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il furto della Gioconda e mistificazioni colonialiste


adestil
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un italiano scaltro,Peruggia,rubò agli inizi del 900 ''La Gioconda'' dal Louvre.
Il motivo era chiaro,ma si doveva mistificare.

Era l'epoca della grande migrazione italiana in Francia(prima popolazione straniera in Francia) per motivi esclusivamente di lavoro.
Ma ovviamente i francesi non la vedevano bene soprattutto perchè
gli italiani da sempre sono dotati di grande manualità ,senso del bello,creatività,ingegno per cui come in ogni parte del mondo dove sono emigrati(ancora oggi gli svizzeri sono costretti a riconoscere che senza gli italiani le grandi dighe,ponti etc..non si sarebbero costruite)dagli USA al Canada all'Australia(metà delle città australiane sono state costruite dagli italiani!)facendoli sfigurare(ben diverso dalle orde di barbari dell'Africa o dall'est europa di oggi buoni solo ad abbassare il costo del lavoro bracciante e ad a far arricchire le cooperative rosse ed ecclesiastiche ed in prospettiva a sostituire il voto italiano sempre meno presente alle urne e sempre meno ossequioso dei partiti al potere).

Ecco quindi che lo chiamavano con disprezzo ''sal macaroni'' sporco italiano mangiapasta(ad avercela loro la pasta,la cucina francese ,se no quella per pochi ricchi,è di fatto inesistente,e lo dice uno che passa 1 mese all'anno in Francia da sempre!).

Costui lavorò al Louvre e fece la stessa domanda che feci io ad un custode del Louvrè ''come mai tutti queste opere italiane dentro questo museo?Non dovrebbero stare in Italia?'' Come a Peruggia, 120anni dopo ,neanche a me, il custode rispose e mi guardò con uno sguardo di rimprovero

a ben vedere un buon 50% delle opera nel Louvrè le più importanti,attrattive,grandi sono italiane..la maggior parte frutto dei saccheggi di Napoleone e mai restituiti

ecco che differentemente da me Peruggia ebbe voglia di vendicarsi..
e ne rubò una che allora non era il simbolo del Louvre(motivi di nazionalismo) ma tra le più importanti ed era facilmente trasportabile perchè piccola..

gli idioti inquirenti francesi nonostante possedevano le impronte di Peruggia che ne aveva lasciate sul vetro non capirono fosse lui..

Peruggia se ne tornò in Italia e lo tenne per due anni..
poi ovviamente non sapendo come conservarlo contattò un collezionista d'arte dicendo di volerlo restituire all'Italia come rivendicazione per i torti subiti dall'Italia(in cambio di una cifra modesta)

ovviamente dopo la restituzione fu arrestato e capi' non solo che la gioconda non era stata rubata ma che l'Italia non avanzava pretese di restituzione delle altre opere rubate..

ovviamente la macchina del fango si mise subito in moto
e subito gli inglesi che insieme ai francesi sono i più grandi ladri di opera d'arte al mondo(gl inglesi soprattutto di quelle egiziane e babilonesi)
iniziano ad infangare Peruggia dicendo che i motivi non erano nazionalistici ma volgare furto in cambio di denaro(si inventarono 2 fantomatici mandanti uno inglese ed un barone italiano di Francia,infine un giornale inglese alcuni anni fa ha rilanciato dicendo che era il suo amico pittore Lancellotti ad aver organizzato il furto su commissione,ovviamente l'idea gliela ha data un buontempone ristoratore italiano del luogo natio di Peruggia per lanciare con successo un suo locale nel cui tavolo della locanda secondo la sua versione fu nascosto il quadro per 2anni)

visto però che la pista del denaro non reggeva(infatti non vi erano mandanti credibili nè alcuno può credere di riuscie a rivendere la gioconda)
si fece appello ad una giudizio medica che lo davano,visto la sua aggressività,come affetto da saturnismo(il piombo nelle vernici essendo lui un imbianchino)

guardacaso ogni volta che qualche stato soprattutto mediorentale
fa accenno con gli inglesi di rivolere le opere d'arte trafugate(visto che le attuali leggi sul traffico di opere sono retroattive e non fanno differenza se il traffico è organizzato da uno stato piuttosto che da un privato!)
i giornali inglesi se ne escono con qualche nuove su Peruggia..
forse per smitizzare ed evitare che a qualche egiziano venga in mente di riprendersi qualcosa delle migliaia di opere trafugate..
d'altronde si garantirebbe anche la fama nei secoli..
ecco quindi che è necessario smitizzare..

