acquisita la conoscenza della mia professione.

La tua professione la conosciamo tutti, Mincuo. Non ti fare alterare dai commenti a dir poco "stravaganti" di Jefferson. Almeno facesse qualche critica sensata, espressa in un linguaggio più o meno comprensibile, personalmente non capisco cosa voglia dire con i suoi pipponi ideologici, sarà probabilmente una carenza mia, sicuramente ottiene l'effetto di indispettirti..e pensare che lui era quello, quando tu eri assente su CDC, che in varie discussioni riportava interi pezzi dei tuoi commenti (va detto però che li inseriva evidenziando che fossero commenti tuoi)...in ogni caso, così come il debito è la "benzina" del sistema economico, rispondendogli alimenti il suo ego...continua pure con i tuoi discorsi, poi ognuno si farà la propria opinione...


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istwine
Prominent Member
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Scusate un attimo, ma questa discussione è la replica precisa di un'infinità, con le stesse domande e le stesse risposte di mincuo. Qualunque argomento sia, qui escono sempre le stesse cose, ma dico io, anche se non condividete, ma che vi accanite a dire sempre la stessa roba? Neoliberismo, ideologia liberale, razzismo, capitalismo e bla bla. Ma che senso ha? Questa è pedanteria, è accanimento, non è neanche una discussione.

Non che non siano ammessi contrasti o idee differenti, ma che siano diversi, non è che si deve sempre leggere "neoliberismo" o "ideologia liberale" perché uno dice delle assolute banalità che non si dovrebbero neanche discutere. Basta anche una piccola ricerca sul web si trova, qui su CDC si è messo questo più volte:

http://www.ort.edu.uy/facs/boletininternacionales/contenidos/68/neoliberalism68.pdf

Ma ce ne son altri. Ma soprattutto uno si legge almeno i nomi e poi li controlla, e vede da sé. E si accorge che lo stesso è fatto per "mercantilismo" e per gli stessi motivi così pure per "keynesismo", per "protezionismo", per "marxismo" e pure per "nazionalismo". Ma uno deve leggere però. Se non legge che serve? A mettere in bocca a mincuo cose che non dice? A fare il Derrida dei poveri?


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Georgejefferson
Famed Member
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He he La squadra del cuore si attiva. (chissa se proprio tutti tutti NON capiscono)

Shankara che non ha resistito alla promessa di non considerarmi ( sara la tentazione di farsi bello e partigiano )

Istwine anche lui idem, che i suoi interventi ormai sono un non plus ultra di " il bello che questi qua, la morale ecc..."

E non cita mai le contraddizioni di Mincuo per simpatia ideologica, e nemmeno le etichette gratuite che appiccica tutti i giorni "generiche".

Manca il colonnello Ati (ed altre reclute, che pero con la spintarella della squadra del cuore, si faranno coraggio)

Sara in pausa semestrale. Mancano un po i disegnini in effetti.

Istwine regalamela l'etichetta Derrida, se vuoi me la stampo sul culo cosi dimostriamo "la realta" e ti faccio contento.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Comunque tranquilli che l'ultima parte la scrivo (si potrebbe anche per tutto il resto, ma sono un po lazzarone lo ammetto).

Potreste fare un appello e raccogliere 7/8 mila firme degli utenti Cdc che dichiarano che "non capiscono"..."non interessa" e allora avremo la prova del disappunto.

Poi scriverò lo stesso. E con lo stesso metodo (dichiarato nel suo perche).

C'e' sempre la rotellina di scorrimento. Il post dell'ideologo sta sopra ben evidenziato.


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Georgejefferson
Famed Member
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Post anonimo

I primi a mistificare sono proprio gli austriaci (la versione radicale dei liberisti), a cominciare dall'uso estensivo che fanno del termine socialismo (fin da Hayek) per indicare tutto ciò che ha anche minimamente a che fare con lo Stato.

Il socialismo può piacere o non piacere, ma ha una sua connotazione storica e politica abbastanza precisa. Per gli austriaci, invece, la semplice presenza di uno Stato come entità sovraindividuale con autonomia impositiva è già di per sé un segnale di socialismo.

Poco importa, poi, se all'atto pratico lo Stato non redistribuisce affatto il reddito, anzi, sistematicamente ruba ai poveri per pagare i lussi dei ricchi, come ci insegna il bailout del 2008 o come ci conferma la diversa aliquota alla quale sei soggetto negli USA se hai una normale attività produttiva rispetto a chi, invece, vive di rendite finanziarie.

Per gli austriaci vale la formula Stato = socialismo. In realtà, questo uso estensivo del termine "socialista" risponde a una precisa e deliberata strategia di mistificazione. Bisogna tener conto, infatti, che negli Stati Uniti (dove il libertarismo si è diffuso inizialmente) il termine "socialista" provoca incubi anche al più radical e al più liberal (quelli che da noi si definiscono genericamente "di sinistra").

Si inventa, insomma, uno spauracchio (lo Stato totalitario socialista) per giustificare di fatto il laissez-faire, ossia per giustificare che chi è più ricco non è tenuto a pagare per chi è più povero. È il solito trucco: fai paura alla gente e la gente farà quello che vuoi. Devi far credere ai gonzi che lo Stato limita la libertà dell'individuo, così i gonzi accetteranno di buon grado di rinunciare allo stato sociale e a quel poco di diritti che ancora rimangono loro.Il manganello non sarà più quello della FED o dello sceriffo locale, sarà quello dell'agenzia di mercenari, ma il manganello privato è notoriamente più efficiente di quello pubblico e, soprattutto, non costa un cent alla collettività. Inoltre, non ci sarà coercizione.

