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Il gioco delle parti tra America e Pakistan


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Mi è venuto naturale in questi giorni cercare di fare chiarezza sull’affaire bin Laden mettendo a confronto le tesi pakistane e quelle americane, in particolare in merito a una possibile protezione che le autorità pakistane avrebbero accordato alla clandestinità del capo di al-Qaeda.

Ma è bene chiarire che quanto dicono pakistani e americani è ampiamente un gioco delle parti. Il Guardian rivela i termini di un accordo segreto tra Washington e Islamabad ( http://www.guardian.co.uk/world/2011/may/09/osama-bin-laden-us-pakistan-deal?intcmp=239 ) risalente alla fine del 2001, quando dopo il fallimento dell’assedio americano a bin Laden sulle montagne di Tora Bora, l’allora autocrate Pervez Musharraf e George W. Bush concordarono che gli americani potevano condurre azioni su territorio pakistano in caso individuassero bin Laden, Ayman al Zawahiri, e chi risultasse essere il numero tre di al-Qaeda. Dopo il fatto le parti avrebbero fatto un po’ di schermaglie diplomatiche e avrebbero poi dimenticato l’episodio. L’accordo fu rinnovato durante la “transizione democratica”, un semestre che a partire dal febbraio 2008 avrebbe visto in Pakistan un governo democraticamente eletto in coabitazione con Pervez Musharraf.

Questo accordo è un po’ un segreto di Pulcinella, perché io ne ero già informato. Ma l’articolo del Guardian riferisce a conferma fonti anonime sia pakistane che americane; chiarisce che questa è anche la base legale degli attacchi di droni nelle aree tribali del Pakistan; fa capire che i pakistani hanno ceduto controvoglia alle pressioni degli americani i quali chiarirono a suo tempo che le azioni in territorio pakistano ci sarebbero state comunque e dunque tanto valeva fare buon viso a cattivo gioco (c’erano in ballo i dieci miliardi di dollari versati al Pakistan dall’America come aiuti militari per la lotta al terrorismo).

Si è aperto un periodo di innegabili tensioni nelle relazioni tra gli USA e il Pakistan. Due giorni fa alcuni media pakistani hanno rivelato, bruciandola, l’identità del capo della stazione CIA di Islamad, ed appare evidente che la soffiata sia arrivata da alte sfere come rappresaglia verso le accuse di inaffidabilità fatte da Leon Panetta. Ma il guinzaglio dei pakistani è corto, e c’è da chiedersi se continueranno a tirare — a rischio di rottura — per soddisfare le aspettative di una pubblica opinione frustrata e indignata.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2011/05/10/il-gioco-delle-parti-tra-america-e-pakistan/
10.05.2011


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