si deve infatti far notare che francesi ed inglesi oltre ad essere i più grandi trafugatori di stato...

gli americani che non ammettono il furto d'arte di stato,spesso però coprono o non agiscono contro i magnati che pagano mercenari per i furti vedi in Iraq,salvo poi restituirli quando beccati,l'Italia difatto è riuscita a farsi restituire ogni sorta di opere dai musei USA(a cui i magnati poi rivendevano come opere proprie al costo di centinaia di milioni di dollari)anche rubate 100anni fa se dimostrato il furto e la provenienza...

sta invece il fatto che nonostante noi restituiamo nel 2009 ,la Stele di Axum all'Etiopia,trafugata durante la dominazione fascista dell'Etiopia nel 1937(forse in cambio di qualche importante appalto!)
e nonostante sia dimostrato il trafugamento di buona parte dell'opere del Louvrè dall'Italia,noi non facciamo nessuna istanza di restituzione alla Francia nonostante le leggi sul traffico di opere d'arte lo permettano
(la Germania dovette restituire buona parte delle opere trafugate da Hitler
una parte ovviamente è scomparsa finita in collezioni private!!)
in primis avendo status di colonia dopo la seconda guerra mondiale(l'italia firmò una resa incondizionata non un trattato di pace,per cui di fatto lo stato di dominazione è ancora vigente,ecco perchè Gentiloni nel segreto ha regalato il mare a nord della Sardegna ed Ovest della Liguria,alla Francia,senza manco passare dal parlamento..) in secundis perchè avendo un netto diniego lo stato italiano farebbe una figuraccia e mostrerebbe appunto ,non potendo applicare ritorsioni di alcun tipo(che poi cmq non convenrrebbero manco alla multinazionali e finanza italiche)il nostro reale status di sottoposto ...

il motivo per cui Francia ed agli UK non vogliano restituire alcuna opera è semplice,sanno il potere identitario dell'arte nei confronti dei cittadini francesi(e stranieri)nel creare una identificazione nello stato (francese o inglese)da parte del cittadino ed anche reverenza timore e rispetto che poi sfocia nella sottomissione(lo sapevano bene i papi che per incutere timore e rispetto nei loro confronti ,hanno commissionato le opere e le cattedrali più magnificienti di sempre)
un pò come avviene ,in piccolo,con la nazionale di calcio..

in un servizio su rai storia si diceva ''ah,ingenuo di un Peruggia,non sapeva che la Gioconda non era stata rubata ma venduta da Leonardo,quindi l'opera andava restituita e Peruggia arrestato''
come si vede ancora oggi anche questi servizi si tengono ben lontani da rivendicazioni di proprietà...
infatti a quella affermazione 2 obiezioni si possono fare

1)se l'opera di Peruggia andava restituita in quanto di proprietà francese,perchè le opere di proprietà italiana rubate dalla Francia,non vengono restituite?Si poteva con quella occasione chiedere la restituzione delle opere o provarci almeno...

2)Se l'opera rubata era una di quelle trafugate,allora non andava restituita e Peruggia non andava in carcere in quanto aveva riportato in patria una opera rubata?Almeno avrebbero potuto farlo notare alla Francia!

saluti


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mda1
 mda1
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I francesi sono tra i più grandi criminali di guerra nella storia dell'umanità.
Li battono solo merdaele, gli stati uniti di merdica e la gran merdagna.
Al louvre non c'è un opera d'arte che non sia stata rubata, trafugata, portata via da qualche paese straniero. Altro he Monuments men e puttanate jewhollywoodiane...