Ci sarà un libero contratto, per cui il manganellato accetterà preventivamente di farsi bastonare a piacimento. Hayek contesta che la maggioranza abbia diritto a prendere decisioni anche per la minoranza, mentre ritiene assolutamente naturale che una minoranza di non meglio definiti saggi, o eletti, "ispiri la maggioranza", di fatto decidendo per tutti. Quello che impropriamente viene definito anarcocapitalismo è di fatto la giustificazione teorica del diritto del più forte a decidere anche per il più debole.

Hayek non accetta che i pezzenti abbiano diritto di voto e, in tal modo, possano obbligare i più ricchi a cedere una parte della propria ricchezza a chi ha di meno. Il povero, per lui, è uno sfigato che è stato incapace di provvedere a se stesso, non merita alcuna assistenza se non quel minimo che lo renda innocuo e lo faccia desistere dal rubare al più ricco. Ma per non apparire elitarista, Hayek aggira abilmente il problema rovesciando i valori. Si inventa il concetto di "dittatura della maggioranza" creando una vittima della coercizione (la povera minoranza di più ricchi che deve sottostare alla volontà della maggioranza di poveri e scemi) per giustificare, di fatto, il diritto di quella stessa minoranza a sfruttare eternamente i meno fortunati.

L'anti-statalismo degli austriaci, è solo fuffa, è solo una cortina fumogena dietro cui nascondere l'unico vero intento, eliminare lo stato sociale come ideale vettore di sviluppo. Lo Stato esisterà sempre, non foss'altro per sancire il diritto (naturale e inviolabile per tutti gli austriaci) alla totale proprietà privata, libera dall'analisi storica contestuale.

Questi sono gli estremisti, "per inciso" (direbbe Istwine), voi siete caramelle al confronto


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mincuo
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Topic starter  

C'entra la formazione. Nei PAesi angloassoni la formazone finanziaria di un direttore amministrativo è di discreto livello. Da noi no.

No mincuo, ribadisco che non è così. A parità di dimensioni della società e di settore merceologico o industriale, le nozioni di gestione finanziaria sono le stesse. L'amministratore della fabbrichetta che produce, chessò, ingranaggi a Bassano del Grappa, è allo stesso livello di preparazione del suo omologo a Stoke on Trent. Forse potevano essere diverse 25 anni fa, anzi sicuramente lo erano, ma non ora nel 2015. Altre cose sono diverse, ma non questa.

Il punto debole del tuo discorso, mincuo, è che finchè rimani nei tecnicismi è valido (non ho poi tanti elementi per dire il contrario), ma quando ti avventuri in considerazioni storiche, culturali ed "umanistiche" (passami il termine), prendi delle gran cantonate, scusa se te lo dico.

Il mio lavoro è da 30 anni esattamente quello. Risk management. Il quale si svolge a contatto specificatamente con i responsabili amministrativi e finanziari delle piccole e medie imprese, oltre che con l'imprenditore.

Quindi io ho un'esperienza forse diversa e inoltre ho tenuto decine di corsi a riguardo.

Però va bene l'opinione di B.Durruti a riguardo.
E' un forum.
Basta che non pretenda che sia qualcosa di diverso dalla sua legittima opinione o esperienza.


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sankara
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Basta anche una piccola ricerca sul web si trova, qui su CDC si è messo questo più volte:

http://www.ort.edu.uy/facs/boletininternacionales/contenidos/68/neoliberalism68.pdf

Ma ce ne son altri.

Confermo, questo link è stato inserito più volte. Comunque Istwine, se ci fossero altri link che ti vengono in mente non ancora inseriti...


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sankara
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Scusate un attimo, ma questa discussione è la replica precisa di un'infinità, con le stesse domande e le stesse risposte di mincuo.

Questo è in gran parte vero, ma forse non del tutto. Lasciando stare il "Derrida dei poveri", a mio parere ci sono questioni che "ritornano" perché se ne parla spesso e non risultano del tutto chiare. Ci sono poi nuovi utenti che probabilmente non hanno letto le discussioni precedenti, e comunque certe risposte di Mincuo possono risultare più sintetiche e chiare di altre. Prendi questa ad esempio sulle funzioni della banca:

La banca crea denaro col credito.
Non si può dire illimitatamente ma limitatamente a dei requisiti patrimoniali. E naturalmente poi dipende dalla sua volontà (rischio di vario tipo, politica del credito, livello dei tassi reali ecc..) e soprattutto dalla domanda di credito. Quindi non è solo che raccoglie il risparmio e lo presta, pur con leva, e non è neanche come dice Wikipedia anche se circa, alla fin fine (...) Di fatto poi i requisiti patrimoniali sono funzione dello stato del risparmio esistente e della leva che questo consente al sistema, in fin dei conti.
Se no cambiano anche quelli.

Sicuramente altre volte Mincuo ha ribadito questo concetto, però leggere adesso queste frasi che trovo contemporaneamente sintetiche e profonde mi ha fatto comprendere tanto. Forse un esempio del noto detto "repetita iuvant", anche se indubbiamente hai ragione nell'esortare a leggere per evitare la stucchevole riproposizione degli stessi concetti. Sarebbe forse da raccogliere in un unico post i link alle discussioni più interessanti tenute da te, Mincuo, Nat su MMT, derivati, neoliberismo, ecc., ed eventualmente fare riferimento come prima lettura a quelle nel caso si riproponessero le stesse identiche tematiche.


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