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GioCo
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A me sta bene che le opere rimangano al Louvre, titolano correttamente il luogo e il significato.
Se non sei capace di essere creativo, devi fare il vampiro di creatività altrui e per quanto mi riguarda preferisco "essere creativo" che "fare il creativo" a spese altrui.

Tuttavia non farei l'errore di confondere le persone con la Nazione. Esistono un sacco di francesi creativi, ma la nazione non costruisce creatività, costruisce concorrenza sleale. Per essere un buon francese, devi quantomeno prendere le distanze da chi non è francese. Più è forte il senso di appartenenza a una nazione, più è difeso con violenza il proprio statuto di "francesità" e va da se che la scala sociale rende un francese "diversamente" francese rispetto a un altro. Un bambino di colore nato da famiglia di immigrati in suolo francese, sarà meno francese di uno che può vantare molte e molte generazioni di discendenti francesi.

La nazione italica oltre a essere giovane nasce da un tentativo di ingegneria sociale "forzoso" attutato nel 1800 dai piemontesi (per volontà inglese) che partiva dalla necessità di incollare una polvere di luoghi impregnati di storia, caratterizzati da una fortissima (oltre che orgogliosa) appartenenza locale, spesso culturalmente diversissima anche su distanze (in linea d'aria) irrisorie. Colpa anche di un territorio aspro e della forma geografica allungata, oltre l'arcipelago di isole, isolotti e scogli che ci circondano. Basti pensare che nella Lucania degli anni '70 esistevano ancora comunità sparse sugli appennini, talmente isolate dal resto del mondo da non conoscere nemmeno lo specchio, come le popolazioni tribali americane del 1500. Di fatto il fascio fu l'esperimento più riuscito di nazionalizzazione, ma si concluse con la disfatta politica e militare che appiccicò l'onta della vergogna per l'appartenenza a quellidea di "nazione" e questo non aiutò di certo a farci sentire "italiani orgogliosi".

Per altro non so nemmeno se ha senso reclamare adesso un appartenenza territoriale che a ben vedere ha veramente poco da spartire con le nazioni dell'epoca del commonwealth, dove esisteva in effetti una certa aspra rivalità e indipendenza tra gli stati-nazione, oltre che un portato storico di conflitti eteroproiettato preciso (il colonialismo). Oggi c'è un unica potenza extraterritoriale che decide e gli altri (nazioni o meno) seguono a pecora, più o meno riottosamente (a seconda della forza con cui far valere le ragioni al tavolo dei negoziati) e non è una nazione, ma un consorzio di privati apolidi.


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yakoviev
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Post: 1671
 

Per quanto riguarda i francesi, spesso la provenienza del materiale archeologico è "legittima", perché procurato a suo tempo rastrellando il mercato antiquario locale dei paesi interessati (vedi Egitto), oppure comprando, tramite versamento di danaro, il diritto di portarsi via totalmente o parzialmente, il materiale mobile reperito negli scavi (e qualche volta anche le strutture o parti di esse). Vedi ad es. la spedizione di metà '800 finanziata da Napoleone III e dal Granduca Leopoldo, con la quale furono praticamente messi su il Museo Egizio di Firenze e la sezione Egizia del Louvre, spartendosi il materiale in parti uguali. I reperti invece frutto dell'avventura militare di Napoleone Bonaparte vennero sequestrati dagli inglesi come bottino di guerra. I tedeschi hanno fatto uguale in Medio Oriente, nell'area Assira-Babilonese (ma anche in Egitto e Turchia), ricevendo dai governi locali di un tempo il diritto di portarsi via numerosi reperti e pezzi interi di palazzi e mura (vedi il Pergamon Museum)


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lanzo
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I famosi bronzi di Riace starebbero meglio al Louvre dove milioni di persone ne potrebbero godere. Ora dove stanno ? Chi li vede ?


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[Utente Cancellato]
Famed Member
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Finalmente uno che ha letto la resa di Cassibile.
Complimenti, adestil.


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